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Autore: Ragazza Every Day    08/01/2013    0 recensioni
Una ragazza. Un sogno, una necessitá. Il bisogno. La fame. La povertá. Il bisogno di andare in prigione. Ci riuscirá?
Genere: Comico, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora si trovavano ad osservare Londra, meravigliate, come se fosse una città ancora da scoprire. La gente che spintonava e camminava da una parte all'altra le aveva fatte rimanere poco al punto di osservazione. In aereo era stato più che un disastro perchè la madre continuava a vomitare. Non per il pensiero che l'aereo cadesse, no, ma per il costo del volo, che le aveva fatto sganciare tutto quello che si era portata per restare per qualche anno a Londra.
Ci misero almeno qualche ora a trovare la strada, non erano proprio abituata alla confusione di quella folla agitata. Che poi, che cosa avevano di tanto da preoccuparsi?
- Ecco qui, siamo arrivati... - disse Helen in un tono speranzoso e disgustato -Non me la immaginavo così.
Era un appartamento in una strada che appariva rocubre e non c'erano terrazze, ma solo misere finestre che se fossero state aperte, di sicuro una macchina le avrebbe spaccate passandoci.
-Ah, wow. MAGNIFICO. Sono venuta qui per... - Sisi alzò le spalle
- Questa roba. Torniamocene a casa.-
- Stai zitta. Siamo venuti per stare con tuo padre, non con la sua casa.- le disse avvicinandole il viso contro il suo.
A quel punto Helen suonò il campanello e la ragazza si girò dall'altra parte, come per dimostrarle che non era d'accordo con quello che diceva. Intanto si sentiva il sottofondo della doccia, se si chiamava così. Rod si stava avvicinando alla porta, Helen ne approfitto per girare Sisi e metterle una mano sul fianco. La porta si aprì.
-Amore!- esclamò Helen, dandogli un abbraccio -Quanto tempo! Però, ti vedo cambiato..-
In effetti, quell'uomo sembrava tornato dalla seconda guerra mondiale. Intanto si era presentato lì in accappatoio, aperto più che altro, facendo vedere le mutande bianche e il suo fisico peloso. Poi, i capelli erano diventati bianchi, insieme alla barba. Per non parlare del fatto che non aveva neanche aperto bocca e stando lì immobile come una statua.
- Che sciocca!- Helen tirò Sisi accanto a sè -Non ti ho ancora presentato mia figlia, ops, nostra figlia!-
Lui le guardava stranito, ispezionando la situazione.
-Ci conosciamo?- disse quasi urlando dopo almeno un minuto.
- Che spiritoso! Sai, a tuo padre ha sempre la battuta pronta- disse facendo finta di ridere.
- Io non so chi siate.-
- Dai, Rolf!-
- Io non sono Rolf!- disse urlando tutt'ad un fiato. La sua voce potente aveva smesso di far ridere Helen e incuriosire Sisi, che prima era solo annoiata.
- Io sono..- continuò - Beh, che vi frega a voi? Non sono certo il tipo che va a spifferare i dati personali in giro. Non sono neanche suo padre. Avete sbagliato persona, haha, stupide negrette, fatemi un favore, tornate da dove siete venute!- disse sbattendo la porta, lasciando Helen e Sisi scioccate.


Ciao ragazze! Fino ad'ora i capitoli possono sembrare molto corti, ma dal prossimo non lo saranno più perchè inizierà da lì la bera storia. Ammetto che il fatto di aver ricevuto nessuna recensione in questo capitolo mi ha demoralizzato molto! Vi prego, fatevi sentire, perchè il vostro parere mi è indispensabile, e non ricevere recensioni mi fa pensare che la mia storia sia pessima! In tal caso ditemelo, per piacere. Risparmierei a voi del tempo perso a leggere i miei scritti e a me stessa il tempo utilizzato per lo scrivere questi capitoli.
  
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