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Autore: Dryas    08/01/2013    7 recensioni
Konoha ha un solo liceo. Lì tutti si conoscono, tutti sanno tutto di tutti, o almeno così credono. E' per aiutare un'amica che Tenten si mette in gioco, anche se questo comprende avere a che fare con lo scontroso e arrogante Neji Hyuga. Dalla sua parte ha Rock Lee, sempre pronto a sostenerla e proteggerla, e Kiba, il suo primo travolgente amore, ma basteranno per vincere Sasuke Uchiha? Una storia di pregiudizi e di sorprese, di amore e di odio, di dolore e di speranza. E tutto nasce in un liceo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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-Freedom is mine-







Pioveva.
Il cielo grigio rendeva anche il primo pomeriggio cupo come la sera e le nuvole non sembravano avere intenzione di andarsene per mostrare il volto azzurro del cielo. Eppure gli alberi, l’erba, i fiori sembravano più vivi del solito, più verdi e rigogliosi.
Immerso in quella bizzarra vegetazione c’era un chiosco di legno, solitario e umido. Per questo, forse, i pazienti dell’ospedale di Konoha non lo frequentavano, se non d’estate per trovare riparo dal caldo. Sakura spinse la sedia a rotelle fin sotto il piccolo abitacolo, alzandola per poter salire il gradino che lo separava dal sentiero. Hinata, silenziosa, teneva saldo in mano l’ombrello che generosamente il medico le aveva offerto, sacrificandosi di camminare sotto la pioggia.
-Non è il posto più bello del mondo, ma sempre meglio che stare dentro l’ospedale- commentò Sakura guardandosi attorno.
-Grazie- gli disse Hinata.
-Figurati- rispose l’altra mettendosi accanto –è solo una piccola deviazione dal solito percorso-
-A me basta sentirmi libera almeno per un po’- disse la ragazza -là dentro è come stare in una prigione-
-Sono felice allora di esserti stata d’aiuto, anche a costo di infrangere le regole … e soprattutto di ingannare l’intero clan Hyuga-
-Vorrei … potrei rimanere sola? Solo per qualche minuto- chiese timidamente -ho bisogno di aria per fresca per … riflettere-
-Certo, come vuoi- rispose Sakura -torno fra qualche minuto-
Hinata rispose con un debole sorriso. La osservò allontanarsi, girare l’angolo e scomparire mentre i suoi occhi si facevano sempre più tristi. Appoggiando le mani sulle impugnature della sedia si mise in piedi. Traballante, fece qualche passo avanti, come se si stesse liberando di un fardello pesantissimo. Trovò un punto fermò aggrappandosi a uno dei pali del chiostro. Lo strinse con una mano e vi appoggiò la testa come se fosse la spalla di una persona.
Con sguardo perso e malinconico osservò la pioggia scendere e bagnare le foglie degli alberi. Sapeva già che le lacrime avrebbero fatto lo stesso sul suo viso, bagnandolo per l’ennesima volta. Le odiava quasi. Ogni volta che c’erano loro, c’era anche il dolore, ma quando se ne andavano almeno stava un po’ meglio, il suo corpo stava un po’ meglio.
Perdendo la cognizione del tempo cominciò a vagare con la mente, verso pensieri senza scopo ma che almeno non la facevano soffrire. Trovava meravigliosa la pioggia, il clima che creava, il mistero che poteva nascondere.
Solo i rumori dei passi alle sue spalle la riportarono alla realtà e a malincuore si asciugò il volto per cancellare i segni del suo tormento.   
-Ehi- disse una voce sconosciuta -ma tu sei … ?-
Sorpresa, Hinata si girò. Pensava che fosse Sakura tornata a riprenderla, ma si era sbagliata: di fronte a lei c’era un ragazzo alto, con capelli biodi e arruffati, che le sorrideva come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-Sì, sei proprio tu!- esclamò appena lei si voltò -la ragazza che ho salvato!-
Hinata trattenne il respiro. Naruto Uzumaki era di fronte a lei, faccia a faccia con lei e parlava proprio con lei: andò in panico.
-Stai bene?- le chiese Naruto, preoccupandosi per la sua reazione -ho già chiamato l’ambulanza una volta, se vuoi lo faccio ancora-
-No!- riuscì a rispondere Hinata -mi hai presa alla sprovvista, tutto qui-
-Ah, per fortuna- disse sospirando il ragazzo -mi hai quasi fatto venire un infarto l’altra volta, sai? Ma su, dimmi, come ti senti ora?-
-Sul punto di crollare-
Si reggeva a malapena alla ringhiera e Naruto, notandolo, le si fece incontro. L’afferrò per un braccio e l'aiutò a sostenersi. La ragazza ringraziò il cielo di aver avuto la forza di non crollare al suolo proprio di fronte a lui.
-Ehm, dove ti metto?- chiese impacciato. Hinata ebbe solo la forza di indicare la sedia a rotelle, troppo sconvolta dal sentirlo così vicino. La stava addirittura toccando.
Facendo pochi faticosi passi raggiunse la sua meta con la mano di Naruto sempre stretta attorno al suo braccio. La distanza da percorrere le sembrò interminabile.  
-Grazie- gli disse -di nuovo-
-Ma ti pare!- rispose sorridente il ragazzo -non mi sono mai sentito così utile come quando ti ho soccorsa! È stato bello! Cioè, non che … non voglio dire che mi faceva piacere che tu … insomma, hai capito no?-
-Sì, Naruto- assentì Hinata, sorridendo.
-Sai il mio nome?- domandò sorpreso l’altro.
-L’ho … l’ho sentito a scuola- rispose Hinata, arrossendo e abbassando lo sguardo.
-Tu vai alla mia stessa scuola?- insistette -in effetti hai una faccia già vista-
Si abbassò, piegandosi verso di lei per studiarne il volto. I suoi grandi occhi azzurri, incredibilmente profondi, si soffermarono sui lineamenti della ragazza tanto da farle andare il viso in fiamme. Incrociando il suo sguardo, notò un leggero alone nero attorno all’occhio destro.
-I tuoi occhi non mi sono nuovi- disse infine Naruto, sollevandosi -ma non mi viene proprio in mente il tuo nome-
-Sono Hinata- farfugliò lei -Hinata Hyuga-
-Hyuga!-esclamò il ragazzo -ecco chi mi ricordavi! Quel farabutto di Neji, non so che farei per restituirgli tutto quello che mi fatto. Mi saltano i nervi solo a pensarci. Hai presente chi è?-
-E’ mio cugino- rispose con sincerità lei, e stavolta ad arrossire fu Naruto.
-Oh, mi dispiace- disse -che figura … è solo che questo occhio nero è opera sua e, sai, ci metto un po’ a smaltire le sconfitte. Non volevo offendere te, comunque-
-E’ stato lui?- chiese Hinata preoccupata -ti ha dato un pugno?-
-Uno?! ...ehm, sì, qualche giorno fa- rispose titubante -non so il motivo, è entrato nel locale in cui mi trovavo, mi ha puntato e mi ha riempito di botte. Non che non mi sia difeso, è chiaro, ma mi ha preso alla sprovvista e … ho perso-
-Mi dispiace, mi dispiace davvero molto- disse Hinata amareggiata -ti chiedo scusa. Stai bene?-
-Certo che sto bene!- esclamò l’altro -ma non sei tu che devi chiedermi scusa, anzi, hai proprio l’aria di una ragazza dolce e perbene, il contrario di Neji, se permetti-
Hinata non seppe dove guardare e non rispose. Si nascose dietro il muro della sua timidezza, sottraendosi allo sguardo del suo interlocutore.
-Ehi! Cos’è quella faccia?- le domandò Naruto richiamando la sua attenzione -non mi piace quando hai quell’aria triste, prima eri molto più carina, Hinata. Dai, non pensare a quello che tu ho detto, non ha nessuna importanza. Mi prometti che non gli darai importanza?-
Hinata annuì con il capo, sorridendo al secondo complimento, vero o falso che fosse, che riceveva nel giro di pochi minuti. Era un fatto così sconvolgente che si dimenticò completamente della notizia del cugino, anzi, si dimenticò di tutto.
-Ma sei sempre qui da sola?- chiese ancora il ragazzo.
-Beh, non dovrei essere qui- rispose Hinata -solitamente c’è Neji con me, quando non ha lezione o gli allenamenti, ma non mi ha mai permesso di uscire. Diciamo che ho infranto le regole, oggi-
-Allora anche tu ogni tanto sgarri eh?- chiese divertito Naruto -sei proprio curiosa. Beh, ora devo proprio andare. Ti accompagno?-
-No, grazie- rispose Hinata -tra poco vengono a riprendermi .. ma grazie comunque-
-Peccato!- escalmò -ci vediamo, allora, Hinata. Felice di averti conosciuta-
-Anche per me … Naruto-
La ragazza lo pedinò con lo sguardo memorizzando la sua camminata leggermente saltellante. Una volta scomparso alla sua vista, sospirò rumorosamente, scaricando l’eccessiva tensione accumulata. Chiuse gli occhi, cercando di far tornare il battito cardiaco alla normalità. Poi li riaprì e vide la pioggia continuare a cadere. Le lacrime minacciarono di ricominciare a scendere, ma stavolta sul suo volto c’era un sorriso, uno vero.







Angolo autrice
Titolo di proprietà della canzone "Feeling good".
Ne approfitto per ringraziare i sei lettori che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e i ben sedici che la seguono! Ringraziamento particolare a francyXD, mia fedelissima commentatrice (ahah non so come si dice "recensore" al femminile!): se non ci fossi tu, tutto questo non sarebbe continuato!
Grazie in anticipo a tutti coloro che, passando di qu, lasceranno un segno tra le recensioni.

Dryas


   
 
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