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Autore: redseapearl    09/01/2013    4 recensioni
{Murasakibara Atsushi x Himuro Tatsuya}
Due personalità così diverse, quasi antitetiche, ma, proprio per questo, più vicine che mai.
Dal cap 1: “Volevo farla pagare a Kagami per averti fatto piangere” confessò Murasakibara.
Dal cap 2: “Ti ringrazio per il regalo, ma… io non ti voglio come fratello minore.”
Dal cap 3: “È la mia impressione o hai deciso di farteli crescere?”
Dal cap 4: “Murasakibara, dimmi che quella l’hai presa dal mucchio di lettere indirizzate a Himuro!”
Dal cap 5: “Consideralo come il gran premio finale.”
Dal cap 6: Decise, quindi, di passare ai fatti: se Tatsuya non voleva svelargli il suo segreto, allora lo avrebbe scoperto da solo.
Dal cap 7: “Atsushi, questo non è molto virile, sai?”
Dal cap 8: “Torta al limone. È la tua preferita, no?”
Dal cap 9: “Chiudi gli occhi e apri la bocca” sussurrò Tatsuya, nascondendo qualcosa dietro la schiena nuda. (ATTENZIONE: Ultimo Capitolo! Rating ARANCIONE!)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsushi Murasakibara, Tatsuya Himuro
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capelli

 

 

Sovrastando il rumore dell’acqua scrosciante della doccia, Himuro sentì dall’altra parte del divisorio il suono netto di un oggetto che si rompeva.

“Oh, ca…!” sentì dire da Murasakibara.

“Qualcosa non va, Atsushi?” chiese Tatsuya mentre si lisciava i capelli per lavare via ogni traccia di shampoo.

Mh… niente…” rispose vago il compagno di squadra.

Poco dopo, Himuro lo vide uscire dalle docce con addosso l’accappatoio; nella mano teneva stretto qualcosa. Quando lo raggiunse nello spogliatoio, lo vide intento a rimettere insieme, con scarsi risultati, i due pezzi di un pettine. “Credo che non ci sia molto da fare” fece notare.

“È il terzo che rompo.” Murasakibara non sembrava dispiaciuto più di tanto per il danno. Buttò il pettine ormai inservibile nel borsone e vi immerse le mani per cercare qualcosa. Tirò fuori un secondo pettine bianco. “Mia madre ne ha comprata una scorta e me ne lascia sempre uno di riserva.”

“Dovresti essere più delicato” gli consigliò l’amico mentre gli porgeva la mano. Atsushi guardò dubbioso il palmo del compagno. “Ti faccio vedere.” Ricevuto il pettine, si posizionò alle spalle del compagno seduto sulla panca. Delicatamente, prese una ciocca e lo fece scorrere sulle punte. Quando i pochi nodi presenti furono sciolti, partì da metà ciocca e ripeté la stessa procedura. Infilò poi i denti del pettine tra le radici dei capelli e lisciò la ciocca verso il basso. “Devi partire dalle punte e risalire man mano. Se inizi subito dalla cima rischi solo di far annodare ancora di più i capelli” spiegò Tatsuya, per poi passare ad un secondo ciuffo.

“Me lo ricorderò” promise Murasakibara, lasciandosi pettinare ancora. Gli piaceva la sensazione che gli procuravano le dita del compagno quando scivolavano tra i capelli o gli sfioravano la nuca.

“È la mia impressione o hai deciso di farteli crescere?” Himuro aveva notato che da un po’ di tempo l’amico si legava spesso i capelli in una coda di cavallo bassa non solo quando giocava o si allenava, ma anche durante il resto della giornata.

“Può essere… Ahi!”

“Suvvia, era un nodo piccolino. E come mai questa decisione?” Era arrivato quasi alla fine: per fortuna, la chioma di Atsushi era così liscia che si lasciava pettinare molto docilmente.

“Così è più facile legarli.”

A quella rivelazione, Tatsuya intuì il fattore scatenante che aveva indotto l’amico a rivoluzionare così il proprio look. Sorrise, un po’ lusingato. “Quindi è perché ti dissi che la coda ti dona molto.”

“No” disse Murasakibara, voltandosi verso l’amico. Lo sguardo di quest’ultimo era sorpreso, curioso e un tantino deluso. “Dicesti che con la coda ti piaccio di più.”

Il viso di Himuro si sciolse in un sorriso dolce e compiaciuto. “Ah, scusa. Non ricordavo le parole esatte.” Gli restituì il pettine. “Vedi? È ancora integro.”

Atsushi osservò l’oggetto in modo quasi analitico, come se volesse testare la veridicità delle parole di Tatsuya. “Mia madre non sarà contenta quando le dirò che ne ho rotto un altro. Forse dovresti pettinarmi sempre tu, Muro-chin.” Reputò la scusa convincente, anche se non era del tutto falsa. In fondo, era vero che sua madre si sarebbe arrabbiata, ma non sarebbe stata la prima volta che lo rimproverava di qualcosa. Avrebbe ascoltato distrattamente la ramanzina e poi si sarebbe diretto in camera sua a dormire come sempre.  

Ogni colpo di pettine era stato simile ad una carezza e Atsushi trovava il tocco delicato di Tatsuya molto rilassante, specie dopo un pomeriggio di allenamenti.

Himuro sospirò: alle volte non sapeva proprio dire di no ad Atsushi. “Va bene, ma non farli crescere ancora molto: questa lunghezza è l’ideale per te.” Ormai aveva capito quali tasti premere per fargli fare (quasi) tutto quello che voleva.

 

 

Note dell’autrice

Ed eccomi con la terza minishot di questa raccolta. Ripeto che le shot hanno tutte trame slegate tra loro, per cui se nella precedente Himuro e Murasakibara si fidanzano, in questa non sono una coppia (non ancora almeno, chissà che tra una pettinata e l’altra non ci scappi un bacio XD).

Detto ciò, mi piaceva l’idea di scrivere qualcosa prendendo come spunto Atsushi con i capelli legati. Devo dire che questa coppia mi ispira abbastanza, anche se si tratta di episodi piccolini per ora, ma ho già altre due ideuzze per i prossimi due capitoli :3

Fatemi sapere cosa ne pensate, please: senza pareri non posso capire se sbaglio qualcosa o meno D:

I commenti sono sempre molto graditi, sia quelli positivi che quelli più critici ;)

 

   
 
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