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Autore: Midnighter    09/01/2013    1 recensioni
Questa FF è frutto di un'idea nata proprio per caso mentre guardavo delle immagini su FB xD non so a cosa porterà, non so se la continuerò, non so se piacerà.. almeno è scritta col cuore xD
buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Leo" disse il Preside poggiandogli una mano sulla spalla "so che questa sera è stata fin troppo ricca di avvenimenti, per te, ma ti chiedo di rientrare nel mio ufficio."

Il ragazzo si guardò intorno in cerca di qualche occhiata complice, che potesse rassicurarlo.

Vide Theo parlare con gli altri, ma aveva le orecchie tappate e gli girava la testa: non riusciva a ragionare; fece un cenno col capo e si lasciò trasportare dal Preside all'interno della stanza nella quale riposava un malconcio Harry Potter.

"Siediti." gli disse il Preside in tono cauto "Credo che tu abbia qualche domanda per me."

"C-cosa sta succedendo?" chiese semplicemente il ragazzo.

Harry aprì gli occhi e lo guardò.

Il verde del Prescelto si mischiò con l'azzurro di Leo e quest'ultimo riuscì a cogliere tutto il dolore e la preoccupazione che attanagliava quell'essere umano.

"Quello che sta accadendo l'avevo previsto mesi fa." disse.

"Suvvia, Harry. Non stiamo qui a decretare chi abbia avuto ragione e chi torto." rispose Goulden.

"La cicatrice mi fa male da tempo, lo so per certo. In qualche modo Voldemort è.."

"Fermi tutti!" lo interruppe Leo "Qualcuno deve spiegarmi la situazione. Vorrei tanto sapere perché sono qui, perché proprio io e non qualche adulto che è lì fuori."

"Hai letto i libri della Rowling, giusto?" chiese Harry.

"Certo, come tutti gli.."

"Io voglio sapere di te."

"Sì, li ho letti."

"Quindi sei a conoscenza degli horcrux." 

La mente di Leonardo iniziò a vagare.

"Sono stati distrutti.. tutti." mormorò.

"Secondo il signor Potter, no." intervenne il Preside.

"Geoffrey, non è una mia semplice ipotesi! La cicatrice non mi faceva male da anni! E ho fatto un sogno, uno strano sogno, come non mi capitava più da tempo." lo sguardo di Harry vagò per lo studio del Preside e si soffermò, per un secondo, sul ritratto di Albus Silente.

"Harry crede che un potente mago oscuro della nostra generazione abbia scoperto dell'esistenza del 9° pezzo dell'anima di Voldemort che noi, anni fa, non siamo riusciti a distruggere." aggiunse Goulden.

"Ho delle prove, Leo. Ascoltami: dopo la battaglia qui ad Hogwarts, dopo aver sconfitto Voldemort, ognuno di noi è riuscito a costruirsi una vita felice. Io sono diventato Capo dell'Ufficio degli Auror: ho continuato a voler assicurare la pace nel nostro mondo. Ho iniziato a fare delle ricerche, che mi hanno portato sulle tracce di un certo Claude Lovage, nulla di eclatante, all'inizio. Poi, però, la cicatrice ha iniziato a darmi qualche fastidio e un sogno mi ha portato a vedere Lovage alle prese con il ritrovamento di un qualcosa all'interno di un albero cavo. Claude era molto felice di quell'avvenimento."

"Ecco perché questa sera eri nella Foresta Proibita." disse Leo.

"Perspicace." commentò Harry.

"Ma ancora non ho capito il mio ruolo in tutto questo." aggiunse il ragazzo.

"Circa un mese fa ho fatto un altro sogno. Claude era in cerca di alleati e veniva attratto da un ragazzo con un enorme potenziale e un gran cervello: te."

 

 

***

 

"Ho bisogno di una sigaretta." disse Giorgia lanciando un'occhiata in direzione di Stefano.

"Vengo con voi." aggiunse Ilaria.

I tre uscirono all'aria aperta e si sedettero per terra nella snervante attesa che Leo uscisse dallo studio del Preside.

"Non abbiamo gli accendini." disse Stefano.

"Questo sarebbe stato un problema fino a poco tempo fa.. Incendio .. oddio, ho sempre desiderato farlo!" commentò Ilaria entusiasta.

"Avete qualche idea sul perché stiano trattenendo Leonardo così a lungo?" chiese Giorgia.

"Non so, insomma.. ho solo visto le espressioni preoccupate di tutti, ma credo che sia solo una conseguenza al malore di Harry. Charlotte ha detto che non stava per niente bene." rispose Stefano.

"Ho un po' paura, ad essere sincera.." commentò Giorgia.

"Di cosa?" domandò Ilaria.

"Insomma, siamo stati letteralmente catapultati in questo mondo che, per quanto possiamo conoscerlo, non è il nostro. Siamo stati abituati a leggere di avvenimenti orribili tra le pagine di quei libri e.. ho bisogno di tornare in camera operatoria." concluse la donna.

"Chi vorrà potrà tornare alla propria vita con la consapevolezza di avere davvero la magia che scorre nel proprio sangue. Anche se credo che i ragazzi debbano avere un'educazione adeguata: noi possiamo cavarcela, in qualche modo, ma loro hanno bisogno di sostegno." disse Stefano.

I loro discorsi vennero interrotti dall'arrivo di Alice: "Giorgia, Leo ha detto che ha bisogno di parlarti. È urgente."

 

***

 

"Dovevi per forza dirgli chiaro e tondo che un mago oscuro ha intenzione di adescarlo per chissà quale motivo?!" sbottò Theo.

"Calmati, il ragazzo doveva sapere. Io ero più piccolo di lui quando ho annientato Voldemort." rispose Harry.

"Tu sei stato abituato fin da subito a combattere per salvarti la pelle, lui no! L'hai terrorizzato! Hai visto com'è uscito dalla stanza.!

"Dovrà avere un addestramento particolare." aggiunse Harry "È difficile non essere affascinati dal male."

"Non è questo il punto, Potter! Dovevi essere più delicato!"

"Nessuno è stato delicato con me! Tuo fratello mi sbatteva in faccia gli avvenimenti come se niente fosse."

"Sono passati 30 anni, smettila di fare la vittima!"

"Signori" intervenne il Preside "litigare non servirà a nulla. Harry, tu dovrai aiutare Leonardo in questo nuovo percorso. Theo, anche tu avrai la tua parte, anzi: credo che tu debba raggiungerlo per parlargli un po' e tranquillizzarlo."

Theo annuì e uscì dalla stanza.

"Harry.. Harry, credi davvero che tutto possa ricominciare?" chiese il Preside sedendosi alla sua scrivania.

"Possiamo arginare il danno, ma Leonardo dev'essere dalla nostra."

"È tanto importante quel ragazzo?"

"Più di quanto lui stesso potrà mai comprendere."

 

***

 

Theo vagava per i corridoi di Hogwarts alla ricerca di Leonardo, sapeva che gli sarebbe bastato uno sguardo alla Mappa del Malandrino per trovarlo, ma aveva bisogno di qualche momento con se stesso. 

Tante persone erano morte per quel pace che ora minacciava di andare in frantumi.

Un horcrux che nessuno aveva calcolato, nemmeno Silente. L'anima del più potente mago oscuro di tutti i tempi era nelle mani di un pazzo, una persona meschina annebbiata dal potere.

Ricordava benissimo i tempi in cui Claude Lovage frequentava Hogwarts.

Voldemort era stato sconfitto solo 3 anni prima e Theo bazzicava all'interno del Ghirigoro alla ricerca di qualche libro.

Una famiglia aveva attirato la sua attenzione: gente di classe, senza ombra di dubbio. Il ragazzino aveva i capelli scuri e gli occhi di ghiaccio e si guardava intorno con sguardo acuto.

"Compere per Hogwarts?" chiese Theo in tono affabile.

"Già" rispose la donna "il piccolo Claude deve iniziare proprio quest'anno."

"Sospetti sulla casa in cui potrebbe finire?"

"Bah.. io sono stata Tassorosso, mentre mio marito era Serpeverde, ci aspettiamo di tutto."

Il piccolo Claude finì in Corvonero, fu il ragazzo stesso a comunicare la notizia a Theo. I due instaurarono un bel rapporto di amicizia e complicità. 

Nessuno avrebbe mai pensato che storie oscure potessero concentrarsi attorno alla figura di quel ragazzo.

"Ma persino Tom Riddle sembrava un ragazzo perfetto." mormorò Theo ridestatosi dai ricordi.

 
  
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