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Autore: Payton_    09/01/2013    3 recensioni
È stato lento e doloroso. È stato un contorcersi di viscere crescente ogni volta che lo vedevi. È stato guardare Vic e volerla abbracciare perché le vuoi bene e guardare James e volerlo baciare perché lo desideri. L’opposto di ciò che avrebbe dovuto essere.
Harry ti ucciderà, non hai torto. Per non parlare di tua nonna. E per non parlare del retrogrado Mondo Magico, che non ha ancora perdonato a Silente le rivelazioni sul suo passato avvenute dopo la sua morte. Ventisei anni fa, per l’appunto.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Sirius Potter, Teddy Lupin | Coppie: James Sirius/ Teddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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I need another story

somethnig to get off my chest

my life gets kinda boring

need something that I can confess

one rupublic - secrets

 

Ho fatto mille file

James Sirius Potter & Teddy Lupin

 

 

‘Non è possibile. È sbagliato. Harry mi ucciderebbe.’

Forse continuare a ripeterti che è sbagliato, che non puoi, finirà per riportarti sulla retta via. Probabilmente no, non sei così illuso da crederlo, ma tentare non nuoce.
D’altro canto, cosa potresti fare? Andare da lui e dirgli: ‘Ehi, Jamie, come va? Sai che tra me e Vic è finita, no? Sai perché? Perché io sono gay. Già. E sai come l’ho capito? Mi sono innamorato di te.’
No, non suonerebbe bene. Almeno non detto da te e riferito a lui. Gli hai fatto da babysitter. L’hai visto crescere, diventare un ragazzo. Un ragazzo che adesso popola i tuoi sogni proibiti.
Sai anche come è successo, non sei così ipocrita da fingere d’esserti svegliato un giorno ed aver avuto un’illuminazione. È stato lento e doloroso. È stato un contorcersi di viscere crescente ogni volta che lo vedevi. È stato guardare Vic e volerla abbracciare perché le vuoi bene e guardare James e volerlo baciare perché lo desideri. L’opposto di ciò che avrebbe dovuto essere.
Harry ti ucciderà, non hai torto. Per non parlare di tua nonna. E per non parlare del retrogrado Mondo Magico, che non ha ancora perdonato a Silente le rivelazioni sul suo passato avvenute dopo la sua morte. Ventisei anni fa, per l’appunto.

Non ti eri mai accorto di odiare l’estate. Anzi, non l’avevi mai odiata. Almeno prima. In estate fa caldo anche in Inghilterra. Troppo caldo. Harry e Ginny non potevano decidere di andare a vivere in Scozia? Lì non fa mai così caldo. E James non andrebbe in giro a petto nudo.
È sempre stato un cazzone cronico, di quelli che devi legare ad una sedia per convincerli a fare qualcosa. Sempre, tranne che per l’Addestramento da Auror. Sta mettendo tutto se stesso negli allenamenti e nello studio, ed è bravo. È agosto, potrebbe riposarsi ed invece è ligio al dovere. Probabilmente è la sfiga genetica che ti porti appresso a riempirlo di energie. Però non è lei che ti ha trascinato in giardino proprio quando è uscito anche lui, un’ora fa.

Ci stai provando davvero a concentrati sul libro che stringi tra le mani, ma James che si allena è decisamente più interessante. Rimpiangi i giorni in cui non avevi occhi che per Vic. Lei andava bene.
Potresti entrare in casa e mandare un Gufo a Rolf per chiedergli dove si trova in questo momento e raggiungerlo. Magari è in Lapponia, dove nessuno gira senza maglietta.

Però dovresti spiegargli il perché di questa improvvisa voglia di lavorare durante le tue vacanze, e non sei bravo a mentire.

Sospirare è l’unica cosa che ti riesce di fare. ‘Guida alle Maledizioni Senza Perdono’ non è decisamente la lettura adatta per il caldo sole estivo, ma offre la giusta copertura ai tuoi occhi per poter spiare James.

Come se potesse sentire i tuoi pensieri, James si volta verso di te. Ha visto che lo stai osservando e sorride compiaciuto; è sempre stato un esibizionista egocentrico.

 Intelligentemente, alzi il libro fin sopra gli occhi, scattando come un bambino scoperto a rubare le caramelle e dandoti subito dell’idiota. Anche se lo guardi, nessuno può sapere perché lo stai facendo.
«Lo so, sono bello.»

Nascosto dietro al libro, non l’hai visto arrivare. Ti ritrovi con i suoi occhi che spuntano dal bordo della copertina, ridenti come sempre. Si è accucciato davanti a te, le braccia a penzoloni sulle ginocchia a sfiorare le tue gambe. Se sapesse a cosa stai pensando, le toglierebbe subito.
-Puzzi- è l’unica risposta che riesci a formulare, cercando di non abbassare lo sguardo più in giù del suo collo. Non che aiuti molto, dato che la sua bocca sta proprio a pochi centimetri dalla tua faccia. Tanto, tanto vicina. Scoppia a ridere e si siede accanto a te, dandoti una spallata con la sua solita finezza.
«Che leggi?» ti chiede sporgendosi ad osservare le due pagine che ti stanno sotto gli occhi da almeno quaranta minuti.
«Guida alle Maledizioni Senza Perdono, credo sia tuo» reciti meccanicamente, chiudendo subito il volume. L’impronta dei tuo pollici ha sgualcito le pagine in modo troppo sospetto.
«Un libro più palloso no?» ironizza James, storcendo il naso e lasciandosi andare contro il tronco dove anche tu sei appoggiato.
Non rispondi, perso a contemplare quel ragazzino che adesso ha le fattezze di un uomo. Ti sei cacciato in un bel pasticcio, Teddy Lupin.
«Come stai, Ted?» ti chiede voltandosi verso di te. Rimani interdetto qualche istante, ma poi ricordi che la tua storia con Vic è finita da poco e che dovresti stare male, almeno da copione.
«Non eravamo fatti per stare insieme» butti lì, sperando che si accontenti e che colga solo la parte di verità delle tue parole.
«Io te l’ho sempre detto» ti ricorda James, ed è vero. Mentre tutti pensavano al vostro matrimonio, James ti ripeteva fino allo sfinimento che tu e Vic non eravate fatti l’uno per l’altra. Aveva ragione, ma il problema è che nemmeno lui è adatto a te. È troppo giovane - anche se pure tua madre era molto più giovane di tuo padre-, ed è il figlio del tuo padrino. E, , è un ragazzo.
«Troverai la persona giusta» ti rassicura, e stranamente gli credi. Oggi vuoi essere ottimista. «Magari è più vicina di quello che pensi» aggiunge sorridendo, e ti sembra di percepire della malizia nelle sue parole. Sai che è solo un’impressione, la speranza che cerca di trovare contatto con la realtà.
«Magari l’ho già trovata» ribatti di getto, fissandolo negli occhi. Maledici gli stupidi geni Lupin che contengono l’impulsività e anche gli stupidi geni Tonks che fanno in modo che il libro ti cada dalle mani per l’imbarazzo ed i capelli cambino colore d’improvviso.
«Chi è?» chiede subito James, sporgendosi di scatto verso di te. «Dove l’hai conosciuta? Quando?» insiste, dato che non rispondi. Sembra agitato. È sempre stato una maledetta pettegola.
«Era per dire, Jamie» provi a liquidarlo, riaprendo il libro con finta nonchalance su una pagina a caso. Tanto non ricordi dove eri arrivato.
“È noto ad ogni creatura del Mondo Magico che l’Anatema che Uccide ha fallito solo in due occasioni, entrambe contro lo stes…”
Non riesci a finire la frase perché James ti ruba il libro, lanciandolo con poca cura sull’erba.
«Ehi!» protesti con poca enfasi, raccogliendolo e ripulendolo dalla polvere.
«È estate. Non si legge in estate, Teddy.»
«Tu non leggi nemmeno d’inverno, Jamie» lo ammonisci, sembrando un esasperato genitore. James sbuffa annoiato, alzandosi in piedi. Gli addominali si contraggono nel movimento, non riesci a non notarlo. Si scompiglia i capelli ereditati indubbiamente dal padre e poi poggia le mani sui fianchi. «Alzati» intima, e ti chiedi chi sia l’adulto tra voi due, perché depositi il libro ed obbedisci.
Pensi che non sia mai stato così bello. I jeans chiari sono pieni di macchie di terra e erba, le scarpe da ginnastica Babbane hanno visto giorni migliori ed il petto nudo è ricoperto di graffi. Sei grave, Teddy, e te ne rendi conto.
«Allora?» lo sproni a parlare, perché anche lui sembra essersi incantato. Si riscuote, sfoggiando un sorriso radioso.
«Mi serve il tuo aiuto. Ci stai?» ti chiede speranzoso, incrociando le braccia al petto. Vorresti darti una mazzata in fronte per ciò che hai pensato di rispondere a quel ‘ci stai’, ma prima che se ne accorga annuisci serio. «Per cosa, recluta Potter?»
«Duello» scandisce James, e ti sembra ancora una volta di scorgere malizia nella sua voce, ma sai che è la tua mente ad immaginare tutto.
«Bacchetta alla mano, forza!»
È un maledetto suicidio quello che stai per fare, ma accondiscendere le persone è una tua peculiarità, non potevi dirgli di no. E non volevi, a dirla tutta.
«Pensavo che sapessi già duellare» lo stuzzichi mentre camminate verso il fienile. Vederlo sorridere riesce a scaldarti una parte del corpo che non è riportata in alcun libro di anatomia, situata in un posto indistinto dietro lo stomaco. L’impulso di abbracciarlo è tanto forte che devi incrociare le braccia al petto. Non pensavi che a ventisei anni saresti stato ancora in balia dei tuo ormoni.
James alza le spalle e ti scocca un’occhiata malandrina. Probabilmente in passato un altro Potter ha riservato lo stesso sguardo ad un altro Lupin.
«Io so duellare, ma fare pratica non guasta mai» ribatte, e dentro di te gli dai ragione. James ha sempre avuto un rapporto totalitario con la magia, non conosci nessuno che sia più adatto a possederla. È come se si appartenessero. Chi ha conosciuto Lily Potter, la nonna di James, afferma che per lei fosse lo stesso.
Mentre aiuti James, pensi al tuo libro placidamente poggiato all’ombra dell’albero. Lui non è mezzo nudo, non è eccitante e sai come trattarlo. La riga degli addominali di James invece, che scivola dentro i jeans come una strada che conduce ai tuoi desideri, non hai la minima idea di come gestirla. Continua a palesarsi davanti ai tuoi occhi e ti obbliga a guardarla.
Restate ad allenarvi fino a quando Harry non viene a chiamarvi per la cena. Tiri un respiro di sollievo. Davvero.
Come entri in casa, vedi Albus. Tanto uguale quanto diverso da James. Lo guardi e pensi a lui come ad un fratello. Un piccolo, caro, innocuo fratello. Perché con James è diverso?
Ginny vi manda a fare la doccia - in bagni diversi, è ovvio - e speri tanto che la tensione che ti porti addosso da tutto il giorno possa annegare.
Decidi di abbandonarti al getto d’acqua ancora qualche minuto, girando la manopola sul freddo.

È risaputo oramai che la fortuna non è dalla tua parte, perché la porta del bagno viene spalancata da un James completamente nudo. Se non avessi aperto l’acqua fredda, il plexiglass sarebbe ancora appannato per via del vapore e non l’avresti visto. Invece no, lui è davanti a te, solo quel dannato plexiglass a dividervi.

«Ho dimenticato di prendere l’asciugamano» urla perché tu possa sentirlo, aprendo uno degli armadietti. È bagnato fradicio e sta sgocciolando su tutto il pavimento. È terribilmente sexy.
Ti costringi a voltarti e a pensare a Harry, Ginny, Lily e Al, che sono al piano di sotto. Pensi anche a tua nonna, pur di cacciare qualsiasi altro pensiero dalla mente. Ovviamente James non ha nessuna intenzione di uscire dal bagno. Siete cresciuti insieme, non è la prima volta che lo vedi nudo, ma è la prima volta che apprezzi ciò che vedi.
Ti volti, trovando decisamente interessanti le piastrelle della doccia. Quando James esce tiri l’ennesimo respiro di sollievo. Non ricordi se tra voi c’è sempre stato quel tipo di rapporto o se sei tu a vedere tutto con altri occhi.
A cena, decidi saggiamente di sederti tra Harry e Al. Non ci sono posti abituali in casa Potter, tranne quello a capotavola del capofamiglia, quindi nessuno nota la tua scelta, che risulta semplicemente frutto del caso.
Ginny non ha ereditato le doti culinarie della propria madre, ma è comunque una brava cuoca. Da che hai memoria ti ricordi seduto a tavola con loro. Harry è stato un padrino splendido, il migliore probabilmente, ed il peso della colpa che ti porti appresso è ancora più gravoso in suo presenza.
Lo osservi di sbieco; l’uomo che è sopravvissuto è una maledetta leggenda, simbolo di invincibilità. Per la prima volta non lo vedi solo come Harry, il tuo padrino, bensì come colui che non è morto per ben due volte. La cicatrice è sbiadita con gli anni, ma è ancora lì, spauracchio per chi pensa di potersi mettere contro di lui. Non c’è partita.
Lily, seduta di fronte a te, ti fissa in modo strano. Ha visto che guardavi suo padre come se fosse un Dissennatore.
«Stai bene, Teddy?» ti chiede, aggrottando le sopracciglia. Lo sai che i tuoi maledetti capelli hanno cambiato sfumatura di colore; ti è anche caduta la forchetta, che ha tintinnato nel piatto zittendo tutti. Ginny, da brava mamma, attiva subito la modalità ‘chioccia’, poggiando le posate e tendendo le orecchie.
«Certo che sto bene» rispondi in differita, quasi strozzandoti con la tua saliva. Nessuno di loro è un Legimante, ma improvvisamente ti penti di non aver mai seguito un corso di Occlumanzia.
«Penso che dovresti fermarti qui a dormire, Teddy» dice Ginny, pugnalandoti al cuore con la sua gentilezza.
«No!» esclami senza riuscire a trattenerti, maledicendo te stesso. «No, grazie, sto bene. Davvero» aggiungi cordialmente, sfoderando uno dei vecchi sorrisi bonari che ti distinguevano come Tassorosso.
«Teddy» interviene Harry, poggiando una mano sul tuo braccio, «credo che Ginny abbia ragione. Resta qui, questa notte. Ti farà bene stare un po’ in famiglia, invece che nella solitudine del tuo appartamento.»
Capisci di non avere via di scampo quando oramai è troppo tardi. Ricordi anche che il tuo padrino è pieno di grandi qualità, ma che in ambito amoroso è completamente cieco. Sono convinti che tu stia male per Vic. Tutti tranne Lily, ne sei certo: quella è più furba di un Folletto, ha capito che c’è altro. Speri che ancora si chieda cosa.
«Hem… grazie, ma… Ecco» cerchi una scusa plausibile per declinare l’invito, ma ovviamente non ti viene nulla di intelligente. Vuoto totale.
«Papà ha ragione, Teddy.»
È stato James a parlare, e ti senti nuovamente l’acqua fredda scorrerti lungo il corpo. Devi avere la faccia di chi si trova davanti ad un Molliccio, in questo istante.

Tutti si voltano a guardarlo, stupiti: ‘papà ha ragione’ è una frase che utilizza solo in rare occasioni, principalmente quando vuole qualcosa, è risaputo.

«Dovresti restare qui» aggiunge, indifferente alle attonite occhiate generali. Istintivamente sposti lo sguardo su Lily, e vedi che il suo cervello è in moto, e la tua faccia terrorizzata non aiuta. Sai che i tuoi capelli sono di un colore diverso, e sai che devi trovare un modo per sbloccare la situazione.
«Va bene» acconsenti, dando sfogo a diverse reazioni. Harry, Ginny e Al sorridono sereni, guidati dall’ingenuità della loro convinzione, e Jamie sorride come se avesse vinto un trofeo. Poi c’è lei, Lily Luna, che non sorride affatto. Che pensa. Pensa e sposta lo sguardo da te a James.
Non è il caso di farsi prendere dal panico, visto che tutto succede solo nella tua testa. O forse no.

Incastrato a casa Potter, l’unica cosa a cui cerchi di pensare è a come sopravvivere fino al mattino dopo.

«Sarà come ai vecchi tempi!» esclama James, mentre insieme andate verso la sua stanza, dove sei costretto a dormire. Hai provato a puntare su Al, ma una vita a dormire con James ha reso semplicemente assurda la tua richiesta. E a dirla tutta, è stata una mossa idiota, che non ha fatto altro che far insospettire Lily.

«Già» ti obblighi a rispondere, solo che ai vecchi tempi James indossava un pigiama con dei Boccini disegnati. E tu non desideravi baciarlo.

«Teddy» ti chiama James, quindi sei costretto a tornare alla realtà. Siete arrivati nella sua stanza. «I tuoi capelli sono color cipria» dice indicando la tua testa. La parte di te che è incredibilmente Tonks ti fa barcollare indietro, inciampare e perdere l’equilibrio. Però James ti afferra al volo. La fortuna è che i tuoi capelli sono già color cipria e quindi non palesano il tuo imbarazzo. E poi, come diavolo fa James a sapere che quello è color cipria?

«Merlino, Teddy, pesi meno di Lily. Hai bisogno di fare attività fisica» ti rimprovera James, e tu apri la bocca per ribattere, ma non hai nulla di opportuno da dire. Perché qualche attività fisica vorresti farla, ma è meglio non pensarci.

«Si può sapere che hai?» ti chiede James, mentre si sfila la maglia per metterne un’altra, che usa come pigiama. Con tutta probabilità stai impazzendo del tutto, perché ti sembra che James abbia uno sguardo provocante mentre si toglie maglia e pantaloni. Sei grave, Teddy Lupin.

«Perché è finita con Vic?» ti chiede a bruciapelo, sfoggiando poi un ghignetto davvero enigmatico. «Sei forse innamorato di me?» Oh, toh! Enigma risolto. E trovi nuovamente il modo di cadere a terra, facendo ridere James.

«Ma che dici, Jamie?» mugugni, rialzandoti con più dignità possibile. «Non scherzare, dai» aggiungi, provando a sorridere divertito. Ciack uno: pessimo.

«Be’, in caso nessuno potrebbe mai biasimarti: io sono meglio di Vic, e non sono nemmeno 1/8 Veela» se ne esce fuori James, e Merlino solo sa quanto quelle parole siano vere. Almeno per il tuo modesto parere.

Non che Vic non fosse bella o intelligente, solo che hai smesso di guardarla con gli occhi dell’amore da troppo tempo per non notare anche i suoi difetti.

«Andiamo a letto?» proponi, e noti che James deve trattenere una risatina. Non capisci che diavolo abbia, ma sicuramente non è nulla di buono, conoscendolo.

Mentre ti infili sotto le coperte, ti chiedi come, quando e perché Ginny e Harry abbiano preso un letto matrimoniale a Jamie. Se avesse avuto un letto singolo, quantomeno non dovreste dormire insieme.

«Cosa te ne fai di un letto matrimoniale?» ti ritrovi a chiedere.

James sogghigna prima di rispondere: «Sesso!» esclama, ed è in quel momento che ti senti un vero coglione. La risposta era ovvia. Ma è un altro il pensiero che ti turba: Jamie fa sesso. O meglio, fa sesso con qualcuno che non sei tu. E sì, anche se è incredibilmente sciocco esserlo, dato che nemmeno sa di interessarti, sei geloso.

«Stai uscendo con qualcuno?» gli chiedi, cercando di sembrare solo un amico e non un disperato che vorrebbe tanto sentire un “no” come risposta.

«Forse sì, forse no: mezze cose» risponde James, scrollando le spalle, e tu devi indignarti.

«Come sarebbe ‘mezze cose’?» sbotti acido, consentendo ai tuoi capelli di assumere una bellissima tinta viola irritazione. «Non stai uscendo con più persone contemporaneamente, vero Jamie?»

«Be’…» mugugna James, ghignando. «Dato che non sto davvero uscendo con nessuno, direi di no. Puoi tornare ad avere dei capelli normali, Ted» risponde, divertito dalla tua reazione. Che si aspettava? Sei stato con Vic per… tutta la vita! E le sei sempre stato fedele, per inciso. Non sei il genere di ragazzo che può approvare cose del genere.

«Non è una scusante, James!» ribatti, ma poi sei costretto a notare quanto sia ridicola la scena, e scoppi a ridere.

«E adesso perché ridi?» ti domanda James, perplesso.

«Guardaci» esclami allargando le braccia. «Sembriamo una vecchia coppia sposata che discute prima di dormire» spieghi, e allora anche James scoppia a ridere di gusto.

«Tu sei certamente la casalinga disperata, Ted»

«Perché io?»

«Perché io non ho i capelli rosa» puntualizza James, facendoti notare che sì, al momento hai i capelli maledettamente rosa.

«Comunque non scherzavo, James» incalzi, tanto per sviare il discorso. «Non puoi uscire con più persone alla volta, dovresti concentrarti su una sola. Sai, provare dei veri sentimenti, non solo attrazione» snoccioli, evitando di guardarlo negli occhi. Perché un conto è consigliare James di stare con qualcuno, di lasciarsi andare ai sentimenti, un altro è farlo senza starci male. «Sei mai stato innamorato?» gli chiedi, perché se prima hai sempre sorvolato la questione, adesso devi sapere. James sembra spegnersi un istante, come se qualcuno gli avesse staccato la spina, ma poi torna a sorridere come sempre. «Mi sto conservando, Teddy. Per la persona giusta» dice, e non l’hai mai visto così serio in vita tua. Percepisci tensione nell’aria, ma non sai a cosa sia dovuta.

«A me non pare che tu ti stia proprio conservando. Data la quantità di persone con cui esci, a tuo dire, credo tu sia abbastanza consumato» scherzi, per cercare di alleggerire l’atmosfera, facendo ridere di gusto James. Adori vederlo ridere così. Socchiude gli occhi e butta leggermente indietro la testa, allargando la bocca con decisamente poca grazia. Sì, abbiamo già detto che sei grave, Teddy. E anche che lo sai bene.

«Mi conservo dentro» dice James, una volta smesso di ridere. «Punto ad amare una sola persona, in questa vita. Anche se temo che diventerò vecchio sperando che accada.»

«Non accadrà» ti ritrovi a dire subito, facendoti guadagnare un’occhiata strana da James. C’è forse speranza in quegli occhi? «Me lo sento, James. Non accadrà» ripeti, sorridendo rassicurante.

Scende un silenzio pensante nella stanza, e l’unica cosa che ti dice il tuo istinto è che dovresti baciare James. Dovresti dirgli ciò che provi, perché lo provi e da quanto tempo. Ma non lo fai. Ti limiti ad un sorriso sereno, finto come una bacchetta di liquirizia, e auguri a James una buona notte. Forse almeno per lui lo sarà.

«Buona notte a te, Teddy» risponde James, stiracchiandosi. Sembra turbato, ma non riesci davvero a capire perché. Sospiri, spegnendo la luce della camera. Al buio, almeno, i tuoi capelli possono diventare di qualsiasi colore senza problemi. E puoi immaginare di stringere James. Di baciarlo. E di dirgli che lo ami. Sarà una lunga notte, Ted.

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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