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Autore: BlackStar_98    09/01/2013    1 recensioni
“Harryyyyyyyyy alzati da quel letto!” Urlò Louis nelle orecchie dell’amico.
“Che c’è adessooo?!?!” Chiese l’altro infastidito.
“Niente, è che devi smetterla di avere i capelli ricci!”
“Uhmpf lasciami in pace…!”Mugugnò Harry girandosi dall’altra parte del letto.
“Vatti a lavare! Puzzi.” Continuò Louis.
“Non è vero!”
“Basta, alzati…”
“Non posso stare in pace una mezz’ora?! Ho sonno!”
Louis si avvicinò ad Harry e cominciò a strattonarlo.
“HO DET-TO-CHE-TI-DE-VI-AL-ZA-A-RE!”
“E va bene, va bene, mi alzo, ma solo perché non ti sopporto più! Comunque questa me la paghi.” Harry si alzò di scatto.
“Ma che ce l’hai con me ora? Guarda che potevi anche restare a dormire…Chi te lo impedisce?! …io no di certo… ”
STORIA SCRITTA INSIEME AD Alohomora__
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fuori faceva un caldo tremendo, quasi non si riusciva a respirare. Beh, io e Martina eravamo più abituate a questo genere di clima, rispetto ai ragazzi che erano abituati al freddo  londinese. Andavamo al college, a Londra, tutti insieme. Era stata un scelta difficile quella di trasferirsi in Inghilterra e lasciare in Italia le nostre famiglie, che vedevamo durante le vacanze natalizie, pasquali e occasionalmente durante l’anno scolastico. Però ne era valsa la pena. Il sole splendeva alto nel cielo limpido, nemmeno una nuvola. Per un attimo mi venne da ridere perché in quel momento avevo nostalgia del freddo, della neve; ma già sapevo che non appena sarebbe arrivato l’inverno avrei avuto nostalgia dell’estate. E magari avrei ripensato proprio a quel giorno, quello stranissimo e pazzo giorno in cui Louis si era trasformato in una piccola carota…tutto merito di Harry, certo.
Decidemmo di fare un salto da Liam, in libreria. Louis e Zayn avevano finito il loro turno di lavoro, sempre se ciò che facevano poteva essere considerato tale. Molto probabilmente, avremmo trovato anche Harry, se non erano già andati a casa per pranzo. Mentre io acceleravo il passo per arrivare il più presto possibile, dato che non ce la facevo più a stare sotto il sole cocente, Louis si fermava ogni tre secondi non appena trovava una zona d’ombra.
“Louis muoviti dai!”Esclamai.
“Ma scotta!”Replicò.
“Se ti sbrighi entriamo nel negozio, lì c’è l’aria condizionata…”
“ARIA CONDIZIONATAAAAAA!”Louis cacciò un urlo e si mise a correre.
No, non sarebbe mai cambiato, ma era perfetto così, se ne avessi avuto la possibilità non avrei modificato niente del suo carattere. Sorrisi ancora. Si, ero sicura che in un freddo giorno di Dicembre avrei ripensato ad oggi, alla folle corsa di Louis in cerca di un po’ di frescura, e di questa riflessione delle undici e un quarto.
 
                                                              ***
 
Entrammo, la porta cigolò, prima di aprirsi. Trovammo Liam intento a sistemare alcuni libri sopra gli scaffali. C’era anche Harry. Era seduto sulla scrivania, aveva un libro aperto davanti. Strano.
Salutammo Liam con un abbraccio e cominciammo ad aiutarlo. Prima avremmo finito, prima saremmo andati a casa. Louis invece si avvicinò lentamente ad Harry, che aveva lo sguardo incollato su quelle pagine scritte.
Nemmeno quando Louis gli si parò davanti alzò il viso.
“Harold…”Biascicò Louis con una voce provocante.
Non rispose.
“Fammi vedere il tuo bel faccino…”Aggiunse.
Harry trattenne una risata. Ma non si mosse.
“Su Harold fai il bravo…fai vedere a Louis il tuo bel faccino!”
Harry resistette ancora.
“Scommetto che è tutto pulito, il tuo faccino, o sbaglio?”
Louis si piegò per riuscire a guardare Harry negli occhi. Noi, da lontano osservavamo la scena…ne avrebbe sicuramente combinata un'altra delle sue.
“Vedi, non mi sbagliavo, è pulito. Il mio invece, prima era arancione.”
Si avvicinò ancora di più.
“Harry, ti piace l’arancione?”Chiese all’improvviso.
Harry scoppiò a ridere, forse perché Louis lo guardava con una faccia da cretino, ma sembrava che facesse sul serio.
“Allora ti piace?”
“Si”Disse infine Harry assecondandolo.
“Bene, anche a me. Vedi, se mi avessi dipinto la faccia di verde, o che so…Di giallo, mi sarei vendicato. Invece l’arancione mi piace…!”Disse annuendo con aria convinta.
Fece un passo, due passi, tre…fino a trovarsi alle spalle di Harry. Dopodiché lo abbracciò.
“Tu lo sai che ti voglio bene vero?”Chiese.
Harry alzò lo sguardo per incrociare i suoi occhi. Rimase a fissarlo impassibile per almeno quindici secondi.
“Anche io ti voglio bene…!”Disse infine.
“Ma tu hai i capelli ricci, e tra noi non potrà mai funzionare…”Sospirò Louis.
Il viso di Harry si contorse in una smorfia. Ancora una volta stava per scoppiare a ridere, ma si trattenne. Solo, le sue labbra si incurvarono un poco in un accenno di sorriso.
“Ma io voglio il meglio per te Harry, tu hai bisogno di affetto, di dolcezza, e io ho quello che fa per te!”
Detto ciò prese qualcosa da dietro la schiena. Non riuscivo a capire cosa fosse. Sembrava…gelato?! Si, era un cono gelato! Harry non ebbe neanche il tempo di rendersi conto di ciò che lo aspettava. Ora il suo bel faccino era tutto ricoperto di gelato.
“È buono Hazza?”Chiese Zayn scoppiando a ridere.
Harry prese un po’ di gelato dal suo naso e cominciò a leccarlo, ne offrì un po’ a Louis, e fece un cenno di assenso rivolto a Zayn, aveva gradito.
 
                                                                      ***
 
Era mezzo giorno, ora di pranzo. Ci sedemmo a tavola, tutti insieme. Francesca vicino a Harry e Louis, Liam accanto a Zayn e io a Martina.
“Niall mi passi l’acqua?”Mi chiese quest’ultima.
Cominciammo a mangiare. Stavolta c’era la pasta al sugo. Buona devo dire, beh io amo il cibo. Anche Martina a quanto vedo. Ne presi un secondo piatto. E poi anche un terzo. Veramente ne avrei gradito anche un quarto ma Zayn, Harry e Francesca si voltarono a fissarmi sbalorditi. Mi mettevano in imbarazzo i loro sguardi, ecco! Così diventai tutto rosso e decisi che era meglio lasciare lo spazio che rimaneva nel mio stomaco per il dolce.
Il cielo non so come, stava diventando grigio, però forse avremmo fatto in tempo ad andare un po’ in spiaggia. Louis si infilò due rigatoni nel naso, non riuscii davvero a trattenermi questa volta e per poco non sputai ciò che stavo masticando in faccia a Zayn.
“Lou, possibile che devi sempre giocare con il cibo?”Chiese Francesca.
“E poi quante volte ti dobbiamo dire che non si parla a bocca piena?”Lo provocò Harry.
Louis lo guardò per un momento negli occhi. E fu quando un ghigno compiaciuto si delineò sul suo volto che Harry si affrettò a ritirare ciò che aveva detto. L’ultima cosa che desiderava era della poltiglia di rigatoni nel suo piatto.
 
 
                                                                       ***
 
Continuavo a guardare di sottecchi quei cinque. Harry che aveva un aria seria ma che in fondo era anche peggio di Louis, Zayn che continuava a masticare lo stesso boccone da tre ore, Louis che…meglio non parlarne, e Liam che ridacchiava insieme a Niall. E Niall che mangiava come un…bue. No aspetta, mangiava anche più di un bue…Ok, mangiava taaanto.
Ma che avevano da ridere? E soprattutto, perché mi guardavano in quel modo strano?
Sentii un verso insolito. Una canzoncina? Rimasi immobile, senza alzare gli occhi dal mio piatto.
Pregai il cielo che non stesse accadendo ciò che pensavo stesse accadendo.
La canzoncina continuava, il suo ritmo cresceva, diventava sempre più forte.
“Un pic - co - lo - ri - ga - to - ne! Ecco cosa son! Un pic- co- lo- ri- ga - to - ne, in cerca di attenzion!”
Cercai di ignorare le risatine dei ragazzi. E cercai di ignorare quella canzone. Non avevo il coraggio di alzare lo sguardo, perché sapevo già cosa avrei visto.
“I MIEI AMICI SONO STATI DIVORATI, SONO L’UNICO SOPRAVVISSUTO…TI PREGO, TI PREGO, AIUTAMI SONO TUTTO SPORCO DI SUGO!”
Diventai tutta rossa. Mi succede sempre quando sono al centro dell’attenzione.
“Un pic - co - lo - ri - ga - to - ne! Ecco cosa son! Un pic - co - lo - ri - ga - to - ne, in cerca di attenzion!”
Non riuscii a resistere. Alzai gli occhi.
E la prima cosa che vidi davanti a me fu un rigatone che danzava. Un rigatone al sugo, che danzava.
“Piantala Louis!” Esclamai in preda alle risate.
Niall era anche più rosso di me. Louis intanto continuava, imperterrito. Perché mi ero seduta accanto a quello scemo?
Si alzò, fece tre passi, si avvicinò ad Harry, e fece la stessa cosa con lui.
Harry non guardava il rigatone che si muoveva sotto il suo naso, guardava Louis, e sorrideva. Rimasero così per almeno dieci minuti, poi Harry si alzò di scatto, prese Louis per un orecchio e lo trascinò via.
Io, Martina, Zayn, Liam e Niall ci guardammo esterrefatti.
Dopodiché Zayn urlò: “Fate Piano!”
Scoppiammo a ridere come matti, non era possibile.
Ma erano normali quei cinque ragazzi?
Seguì un attimo di silenzio.
Niall si alzò improvvisamente in piedi .
“Dove vai?!”Chiedemmo io e Martina in coro.
“A cercare quel rigatone.”
  
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