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Autore: StefyGranger    29/07/2007    11 recensioni
Ron rimase lì a guardare lei mentre era di spalle che cantava con gli auricolari del lettore mp3 alle orecchie...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era lì da un’oretta piena, di fronte al televisore che avevano appena comprato i Weasley

Era lì da un’oretta piena, di fronte al televisore che avevano appena comprato i Weasley.

Pensavano che la Gazzetta del profeta non fosse più completamente valida per l’informazione quotidiana.

E di cose, al giorno, eccome se ne accadevano!

Episodi strani, ai limiti dell’incredibile, erano all’ordine del giorno.

Così Arthur aveva insistito così tanto che era riuscito, circa una settimana prima, ad accaparrarsi un televisore.

Felevisore, Telesore, Telefofo… un sorriso si impadronì delle sue labbra al ricordo di quella gita, per i Weasley, fuori dal comune.

‘ Dunque, ohh! Ragazzi inspirate a fondo l’odore della tecnologia babbana!’

Il signor Arthur entrò, seguito da sua moglie Molly, Ginny, Ron, Hermione, Harry, Bill e Fleur nel megastore del centro di Londra.

Per loro, tranne che per gli ormai abituati Harry ed Hermione, fu come entrare nel più tecnologico lunapark esistente sulla faccia della Terra… peccato solamente che non immaginavano neanche cosa fosse un luna park..

Le luci li accecavano, le insegne li meravigliavano persuadendoli nel comprare il nuovo lettore mp3 da infiniti GB o il nuovo televisore Lg Aquos o il letto ad acqua che trasmetteva 24h24 solo i canali preferiti dall’utente o l’elettrodomestico intelligente che ti avvisava quand’era ora di colazione e cena e preparava lui stesso grazie al suo ricettario incorporato o il telefono che aveva un vivavoce così potente che potevi stare a parlare nell’altra stanza…

Alla fine un moderato televisore, senza troppe pretese, entrò in casa Weasley.

Ma la “magia” non durò così a lungo. Dopo infatti una settimana se ne erano già tutti stufati..

Hermione sbuffò, così decise di abbandonare il divanetto per raggiungere la cameretta che divideva con Ginny alla Tana.

Si trovava a casa, lì. Con Molly che faceva la parte della Grande Mamma: mamma dei Weasley, mamma di Tonks e tutti gli Aurors, mamma di Harry e anche un po’ sua.

‘Ginny! Che stai facendo? Non sei con Harry e Ron giù al campo?’

Vide la rossa scrollare le spalle e chiudere quello che doveva essere il suo diario segreto.

‘Qualche novità con Harry?’ domandò ancora la bruna, notando che l’amica non accennava a parlare.

Ginny infatti non parlò, scosse la testa e lasciò la stanza.

Certe volte non riusciva proprio a capirla, in alcuni momenti è la persona più dolce e solare al mondo ed altre scorbutica, gelida, acida quasi quanto lei!

Fu in quel momento che vide sul letto un lettore mp3, il suo lettore mp3.

Lo prese sorridendo lievemente. Da quanto non se ne stava stesa o seduta ad ascoltare buona musica babbana?

Tanto tempo. Sempre ad allenarsi con l’ES o a leggere enormi libri di incantesimi.

Ma quel pomeriggio, lei, avrebbe potuto trascorrerlo come voleva. Quanto amava, certe volte, avere il ciclo. Gridare ‘Sono indisposta, uguale lasciatemi perdere!!’

Era un sabato uggioso, si sedette sul parquet e inserì gli auricolari nelle orecchie.

Subito partì una canzone di una cantante italiana e in occasione di un suo tour in Gran Bretagna la stessa era stata tradotta in inglese. Poteva dire di saperla a memoria per quanto l’aveva ascoltata e riascoltata, quella canzone, perché si sa…quando una canzone è fatta per te è difficile separarsene…

‘ Ehi Gin? Hermione dov’è?? ’

La ragazza alzò lo sguardo ‘ Starà studiando…che ne so.’

Ron la guardò di sopra in sotto ‘ Sei strana…’

‘ Il ciclo.’

‘ Che? ‘

‘ le mestruazioni, Ron! ’

‘ Ti masturbi?!’

Ginny lo guardò fisso negli occhi ‘ Ma sei rincretinito?! Fila via!’

E detto così, se ne andò lei: lui rimase fermo cercando ancora di capire che cosa rendesse sua sorella così isterica.

Scrollate le spalle, quindi, si avviò verso la camera di sua sorella, quella che condivideva con Hermione.

Bussò due volte, nessuna risposta.

Evidentemente non c’era nessuno, perché se anche ci fosse stata la sua amica e non avesse voluto vederlo, comunque gli avrebbe gridato un “Vattene via” o “Non è il momento Ron!”… anche se si chiedeva come facesse a sapere sempre chi c’era dall’altra parte della porta.

Si stava per allontanare per cercarla da un’altra parte.

In realtà non doveva dirle nulla di così tanto serio… voleva solo “starci” per magari stuzzicarla un po’.

Si stava quindi per allontanare quando sentì che dentro la camera qualcuno cantava.

Era una melodia dolce, romantica…un poco smielata…

Era indeciso se entrare o meno, poi optò per la prima. Entrò.

La vide seduta sul parquet, di spalle a lui.

Apparentemente stava cantando al muro con molta enfasi.

Se si fosse accorta che Ron la stava spiando, sarebbero stai guai davvero amari.

Ma il ragazzo, dopo quasi 8 anni che la conosceva, non l’aveva mai sentita cantare, né in quel modo.

Così sembrava proprio una ragazza…comune.

Non era china su un libro, non era a studiare, né a provare incantesimi.

Stava semplicemente cantando a mezza voce, quasi non avesse voluto disturbare o attirare l’attenzione.

Ma la sua, di attenzione, eccome se l’aveva attirata.

Dal rumore del mondo
dalla giostra degli attimi
dalla pelle e dal profondo
dai miei sbagli soliti
dal silenzio che ho dentro
e dal mio orgoglio inutile
da questa voglia che ho di vivere…..

Ron non fece un passo, si poggiò con la mano alla maniglia della porta deciso ad ascoltarla fino alla fine.

Avrebbe voluto quella Hermione quasi sempre, così solare, gentile … non che lo fosse già di per sé ma evidentemente quella del canto era una magia che andava più su…

Sicuramente era meglio che sentire sua madre cantare in cucina…

E se fosse segno di allegria?

volevo dirti che ti amo
volevo dirti che sei mio
che non ti cambio con nessuno
perché a giurarlo sono io

E se fosse per amore?

Ti amo non lo si può dire a Grattastinchi, né al muro…

E se fosse ad Harry? O a Viktor??

Inevitabilmente si sentì una stretta allo stomaco.

Non doveva stare lì, si sarebbe fatto male a sé stesso.

Sarebbe dovuto rimanere a giocare a Quidditch!

volevo dirti che ti amo
perché sei troppo uguale a me
quando per niente litighiamo
e poi ti chiudi dentro te

Rinsavì quando le sentì pronunciare quelle parole: Hermione non ha mai veramente litigato con Harry… né, purtroppo, tantomeno con Viktor.

Che fosse stato Grattastinchi a farle andare su di giri?

(..)e questo dirti che ti amo
è la mia sola verità
tu non lasciarmi mai la mano
anche se un giorno finirà

Gli vennero i brividi, lì dietro di lei.

Lui, mentre spiava il suo “stare sola con se stessa”.

Lui, mentre la ascoltava cantare quasi la sentisse propria.

Lui, mentre voleva avvicinarsi per ascoltare meglio, per essere lui l’oggetto di quella canzone…

volevo dirti che sei mio
che non ti cambio con nessuno
perché sei troppo uguale a me
volevo dirti che ti amo.
ti amo.

‘ Ron…’ disse lei, in un sospiro, spegnendo il suo lettore mp3. era come se volesse imprimere quel nome a quella canzone, come sua…come loro.

‘ Eccomi, sono qui!’ rispose quasi d’impulso, troppo scioccato ancora dalle parole di quella canzone.

Hermione si girò di scatto, terrorizzata ‘ Ron?! Ch-che..che ci fai qui?? ’

‘ I-io..’

‘ Mi hai fatto prendere uno spavento, ma come ti è saltato in mente?!’

‘ I-io..’

‘ E quante cavolo di volte ti ho detto che devi bussare?!’

‘ ma io ho bus-‘

‘ Per di più mi hai spiato!’

‘ Non volevo…’

Lo vide grattarsi la nuca e abbassare gli occhi.

Ma se un minuto prima ci fantasticava, come faceva adesso a trattarlo male.

Ma comunque l’aveva spiata!

‘ canti bene…’ provò lui ma lei si arrabbiò di più ‘ Vai via di qui! Vedrai, lo dirò a tua madre!’

‘ Che? Anche tu il ciclo?’

‘mgrrrrr via ti ho detto!!’

Alla cena tutti erano un po’ taciturni, saranno state forse le patate messicane a zittirli tutti per un po’.

‘ Signora Weasley… ‘

‘ Dimmi, Hermione cara…’

In un nanosecondo Ron impallidì e guardò prima la ragazza, poi la madre, come se stesse assistendo ad una partita di tennis. Ma Hermione non ci fece caso ‘ Mi passa il burro?’

‘ Ron?’

‘ Eh?’

‘ Ma oggi pomeriggio poi sei sparito…mi avevi promesso la rivincita! ’

Hermione guardò Ron per un momento, poi continuò a mangiare.

‘ Sarò stato via due minuti, Harry…dovevo andare al bagno…’

‘ e nel frattempo ti sei fatto una lampada al viso?’

Ron lo guardò accigliato ‘ Una lampada?’

Harry passò la mano sul viso ‘ Eri tutto rosso…’

‘ Harry, ma perché ti vengono le domande esistenziali solo a tavola?’

‘ parliamo di Voldemort?’

Tutti zittirono e non continuarono a mangiare.

‘ tutti a nanna, ora. Domani grandi spese per il Natale!’ Molly si alzò dal tavolo e bisbigliato un Sparecchiomise tutti i piatti nel lavabo della cucina.

Era rimasto solo un biscotto nella busta, non era riuscito a resistere.

Se sua madre non avesse sperimentato giusto quella sera quelle orribili patate messicane, forse adesso sarebbe stato nel letto a dormire beato e felice dentro le coperte.

E invece se ne stava sul divanetto, al freddo e al gelo, a mangiare biscotti al cacao con melassa!

Davvero non avrebbe voluto infastidirla così.

Si aspettava una reazione del genere ma…era rimasto troppo incredulo per quella scena.

Hermione Jane Granger che cantava.

Non infastidiva, non studiava, non leggeva….se ne stava appartata a cantare.

E non a squarciagola come spesso facevano lui ed Harry assimilando l’anima degli U2, no.

Il suo era un canto di quella cosa zuccherina che qualcuno chiama Amore.

‘ Ehi Ron…’

Il rosso alzò lo sguardo e vide la ragazza con un portacandele in mano con un candelotto bianco acceso: portava una graziosa camiciola da notte non sfarzosa.

Aveva con sé anche un plaid.

‘ Starai morendo di freddo… fuori nevica!’

la vide sorridere e anche lui cercò di abbozzare un sorriso.

Lei gli si mise accanto senza guardarlo e posando la coperta su entrambi.

‘ Hai fame anche tu? ’ chiese lui

‘ Un leggero languore…in realtà…ho fatto finta di mangiare quelle patate…’ rise lei, guardando avanti a sé.

La casa era buia e l’unica fonte di luce era quella fioca della candela.

‘ Mione…’

Lei si girò con un sorriso leggero sulle labbra ‘ Dimmi…’

Quant’era dolce in quel momento? Aveva avuto un Oblivion così potente?

‘ I-io… volevo chiederti scusa per-‘

Lei, inaspettatamente, mise due dita sulle sue labbra, facendo tacere ‘ Shh…non fa niente. Avrei dovuto chiudere a chiave la stanzetta.’

‘ Non avrei dovuto impicciarmi…’

Hermione lo guardò con un’infinita dolcezza ‘ Ti ho detto non fa niente, e non parlare…se no cominciamo a litigare!..’

Lui sorrise, alzandosi, ma lei lo fermò con la paura negli occhi ‘ Dove vai?’

‘ a..a prendere un bicchiere di latte…! ’

Lei gli lasciò la presa e mentre lui trafficava in cucina sbattendo qua e là, Hermione rovistò nella busta e prese l’ultimo biscotto.

‘ Il pan di stelle!’

‘ i miei biscotti preferiti!’

‘ anche i miei, fin da piccola…’ e detto così lo infilò per metà in bocca lasciando l’altra metà fuori dalle labbra.

In quel preciso istante Ron se ne accorse e, facendo il finto offeso, le si avvicinò pericolosamente addentando l’altra estremità del biscotto.

Lei rimase sorpresa e anche Ron, il quale, sentendo lievemente le labbra di lei sulle sue, spezzò il biscotto senza rompere il contatto visivo che aveva allacciato con Hermione.

Lui posava il suo peso sulle braccia essendo chinato verso Hermione, mentre lei era completamente spalmata sul divanetto, allibita.

Il cuore di entrambi batteva all’impazzata, e fu Ron il primo a ingoiare il biscotto continuando a guardarla.

Hermione aveva perso la sensibilità delle mascelle, le gambe le tremavano.

Lui le si avvicinò ulteriormente chiudendo gli occhi e lei fu velocissima a masticare e ingoiare prima di incontrare le labbra di lui, fresche, morbide che sapevano di cioccolato e melassa.

Lentamente lei gli accarezzò una guancia e quando sentì la punta della lingua di Ron fece la cosa che per lei era la più naturale possibile, così schiuse le labbra e la mano arrivò a toccare i capelli fulvi di lui, massaggiandoli e scompigliandoli.

Lui rimase così chinato e, pur lo sforzo e il dolore alla schiena, si scostò molto piano, la guardò negli occhi e strofinò il suo naso contro quello di lei.

Hermione sorrise continuando ad accarezzargli la guancia.

Lui non la smise di guardarla con occhi diversi.

Occhi che fecero mancare dei battiti alla ragazza.

Da quando tutto quel coraggio, quella intraprendenza?

Forse i troppi anni di attesa…

‘ Volevo dirti che…ti amo..’ sospirò lui, scoccandole un lieve bacio a stampo sulle labbra.

Lei rimase interdetta, aveva paura che si fosse immaginata quella frase, che nel frattempo aveva fantasticato ancora su di lui, come faceva sempre.

‘ C-cosa..?’

‘ Ti amo, Hermione, perché sei troppo uguale a me…perché per niente litighiamo…volevo dirti che ti amo…e che non ti cambierei per nessuna al mondo…’

Hermione si lasciò sfuggire un singhiozzo sfuggito da una lacrima “Ron…”

‘ Ti prego… se la canzone era dedicata a Grattastinchi preparami psicologicamente..!’ sorrise lui, ma lei lo abbracciò forte, quasi fino a soffocarlo.

‘ Ti amo, ti amo, ti amo…lo direi per giorni interi, senza stancarmi mai…ti amo Ron Weasley.’

The End

Oneshot senza molte pretese, semplicissima!

Nonostante ciò, siccome non scrivo da tempo, avrei bisogno che voi mi possiate invogliare!!

Se avete tempo, se vi è piaciuta o meno, recensiiite!!

E vi ringrazio di cuore già tutti!!

È mezzanotte passata da un bel po’ ma ci tenevo un sacco a pubblicarla!!

Basos!!

StefyGranger

  
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