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Autore: habanerossosangue    10/01/2013    4 recensioni
Raccolta di flashfic della mia otp. Sono piccoli momenti che possono essere situati durante o dopo la quarta guerra. Non seguo un ordine cronologico e le storie di ogni capitolo non sono collegate tra di loro oltre la coppia protagonista.
[...]
27. «Hai notizie di Naruto?» «No, Ino. Da quando è partito per il consiglio dei Kage non ho saputo niente.»
28. «Devi farlo per salvarla, idiota! Non rimane molto tempo!» «Cos'è che mi nascondi?» «Se lo farai...morirai Naruto.»
29. «Ma no tesoro, gli piacerebbe dormire con te ogni notte, ma per svegliarlo non basta chiamarlo.» «E come si fa a svegliare papà?»
30. «Buon Natale Naruto!» «Buon Natale papà!»
31. Bevve la bibita che teneva stretta tra le dita, la finì in un sorso e con coraggio afferrò prepotentemente la ragazza per le spalle...
32. «Non puoi morire! Mi hai sentito Naruto?! Non morirai! Non tra le mie braccia!»
33. « E vuoi tu Sakura Haruno prendere come tuo legittimo sposo il qui presente...»
34. «Che diamine stai facendo tutta sola, Sakura-chan? Non vi siete divisi a gruppi di sette come si era stabilito?»
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Naruto Uzumaki: forza portante del demone a nove code, il Kyuubi; ragazzo troppo movimentato e troppo chiassoso; stupido, testa quadra, ritardato e maldestro; molto dolce, premuroso, solare e puro di cuore; cresciuto nel grande villaggio della Foglia, figlio del Quarto Hokage, Minato Namikaze e del precedente Jinchuriki, Kushina Uzumaki; meglio conosciuto, da un paio di anni, come l'eroe del mondo Ninja e soprattutto come sesto Hokage di Konoha. Conosciuto in ogni villaggio, famoso per la sua potenza nel combattimento e ammirato da ogni ragazza per il suo bellissimo aspetto. Purtroppo -o forse no- già occupato. Richiesto per ogni evento e disagio che ci possa essere nel villaggio o fuori, sempre occupato con scartoffie da leggere, correggerle in caso di errore e in fine firmarli. Aiutato solo dal suo vecchio maestro e ogni tanto da un suo pigro amico. Era perennemente con la testa china su fogli e pergamene nel proprio ufficio o nella sala conferenze con jounin, AMBU e i propri consiglieri; sempre in contatto con gli altri Kage per verificare le situazioni economiche, commerciali e sociali. 
Ma da mesi aveva programmato quella giornata libera da impegni di Hokage ed eroe del villaggio. L'unico lavoro che aveva da svolgere quel giorno era fare -o almeno provarci- il buon marito. Ma questo compito era a livelli troppo elevati persino per colui che ha sconfitto il-più-grande-nemico-di-tutti-i-tempi. Sembrava un bambino di otto anni imbambolato davanti ad un scaffale di un negozio pieno di giocattoli che faceva scorrere gli occhioni azzurri su un gioco all'altro senza, però, riuscire a decidere quale comprare. Le infermiere parlavano a raffica senza che Naruto riuscisse a comprendere una frase si senso compiuto. Solo qualche parola arrivava alle sue orecchie, parole a lui sconosciute non avendo studiato medicina o qualcosa collegato ad essa. Il dottore dettava ordini su ordini, alzando la voce quando perdeva la pazienza a causa delle assistenti che non gli porgevano velocemente gli strani strumenti da lui richiesti.
Un'altro urlo lancinante sovrastò quel trambusto di parole, mentre un'infermiera dava consigli alla paziente cercando di farsi sentire al di sopra delle grida.
«Respira! Fai dei respiri profondi!»
Si avvicinò cautalmente a Sakura, sdraiata in quel letto d'ospedale, a gambe divaricate pronta a dare alla luce il loro primo figlio. La guardò smarrito non sapendo per la prima volta cosa doveva fare. Stava diventando sempre più bianco per l'odore di sangue che cominciava a dominare sopra quello di alcool e disinfettante della stanza. Si era come paralizzato alla vista di sua moglie così tanto agonizzante, mentre il sudore gli bagnava il viso e anche un pò i capelli. Era passato solo qualche secondo da quando era iniziata l'operazione e in quel piccolo arco di tempo era rimasto immobile in un angolo senza muovere un muscolo, troppo impaurito dal combinare qualcosa che poteva nuocere a sua moglie o al bambino. Un urlo acuto lo risvegliò dallo stato di trance e la sua mano automaticamente strinse quella di Sakura. La sua stretta era forte più del previsto e cercò di non gemere dal dolore. Il suo sguardo era concentrato sul volto della moglie che irrimediabilmente era coperto da uno strato di sofferenza. Mentre si scopigliava nervoso i capelli, si girò verso il medico che scrupolosamente armeggiava quegli aggeggi verso la parte più segreta della sua amata che fino ad allora solo lui aveva visto. Si era passato il braccio sulla fronte per cacciare il sudore e con quel gesto Naruto potè notare i guanti in lattice ricoperti di sangue. Sgranò gli occhi a quella vista e con l'altra mano si aggrappò alla testiera del lettuccio. Le gambe improvvisamente non riuscivano più a reggere il suo peso. 
«No, cara. Non ci siamo. Devi spingere più forte!» disse il medico chinandosi nuovamente sotto il lenzuolo che la copriva dal bacino in giù. 
«E' normale che perde così tanto sangue?» chiese Naruto inquieto.
«Ovvio che è normale! Ma questo idiota che ci fa qui?!» rispose bruscamente un'infermiera che, spostandolo igniettò con una piccola siringa un liquido blu nel braccio di Sakura.
La guardò minaccioso per poi ritornare a stringere la mano della moglie. Si chinò di poco verso di lei, mentre con una mano toglieva dalla fronte i capelli che gli si erano appiccicati sulla fronte.
«Forza Sakura-chan. Spingi più che puoi così tutto questo finirà presto!»
E anche se afferrò bruscamente il marito per il colletto guardandolo in cagnesco, obbedì all'ordine cercando di far terminare al più presto quella pena.
«Ecco, brava, così! Riesco a vedere la testa!»
Finalmente dopo quelli che sembravano giorni, un pianto echeggiò nella stanza immediatamente calata nel silenzio, mentre le infermiere si affrettavano a lavare il bambino sporco di sangue. 
Era diventato padre. A soli 23 anni, a solo un'anno dal suo matrimonio e due anni di Hokage, era diventato padre. La circolazione del sangue rallentò di colpo, l'ossiggeno veniva meno e il cuore perdeva battiti al minuto. Guardò Sakura versare lacrime di felicità e sollievo, sorridere e che cercava di alzarsi, impedita da una delle assistenti del dottore, per vedere il figlio. 
«Vi comunico che è una femminuccia!» disse l'infermiera porgendo delicatamente il piccolo fagotto alle braccia aperte della madre.
Prese tra le braccia sua figlia e altre lacrime gli rigarono il viso mentre, con un sorriso sulle labbra, guardava quel piccolo volto angelico. Alzò lo sguardo verso Naruto entusiasto quanto lei di quella nascita.
«Vuoi tenerla?»
Gli brillarono gli occhi a quella richiesta. Lentamente prese quella piccola e delicata creatura e cautamente la strinse a sè in modo da poter vedere il volto che fino a quel momento non era riuscito a scorgere. Spontaneamente gli sfuggì una piccola risata guardando gli occhi identici ai suoi osservarli con curiosità e i capelli rosa che sfuggivano ribelli fuori dalla copertina. Le lacrime scesero senza controllo. Era la cosa più bella che avesse mai visto.
«Sakura-chan ... è bellissima
Dopo che le infermiere la ripresero per dei semplici controlli, si avviccinò a Sakura e la baciò numerose volte sulle labbra e in diverse parti del viso, mentre entrambi ridevano per il giorno più bello della loro vita.
«Grazie ... grazie ... grazie Sakura-chan. Ti amo ... vi amo ...»

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