Vabbè, vi lascio leggere in santa pace. u.u
Buona lettura,
Bacini.
Tonight
I’m gonna have myself a real good time.
Una musica leggera mi
avvolgeva e mi cullava mentre cadevo nel dormiveglia. Immagini confuse
si susseguivano nella mia mente e l’unica cosa che riuscivo a
distinguere era una figura alta, muscolosa, con
un’abbronzatura da pirata, diverse ferite, tre spade al
fianco, uno yukata verde scuro, capelli anch’essi verdi e
degli occhi nerissimi.Quella figura, ormai molto familiare nei miei giorni, era intenta a baciarmi il collo e a far scorrere le sue mani sulle mie curve. Il sogno diventò sempre più reale nella mia mente: i baci sul collo furono seguiti da leccatine maliziose e morsi giocosi. Rabbrividii nel sentire la sua lingua sul lobo del mio orecchio. Cercai di muovermi e abbracciarlo, ma le mie braccia non si volevano muovere dalla loro posizione. Quando alzai lo sguardo mi vidi i polsi legati con delle manette alla testata del letto.
“Allora, mia piccola Streghetta, cosa vogliamo fare?” Sorrise malizioso il mio compagno di letto.
Lo vidi abbassarsi sempre di più per baciarmi, ma dei rumori reali mi svegliarono a un millimetro dalle sue labbra.
Sorrisi, per niente irritata.
Lo stavo sognando di nuovo. Era circa una settimana che lo sognavo sempre, ogni volta che chiudevo gli occhi la sua immagine si stagliava nella mia mente.
Forse era anche per questo che non vedevo l’ora di andarmene a dormire, sempre.
Un bussare lieve mi riscosse dai miei pensieri.
“Avanti.” Dissi per far sì che chiunque mi stesse disturbando entrasse nella cabina delle ragazze.
Una chioma verde fece capolino dalla porta.
“Mocciosa, è pronta la cena.”
“Grazie, arrivo!” Sorrisi in risposta, ignorando il nomignolo. Ero troppo felice di averlo sognato, per poter attaccar briga.
Se ne andò senza una parola. Io subito mi alzai, spensi la musica e corsi in cucina, saltellando felice come ormai ero da una settimana.
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Consumai la cena in tutta fretta. Diamine, volevo tornarmene a dormire subito! Quasi mi strozzai un paio di volte, sotto gli sguardi attoniti degli altri, che mai mi avevano vista così di fretta nel mangiare.
Nemmeno li salutai, a fine pasto. Insomma, avevo finito solo io! Loro erano ancora ai primi piatti!
Loro non hanno un motivo per andarsene a dormire. Pensai, sorridendo felice. Io, invece, ho il motivo migliore di tutti.
Mi sdraiai nel letto, accoccolandomi al mio peluche preferito: un cagnolino grigio dagli occhi azzurri di nome Shun.
Allora, dove eravamo?
Fin.