Cara
Hachi,
insieme
alla lettera ti
voglio aggiungere anche questa foto. Te la ricordi? Eravamo
io,te,Ren,Nobu,Shin,Reira,Yasu e Miu,finite le prove dei Blast.
Sì..quel
giorno…lo ricordi ora? È stato uno dei giorni
più belli della mia vita…sì,ne
sono sicura…quel giorno,il 5 marzo,era il mio
compleanno…e a rendere la
giornata speciale è stato il fatto che c’eri
tu,Hachi,insieme a Nobu e
sorridevate come vecchi amici. Poi c’erano Shin e Reira,non
invitata da me,che
abbracciava il suo ragazzo dai capelli blu come se fosse tornata
un’adolescente. Poi c’erano Yasu e Miu,che per far
contenta me si era
distaccata da lui. E infine c’era Ren…il mio
Ren…mi circondava le spalle con il
suo braccio e,nel breve momento dello scatto,ha deciso di darmi un
bacio,dolce
e gentile,per farmi ricordare per sempre quel giorno.
Nella
foto c’è anche una
persona di cui vorrei tanto non aver mai saputo il
nome…sì,lei…la ragazza dai
capelli corti e biondi,con una gonna strappata e un anello di Vivienne
Westwood…tu te lo ricordi il suo nome,Hachi?è
proprio lei…Misato Uheara… Non so
perché l’abbia invitata quel giorno,forse volevo
vedere che effetto faceva
passare un compleanno con un parente,d’altronde tutti i miei
compleanni li ho
passati in solitudine o con Ren,ma mai con qualcuno che potevo
chiamare”mamma”
o “zia” o
“sorellina”… tu credi che lei in quel
momento sapesse di essere mia
sorella?io credo di no…se lo avesse saputo non si sarebbe
comportata così
quella sera. O almeno,se io fossi stata in lei,non sarei mai riuscita a
sta
tranquilla. E se l’avesse vista un fotografo? Sua,anzi nostra
madre? No…io ho
sempre pensato che lei fosse allo scuro di tutto. Io la trattavo come
fan,e lei
era contenta così.Per me lei non è mai stata
nulla se non ciò, tutta la mia
famiglia biologica non è mai stata significativa per
me,anche dopo la scoperta
di averne una. Sono solo sempre stata più triste. Mi sentivo
patetica. Sapere
di essere stata abbandonata da una donna che si era ricreata una
famiglia dopo
essersi dimenticata di averne creata una in precedenza. Cosa le ho
fatto? Mi ha
abbandonata quando avevo 4 anni,ero una bambina che parlava
appena… Forse è
anche per questo che me ne sono andata. Per riuscire a dimenticare
loro,i loro
visi falsamente distrutti e le loro voci spezzate da un finto pianto.
Vorrei
farti notare una cosa,Nana,che riguarda me: a confronto con te io
sembro
magrissima in quella foto,ma non ti sei mai accorta del mio rapido
aumento di
peso in quel momento? E pensare che avevo paura che tutti se ne
accorgessero…
non facevo altro che comprare vestiti più larghi per non
dare nell’occhio,anche
se era molto difficile nascondere ciò che era appena nato
dentro di me.
Si,Hachi,io in quel momento ero incinta di Ren. Non so come sia
successo,pur
avendo sempre preso precauzioni,ho scoperto di essere rimasta incinta
di lui.
Nella foto sorridevo perché non lo sapevo ancora,lo avrei
scoperto solo poche
settimane dopo viste le mie ripetute nausee. Credo che se Ren lo avesse
saputo,ne sarebbe rimasto felicissimo,d’altronde lui ha
sempre voluto avere un
figlio da me e io lo sapevo,e avevo intenzione di dirglielo. Ma le cose
si sono
evolute in un modo così rapido che…hai presente
l’effetto che fa comprare un
lampadario nuovo di cristallo,fragilissimo e preziosissimo, e romperlo
prima di
riuscire ad accenderlo per la prima volta? Ecco…per me
è stata la stessa cosa:
non ho fatto in tempo a dare questa notizia a Ren,che il frutto del
nostro
amore è scivolato tra le mie dita per scomparire per sempre.
Scusami se uso
queste metafore,ma scrivere quella parola che renderebbe tutto
più
comprensibile mi fa solo venire voglia di strappare tutto il
foglio,come se
così facendo riuscissi a strappare il mio passato e a
scinderlo da me. Credo
che tu abbia capito …Ren non lo ha mai saputo. Credo che se
lo avesse saputo,sarebbe
morto insieme al bambino,e insieme a lui sarei morta io. Una parte di
me crede
di essere veramente rimasta incollata inesorabilmente a quella creatura
che si
stava formando dentro di me,mentre un’altra parte,quella
piccola parte che sono
riuscita a trattenere,è riuscita a cancellare quasi tutto.
So che è
sbagliato,ma perdere il proprio figlio è una sensazione
tremenda. Ricordi
quando mi dicevi che il tuo istinto materno ti obbligava a tenere il
bambino?
In quel momento pensavo che non sarei mai riuscita a capire il tuo
stato
d’animo,ma dopo quello che era successo a me…solo
in quel momento…ho capito la
tua sofferenza. Scusami se sono stata così fredda nei tuoi
confronti,scusami se
non ti ho appoggiata quando hai deciso di tenere Satsuki,scusami per
essere
stata così egoista da non capire la tua gioia nel sapere che
una nuova vita si
stava creando grazie a te. Scusami Nana. Spero che tu non abbia
rimorsi. Io ne
avrei avuti se,quel giorno in cui dovevi decidere la sorte del tuo
bambino,avessi dato ascolto a me. Sono davvero una persona egoista,io. Se
un
giorno ci incontrassimo di nuovo,ti prego di non voltarmi le spalle,ma
di
salutarmi almeno con una mano,mentre con l’altra tieni quella
di Satsuki. È il
regalo che ti chiedo per i miei prossimi compleanni.