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Autore: 365feelings    11/01/2013    2 recensioni
Il Natale e la vecchia generazione, prima e durante l'ascesa di Voldemort: headcanons e missing moments.
Potete trovare: Emmeline/Fabian, Frank/Alice, Malandrini, Sirius/Dorcas, famiglia Black.
Fanfiction partecipante all'iniziativa del Collection of Starlight Addobba l'albero con il COS!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: Dorcas/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Autrice: KumaCla
Titolo: Basterà l’amore
Personaggi: Sirius/Dorcas
Raiting: verde
Avvertimenti: flash fic, het, missing moment, prequel
Genere: malinconico, sentimentale, fluff (?)
Prompt: "Il Natale dovrebbe essere legna che arde nel caminetto, profumo di pino e di vino, buone chiacchiere, bei ricordi e amicizie rinnovate. Ma...se questo manca basterà l'amore." - Jesse O'Neill.
Intro: Questo è il primo Natale da quando la scuola è finita, niente più luculliani banchetti e scherzi tra compagni, niente fuochi caldi o ambienti familiari, niente villa Potter che spalanca le sue porte per loro. Solo quei muri ancora sconosciuti e quelle stanze vuote, solo loro e gli amici che arriveranno tra meno di un’ora.
Basterà l’amore.
Note: scritta con il set del 13 dicembre, partecipa a questa splendida iniziativa del CoS. Le riflessioni di Dorcas si rifanno alla mia personale versione della ragazza, che ho iniziato a tratteggiare in The last of the english roses e Ritratto di famiglia; in cui vediamo una versione femminile di Sirius - di famiglia ricca, rapporti familiari difficili - con l’unica differenza che è una Natababbana. In questa flash fic Dorcas e Sirius traslocano in quello che sarà l’appartamento in cui è ambientato il capitolo tre di The last of the english roses. Spero sia abbastanza natalizia, anche se ho i miei dubbi.
In attesa dei risultati del contest Shake up Christmas.



 
Natale 1977 - Da qualche parte a Londra



 
Si respira aria di chiuso e le assi alle finestre fanno filtrare solo qualche pallido e malato raggio di un sole morente. Sotto i suoi stivaletti, il legno del pavimento scricchiola e il rumore spaventa quelli che da molto tempo sono gli abitanti dello sgangherato appartamento - un topo, forse due, e un pipistrello.
Sirius si guarda intorno, perplesso, e storce il naso al sentore di muffa che si respira; un colpo di bacchetta ed ecco che il tramonto freddo di quel dicembre rischiara l’ambiente, illuminando gli angoli che la penombra celava e rivelando le ragnatele che li adornano.
Il tacco delle sue calzature produce un rumore sordo, che riecheggia in quell’ambiente piccolo ed umido: non è abituata a nulla del genere, neanche Sirius lo è. Appartengono a due famiglie altolocate, sono rampolli vissuti nella comodità e passati per le calde stanze dei Grifondoro.
Guarda lo scheletro di ferro di un sontuoso letto matrimoniale, che da solo riempie una delle tre piccole stanze dell’appartamento, e pensa che no, davvero, loro non appartengono a quel posto.
«Cos‘hai trovato?» le chiede Sirius, lasciando la borsa di cuoio all’ingresso e cingendole un fianco.
«Il nostro letto» risponde e muove due passi avanti per permettergli di entrare nella stanza - quattro mura e una finestra da cui si scorgono alcune luminarie da poco accese.
«Un po‘ scomodo senza materasso, non trovi?»
«Ne troveremo uno» dice e poi aggiunge con un sorriso malandrino «Sono certa che a casa mia ce ne siano molti di inutilizzati».
«Tira fuori la bacchetta, iniziano le pulizie» la avverte il ragazzo spostandosi in un’altra stanza e toglie le prime ragnatele - perché non è il caso, quella sera, di sentire Molly lamentarsi dello sporco.
Dorcas si appoggia allo stipite della porta e lo segue con lo sguardo, un sorriso felice sulle labbra, nato senza che se ne accorgesse.
Non sta fermo un attimo, salta da un angolo all’altro agitando la bacchetta e borbottando tra sé e sé imprecazioni contro una macchia di muffa o uno strato di polvere.
È bello il suo Sirius, di una bellezza raffinata: i capelli scuri e scarmigliati, il profilo aristocratico della mascella, gli occhi accesi da una luce interna, le labbra perfette e sapientemente disegnate su quel volto regolare. Per quanto trascuri il suo aspetto, il ragazzo tradisce un’aura di importanza e ogni suo movimento rivela un’eleganza innata - la stessa di ogni altro Black, la stessa che anche lei possiede.
«Vieni a darmi una mano» la richiama «Non pensare che faccia tutto io» e le ruba un bacio «Questa è anche casa tua! E stasera abbiamo ospiti esigenti».
Dorcas ride ed estrae la sua bacchetta.
Questo è il primo Natale da quando la scuola è finita, niente più luculliani banchetti e scherzi tra compagni, niente fuochi caldi o ambienti familiari, niente villa Potter che spalanca le sue porte per loro. Solo quei muri ancora sconosciuti e quelle stanze vuote, solo loro e gli amici che arriveranno tra meno di un’ora.
Basterà l’amore.
   
 
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