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Autore: DaughterOfAthena    11/01/2013    1 recensioni
Emily Jones, una ragazza di 19 anni, all'apparenza normale, capelli castano chiaro, occhi grigi e uno stile comune a tutte le ragazze della sua età, ma il suo sangue nasconde il suo essere speciale: è per metà sangue di una Dea, la Divina Atena. Tre anni fa ha scoperto di essere una semidea e da allora i guai sono sempre dietro l'angolo. Il giorno del suo compleanno dovrebbe partecipare al Ballo delle Debuttanti organizzato dalla madre adottiva, ma un problema al Campo Mezzosangue la costringue a tornare a Casa...
"Il suono della sveglia mi ricorda che oggi è il gran giorno. Il giorno che mia “madre” aspetta da una vita. Il giorno per il quale ha cercato di prepararmi praticamente da sempre. E’ il giorno del ballo delle debuttanti. Il giorno in cui entrerò in società. Il giorno del mio diciannovesimo compleanno."
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. I’M NEVER CHANGING WHO I AM

Scendo nella grande sala da pranzo e trovo la mia “famiglia già seduta a tavola come da copione: Annie (mia “madre”) ad un’estremità del tavolo, Arnold (mio “padre”) dall’altra parte e James (mio “fratello”) in mezzo, di fronte a me. Si sente che oggi non è un giorno come gli altri. Ci sono domestici ovunque che fanno domande su domande ad Annie su fiori, cibi e addobbi per la serata. Lei, che sta bevendo con tranquillità il suo tè al biancospino, li liquida con lievi accenni di testa. Oggi si è tirata a lucido più del solito. Ha il suo tailleur preferito, quello rosa antico, le sue scarpe tacco 10 color carne, e la sua parure di perle. Probabilmente riserverà quella di diamanti per stasera. I capelli biondi sono raccolti in un’elegante crocchia. Gli occhi verdi sono messi in risalto da un lieve accenno di ombretto e abbondante mascara. Mi siedo al mio posto, di fronte a James, che alza la testa dalla sua tazza di tè e mi da il buongiorno quasi all’unisono con Arnold che sta leggendo distrattamente il giornale. Anni posa la sua tazza, alza lo sguardo, mi fissa per 2 secondi, strabuzza gli occhi e caccia un grido stranamente stridulo.
“Ma come ti sei vestita tesoro?”
“Normale, perché?”
“Perché? Non sembri neanche una ragazza! Quella maglietta poi! E’ orrenda!”
“ Che c’è che non va in questa maglietta? E’ quella del Campo.”
“Appunto! Lo sai che odio quel posto tesoro!”
“Come fai ad odiarlo se non ci sei mai neanche stata?” Ora sto urlando e sento la rabbia riempirmi dentro. Come si permette di dirmi che odia casa mia?
“Sinceramente, tesoro, non voglio neanche vederlo da lontano questo campo…!” Risponde lei con una faccia disgustata.
“Tanto non potresti neanche entrarci! Non sei una di noi!”
“ La vuoi smettere tesoro di dire che non sei come noi? Tu sei una normalissima ragazza UMANA, e sei anche bellissima!”
Ecco, ci risiamo. Sono tre anni che continua a ripetermi che sono una normalissima ragazza. Una normalissima ragazza un corno! Vorrei vedere una normalissima ragazza ad allenarsi tutti i giorni con la spada e col tiro con l’arco. Vorrei vederla a lottare contro mostri di ogni genere e dimensione. Vorrei vederla a prendere parte ad una guerra contro i titani! Se Annie potesse entrare al Campo, morirebbe di paura dopo 2 secondi! Vorrei vederla tenere una spada in mano senza temere che le si spezzi un’unghia. Perché dovete sapere che Annie è più vanitosa della più vanitosa figlia di Afrodite, il che è tutto dire! Cerco di contenermi dall’urlarle tutto in faccia, ma quando la sento bisbigliare che sarebbe stato meglio se non mi avesse mai mandata in quella gabbia di matti, scoppio.
“Tu non puoi plasmarmi a tua immagine e somiglianza! Non mi puoi comandare a bacchetta! Tu non sei mia madre! Se lei fosse qui ti farebbe vedere!”
Finisco la mia frase e mi guardo attorno. Mi sono alzata dalla sedia e sono protesa verso Annie che mi guarda con aria attonita come Arnold, James e alcune cameriere. La donna si ricompone e senza staccarmi gli occhi di dosso mi dice di sedermi.
“NO!”
“Come tesoro?”
“Ho detto di no!”
Mi volto spazientita  e me ne esco di casa sbattendo il portone d’ingresso. Sono veramente arrabbiata! Non sopporto il fatto che Annie non capisca che non sono come lei, che non può manovrami come un burattino. Io sono fatta così, sono iperattiva, se volete anche un po’ ribelle, ma soprattutto, non sono un tipo da tailleur e tacchi, sono un tipo da jeans, t-shirt e converse. Sono il tipo di persona che non si porta dietro uno specchietto per controlla rese il trucco è apposto, ma sono il tipo di persona che ha sempre con sé un pugnale per ogni evenienza. Sono una mezzosangue, per tutti gli dei! Potrei incontrare un mostro persino dalla parrucchiera!
Inizio a camminare per il giardino, cercando di calmarmi, anche se non funziona. Decido di rientrare e mentre mi avvicino al portone, quest’ultimo si apre e Annie accoglie tre donne, due delle quali sono sicura di conoscere, ma non ricordo chi siano. Hanno tutte e tre un tailleur uguale a quello di Annie, sono che sono uno blu, uno grigio ed uno giallo canarino. Entrano in casa ed io le seguo a ruota. Spariscono al piano di sopra, mentre Annie mi aspetta in fondo alle scale.
“Emily, vieni di sopra, dobbiamo iniziare a prepararti!” mi dice con un sorriso che non riesco a capire se sia forzato o soltanto ancora arrabbiato per quanto accaduto prima.
“Prepararmi per cosa?” rispondo ingenuamente.
“Ma come per cosa? Per il ballo di stasera, il TUO ballo!”
“ Ma sono appena le 9 di mattina!”
“No tesoro, è già mezzogiorno!”
“Mezzogiorno?” Le dico con gli occhi strabuzzati. Come diamine fa ad essere passato così tanto tempo? Non è possibile! Forse ho solo perso la cognizione del tempo. Ultimamente mi capita spesso quando sto passeggiando assorta nei miei pensieri. Ma solitamente passa circa mezz’ora, massimo un’ora senza che me accorga, non 3 ore!
“Dai, vieni su tesoro, dobbiamo prepararti per il tuo ballo!”
“Tu sei pazza!” esclamo ancora stupita del tempo passato e me ne vado in cucina dove trovo Agatha, la cuoca.
Apro il frigo e prendo una fetta della torta al cioccolato rimasta da ieri sera e mi siedo alla penisola di marmo in mezzo alla stanza. Non appena inizio a mangiare, Agatha mi si mette di fronte, appoggiata al piano e mi scruta con aria incuriosita.
“Come mai sei qui?” esclama improvvisamente cogliendomi di sorpresa.
“Perché non ho fatto colazione e non ho pranzato e ho fame…” le rispondo ingenuamente.
“No, intendo, perché sei qui e non in quella colonia in Inghilterra?”
“Quale colonia in Inghilterra?” esclamo con la bocca piena.
“Quella in cui vai ogni estate da tre anni!” mi risponde come fosse la cosa più ovvia del mondo.
“E chi ti ha detto che vado in Inghilterra in colonia? Annie per caso?”
“Sì”
Ok, questo è troppo! Va bene che non vuole che si sparga in giro la voce che non sono e sua figlia e che sono pazza (sì, crede che la storia dell’essere una mezzosangue sia frutto della mia immaginazione e delle mie troppe ore sui libri di mitologia greca…) , ma almeno su dove vado a trascorrere le mie estati, potrebbe anche non mentire!  Voglio dire, che male c’è ad andare in un campo estivo a New York?
Non appena sto per dire ad Agatha tutta la  verità, entra Marie, una cameriera di Annie, con un enorme mazzo di rose, di vari colori, probabilmente finte.
“Emily, queste sono per te. Le ha portate il postino”
“Per me?” prendo in mano il mazzo di rose “Ti ha detto chi le manda?”
“No, ma insieme al mazzo mi ha dato questo bigliettino.”
Mi porge un semplicissimo rettangolo di carta bianco con su scritto AUGURI EMILY! Con una calligrafia che non riconosco. Probabilmente sarà un regalo di compleanno di uno degli amici snob di mamma… poi mi accorgo che le rose sono 19, di cui 1 verde, 2 arancioni, 1 azzurra, 1 nera, 2 gialle, 3 bordeaux, 1 blu, 1 rosa, 2 grigie, 2 metalliche (non sto scherzando, 2 rose sono veramente fatte di metallo!), 1 bianca, 1 fucsia ed infine 1 rossa, al centro. Sono troppo strane, persino per il più strano essere umano esistente al mondo e poi, perché quelle quantità per quei colori? La più strana è in assoluto quella verde, così la tiro fuori dal mazzo e vi trovo un biglietto con su scritto AUGURI EMILY! TI ASPETTIAMO AL CAMPO. GROVER. Rimango un attimo shockata e controllo e ricontrollo la scrittura. Ne sono sicura è quella di Grover, il satiro, il migliore amico di mio cugino. Inizio a tirare fuori tutte le rose e vi trovo i biglietti di auguri di Connor, Travis, Percy, Nico, Will, Emma (una figlia di Apollo), Clarisse, Mark, Frank (questi ultimi due, entrambi figli di Ares), Talia, Drew (la nuova capo casa di Afrodite), Annabeth, Logan (un mio fratellastro), Jake (il nuovo capo casa di Efesto), Matt (un suo fratellastro), Rachel, Abby (una figlia di Nemesi) ed infine, attaccato a quella rossa, il biglietto di auguri di Alex. Sul biglietto, in bella calligrafia ha scritto AUGURI AMORE MIO! BUON DIACIANNOVESIMO COMPLEANNO! QUANTO VORREI CHE FOSSI QUI PER FESTEGGIARE QUESTO GIORNO! NON VEDO L’ORA DI RIABBRACCIARTI. UN BACIO ALEX.
Ho le lacrime agli occhi e Agatha mi offre il suo fazzoletto. Lo prendo mi asciugo le lacrime e metto le rose in un vaso. In quel preciso istante entra Annie in cucina e guarda lo strano mazzo di fiori con occhi stralunati.
“Emily, tesoro, vorresti salire su in camera tua?”
“Sì Annie, arrivo”
La seguo in camera mia dove le tre donne in tailleur ci stanno aspettando sedute sul mio letto.
Sono di buon umore e ora come ora nemmeno il signore dei Titani potrebbe farmi cambiare umore o togliermi il sorriso dalle labbra.








 





ANGOLO DELL’AUTRICE
Buonasera ragazzi! Ecco qua il secondo capitolo della mia ff. Ebbene sì, questa volta è stato più lungo, ma sapete l’ora di poesia è un gran momento per scrivere ;) Comunque, bando alle ciance, questo è il capitolo in cui la storia inizia un po’ a prendere vita. Ho voluto far chiamare da Emily i genitori adottivi con il nome di battesimo per far capire ancora di più quanto lei non si senta affatto parte della famiglia, ma si consideri praticamente un’estranea. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi prego ancora una volta di recensirle,
più che altro per aiutarmi a migliorare. Se ce la faccio, domani pomeriggio vi pubblico il terzo capitolo.
Grazie a tutti quelli che hanno letto i capitoli
DaughterOfAthena
   
 
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