Film > Le 5 Leggende
Segui la storia  |       
Autore: Fred Halliwell    11/01/2013    8 recensioni
In un mondo di pace e luce esiste sempre l'oscurità, ed è tra quelle ombre che sempre più agguerrito e vendicativo vive Pitch Black.
Si è armato, con nuovi trucchi, molto più potenti di prima, che neanche il bastone magico di Jack riese a fermare. Come faranno i Guardiani a sopravvivere? A chi chiederanno aiuto?
Mgari a qualcuno come loro!
Ma esistono altri spiriti come loro? Ci avete mai pensato?
Avete mai provato ad immaginare cosa succederebbe se, oltre ai 5 Guardiani, l'Uomo della Luna ne avesse scelto un sesto, molto prima di tutti gli altri. Un Guardiano ormai tanto antico da essere stato dimenticato, confuso con un mito, scambaito per qualcun'altro. Un Guadiano vissuto così tanto tempo fà che persino lui ha dimentico il suo scopo.
Beh, io SI! XD
E se questo spirito perduto venisse richiamato a combattere? A lottare in una guerra che non gli appartiene più, per sconfiggere un vecchio nemico e ripristinare l'ordine nel mondo e salvare gli altri Guardiani.
Lo farà?
Chi sarà mai questo Guardiano che vaga per il mondo senza più una meta? E deciderà di unirsi ai Guardiani o a Pitch per portare avanti la sua vendetta?
Buona lettura!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Jarida's Universe'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve gente sono tornata XD!
Volevo nuovamente ringraziare tutti quelli che hanno recensito, aggiunto tra i preferiti, seguiti ecc … e anche quelli che hanno solo letto ^^ sperando che prima o poi vogliano darmi il loro giudizio.
Ormai tutti hanno capito la vera identità di Cupido u.u ma io ho deciso comunque di non dirvelo finché non saranno i personaggi stessi a capire lei chi sia.
A proposito di Cupido … prima del capitolo odierno, però, volevo fare una piccola precisazione u.u
Ho letto nel fandom delle 5 leggende che altre persone hanno inserito cupido (o un suo figlio) come personaggio ma beh ... come avrete potuto leggere il "mio" cupido è completamente diverso dagli altri XD.
Non solo viene da un altro film ma è una ragazza.
Volevo specificare la cosa per evitare che qualcuno possa sentirsi plagiato u.u non era assolutamente mia intenzione farlo.
Il mio personaggio è originale (per quanto possa esserlo un cross-over ^^’’’) e la mia storia è in programmazione da molto prima che queste altre storie venissero pubblicate: nessuno ha copiato nessuno! ^_^
Grazie per la gentile attenzione XD e spero di trovarvi numerosi tra i recensori ^^
Un bacio e buona lettura dalla vostra Fred. 





CAPITOLO DUE
Una nuova aurora
 

<< Vento! Portami da Jamie >>ordinò Jack Frost al suo amico e compagno d’avventure agitando vigorosamente il suo lungo bastone magico. Una gelida brezza lo sollevò dall’alto campanile su cui si era appollaiato, trasportando il suo esile corpo sopra le nuvole.
Era appena stato in Finlandia, a portare divertimento ai bambini di quel luogo ed ora voleva concedersi una meritata pausa. Erano trascorsi, ormai, sei anni da quando aveva sconfitto Pitch Black insieme ai Guardiani ed era divenuto uno di loro a tutti gli effetti.
“Trecento anni fa, quando l’Uomo della Luna mi riportò in vita, aveva già in mente tutto questo per me?”
Non sapeva rispondere, ma questo nuovo e strano ruolo, infondo, gli piaceva. All’inizio aveva rifiutato, pensando fosse solo noia e tante responsabilità, ma poi si era dovuto ricredere.
Era bello, anzi bellissimo, passeggiare per la strada ed essere, finalmente, visto dai bambini, dai centinaia di bambini che ormai credevano in lui!
Quando portava la prima neve sentiva le loro vocine mormorare << E’ arrivato Jack Frost >> anche se era a chilometri di distanza e con il proseguire dell’inverno, grazie a lui, veniva diffuso per le scuole il messaggio di “chiuso per neve”. A quel punto i bambini esultavano e gridavano forte il suo nome riempiendo il suo cuore di gioia.
Il suo centro era il divertimento, era quello che doveva proteggere nei bambini, e cosa era meglio per divertirsi di una guerra a palle di neve?
Ma quella di non essere più invisibile non era l’unica bella novità nella sua vita.
Baby Tooth, la fatina di Toothiana divenuta sua amica, lo seguiva sempre in giro per il mondo. Era divenuta la sua compagna di avventure e non lo lasciava neanche un attimo.
Da quando era così famoso, poi, aveva anche bisogno di più riposo ed il suo vecchio stagno ghiacciato, luogo in cui era stato trasformato in spirito dall’Uomo della Luna, non era più adeguato.
Fu così che si trasferì in pianta stabile da North qualche mese dopo la loro avventura, ma solo perché lui aveva tanto insistito.
Alla fine aveva fatto bene ad accettare la sua offerta, perché il palazzo di Babbo Natale era il luogo più magico del mondo! Anche più del palazzo di Toothiana o della tana di Bunnymund.
Ogni giorno c’era motivo per meravigliarsi di qualcosa, che fosse una motivazione stupida come un nuovo giocattolo, o esilarante come un altro esperimento fallito degli stupidi elfi di cui North amava circondarsi.
Per Jack era divenuta una nuova casa, come il suo padrone era divenuto come un padre; gli dava consigli e si tenevano compagnia a vicenda. In cambio gli dava una mano nel periodo di Natale, nascondendo meglio la sua slitta con una piccola tormenta di neve e aiutandolo a consegnare alcuni regali.
Per via dei suoi compiti di neo-Guardiano era quasi sempre in giro per il mondo, ma sapeva che quando aveva voglia di tranquillità e riposo poteva tornare “a casa”, dove c’era una bella stanza, bianca e azzurra, tutta per lui che lo aspettava (compreso un lettino per Baby Tooth appeso al lampadario).
Ora “lavorava” per tutti i bambini del globo, aveva più responsabilità, ma non si dimenticava mai della promessa fatta a Jamie ed ogni tanto lo andava a trovare, anche se solo per una guerra a palle di neve o una conversazione.
Erano ormai alcuni mesi che non si vedevano, quindi Jack aveva pensato che fosse giunto il momento di fare quattro chiacchiere con il suo, non più tanto piccolo, amico.
 
Quando arrivò a Burgess non la trovò molto cambiata, anche se era tutta addobbata per San Valentino.
Congelò qualche tubo qua e la e poi passò da Jamie. A casa, però, non c’era, quindi si mise alla sua ricerca per la città, continuando la sua opera di congelamento. Lo aiutò nell’indagine anche Baby Tooth, e dopo averlo cercato per una buona mezz’ora, fu proprio lei, con i suoi cinguettii incomprensibili, a suggerirgli di passare per il parco.
Ormai Jamie aveva quattordici anni e non era più un bambino, però entrambi speravano di trovarlo almeno lì, se no non sapevano neanche più dove cercare.
Per fortuna fu proprio nel parco che lo trovarono.
Jamie stava uscendo da un gruppo di cespugli, camminando verso una ragazza dai capelli biondi. Jack sorrise intuendo cosa stava succedendo. Da umano non aveva mai provato quel sentimento chiamato amore, e neanche una semplici cotta (almeno per quel poco che poteva ricordare grazie ai suoi dentini raccolti da Toothiana), però aveva vissuto abbastanza a lungo per capire le varie dinamiche dei sentimenti umani. Stava quasi per andare via, e lasciarlo al suo appuntamento, quando notò qualcosa di strano.
Una ragazza con arco e frecce stava mirando alla schiena di Jamie e sembrava avere tutta l’intenzione di centrare il bersaglio.
Jack non perse neanche un secondo e la colpii con una palla di neve, sbilanciandola e facendola cadere in terra.
Lei si rialzò poco dopo, bagnata e traballante. Sul viso aveva un’espressione furiosa: << Chiunque sia stato venga fuori! >>
Non esitò a farsi avanti << Sono stato io >> e uscì allo scoperto per farmi vedere e vedere a sua volta.
Quella che si ritrovò davanti era una bellissima ragazza in minigonna di jeans, di circa sedici anni, vestita come una cacciatrice.
La faretra da cui aveva preso la freccia era attaccata ad una cintura color verde petrolio, come anche i sandali ed il top che indossava. Da sopra a quello portava un gilet marrone con un pellicciotto dello stesso colore, solo leggermente più chiaro, sul colletto.
Nonostante la neve, aveva pancia, gambe e braccia scoperte, tranne il sinistro (quello con cui tendeva l’arco), sul quale aveva un polsino, anch’esso di pelliccia, che arrivava fino al gomito ed era adornato con una catena. Attaccato alla cintura c’era anche una catenella con un cuore rosa di cristallo, stello colore della ali che aveva sulla schiena.
Esse, però, erano semicoperte da ricci e indomabili capelli rossi, che le incorniciavano il viso pieno, dai tratti ancora infantili, con le gote coperte di lentiggini e gli occhi azzurro-verdi, con qualche venatura rosa come le sue ali. Ali che, tra parentesi, sembravano piccole, capaci di reggere solo il peso della ragazza, non come quelle di Toothiana, che potevano sopportare anche il peso di altre persone.
Obbiettivamente era una della più belle ragazze che avesse mai visto, forse la più bella.
Non ebbe, però, molto tempo di riflettere (o di arrossire) per questo suo questo strano pensiero per nulla da lui, perché la misteriosa ragazza lo guardò sconvolta sussurrando: << Jack Frost? >>
Il ragazzo la guardò aggrottando le sopracciglia << Tu sai chi sono? >> e si scambiò uno sguardo incredulo con Baby Tooth, che gli volava accanto alla testa, solo che anche lei alzò la spallucce, cercando di fargli capire che non conosceva quella ragazza.
Lei sorrise ambigua, non convita dell’innocenza del ragazzo << Potrei non saperlo secondo te? Tutti gli spiriti sparsi per il mondo hanno sentito della nomina a Guardiano del Divertimento di Jackson Overland Frost >>
Quelle sue parole lo lasciarono di stucco. Era il suo “vero nome” nessuno conosceva il vero nome a parte i Guardiani e l’Uomo nella Luna, che glielo aveva detto in segreto pochi attimi dopo la sua rinascita.
Per tutti lui era solo Jack, Jack Frost e nient’altro. Anche lui preferiva di gran lunga il suo diminutivo. Era meno importante, meno serioso … Jack non era serioso, neanche un po’!  
Dopo quella rivelazione si ritrovò a boccheggiare qualche sillaba incoerente prima di riuscire a pronunciare qualche parola di senso compiuto<< Tu come … come sai il mio nome per intero? Solo l’Uomo nella Luna lo sa! >>
Lei lo degnò di una singola occhiataccia prima di pulirsi gli abiti dalla neve<< E’ stato lui a dirmelo, infatti, come mi ha detto quello di tutti gli altri Guardiani, molto ma molto tempo fa >> quando ebbe finito quell’operazione (Jack era rimasto ancora intontito)lo osservò meglio, come se lo stesse analizzando.
Non lo aveva mai visto, ma se l’era sempre immaginato diverso. Più alto, più robusto, più vecchio  … più brutto
<< Oramai sei una leggenda Jack Frost, anche se non ne capisco il motivo >> disse infine, con tono ostile, dopo un’attenta osservazione.
Non voleva risultare permalosa o aggressiva (anche se in realtà lo era) ma era rimasta offesa dal gesto del ragazzo e non aveva saputo trattenere la tensione.
Visto il tono della rossa anche Jack cominciò ad alterarsi << Come prego? >> domandò, infatti, con voce dura. Lo stesso, certamente, valeva per Baby Tooth, che le volò a pochi centimetri dalla faccia pigolando qualcosa con tono decisamente arrabbiato.
La ragazza piegò la schiena, allontanando il viso dalla fatina, per evitare che la beccasse in piena faccia << Ehm … potresti richiamare il tuo “colibrì da guardia” ? >> chiese sarcastica << Mi sta infastidendo parecchio >>
Jack sogghignò alla vista di quella scena. L’atteggiamento di Baby Tooth, sempre più composta e aggraziata di lui, era quasi comico. Le piume verdi che ricoprivano il suo corpicino si erano tutte arruffate, facendola sembrare un pulcino bagnato.
Solo contro Pitch, per difenderlo, si era dimostrata tanto agguerrita, arrivando a beccargli la mano. Chiunque fosse quella misteriosa arciera alata, però, non sembrava poi tanto cattiva (non ai livelli dell’Uomo Nero per lo meno), anzi gli pareva pure simpatica sotto certi punti di vista, anche se di certo non in quel momento.
Era ugualmente divertente, tuttavia, vedere una ragazza grande e grossa scappare di fronte a un esserino tanto piccolo ed indifeso come la fatina << Torna qui, amica mia >> le disse, infatti << Meglio se ti metti al caldo nel mio cappuccio >> lei lo guardò incredula e forse un po’ offesa, ma non obbiettò e tornò a rifugiarsi vicino allo spirito dell’inverno.
Sorridendo, Jack rivolse di nuovo l’attenzione alla rossa << Baby Tooth è molto emotiva e ci tiene molto a me >> disse, cercando di spiegare l’accaduto e di appianare le divergenze createsi. Se aveva imparato una cosa in quegli anni da Guardiano, era che era meglio chiarire subito i disguidi e che c’era un momento in cui divertirsi e altri in cui essere seri (anche se sembrava strano detto da lui).
<< L’ho notato >>commentò la ricca, sistemandosi meglio una lunga ciocca di capelli che le era finita davanti agli occhi durante il repentino movimento per evitare Baby Tooth
<< E’ solo che, come me, neanche lei ha inteso cosa tu volessi insinuare dicendo che “non ne capisci il motivo” >> continuò Jack.
<< Che c’è? Sei anche sordo oltre che stupido? >>le belle labbra della ragazza si erano piegate in un ghigno malefico.
Le venature rosa nei suoi occhi brillarono di una luce inquietante, facendo quasi spaventare l’albino, che stinse con più forza il bastone. Si fermò solo quando sentì lo scricchiolio del legno, così decise di darsi maggior contegno: << Ehi ehi! >> disse infatti, portando una mano in avanti, come a bloccare qualche suo altro tentativo di parlare (e soprattutto evitare un’altra scenata di Baby Tooth, visto che l’aveva sentita agitarsi nel cappuccio a quelle parole) << Piano con le offese, angioletto rosa! Io non ti conosco, non so neanche come ti chiami e tu mi insulti? >>
Lei mosse la testa, sconsolata, mulinando i lunghi capelli rossi << Peggio che andar di notte. Non sai neanche chi sono, cosa faccio, e vieni a rompermi le uova nel paniere rovinando tutto il mio lavoro? >>
<< Uova nel paniere? >>sta volta toccava a Jack ridere: stranamente gli era venuto in mente Bunnymund in minigonna che lanciava le sue uova colorate con un arco. Scosse la testa per scacciare quell’immagine dalla sua mente e continuare a parlare seriamente << Io so solo che con quell’arco infernale stavi mirando alla schiena di un mio amico >>
Un tic nervoso le fece chiudere e riaprire più volte l’occhio destro<< Arco infernale? >> fece dei passi in avanti, mettendosi le mani sui fianchi nudi, arrivando a pochi centimetri dal Guardiano. Era di una decina di centimetri più bassa, quindi doveva tenere la testa alzata se voleva guardarlo in faccia, ma erano comunque così vicino che potevano contarsi le lentiggini a vicenda.
L’azzurro ghiaccio di Jack si fuse con il verde acqua di lei. Rimasero entrambi incantati per qualche secondo ad osservarsi gli occhi l’un l’altro.
Quelli di lei erano proprio belli e magnetici, pensò Jack. Un mix tra azzurro e verde, con delle venature rosa. Erano stranissimi, unici!
Avrebbe quasi potuto definire quel momento “romantico” se solo lei non avesse rovinato tutto con la sua voce acuta e fastidiosa (almeno per lui) << Ma come ti permetti Capitan Ghiacciolo >> disse infatti lei << Quello di tirare frecce è il mio lavoro e di certo non starò qui ad ascoltare il primo venuto che cerca di insegnarmi come si fa! >> detto questosi girò sui tacchi e face per spiccare il volo. Jack si avvicinò in fretta a lei, afferrandole il braccio destro con la mano.
Si girò di scatto.
Era furiosa e i suoi occhi scintillarono di una strana luce, anche più inquietante di quella di prima << Mollami il braccio >> ordinò soffiando tra i denti.
L’albino, però, non lo fece. La sua pelle era morbida e calda sotto le sue dita e non sembrava che il freddo la infastidisse. Forse non lo soffriva, il freddo, ecco perché nonostante il gelo che aveva portato in città lei camminava mezza nuda.
Sebbene i ricordi ridategli da Toothiana, non riusciva a rammentare come doveva essere il contatto fisico con qualcuno, un abbraccio, o anche più semplicemente una stretta di mano.
“E’ questo che si prova? Questa strana sensazione di calore?”
<< Mi hai sentito Frost? >>domandò lei interrompendo bruscamente le sue riflessioni << Lasciami il braccio! >> provò a strattonarlo, ma lui lo tenne più forte.
<< No, prima devi dirmi chi sei e perché cercavi di fare del male al mio amico Jamie >>
La rossa lo guardò con sguardo truce, una rabbia sempre crescente si stava impossessando del suo corpo << Non ti deve interessare il mio nome: se non lo sai peggio per te! E poi … amico? E’ un umano! Per giunta neanche più un bambino, non rientra più nei tuoi compiti oramai, Guardiano … >>
Lo disse quasi con scherno e Jack la prese sul personale. Le rispose ugualmente ma con voce rude << James Bennett, per gli amici Jamie … all’età di otto anni lui è stata l’Ultima Luce, l’ultimo bambino che credeva in noi. Ci ha salvato tutti nella lotta contro Pitch … sai … quella per cui sono divenuto un Guardiano >> aggiunse con orgoglio e sarcasmo, come per rispondere al suo tentativo precedente di offenderlo.
Lei abbassò lo sguardo, colpita dalle sue parole, e smise di agitarsi, così lui lasciò il suo braccio << Non sapevo che era lui l’Ultima Luce >> sembrava quasi che fosse diventata docile e mansueta, ma entro pochi secondi tornò la fiera indomabile di prima << Ma per quel che riguarda Pitch, io l’ho sconfitto tantissime volte, non iniziare a vantarti per nulla >> e si rigirò.
Con le mani richiamò una nuvoletta rosa, molto diversa da quelle di Sandy. Essa non era fatta di sabbia dorata, ma era come una qualsiasi altra nuvola, solo più morbida e compatta. Ci si poteva salire tranquillamente, senza il pericolo di sprofondare.
La ragazza stava quasi per montarci sopra quando Jack la fermò di nuovo, sta volta a parole << Aspetta! Che vuol dire che lo hai sconfitto molte volte? Chi sei tu? >>
Lei sospirò esasperata << Oh Frost! >> e lo guardò << Io mica ti vengo dietro sciogliendo le tue stupide palle di neve. Fammi fare il mio lavoro per cortesia! >> poi alzò gli occhi al cielo << E sembra che anche tu abbia il tuo >>
Il Guardiano seguì il suo sguardo e quello che vide non gli piacque. Nel cielo, ormai quasi del tutto scuro, brillava forte e variopinta un’aurora boreale.
North gli aveva detto in linee generali cosa significava: guai!
Anche Baby Tooth, uscita dal suo cappuccio, svolazzava davanti ai suoi occhi, ansiosa, cercando di convincerlo a muoversi il prima possibile. Aveva stretto le piccole manine a pugno e svolazzava a zig zag cercando di attirare ulteriormente l’attenzione del giovane Guardiano.
Lui si rigirò giusto un attimo verso la ragazza, che aveva approfittato della sua distrazione per salire sulla sua nuvoletta ad alzarsi in volo di qualche metro (mentre Baby Tooth aveva cominciato a tirarlo per il cappuccio), << Vai Guardiano >> disse in tono serio osservando preoccupata il fenomeno a cui stavano assistendo. L’aurora si rifletteva anche nei suoi occhi bicolore, tingendoli nuove sfumature << Il mondo ha bisogno di te >> per poi scomparire in alto nel cielo nero.
“Che strana ragazza, chissà se la rivedrò ancora …” pensò il ragazzo fissando il punto in cui si era dileguata.
Jack diede di nuovo uno sguardo al cielo, dove, sempre più brillante splendeva l’aurora. Non sapeva quale fosse il problema, ma di una cosa era certo: i Guardiani avevano bisogno di Jack Frost! Richiamò il vento e partì, insieme a Baby Tooth, alla volta del Polo Nord. 





Allora che ne dite? ^^ Vi è piaciuto anche questo secondo capitolo?
Spero proprio di si e mi farebbe piacere se mi diceste quello che ne pensate ^^
Ringrazio in anticipo per le future recensioni u.u
 
AVVERTENZE: A causa di esami universitari, nelle prossime settimane, la pubblicazione dei capitoli potrebbe subire dei leggeri ritardi u.u ma continuerò comunque la storia (per il vostro dispiacere XD)
Baci dalla vostra Fred! 


 

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Le 5 Leggende / Vai alla pagina dell'autore: Fred Halliwell