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Autore: lottieverdeen    12/01/2013    4 recensioni
La vera storia di Cato e Clove, di come si sono conosciuti, innamorati, odiati e persi. Per sempre.
DAL CAPITOLO 9
Solo mie potevano essere le sue labbra, solo mia la sua voce, solo mie le sue mani. Ma ora è troppo tardi.
Il mio cuore inizia a battere forte, cerco di trattenere le lacrime mentre la tristezza mi annebbia la vista.
Chiunque di noi due torni dall'arena, non tornerà mai del tutto intero.
Perchè dovunque io vada, una parte di me sarà sempre da lui.
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cato, Chaff, Cinna, Claudius Templesmith, Clove
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3


Erano passati tre anni da quando avevo messo piede all'accademia. Anni in cui la mia vita aveva iniziato a girarsi intorno 
a due cose: armi e combattimenti. Avevo perfezionato il lancio dei coltelli e migliorato le mie altre doti.
Cato ed Enobaria non erano più i miei unici nemici. A loro si erano aggiunti altri ragazzi che avevo battuto nei combattimenti ed allenatori che avevo fatto arrabbiare con il mio credermi superiore a tutti. 
Quando per le vacanze ero tornata a casa mio padre non aveva aspettato un solo minuto per mettermi alla prova. Si è ritrovato il mio coltello puntato alla gola, accompagnato da un grido di mia madre. "Dov'è la mia bambina?" Aveva urlato. Nella sua faccia c'era tutto; disperazione, ribrezzo e odio. "E' sparita, non c'è più!" E mi ero imprigionata nella mia camera. Uscivo solo per mangiare e andare in bagno. Doveva saperlo, che non sarei mai più stata il batufolo che aveva messo al mondo, che la sua unica figlia sarebbe diventata un'assassina. Passavo i miei pomeriggi a lanciare coltelli, e a cullarmi nella depressione.
Ero triste, non riuscivo più a sorridere, nemmeno quando colpivo un bersaglio e la cosa che mi faceva paura era la parola che rimbombava nella mia te
sta. Sangue.
Il secondo anno nulla era stato più facile, distretto 2 aveva perso agli Hunger Games e questo aveva causato un aumento delle ore di allenamento. La cosa che però faceva più male non era la debolezza fisica, ma le occhiate di disprezzo che mi lanciava Cato.
La Clove di una volta probabilmente avrebbe reagito alle sue sfide, ma quella nuova, provata e distrutta dal peso che stava sulle sue spalle lo ignorava.
Durante il terzo anno Cato non mi aveva nemmeno più sfidata, mi aveva ignorata, e dimostrato che un cuore spezzato è la punizione peggiore di tutte. Si, io Clove ho un cuore. Un cuore che batte per una persona che mi disprezza come si disprezzano i tributi di distretto 2 che vengono uccisi nel bagno di sangue iniziale.

Ora eccomi qua, nove anni, il mio quarto anno. Chiudo gli occhi e sospiro quando ad un tratto una voce mi sveglia dai miei pensieri. 
"Clove." Mi giro e vedo quel ghigno beffardo quegli occhi pieni di scherno che mi hanno fatto abbassare la testa così tante volte.
Ma non ora. Gli d'ho le spalle, varcando il portone, decisa di ignorarlo, anche se so, che è una promessa che non potrò mantenere.

"Clove." Brutus mi ferma prima che riesca ad entrare nella palestra per la prima lezione dell'anno. "L'anno scorso mi hai deluso. Spero che quest'anno non farai lo stesso." Annuisco. 
"Non succedrà di nuovo Brutus." Lui mi osserva per un attimo. Mi giro verso l'ingresso della palestra quando Brutus mi appoggia una mano sulla spalla.
"Ricorda per cosa sei venuta qua Clove. Non farti distrarre da cose inutili." Un brivido percorre la mia schiena. "Quest'anno inizi con la spada."

Arrivata in palestra afferro la spada che mi sembra pesare di meno e mi avvicino ad un manichino. Cercando di imitare un'altro ragazzo alzo la spada e affondo la lama nel petto del manichino. Il ragazzo mi guarda e sorride.
"Devi impugnarla così." Si avvicina a me e sistema le mie mani sull'impugnatura. "Quando combatti pensa sempre a qualcuno che odi, aiuta davvero." Sorridendo se ne va.
Sollevo la spada pensando a Enobaria e a mio padre, quando una voce mi distrae.
"Non sei capace, arrenditi." Dinuovo quel ghigno, quel sorriso e quel portamento superiore. 
Sento l'adrenalina dentro di me, il cuore che accelera i battiti, le mani che si muovono da sole.
Colpisco il manichino nel cuore, poi mi giro e ne centro un altro, facendogli cadere la testa con un tonfo, che rompe il silenzio nella palestra. 
Sono tornata, più agguerrita di prima.



 




Ciao a tutti!
Spero che questo capitolo vi piaccia! 
Ringrazio le persone che hanno recensito i primi due capitoli e anche quelli che l'hanno solo letta.
Grazie a quelli che l'hanno aggiunta tra le preferite.
Questo capitolo è un po' incasinato, Clove capisce che le piace Cato, ma non ha ancora i pensieri chiari su cosa fare.
Aggiornerò presto
Lotty




 


 

  
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