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Autore: imperfect_me    12/01/2013    3 recensioni
- Ettore?
- eh..
- posso farti una domanda?
- Dimmi...
- che cosa ti ha colpito di Darcy la prima volta che l'hai vista?
- bè...direi tutto...i suoi capelli, leggermente mossi con delle bellissime sfumature bionde e i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi verdi...
Mi venne spontaneo aggrottare la fronte e girarmi verso di lui che aveva appena finito di sorseggiare il suo the ed aveva stranamente preso a esaminarmi in un modo quasi pensieroso,ma non passarono più di 5 secondi che spostò la sua attenzione altrove, fingendosi completamente preso dalle piastrelle blu della cucina e dall'enorme frigorifero che faceva da protagonista nella stanza.
- e a te invece? Cosa ti ha colpito di zayn??
mi stavo per alzare in piedi ed indicare Malik che in soggiorno non la finiva di sbraitare, ed urlargli “MA GUARDALOOOOOOOO!!!!!!!” ma mi trattenni e non lo feci.
- lui è tutto per me, lui mi fa sentire protetta, amata, desiderata insomma è la mia casa, non potrei mai fare a meno di lui.
E GIA' ERA PROPRIO VERO, NON AVREI MAI POTUTO FARE A MENO DI LUI.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5

MA I C***I MIEI MAI?!?!?!??

ELIZABETH

Al party di Alisha

-Finalmente!! Ma ti sei fermata a chiacchierare con gli scaffali e gli scatoloni?! E i bicchieri?! Oh… e dove sono i bicchieri??

Non lo vedevo, eppure Liam era lì, davanti a me scrollarmi le spalle, i miei occhi lo vedevano, ma l'immagine non riusciva ad arrivare al cervello, forse si era preso un periodo di ferie, era scappato via da tutto lo stress a cui lo sottoponevo, ma poi, io l'ho mai avuto un cervello?

- Eli che hai?? ti prego scusa, non volevo spaventarti. DI' QUALCOSA!!!!!!!!! Parlami, oh!!!! Vieni appoggiati a me, hai una faccia...

Il suo tono di voce era preoccupato, mi mise un braccio intorno alla vita e mi aiutò a salire l'ultimo gradino della scala della cantina e mi abbracciò.

- Dai non mi far preoccupare Eli, vuoi qualcosa da bere? Dimmi...

- Liam...per favore portami di sopra, non mi sento tanto bene...

- certo, vieni.

Mi diede un bacio sulla fronte per costatare se avevo la febbre e di nuovo mi mise un braccio intorno alla vita.

Mentre attraversavamo la sala per raggiungere le scale non la smettevo di avere allucinazioni, quei due sciagurati erano dappertutto, LI VEDEVO DAPPERTUTTO! Appoggiati al muro, sul divano, sul tavolo, li vedevo persino rotolarsi sul tappeto!!! E poi vedevo Ettore, e le mille facce che farebbe se lo venisse a sapere o se vedesse le mie allucinazioni.

Nascosi la testa sotto il braccio di Liam e chiusi gli occhi cercando di respingere le immagini che bombardavano la mia testa, e anche l'estremo bisogno che avevo di vomitare. E mi lasciai guidare dal mio gigante buono preferito isolandomi dalla musica e dagli sconosciuti che ci circondavano.

Arrivati alle scale Liam mi prese in braccio ed in un attimo mi ritrovai nella camera di Alisha, adagiata sul letto rivestito da una trapunta bianca e soffice, una delle poche cose che amavo dell'arredamento di questa casa.

- vado a chiamare Zayn...vuoi che ti porti qualcosa da mangiare?

Il mio stomaco era sottosopra e ridotto alle dimensioni di una nocciolina, e anche se non avevo mangiato nulla per tutto il giorno, il mio appetito era rovinato per sempre.

- no grazie Liam, per il momento puoi passarmi la borsa?... È lì! Sulla poltrona nell'angolo!- gli dissi indicandogli la grande borsa nera poggiata sulla sedia -Dovrei avere qualcosa per il mal di testa.

- Te la lascio qui, se non c'è nient'altro, io vado a chiamare Zayn...

- Si, grazie Liam...

- di niente, saremo di ritorno subito.

Lasciò la borsa sul letto di fianco a me e accarezzandomi una guancia mi voltò le spalle ed uscì dalla stanza.

Appena rimasi sola piombai nell'angoscia più totale: avevo fatto bene a sgattaiolare via dalla cantina senza farmi vedere? O dovevo dividerli prima che qualcun'altro li vedesse? Ed adesso? Che dovrei fare adesso? Dovrei dirlo a qualcuno? Ad Ettore? Ad Alisha? Dovrei fare finta di niente? No, non avrei fatto finta di niente, ma non potevo neanche dirlo ad Ettore e neanche ad Alisha, o almeno non adesso. Dovevo svignarmela da qui!

Ad un tratto avrei voluto che al posto di una bottiglia d'acqua ad aiutarmi a mandare giù la pillola per il mal di testa ci fosse stata una bottiglia di rum, quasi mi immagino JACK SPARROW lì, accanto a me che mi sorride con quell'aria da furbo e mi passa la bottiglia polverosa che ha tra le mani.

Ho sempre odiato l'alcool, non mi sono mai chiesta il perché, lo odiavo e basta, forse perché non l'ho mai retto.

La prima volta che ho bevuto un alcolico è stato a casa di mia nonna al cenone di Natale, avevo 7 o 8 anni, credevo fosse acqua quella che la bottiglia posizionata sul piano della cucina contenesse, più in là capii che si trattava della grappa artigianale del nonno, ma allora bastarono due sorsi di quella schifezza per farmi girare per la casa in mutande seguita da mia madre, scavalcando parenti e tacchini ripieni.

Non andò meglio la seconda volta, a 14 anni, ad una festa di compleanno di una mia amica quando presi una bottiglia di birra in mano cercando di farmi notare dal ragazzo che mi piaceva, ma finii con incastrare la mia lingua nell'apparecchio di un ragazzo che non avevo mai visto e che da quell'episodio si dimostrò essere un vero stalker, non ci avevo mai pensato, ma il mio odio verso l'alcol era dovuto ai pessimi ricordi che mi aveva lasciato nel corso della mia vita. E se avessi ceduto questa volta sono più che certa che sarei andata in giro spifferando tutto.

- Amore cos'hai? Febbre? Mal di testa? Ciclo? DI QUALCOSAAAAA!

Zayn entrò in un lampo e si sedette sul letto accanto a me iniziando a passarmi la mano su tutto il viso.

- Zayn non ho la febbre, mal di testa, e neanche il ciclo, credo...credo che...

Eccomi qui, la bugiarda più pessima del pianeta che si affanna tanto per trovare una bugia che salverà le chiappe alla sua amica.Darcy...scusasmi tesoro, non sei capitata molto bene.

- Credi che…- Mi incitò a continuare.

Per fortuna Zayn era troppo preoccupato per far caso all'agitazione che si era impossessata della mia voce.

- credo...credo…di aver bevuto troppo!

In quel momento mi immaginai la vocina che abita dentro di me materializzarsi davanti ai piedi del letto in un altra me, e che difronte alla mia penosa scenetta iniziasse a sbattere ripetutamente la testa contro l’enorme armadio bianco di Ali.

- ma io credevo che odiassi l'alcool!

Zayn alzò un sopracciglio ed iniziò ad esaminarmi con aria diffidente.

Avevo le spalle al muro, ero rimasta lì muta come un baccalà, non sapevo più che dire, CHE INVENTARE!!!

- Uff, amore dimmi la verità!- Sbuffò, mi afferrò le mani ed incatenò i miei occhi ai suoi.

- Zayn, non posso dirtelo qui, non adesso...ti dirò la verità, ma per favore andiamo a casa prima!

- E ci voleva molto a chiederlo?

Mi baciò ed avvicinandosi alla porta mi disse di cambiarmi e di scendere giù.

- nel frattempo vado a dire ad Alisha che ce ne andiamo.

E così dicendo uscì, lasciandomi in un altro mare di guai: ALISHA.


 

ALISHA

Ormai la festa andava avanti da un po’, tra persone da me conosciute, altre intraviste alcune volte, e altre mai viste, sembrava andasse tutto a meraviglia. Darcy e Ettore avevano conosciuto tutti i miei amici, e credo che avessero anche capito che quando Eli raccontava le delle mie feste per telefono non esagerava, anzi forse ometteva qualcosa. La musica era accettabile, diciamo che Malik se la cavava di più di Payne, ma il DJ della serata, se così si poteva chiamare, non c’era, ma subito dopo lo vidi venire verso di me con aria preoccupata e frettolosamente

-Ali, io e Elizabeth andiamo a casa, mi ha fatto correre di sopra, è tutta frastornata, non so cosa abbia, ma è meglio che la riporto a casa.- Queste furono le uniche parole che mi disse, prima di scappare di sopra per prendere la mia amica. Era abbastanza confuso, e io lo ero di più di lui.

Era strano che lui ed Eli andassero via nel bel mezzo di una festa, si certo lei non le amava, però ormai era tradizione che dopo una festa qualsiasi rimanessero tutti a “dormire” da me, che poi non si dormiva mai,eravamo tutti ubriachi marci, e tra chi vomitava a desta, chi delirava a sinistra e poi io e Eli che spettegolavamo si facevano le 7 di mattina. Era davvero troppo strano, ma per quel momento non me ne curai più di tanto, rimasi lì immobile a pensarci per un po’, e ad annuire alla scia di Zayn che ormai credo fosse già arrivato a casa.

LA SERA, O FORSE E’ MEGLIO DIRE LA MATTINA, DOPO LA FESTA.

Ormai non era rimasto più nessuno, tranne ovviamente l’irlandese, Liam, Louis, e Darcy con Ettore.

-andiamo a letto Ali? Sono davvero esausto. – Harry mi tirò a se dandomi un bacio sul collo come d’abitudine ormai, era stranamente SOBRIO.

-si amore, andiamo, neanche io mi reggo più in piedi. – dissi girandomi e riempendolo di baci dappertutto. –ma mi togli una curiosità?- dissi ancora con un espressione abbastanza seria.

-certo, dimmi. – Era preoccupato, lo sentivo dal tono di voce e dal fatto che mi stava letteralmente sfracellando i fianchi, per quanto mi stringeva forte.

- perché sta sera sei sobrio?- un sospiro, che sarebbe dovuto essere soffocato, gli uscì dalla bocca.

-perché, pensavo che sta sera ti saresti data alla pazza gioia e dovevo tenerti d’occhio, ma a quanto pare anche tu hai pensato come me e hai evitato l’alcool, o mi sbaglio?

-no… non ti sbagli, ma per caso non ti fidi di me Styles?

-No, non mi fido per niente. –disse con il suo solito sorrisetto sfacciato sulle labbra. –E tu Davies?

- E perché mai dovrei fidarmi di un pervertito che va guardando i fondo schiena delle signore di terza età?

- Stronza!

-Cretino!

-Deficiente!

-Coglione!

- TI AMO- mi sussurrò sulle labbra, e dopo avermi dato un veloce bacio scappò via, alla volta della camera da letto. Il tempo di raggiungerlo e lo trovai spaparanzato sul letto, con ancora i vestiti addosso che dormiva come un bambino.

- E’ sempre il solito. – Sussurrai prima di spogliarmi e buttarmi a peso morto sul letto per farlo spostare, per poi addormentarmi subito dopo, tra le sue braccia, come tutte le sere.

LA MATTINA DOPO.

Erano ormai le dieci, o almeno credo. Dopo aver dormito per tre ore un sonno davvero profondo, mi ero svegliata di soprassalto con il pensiero di Eli e della fuga della sera prima. Uscii furtivamente dal letto senza svegliare quel bambinone e mi andai a fare una doccia veloce, mi vestii con le prime cose che mi capitarono sotto mano e, con i capelli più bagnati che asciutti, come sempre, mi avviai verso casa di Elizabeth. A pulire la casa ci avrebbero pensato le signore dell’impresa di pulizie, che ormai erano abbonate con me. Prima di andare da Eli passai da Starbucks e presi la colazione per tutte e due, avevo l’animo dolce quella mattina. Una volta uscita dal bar misi le mie amate amiche cuffie nelle orecchie e partii decisa alla volta della casa della mia amica, fino a quando qualcuno non mi sbatté contro facendo versare metà del mio caffè bollente sulla mia maglia, correggo, sulla maglia di Harry, ma la pelle che stava sotto era pur sempre la mia, e non era una situazione piacevole quella, soprattutto per il dolore.

-Oh dio mio scusami, non volevo, davvero, scusascusascusascusa!

Il ragazzo che mi era venuto addosso iniziò a blaterare, e non la smetteva più. Alzai gli occhi e vidi il suo viso perfetto, sembrava scolpito nella pietra, incorniciato dai capelli castani e mossi, messi di lato sulla fronte, e due occhi celesti scuro, quasi blu che continuavano a fissarmi insistentemente.

-N…no, non importa, è… è solo un po’ di caffè, a…andrà via. – Furono le parole che, balbettando, mi uscirono dalla bocca. Ad un tratto tutto l’odio che avevo accumulato per quel ragazzo che mi era violentemente venuto contro era sparito, e non riuscivo a togliere gli occhi dal suo sguardo.

Che fai, stupida? Hai Harry, lo ami, lascialo perdere a questo. Poi, hai visto come parla strano, bah, tutti tu te li trovi.

Bene, adesso parlo pure da sola. Pure questa ci voleva. Però la vocina ha ragione, io ho Harry e lo amo, e in più questo ha un accento davvero strano, sembra quasi… italiano. Smisi di pensare per un momento al suo accento e spinta dalla curiosità guardai cosa aveva nelle mani. Dei fogli di carta che ormai si potevano strizzare e ne sarebbe uscito fuori un terzo caffè.

-oh dio, ti ho sporcato tutti i fogli, mi dispiace.

-non preoccuparti, non fa nulla, li so a memoria ormai. –mi rispose con quel suo strano accento. La curiosità mi mangiava, DOVEVO SAPERE.

-Senti, scusa se sono così invadente, ma tu non sei inglese vero?

-No, per la verità sono italiano, ma sono qui da un paio di mesi per lavoro.

-Oh, anche io sono italiana, anzi sono per metà italiana, fammi indovinare, sei di Milano vero? Vengono tutti qui a lavorare.

-No, per la verità sono toscano. – mi rispose nel suo fantastico dialetto, Ho sempre amato i toscani.

-Senti, io dovrei andare, magari ci si vede in giro, io abito da queste, parti quindi…

-Oh si certo, anche io abito qui, ah comunque io sono Alisha, piacere.

-Piacere mio, io sono Giuseppe. – disse porgendomi la mano e poi salutandomi con un velocemente mentre scappava via.

-Ah, comunque, bel nome Alisha complimenti. – Urlò da lontano facendomi l’occhiolino.

Ok, adesso basta! Sono uscita di casa presto con un intendo ben preciso, cioè quello di andare a parlare con Eli, e devo portare a termine la mia missione. Credo che la stanchezza aveva colpito ancora una volta, e avevo iniziato a parlare da sola e a fare discorsi strani. Ero così persa nei miei pensieri che ormai camminavo automaticamente, e solo dopo un po’ mi accorsi di essere arrivata avanti casa di Elizabeth, o la casa dalle pareti blu, come la chiamavo io. Era la casa più appariscente tra tutte le case che c’erano in quella via, tutta blu con il portone e le finestre nere, e dentro non era da meno. Presi le chiavi di casa e quando stavo per metterle nella serratura e girare qualcuno aprì da dietro.

Un Malik, assonnato più del solito, con due profonde occhiaie che gli contornavano gli occhi, mi guardò con uno sguardo spento.

-Oddio Zayn che è success…- non mi diede neanche il tempo dio finire che mi tirò a se e mi abbracciò con tutta la forza che aveva.

-Za…yn non res…piro.

-Oddio, si scusa, e che non ce la faccio a vederla così. Non ha chiuso occhio per tutta la notte, e io insieme a lei, si girava e rigirava in continuazione, e quando le chiedevo cosa avesse, che a me poteva dire tutto non apriva bocca, si girava all’altro lato e faceva finta di dormire. IO COSI’ IMPAZZISCO. Va tu e dille qualcosa, ti scongiuro.

Nel frattempo che Zayn parlava io ero entrata in casa lo avevo fatto sedere sul grande divano blu, e avevo messo a riscaldare i cornetti che ormai erano surgelati.

-Non preoccuparti sta tranquillo, adesso vado io di sopra e ci parlo, tu fatti una tisana, o una camomilla, accenditi la TV e stai calmo.- dopo aver detto ciò gli accarezzai il ciuffo, stranamente disordinato, e diressi verso le scale che portavano al piano di sopra, sicura che avrei trovato la mia amica nel letto a leggere, o a guardare il soffitto. Se guardava il soffitto l’accaduto era davvero grave.

Avevo bussato, una, due, tre, quattro volte, e nessuno rispondeva dall’altro lato, alla quinta volta mandai a quel paese l’educazione e entrai velocemente nella stanza, preoccupata per la mia amica che non rispondeva.

-Zayn ti ho detto che non posso parlarne, vai via per favore.

-Mi dispiace deludere le tue aspettative, ma non sono un pachistano con un ciuffo chilometrico e il sorriso ipnotizzante.

-Ah, sei tu? Ma a casa tua non si bussa? – Non potevo crederci non aveva neanche sentito che avevo bussato.

-Io a dire la verità ho bussato, pure un bel po’ di volte, ma se QUALCUNO è immerso nei suoi pensieri e non sente non è mica colpa mia.

-Ah, davvero? Hai bussato? Bene, sto messa male.- Farfugliò le ultime parole sotto voce, e così in fretta che avrebbe fatto invidia a Payne.

-Eli che hai? Almeno a me lo puoi dire? Zayn è disperato, non ce la fa a vederti così, e sinceramente sei strana anche secondo me, sembra che hai visto il fantasma della prof di matematica delle medie, allora?- Dissi finalmente buttandomi letteralmente sul letto della mia migliore amica, e poggiandole i cornetti sulla pancia e il caffè in mano.

-Grazie, sei di buon umore sta mattina? Il fatto è che…- si fermò a prendere un boccone di cornetto ripieno alla crema e un lungo sorso di caffè, davvero troppo lungo.

-Che..- la incitai io a continuare.

-…è che ho visto una cosa peggio del fantasma della prof, ieri sera.

-oddio, e che avrai mai visto?- ero davvero preoccupata. E non poco.

-Darcy…- deglutì rumorosamente- ieri sera si sbaciucchiava allegramente nella tua cantina.-

-Tutto qua? Darcy e Ettore stanno insie…- mi bloccò di colpo.

-Ma il problema non sta qui. Il problema è che quello con cui Darcy si divertiva ieri sera NON ERA ETTORE, era… era Niall- Sgranai gli occhi e la mia mascella cedette. ERA TUTTO UNO SCHERZO. E’ di Darcy che stiamo parlando, quella ragazza è sempre stata una santarellina, dai tempi delle medie, beh, non si sarebbe potuto dire lo stesso di Niall, però sta di fatto che lei non lo avrebbe mai fatto. NEANCHE SOTTO TORTURA. Scoppiai in una risata isterica.

-Sai, sei davvero brava a recitare, perché non fai qualche provino per qualche film, ti prendono subito, ti fai una barca di soldi, e ci compriamo un castello, o andiamo a convivere direttamente con la regina. Ely aspettaci che stiamo arrivando.- urlai con fare teatrale, ma mi bloccò subito.

-Ali io non sto recitando, e tanto meno scherzando. Ieri sera quei due erano davvero nella tua cantina a limonare allegramente come due ragazzini in piena crisi ormonale.

Lo squillo del telefono di casa ci distrasse per un istante dalla nostra conversazione, poi la voce assonnata di Malik rispose. Poi tornammo subito a noi.

-Ma.. ma è impossibile. Eli, Darcy è una santa, e non lo avrebbe mai fatto…- mi bloccò, di nuovo.

-E invece l’ha fatto, e magari hanno anche approfondito dopo che io sono andata via.

-Ma non ti hanno visto entrare?

-No, erano così presi che non mi hanno sentito. – Mi buttai disperata violentemente sul cuscino di Zayn impregnato di dopobarba. Si era tolta un peso dallo stomaco e ora lo aveva passato a me. E se avessero… approfondito la faccenda? Fragile come è Ettore ci rimarrebbe secco, si vede che le vuole bene a Darcy. ODDIO MI SCOPPIA LA TESTA.

Ad un tratto si sentì un urlo di Zayn proveniente da sotto seguito da un – Ragazze scendete, chiamate tutti e ditegli di venire qui, dobbiamo dare un annuncio importante.- Girai la testa verso Elizabeth che fece la stessa cosa verso di me, ci guardammo perplesse e all’unisono ci alzammo contro voglia dal letto per andare a sentire il “GRANDE ANNUNCIO”.

 

 

 

 

 

Ccccccccciiiiiiiiaaaaaauuuuuu

ALLORA, INANZI TUTTO VOLRVO FARE GLI AUGURI AL NOSTRO KEBABBARO COI BRACCIOLI.....WE LOVE U!!!! ED ANCHE VOI NATURALMENTE!!!!

non smettete di recensire PLS...NOI VIVIAMO PER VOI!!!

-TANTO,TROPPO AMORE

PEIPI.

   
 
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