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Autore: Nakatsu    13/01/2013    0 recensioni
Quante volte si era detto di non volersi far coinvolgere dalla vicenda che ora si apprestava a vedere da diversi punti di vista, ma per quanto si sforzasse non riusciva a capire perché una ragazza si dovesse infiltrare sotto false spoglie in una boy band giapponese, di soli uomini, per coprire una terza persona.[...]
Il suo nome era Sakura Haruno, ma più ci pensava più rimaneva sgomento di come una ragazza avesse potuto ingannarlo sul fatto di essere un'altra persona: addirittura un membro della boy band.[...]Per la prima volta Naruto Uzumaki capiva di essere innamorato follemente di quel qualcuno e quel qualcuno era proprio la ragazza infiltrata. Oltre a rispondere alla domanda perchè lei? Aveva da rispondersi ora che so chi è cosa farò? Bella gatta da pelare.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Rock Lee, Sabaku no Gaara , Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Gaara, Naruto/Sakura, Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun contesto
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pre1

Angolo dello scrittore: ciao è una delle mie prime fan fiction, indi per cui vi chiedo un po’ di pietà. ( se possibile ). Non sono ancora bravo a scrivere dei veri e propri racconti, ma amo sinceramente questa serie: Naruto. La dimensione in cui viene trasportata è un universo parallelo, se così si può definire, molto simile alla nostra realtà quotidiana rispetto a quella del manga trattato. Mi dichiaro colpevole, qualora, offendessi qualcuno della mia decisione, ma mi sarebbe piaciuto vedere i nostri beniamini nelle vesti di ragazzi normali alle prese con le difficoltà che spesso noi in prima persona siamo costretti ad affrontare quotidianamente.
Spoiler mi dispiace non ne faccio, poiché lo ritengo anti sportivo per chi si accinge a giungere sino a qui ed è stato invogliato dagli accenni posti sotto al titolo. Quindi oltre a dichiarare che questi personaggi non mi appartengono di diritto. Vi auguro buona lettura!

Pretty Princess

Prefazione

Quante volte si era detto di non volersi far coinvolgere dalla vicenda che ora si apprestava a vedere da diversi punti di vista, ma per quanto si sforzasse non riusciva a capire perché una ragazza si dovesse infiltrare sotto false spoglie in una boy band giapponese, di soli uomini, per coprire una terza persona. Più ci ripensava e più gli riusciva incomprensibile ma riguardo al resto bisogna ritornare agli inizi ovvero: dal primo giorno che quegli occhi color verde chiaro e sinceri si son posati nei propri color del cielo. Eppure all’epoca si era presentata come maschio e non come ragazza, ma questo non gli era dato saperlo. La cosa peggiore era che gli altri due componenti se ne erano accorti eccome che fosse una ragazza. E lui? No troppo stupido, per poter dubitare della sua parola data… ma ora che pensare, che provare?Sapeva solo questo che il suo nome era Sakura Haruno, ma più ci pensava più rimaneva sgomento di come una ragazza avesse potuto ingannarlo sul fatto di essere un'altra persona: addirittura un membro della boy band.
La testa gli girava come se per troppo tempo fosse stato a livello indesiderato su delle montagne russe.
Una mano si portava alla fronte dolente,  affondava nei capelli dorati le dita che tentavano in qualche modo di districare il nodo mentale che gli presentava una così delicata situazione. “Ho bisogno di tempo…” pensava un uomo sui ventuno anni ma dall’aspetto ancora gioviale e dall’atteggiamento di un ragazzino non ancora del tutto consapevole, di essere oramai un adulto. Provava pena per la ragazza ma anche rabbia perché in qualche modo era stato tradito, o almeno così ci si sentiva ferito nel profondo come mai gli era capitato prima. Il battito cardiaco accelerato che era inspiegabile in sua presenza, ora più che mai acquistava di significato molto più denso e chiaro. Come un velo della inconoscibilità o stoltezza, quel velo era stato tolto: ma con la chiarezza, anche un dolore insopportabile sconosciuto scavava quel cuore così dolce e ancora non toccato dalle pene d’amore per qualcuno. Aveva pure accettato di essere omosessuale per lui, cioè lei.O meglio già era e pensava di essere del tutto felice con il rossino, anche se così la situazione si era capovolta. Immerso in un mare di dubbi sapeva solo con certezza questo che : per la prima volta lui, Naruto Uzumaki, capiva di essere innamorato follemente di quel qualcuno e quel qualcuno era proprio la ragazza infiltrata. Oltre a rispondere alla domanda perchè lei? Aveva da rispondersi ora che so chi è cosa farò? Bella gatta da pelare.

 Che confusione, ma davvero c’era troppo confusione nella testa e al di fuori, conviene davvero cominciare dall’inizio.

 

 

Tutto cominciava in una giornata tiepida di settembre in una villetta bassa dai toni accesi, circondata da un piccolo giardino, a Los Angeles. Vista dall’alto appariva come una sorta di tetto più brillante di altri, ma pur sempre più piccolo e modesto di altre villette infilate in uno schema preciso di uno dei tanti quartieri residenziali americani del ceto medio. Una volta scesi dalla visione “satellitare”, si sarebbe notato che l’orario in cui si stava svolgendo una partenza improvvisa, ma ancora non attuata, era piuttosto inusuale: le sei di mattina, orario di un qualsiasi giorno feriale era pieno di persone che andavano a lavorare.Ma essendo domenica, un giorno festivo, tutto taceva quasi racchiuso in un silenzio sovrannaturale. Procedendo verso la porta si notava di sicuro la presenza inquieta di un padre la cui preoccupazione si rifletteva nello sguardo grave, paterno e pieno di sentimenti d’ansia repressa a fissare una foto appesa al muro che ritraeva una giovane ragazza dall’aria sorridente e dalla capigliatura folta-lunga rosa.
Al piano superiore vi era nella propria stanza: una ragazza dai capelli lunghi  lisci da un colore insolito, rosa, rimaneva in piedi con una ciocca in mano e nell’altra una forbice scrutando la propria immagine riflessa con espressione- sguardo risoluti con anche una punta di rammarico. Poi delle ciocche cadono lievemente a terra, rosa come quelle che poco prima erano in mano femminili ora tremanti e del tutto fuori controllo. Implacabili però non si fermavano consce quasi della determinazione che animava l’animo della ragazza, che ancora nello specchio si fissava con aria tormentata e piena di rimproverò per quella immagine che rivelava una femminile usurpazione della propria vanità appena perduta con un taglio netto di capelli.
- è per una buona causa- continuava a ripetere con voce, appena rotta dal pianto, la ragazza “tosata” la cui capigliatura risultava decisamente più mascolina. Ma la trasformazione non era ancora finita semmai era appena cominciata. Se un osservatore esterno visionasse gli oggetti che solitamente, ci si aspetta di trovare, in una stanza appartenente ad una ragazza, non gli sfuggiva di certo la presenza anomala di: una divisa maschile, di un tesserino con un nome falso e la foto che ritraeva la figura di un ragazzo biondo sorridente con capelli estremamente a punta e uno sguardo spensierato azzurro cielo.
Proprio quella foto ora veniva fissata da due occhi sinceri e dal colore verde chiaro indefinito, seppur la dolcezza veniva spazzata via da un sentimento più forte e quasi virile, non appartenente alla proprietaria di quello sguardo così determinato.
- devo farcela, glielo devo; dopotutto è grazie a LUI se sono ancora QUI- un pugno veniva stretto con grande forza a sottolineare a fatti quanta determinazione, nonostante i rischi di venire scoperta, animavano questa ragazza che armata di coraggio nel lasciare la casa natia per andare incontro alla propria missione di soccorso di un perfetto sconosciuto, seppur sua fan accanita!
Ebbene si, la persona che andava per soccorrere era un noto componente della band D.E.M.O.N, molto nota in Giappone, anche se la nostra eroina è dell’oltre oceano (USA per la precisione), il cui cuore palpitava però per un altro componente della band: un morettino dall’aria scontrosa e anche molto misteriosa.
Seppur le guance ora divenivano rosse, quasi con gli occhi a cuore e bavetta alla bocca, per la angelica visione del proprio idolo dal nome: Sasuke Uchiha, la propria attenzione veniva catturata dal bussare quieto e discreto della porta. Poco dopo, nemmeno il tempo di dire avanti, faceva capolino un testone moro e due folte sopracciglia appartenenti ad un ragazzo alto e non di certo dotato di una bellezza fisica, ma risplendeva dei più teneri sentimenti di apprensione per la neo sorellina minore acquisita.
Si faceva quindi largo, cauto, attento a non calpestare le mille cose sparpagliate e aperte della sorella minore con garbo a testimonianza di quanto sia fortunata questa ragazza che lo fissava con aria un po’ scocciata, tipica delle sorelle che non amano i fratelli impiccioni quanto premurosi, forse un po’ ansiosi:
- Sakura…hai detto a nostro padre che stai andando via…ma non da me, insomma perché hai deciso di mentire anche a me, cioè nella realtà come ti chiamerai non ho ancora capito?- chiederebbe il ragazzone moro dalla capigliatura mal tosata e a spazzola, osservando prima la ragazza dalla rosa capigliatura e poi con orrore nello specchio, assumendo quasi un’aria melodrammatica che di certo al suo viso non si adegua.
- o mio dio, ma che hanno combinato?! La mia bellissima capigliatura alla Paul Mc Cartney, sono rovinato…e a chi lo dice a papà!- alcune lacrime presero scorrere misteriosamente a fiume, come se un rubinetto fosse stato appena aperto mentre una ragazza dall’aria appena scontrosa fissava il fratellastro maggiore con aria del tutto giustificata di possedere una immaginaria gocciolona dietro alla testa.
- Rock Lee…ci sei?- tentava di recuperare l’attenzione del fratellone ma con scarso successo dato che era più impegnato a piangere sulla “bellezza” perduta, ammesso che ne avesse mai posseduta qualcuna. (che crudeltà nd Rock Lee insomma io son sincero nd scrittore).
- Insomma Rock Lee…vuoi che ti risponda o vado da Gai e dico lui che suo figlio si è dato alle rock band, perché con quel taglio anche se a me sembra… normale- accompagnato con tanto di movimento apostrofato delle dita indice mano di ambo le mani – per tuo padre lo sai che ne farebbe una tragedia quindi cagami quando mi fai una domanda, non ti perdere in fantasie.
- scusa. Non lo farò più promesso, ma non dirlo a papà … e poi scusa è anche tuo padre ora. Io tacerò sul fatto che tu hai tagliato i capelli e ti camuffi da ragazzo, ma almeno a me puoi dirmelo…sisi okei ti do retta, promesso. E dai smettila di fissarmi a quel modo! Mi fai paura, sembri un cerbero…non mi picchiare!?-
ma il povero ragazzo ricevette comunque un poderoso colpo alla testa, per precisione un cazzotto, da cui emergeva un bernoccolo fumante “espresso”.
- Ecco…ben ti sta!- la ragazza dai capelli rosa fissava male la povera reale vittima della vicenda.
-Dov’ero rimasta? Ah si, al fatto che insomma, io devo andare in Giappone…tornare a casa da mio padre che sa già tutto e non posso dirti di più. Si ho capito Gai ora è anche mio padre, ma ricorda che alla fine siamo fratelli acquisiti Lee e che il mio cognome rimane Haruno. Non sto mentendo, il nome è quello di battesimo ovvero: Mizuki Haruno che è più maschile sicuramente di Sakura. No?-
nel mentre la ragazza parlava, sistemava le ultime cose in valigia disponendo la cosa più preziosa, la lettera, nelle mani del fratellone in preda a convulsioni di sentimentalismo inappropriato, ma cosa ci si può fare se per fratello si ha una cara persona buona e comprensiva ma anche decisamente troppo emotiva?
- Rock Lee se piangi ti do un altro cazzotto e sta volta non posso garantire che sia al di sopra della cintola intesi?- con una occhiata da cerbero la “rosina” della situazione convinceva il mr sopracciglia a rimanere il più impassibile di quanto fosse capace.
Un abbraccio, consegna della lettera e via al taxi con in mano solo poche cose: uno zaino,un trolley d viaggio e una borsa contenente un computer portatile. Indosso la divisa maschile e una foto che ritraeva tre ragazzi allegri che si davano di gomito scattata ad un meeting di dieci anni prima: albori di amicizie mai consolidate e di successi di una giovane band ora agli apici del successo.
Con voce distratta Sakura disse al conducente:
- Prego mi porti all’aeroporto…- e il taxi partiva con suono rombante del motore lasciandosi indietro, due uomini dalle sopracciglia folte in preda ad una crisi di pianto intenti a salutare la figlia e sorella, rispettivamente, in partenza poiché Gai aveva letto la commovente lettera contente la reale motivazione di quel gesto così avventato e quasi privo di significato.
Ecco alcuni accenni:

“Caro papà,
lo so è la prima volta che ti ci chiamo,
volevo dirti di consolare la mamma perché per un po’ non ci vedremo. Rock Lee so che è forte, ma la mamma no e le dirai che sono andata a trovare papà che è rimasto in Giappone. Da quando son separati la vedo più felice con te, ma preferisco che lei pensi che io sia voluta tornare da mio padre biologico, lo so che tu sei più padre te di quello che ho dalla nascita
J, piuttosto che sapermi in balia in una boy band maschile. Sappi che tua figlia è stata ammessa ad una accademia di giovani talenti, ha vinto le selezioni nazionali ed è stata notata come possibile candidato di futuro membro appunto di una boy band. Non temere non mi farò corrompere dai loro modi, solo che devo fingere una diversa identità..non posso dirti altro, Rock Lee non torturarlo non ti dirà una sola parola. Sappi che lo sto facendo per debito di coscienza. Non sono una ingrata e mi ricordo delle persone che mi hanno fatto male quanto del bene. Ecco ricordi quella volta che fui aggredita da una serie di balordi, pare che il ragazzo che mi salvò a causa mia, diciamo pure per colpa mia, ora sta attraversando un brutto periodo e son decisa a voler far tornare a suonare assieme alla sua boy band perché glielo devo. Se non fosse per lui, la tua adorata Sakura, non ci sarebbe … quindi devo proprio. Il nome di questo ragazzo è Naruto Uzumaki, sappi che sto andando a trovarlo per rimettere le cose a posto. Non so quanto starò via, ma augurami in bocca al lupo!

Ti e Vi voglio bene, abbraccia la mamma da parte mia.
Sakura”

Così l’avventura di Sakura Haruno aveva inizio sotto buoni auspici.
  
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