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Autore: _RadinA_    13/01/2013    3 recensioni
[SPOILER:per chi non ha visto la terza stagione]
Sono passati 50 anni da quando Elena è diventata una vampira e ha scelto Stefan come amore della sua vita, Damon ormai si è stufato di tutti e di tutto, non fa che vagare per il paese, ma proprio un giorno di questi, apparirà una porta davanti ai suo occhi per dargli una nuova possibilità che potrebbe cambiare molte cose. Da quella porta uscirà Elena, ma lei non è quella che conosce, non è una vampira... è possibile che esista un'altra Elena nel mondo o c'è qualcosa di più che Damon non riesce a cogliere e che presto scoprirà?
LEGGETE E RECENSITE, PER DIRMI SE VI PIACE LA MIA IDEA!!!! GRAZIE, RADINA.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                  Capitolo 1
 
Sono passati cinquant’anni da quando Elena è diventata una vampira, ha scelto Stefan e ora se ne va in giro per il mondo con lui, in una perenne luna di miele. Che dolci, mi fanno impazzire quando manifestano così amorevolmente la loro dedizione l’uno per l’altra. L’ultima volta che li ho visti, Elena  mi ha attaccato e Stefan mi ha voltato le spalle e tutto solo perché ho esclamato a gran voce che Elena provava sicuramente qualcosa per me, ma lo soffocava. Lei ha detto che non era assolutamente vero e che qualsiasi cosa succeda, sceglierà sempre Stefan perché diventando vampira il suo amore per lui si è amplificato, mentre quell’attrazione che provava prima per me è scomparsa. E sono state queste precise parole che mi hanno convinto a non liberarla dall’asservimento. Da allora la mia esistenza è stata un continuo vagare e sgretolarsi, fino a raggiungere questo punto: l’insignificanza totale. Sono passati solo cinquanta anni da quel maledetto giorno in cui li ho lasciati e il mondo è sempre lo stesso schifoso posto di sempre, anzi direi che è addirittura peggiorato, tra nuove invenzioni e altrettante regressioni. Ormai sono 196 anni che vivo e davvero non reggo più niente di questa stessa e prevedibile umanità. Avevo appena superato l’Atlanta e mi dirigevo verso la costa occidentale, ero stato una settimana in vacanza sulla costa orientale e adesso volevo cambiare oceano. Sì, ormai la mia vita si era ridotta a tanto, non facevo che andare a ovest ed a est e poi a nord e a sud e poi di nuovo a ovest e ad est, senza mai uscire dall’America. Ero in macchina, poiché anche correre mi dava noia, ormai mi nutrivo molto più spesso di quanto avessi mai potuto immaginare, ma non uccidevo, li prosciugavo solo fino a renderli incoscienti ma a farli restare vivi. Non volevo uccidere, non so perché non lo facessi più, forse da quando avevo incontrato quella scrittrice che mia aveva fatto un po’ ricredere sulla vita e la sua importanza. Sì, ma su quella umana, nessuno mi avrebbe fatto ricredere invece sulla mia di esistenza. Guidavo quindi tranquillo assorto nei miei pensieri, quando una porta di acero pesante e scuro si materializzò al centro della strada, grazie ai mie riflessi riuscii  ad evitarla, ma per poco non finii contro un albero.
“Che succede? Maledizione, quella porta è apparsa al centro della strada…che cazz…ora le streghe si sono messe a fare le arredatrici?” pensavo, rimanendo ancora in macchina.
Decisi di andare a vedere di cosa si trattava, tanto, non avevo molto da fare. Mi avvicinai alla porta incuriosito, quando all’improvviso uscì Elena con gli occhi spalancati dalla paura. Chiuse la porta in una mossa un po’ goffa e questa scomparve dissolvendosi.
Elena per un attimo si guardò intorno, poi posando lo sguardo sul mio viso disse sollevata :
“grazie al cielo, amore mio sei qui!”  e mi corse incontro abbracciandomi.
Rimasi per una attimo senza parole, “amore mio?”, mi sono perso qualcosa?. Lei mi abbracciava sempre più forte, facendo salire il profumo inconfondibile dei suoi capelli sul mio viso. Non sapendo cosa fare le accarezzai forte la schiena per darle coraggio anche se non sapevo cosa fosse successo e ritrovando le parole dissi:
“ ehi cos’è successo?”e la scostai dolcemente da me.
Lei mi guardò spaventata e ansimante, era ferita proprio sulla fronte, un taglio profondo, ma com’era possibile? Lei era una vampira.
“Elena sei ferita … com’è possibile? Tu non … ma cosa è successo? Sei uscita da quella porta e SEI FERITA!” dissi quasi sconvolto, non ci capivo più niente e questo mi dava il nervoso. Ero confuso e non lo sopportavo.
“Damon può succedere che quando un mostro con i canini ti attacca all’improvviso nella tua casa tu possa rimanere ferito … ma poi è arrivata quella signora e mi ha detto di scappare e … e mi sono ritrovata qui in mezzo a questa maledetta strada” disse disperata, cacciando da quegli occhioni meravigliosi lacrime amare.
Il mio primo impulso fu quello di chiedere spiegazioni, un mostro con i canini? Un vampiro … ma Elena non chiamerebbe mai un vampiro in questo modo. Lei però era troppo sconvolta, quindi l’abbracciai cercando di rassicurarla:
“shhh, shhh, ora sei al sicuro, calmati … andrà tutto bene” dissi stringendola forte a me per farla calmare, stava tremando ed era sotto shock. Ci doveva essere una spiegazione a tutto questo. Perché se Elena era ferita e questa non si rimarginava significava che era umana, ma com’era possibile?.
-Ok, Damon adesso falla calmare, rassicurala e poi parlerete con calma – pensai cercando di ragionare.
“Damon è stato orribile, oddio … iiio … non sapevo … oddio ho quegli occhi venati di rosso davanti … ti prego amore fa qualcosa … portami via da qui!” disse affondando sempre di più la faccia nel mio petto.
Elena che mi abbracciava, che mi chiamava amore, e che voleva venire con me era un sogno di tanti anni fa che si avverava. Ma io ora non dovevo pensare a questo, perché dovevo prima di tutto capire cosa stava succedendo.
“ehi, facciamo una cosa … adesso andiamo in macchina, e per la strada mi racconterai tutto” le dissi guardandola negli occhi.
Lei era completamente irriconoscibile, e fuori di sé, nonostante questo però riuscì ad annuirmi.  
  
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