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Autore: Rey_    13/01/2013    10 recensioni
ATTENZIONE: SEGUITO SUMMER PARADISE WITH YOU.
Dal capitolo 6
“Cosa posso fare per farmi perdonare?” le chiesi, passandole anche un asciugamano e aiutandola a frizionarsi i capelli. Incrociai il suo sguardo nello specchio e lei mi sorrise debolmente.
“Non devi farti perdonare di niente. So che hai la testa un po’ bacata, capisco che possono sfuggirti un po’ di cose” mormorò sarcastica, il sorriso che si allargò. Con un mezzo sospiro sollevato, ricambiai il sorriso e le poggiai le mani sui fianchi, facendola girare verso di me.
Lei mi lasciò fare, curiosa di vedere la mia prossima mossa.
“E se io volessi farmi perdonare comunque?”
“Ti direi che per punizione non te lo lascerei fare” replicò al volo, stampandosi un sorriso beffardo sulla faccia. Arricciai le labbra, preso in contropiede dalla sua aria furba e dalla sua affermazione apparentemente irremovibile.
“Mh, e se io ti baciassi?” proposi, cercando di mostrarmi serio. Il suo sorriso si allargò.
“Te l’ho detto: non ti lascerei fare” affermò, però in contrasto con le sue parole si avvicinò a me, diminuendo pericolosamente la distanza tra i nostri visi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*OCCHI A ME, PLEASE*
Allora, prima di lasciarvi leggere il capitolo, oltre che a ringraziarvi per aver recensito ed essere state così meravigliosamente meravigliose, vorrei chiarirvi alcuni punti.
Questa ff è ambientata temporalmente appena dopo l’ultimo capitolo di Summer paradise with you, cioè appena si trasferiscono da loro, quindi mooolto prima dell’epilogo.
Per altri punti in cui avete dei dubbi, credo si capirà con l’andare dei capitoli.
E scusate se non posso rispondervi, ma le cose sono due: o scrivo, o rispondo alle recensioni.
E dato che ho solo una misera ora al giorno, se non di meno, mi sto concentrando a portare avanti la storia.
Quindi, scusatemi. Ma sappiate che le leggo tutte e vi adoro, come sempre :)
Ora vi lascio al capitolo, tanto lov.
Sara.

 
 
Capitolo 2
 

Cher.
 


Dopo aver accompagnato Jenny a scuola, che era scesa titubante dalla macchina e con lo sguardo un po’ spaurito e il passo strascicato era entrata nella sua nuova scuola, decisi di andarmi a fare un giro in centro, dato il fatto che da quando eravamo arrivate a Londra non ne avevo mai avuto il tempo, né la voglia.
Quella mattina però ero completamente libera e non avevo per niente la fantasia di tornarmene in quella casa che sarebbe stata vuota fino alle prime ore del pomeriggio.
Così parcheggiai la macchina e mi avviai a piedi per le vie affollate della città. Non ero uscita molto quel primo mese, preferivo stare il più tempo possibile con Liam, e lui di certo non poteva prendere e uscire come qualsiasi ragazzo normale: le fan l’avrebbero assalito e noi avremmo dovuto dire addio alla nostra passeggiata.
A pensarci bene quella situazione un po’ mi scocciava ed era in quei momenti che sentivo di più la nostalgia di casa, dove potevamo starcene tranquilli e andare dove volevamo senza il rischio che qualcuno lo riconoscesse.
Ma la cosa che mi mancava di più era il mio mare e, stranamente, il mio lavoro. Le giornate erano decisamente più piene quando avevo qualcosa da fare e, anche quando la tavola calda era vuota, c’era Mike a riempirla con le sue chiacchiere infinite e la sua allegria.
Il mio migliore amico mi mancava più del previsto, così cercavo di pensarci il meno possibile e mi ripetevo che potevo tornare a casa quando volevo, bastava prendere uno stupido aereo e lui sarebbe stato lì ad aspettarmi.
Quei pensieri un po’ nostalgici furono interrotti dalla vista di un cartello giallo appeso fuori un negozio di musica.
Cercasi personale.
Presa da un’improvvisa voglia di fare qualcosa, entrai, facendo trillare il campanello.
Il negozio era carino, non troppo grande, ma piacevole. La parete era ricoperta da chitarre di ogni tipo e colore e pensai all’istante che Niall avrebbe adorato quel posto.
“Buongiorno, posso esserti utile?” mi distrasse una voce femminile e allegra. Mi voltai e vidi una ragazza più o meno della mia età dietro al bancone. Era carina, il suo viso ti metteva allegria solo a guardarlo, e aveva una cascata di ricci castani che le incorniciavano il viso dai tratti delicati.
“Ho letto il cartello fuori” risposi ricambiando il suo sorriso.
“Oh, certo! Sei interessata al lavoro?”
“Si, non mi farebbe male fare qualcosa” abbozzai timidamente. Lei sorrise di nuovo, improvvisamente piena di entusiasmo.
“Oh, bene. Allora vieni che ti spiego più o meno come funziona” mi avvicinai e lei cominciò a parlare e a raccontare tutto quello che c’era da sapere su quel negozio.
Era un negozio di famiglia e se ne occupava lei insieme alla sorella dato che i genitori erano troppo vecchi. Lei si chiamava Grace e amava infinitamente la musica, soprattutto suonare la chitarra, a differenza della sorella che aveva un’altra passione e aveva trovato un lavoro come ballerina non capii bene dove. Quindi lei era rimasta da sola e le ore lavorative erano diventate troppo pesanti.
Il mio turno sarebbe stato di mattina, se ero disponibile, in modo che lei avrebbe potuto riprendere gli studi. Accettai di buon grado, pensando che i ragazzi avevano sempre qualcosa di fare la mattina e che anche Jenny ormai era impegnata a tempo pieno.
“Perfetto! Non sai quanto mi fa piacere averti qui, pensavo di impazzire da un momento all’altro” risi, contagiata dalla sua allegria, e lei mi passò un foglio con gli orari e un modulo da compilare.
“Di dove sei?” mi chiese, mentre scrivevo.
“Weymouth”
“Oh, adoro quel posto!” esclamò.
“Ci sei mai stata?” le chiesi sorpresa, mentre le consegnavo il foglio perfettamente compilato. Lei annuì.
“Si, un paio di volte. Mia sorella però dice di odiarlo” ridacchiò.
“Davvero, e perché?” le chiesi aggrottando le sopracciglia.
“Oh, non ne ho idea. Ma vai a capirla, quella è una psicopatica” risi con lei, poi arrivò un cliente e lei si dedicò completamente al suo lavoro.
La osservai, era gentile con tutti e molto professionale. Il sorriso non le scompariva mai dal viso e mi convinsi di aver fatto veramente bene ad accettare quel posto di lavoro.
Certo, non sarebbe stato come lavorare con il mio migliore amico, ma sarebbe stata una collaborazione piacevole.
“Bene” esordì, tornando da me non appena il cliente uscì.
“Quando inizio?” le chiesi, entusiasta.
“Per me puoi tornare anche domani mattina. Presto, così ti dico come devi fare” mi disse con un sorriso.
“Perfetto. Allora a domani, Grace” la salutai. Lei annuì.
“Ciao, Cher” mi disse. Uscii, con un peso in meno sul petto e passeggiai tranquilla per il resto della mattina.
Avevo già detto a Liam di voler trovare un lavoro. Primo perché non volevo sentirmi assolutamente una mantenuta e, anche se di poco, volevo dare il mio contributo, sia per me che per mia sorella. E poi perché avevo davvero bisogno di svagarmi in qualche modo per non impazzire chiusa da sola in casa ogni volta che loro avevano qualcosa da fare. Lui si era dichiarato contento e mi aveva quasi pregato per permettergli di accompagnarmi, ma mi ero categoricamente rifiutata perché sapevo che andare a cercare lavoro con un membro della band più famosa del momento non avrebbe mai dato i suoi frutti. Si sarebbero soffermati tutti a fissare sbavando il mio ragazzo e mi avrebbero dato il lavoro solo perché ero la ragazza di Liam Payne.
Io però volevo ottenere le cose grazie al mio impegno e al mio valore.
Era un pensiero tanto sbagliato?
Senza che me ne rendessi conto si fece l’una del pomeriggio e pensai che Jenny sarebbe uscita da un momento all’altro da scuola e il minimo che potevo fare per tirarla su dopo il primo estenuante giorno era farle trovare il pranzo pronto. Così tornai a casa e mi misi ai fornelli.
Mentre canticchiavo, apparecchiando la tavola, le urla che di solito precedevano l’arrivo dei ragazzi mi fecero sorridere e preparare ad accoglierli.
“Siamo a casa” ululò la voce inconfondibile di Louis. Scossi la testa divertita.
“Sono in cucina” risposi urlando a mia volta. Venni raggiunta in un battito di ciglia da Liam che, incurante che avevo le mani piene si posate, si avventò su di me e mi prese tra le braccia, facendomi girare.
Scoppiai a ridere, mentre lui mi rimetteva a terra e mi stampava un bacio dolcissimo sulle labbra.
“Mi sei mancata” soffiò, facendo aumentare come suo solito il battito del mio cuore.
“Lo vedo” mormorai, alludendo al suo improvviso entusiasmo. Il suo sorriso si fece stranamente malizioso e si avvicinò di più a me, per non farsi sentire dagli altri ragazzi che si erano catapultati in cucina, Niall dritto a controllare cosa ci fosse sul fuoco.
“Che ne dici se scappiamo e ce ne stiamo un po’ da soli?” sussurrò in modo provocante.
“Ehi, che fine ha fatto il mio dolce e tenero ragazzo?” replicai scostandomi un po’ da lui. Il suo sorriso si allargò e mi rubò un bacio veloce.
“Si è nascosto da qualche parte”
“Mmh, va bene. Ora mangiamo e poi andiamo a cercarlo” scherzai, sciogliendo l’abbraccio. Lui si imbronciò ed io mi trattenni dal ridere, scompigliandogli i capelli.
Poi scoccai un’occhiata di fuoco a Niall, che aveva alzato il coperchio della pentola con sguardo affamato.
“Non ci pensare neanche” lo ammonii. Lui alzò gli occhi probabilmente sentendosi chiamato in causa e sorrise innocentemente, lasciando andare immediatamente il coperchio.
“Beccato” rise Louis, venendo verso di me per schioccarmi un bacio sulla guancia.
“Siediti, biondino. Mangiamo tutti insieme” gli ordinai, ammorbidendo però il tutto con un sorriso. Lui annuì e, con espressione da cucciolo indifeso, si accomodò accanto a Zayn, che lo guardava divertito.
“Harry?” chiesi.
“E’ andato a prendere Jenny e ha detto che la portava a pranzo fuori” rispose automaticamente Liam, sedendosi accanto a Louis.
“Bene, allora siamo solo noi” mormorai, cominciando a servire il pranzo. Niall mi regalò uno splendido sorriso luminoso prima di tuffarsi su quello che sapevo era il suo piatto preferito.
Dopo il pranzo che, con mia grande soddisfazione, fu spazzato via dai ragazzi, ci buttammo tutti sul divano, io tra le braccia di Liam che mi carezzava distrattamente i capelli.
“Com’è andata l’intervista?” chiesi, le palpebre pesanti, prese dal solito momento di sonno che viene dopo un pasto.
Louis sbadigliò e Zayn aprì appena gli occhi, per rispondermi.
“Bene. Il nostro singolo è ancora primo nelle classifiche” si vantò. Risi e sentii Liam sorridere, mentre mi carezzava la guancia.
“Bene” sussurrai, chiudendo del tutto gli occhi e lasciandomi andare ad uno sbadiglio.
“Io ho trovato un nuovo lavoro” annunciai. Sentii Liam muoversi e alzai il viso per incrociare il suo sguardo interessato.
“Davvero?”
“Si. Avevo detto che volevo collaborare alle spese”
“Ma non ce n’è bisogno, Cher…” provò a intervenire Zayn. Lo zittii con uno sguardo.
“Non importa. Io voglio farlo e ho bisogno di uno svago. Voi avete il vostro lavoro, Jen la scuola ed io non voglio essere l’unica a rimanere senza niente da fare” mi impuntai. Liam mi sfiorò la guancia, per attirare la mia attenzione.
“Di cosa si tratta?” mi chiese con sguardo dolce. Gli sorrisi e mi accoccolai meglio tra le sue braccia.
“Niente di che. La commessa in un negozio di musica” mormorai stringendomi nelle spalle.
“Però la proprietaria è simpatica e il negozio molto carino” mi affrettai ad aggiungere “Ah, Niall” richiamai l’attenzione del biondino, che faticava anche a tenere gli occhi aperti.
“Mmh?”
“C’è una parete piena di chitarre, di tutti i tipi. Ti piacerebbe quel posto” gli dissi con un sorriso. Il suo sguardo si illuminò all’istante e ricambiò il mio sorriso.
“Penso che ci farò un salto appena possibile. E poi ci sarà una commessa molto simpatica che mi farà lo sconto, vero?” scherzò. Risi.
“Certo”
Liam mi strinse leggermente e mi stampò un bacio sulla tempia.
“Sono contento per te” sussurrò. Lo guardai e sentii come al solito il cuore riempirsi dell’amore soffocante che provavo per lui.
“Grazie” Lui strofinò il naso contro il mio fino a far incontrare le sue labbra con le mie.
“Ok, credo sia ora che noi ce ne andiamo” esordì Louis, alzandosi e trascinando con se un ciondolante Niall.
“Già. Poi io mi devo vedere con una ragazza” aggiunse Zayn, alzandosi a sua volta. Lo guardai sorpresa.
“Come, come? Hai una ragazza e non ci dici niente?”
Tre paia di occhi, compresi i miei, si puntarono su Zayn, che si passò imbarazzato una mano tra i capelli.
“Beh, si. Ma non ne farò parola finché non sarà una cosa seria. Non vorrei che voi la terrorizzaste” rispose, lanciando poi un’occhiata eloquente a Louis, che lo guardò sbalordito.
“Ti riferisci a me?” chiese innocentemente. Soffocai una risata e Zayn alzò gli occhi al cielo.
“Esattamente. Ora vado, ci vediamo” disse, prima di uscire a grandi passi.
“Questa me la paga” mormorò offeso Niall. Louis sospirò.
“Dai, biondino. Lasciamo questi due a fare le loro cose” disse, prima di salutarci con un sorriso furbetto e trascinare via Niall, ancora imbronciato e sorpreso dalla nuova scoperta.
Liam mi sembrava rilassato, continuava a carezzarmi i capelli in silenzio, così alzai lo sguardo e lui mi sorrise.
“Tu lo sapevi”
“Zayn mi dice sempre tutto” annuì con un altro sorriso. Spalancai la bocca e mi tirai su, per guardarlo meglio.
“Beh, che aspetti a dirmi chi è?” chiesi impaziente. Lui scosse categoricamente la testa, serrando le labbra.
“Spiacente, ho promesso di non farne parola”
Sbruffai, lanciandogli un’occhiataccia.
“La tua lealtà è terribilmente fastidiosa” commentai acida. Lui scoppiò a ridere e fece per baciarmi, ma io mi tirai indietro, incrociando le braccia al petto.
“Dai, non mettere il muso” mi pregò, chinandosi a baciarmi il collo. Sussultai, sentendomi sciogliere piano piano.
Le sue labbra scorrevano delicate sul mio collo, fino al mento, senza baciarlo veramente e mandandomi il cuore il gola.
Era scorretto, e lo sapeva. Sapeva che quello era il mio punto debole e lo usava sempre a suo favore, per ottenere tutto quello che voleva.
Certo, ero io che avevo scarse doti di resistenza, ma lui se ne approfittava!
Lo sentii sorridere, quando mugolai di piacere e sospirai. Lui alzò il viso di scatto e sorrise vittorioso. Lo guardai di traverso, senza riuscire a trattenere un sorriso.
“Sei odioso” Lui rise e mi afferrò il mento tra due dita, per schioccarmi un bacio a labbra chiuse.
“Non è vero, tu mi ami” affermò convinto.
Non riuscii a protestare quell’affermazione, perché era la verità nuda e cruda.
“E io amo te” aggiunse poi, inchiodandomi con i suoi occhi dolci e carezzandomi la guancia.
“Uhm, non so perché ma riesci sempre a scampartela, ragazzo” mormorai assottigliando gli occhi. Lui si illuminò in un sorriso.
“Che ne dici di spostarci in camera a continuare questo discorso?” propose, una nota provocante nella sua voce. Sarei andata a fuoco da un momento all’altro, ne ero certa.
Non poteva guardarmi in quel modo, dannazione!
Ogni volta risvegliava la ragazza sconsiderata  e sfacciata che era in me.
Come in quel momento.
“E di cosa vorresti parlare, sentiamo” mormorai, mordendomi il labbro inferiore.
I suoi occhi parlavano per lui, liquidi e pieni di un desiderio incontrollabile. Non so con quale forza si trattenne dal saltarmi addosso in quell’istante, ma arricciò il naso e mi sorrise.
“Mh, meglio se te lo faccio vedere” affermò, prendendomi in braccio e trascinandomi nella nostra stanza dalla quale non saremmo usciti fino a tarda sera.
 
 



Liam.
 



Stare in quel modo con Cher era una cosa meravigliosa. Eravamo complici, in ogni cosa che facevamo, e ci capivamo solo con un semplice sguardo. Quando aveva accettato di venire con me  a Londra non mi era sembrato vero e non avrei mai immaginato che vivere con lei sarebbe stato così bello e naturale. Sentivo di amarla ogni giorno di più e che niente avrebbe mai fatto cambiare quel sentimento, talmente forte che mi faceva venire voglia di urlarlo al mondo intero.
Ma non potevo farlo, lo sapevo e lo sapeva anche lei. Vedevo che a volte le scocciava il fatto che non potevamo uscire tranquillamente come una normale coppia. Lo capivo dalla piccola ruga contrariata che appariva tra le sue sopracciglia quando ero costretto a rifiutare una sua proposta. Lei sorrideva e diceva che non importava, ma io vedevo dai suoi occhi che non era affatto così, ormai lei per me era come un libro aperto.
“Che c’è?” bisbigliò, alzando il viso su di me, poggiando il mento sul mio petto nudo.
Le carezzai i capelli e lei mi sorrise, ancora rossa in viso e leggermente ansante per il piacevole sforzo appena commesso.
“Pensavo a quanto sono fortunato a stare con te”
Il suo sorriso si allargò e posò un bacio caldo sul mio petto, facendomi rabbrividire.
“Lo so, ancora non ti sembra vero” scherzò, accennando una risata. Aggrottai le sopracciglia, leggermente infastidito dal fatto che non mi stesse prendendo sul serio.
“Dico davvero. Tu avresti potuto scegliere qualsiasi altro ragazzo, ma non l’hai fatto” mi impuntai. Lei mi guardò, improvvisamente seria e attenta alle mie reazioni.
“Perché dici questo?” chiese con voce flebile. Alzai gli occhi sul soffitto.
“Perché so quanto è difficile stare con uno come me e so che tu un giorno poterti stancarti e lasciarmi. Mi ritengo fortunato perché posso ancora stringerti tra le mie braccia, ma non so quanto potrà durare questa mia fortuna” dissi di getto. La piccola ruga preoccupata comparve tra le sue sopracciglia e lei si alzò, mettendosi seduta incurante che avesse addosso solo la biancheria intima e che fosse decisamente bellissima e attraente. Mi ci volle uno sforzo quasi sovraumano per non saltarle di nuovo addosso.
“Stammi a sentire, Liam Payne” cominciò, lanciandomi uno sguardo di rimprovero. “Non ho idea del perché tu ti stia impicciando il cervello con questi pensieri, ma devi sapere che quello che temi non accadrà mai. Io non mi stancherò mai di te, mettitelo bene in testa. E anche se volessi non potrei mai scegliere nessun’altro ragazzo. Perché il mio cuore ormai è completamente tuo, e a meno che tu non decidessi di buttarlo via, sarà così per sempre” assicurò con voce dolce e arrossendo, diventando sempre più bella. Un piccolo sorriso comparve sulle mie labbra e lo strano peso che sentivo sul petto sparì all’istante.
Mi alzai seduto anch’io e la baciai si slancio, sorprendendola. Si irrigidì per un secondo e poi ricambiò il bacio, infilando la mano tra i miei capelli.
“Anche il mio cuore è completamente tuo” sussurrai sulle sue labbra, prima che lei mi baciasse di nuovo.
Non sapevo da dove erano usciti quegli assurdi dubbi, sapevo solo che lei con la sua dolcezza era riuscita a scacciarli via alla velocità della luce, facendomi sentire per l’ennesima volta l’uomo più felice del mondo per averla con me.
Non l’avrei mai lasciata andare.










  
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