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Autore: blue drop    14/01/2013    4 recensioni
La famosa favola di Cenerentola interpretata dagli One Direction.
Prima storia di una serie intitolata "C'erano una volta gli One Direction".
Si ringraziano:
Liam Payne nel ruolo di Cenerentola.
Louis Tomlinson nel ruolo del Principe Ereditario.
Zayn Malik nel ruolo della Fata Turchina.
Niall Horan nel ruolo del fratellastro.
Harry Styles nel ruole del secondo fratellastro.
Con la speciale partecipazione di Danielle Peazer, Taylor Swift e Anne Cox.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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2. Seconda parte


Recuperò, con l’aiuto di alcuni servitori, un abito elegante da poter mettere assemblando vari vestiti di Niall e Harry.
Ora non gli restava che chiedere ai fratellastri il permesso per andare al ballo di corte e prevedeva che quella sarebbe stata la parte più difficile.
Dovette aspettare dunque qualche giorno prima di trovare il momento giusto per poter esporre la sua richiesta ai fratelli. Alla fine riuscì a prendere abbastanza coraggio e andò a parlarci. Coraggio che svanì quando entrò di colpo nel salottino e vide Niall guardarlo impaziente e irritato dall’essere stato disturbato.

“Harry, Niall, avreste un minuto? Desidererei parlarvi.”

I due si guardarono, perplessi, poi annuirono e gli fecero cenno di continuare. Dopo un respiro profondo Liam cominciò a dire:

“Ecco, volevo solo chiedervi il permesso di venire al Ballo di corte.”

Prima che potesse continuare Niall rispose interrompendolo:

“Serve un invito, e noi ne abbiamo solo due. Mi dispiace, non puoi venire. Se solo tu avessi l’invito… sai, non è facile da trovare e quindi costa molto farsene dare uno.”

Harry guardò Liam, dispiaciuto seriamente, poi però tornò a fissare il vuoto oltre la finestra. Dentro di se Liam ringraziò Danielle per il suo inatteso e ben accetto regalo.

“Quindi, se io riuscissi a prendere un invito, mi portereste?”

“Se hai finito tutte le faccende e ti procuri l’invito in modo legittimo non vedo il motivo di non portarti. Sei d’accordo Harry?”

Quest’ultimo annuì distratto, come al suo solito. Niall sogghignò soddisfatto, mentre Liam chiudeva la porta dopo essersi congedato.

“Niall, perché sei sempre così crudele con quel povero ragazzo? Non ha fatto nulla di male, poi lavora come un animale da soma e non si lamenta. Potevamo farlo venire al Ballo, anche perché sai bene che avrei potuto chiedere un invito in più direttamente al Principe.”

“Harry, non mi interessa se lui ha l’invito o meno. Mi interessa solo che si sforzi un po’ e che s’ingegni per venire, poi non lo faremo nemmeno uscire da casa. Adesso torna a sognare, fratellino, e io me ne ritorno a studiare.”

Liam intanto era corso a scrivere un ulteriore lettera a Danielle per ringraziarla dell’invito e avvisarla che ci sarebbe stato.
Erano passati tre giorni, durante i quali Liam si era tirato avanti con i lavori per fare in modo di ave abbastanza tempo per prepararsi al Ballo, tre lunghi giorni di stanchezza e fatica duplicata dai lavoretti aggiuntivi che Niall gli assegnava, ma alla fine il gran giorno era arrivato. Dopo aver aiutato Harry e Niall a vestirsi e prepararsi Liam corse a finire i lavori che aveva per quel giorno e a prepararsi. Lavorò come non mai e ce la fece giusto in tempo, raggiungendo i fratellastri mentre erano sul punto di uscire di casa.

“Eccomi, ce l’ho fatta, sono arrivato.”

Niall tirò fuori un’espressione pensierosa, illuminandosi poi di una luce quasi sinistra.

“Liam! Ecco cosa volevo aggiungere. Non è dignitoso presentarsi a questo Ballo senza una dama al proprio seguito, e io e Harry dobbiamo andarle a prendere proprio ora. Lady Danielle e Lady Taylor saranno le nostre accompagnatrici per la serata, le abbiamo chiesto se per caso conoscessero qualche ragazza con la quale tu potessi venire, ma purtroppo loro ci hanno risposto che nessuna di quelle che conoscono é libera. Mi dispiace, dovrai rimanere qui. A domani, Liam.”

Fece una pausa ad effetto, uscendo poi dal portone soddisfatto e chiamando Harry. Questi tuttavia lasciò scivolare per terra una chiave, mentre rispondeva al fratello

“Arrivo Niall”

E se ne andò, chiudendo la porta a chiave.
Liam si avvicinò alla chiave e si accorse che era quella della porta sul retro. Almeno sarebbe potuto uscire! Corse verso la porticina, sua unica ancora di salvezza, ma accadde un incidente lungo il percorso. Il suo vestito s’impigliò in un chiodo sporgente della porticina e, essendo assemblato alla bell’e meglio, si stracciò in modo irrecuperabile.
Liam si disperò, credendo che il fato fosse contro di lui quella sera.
Si sedette in giardino, osservando le vaghe e lontane luci del Palazzo reale, desiderando di essere li anche lui.

-Si! Finalmente entro in scena anche io! Era ora, un po’ più lunga no però, eh?-

“Ti ho già detto di stare zitto, in più non stavo più raccontando io.”

-Vabbé, vado a mettermi elegante per la mia entrata in scena-

“Bravo, vai, vai”


Liam pensò di essersi addormentato quando, dal nulla, vide scintille azzurrine e fumo turchese iniziare a sfavillare nell’aria intorno a lui. Queste luci aumentarono sempre di più d’intensità, arrivando a far male agli occhi, che fu costretto a chiudere. Quando li riaprì scoprì quasi con delusione che non era successo nulla.

“Eccheccavolo, fatino! Quando servi non ci sei mai! Devi entrare in scena, la tua entrata ad effetto è già passata. Scusatelo. È il gel credo.”

-Davvero? Ops, adesso arrivo.-


Liam pensava già ad un fuoco fatuo, quando davanti a lui, dal nulla, apparve una figura di media statura, abbastanza muscolosa e vestita con una lunga tunica azzurra.
La pelle era di un colore strano, quasi come della cioccolata, e i capelli erano giusto giusto un po’ più scuri.
In mano stringeva vezzosamente una bacchetta con una stella di specchio in punta che spargeva minuscole scintille quando la agitavi.
Liam rimase scioccato da quell’apparizione, ma non appena si riprese la sua domanda fu:

“E tu saresti?”

“Ma il tuo fatino custode, il Fato Turchino, no? Ovvio che si sciocchino. E bada bene che “Turchino” deriva dal colore, turchese, non da Turco!”

“Fatino…custode? E che diavolo sarebbe, uno scherzo? E di dove sei allora?”

“No caro. Sono stato presente alla tua nascita, cosa credi? Chi credi ti abbia donato quel viso così per-fet-to? Ma io, naturalmente. Sono sempre stato qui per te Liam. E vengo dal Pakistan.”

“Ma allora perché prima non c’eri quando ho avuto bisogno?”

“Come puoi essere così insensibile! Io mi sono fatta –ehm, fatto- in quattro per te, e tu mi ringrazi così? Che ingratitudine. Ai tempi di Cenerentola e Pinocchio la mia ava era perlomeno apprezzata!”

Si girò, offeso, mentre Liam decideva se doveva ridere o se doveva piangere. Arrivò a concludere che era meglio non fare nulla se non chiedergli scusa.

“Mi dispiace, non intendevo quello. Hai fatto un buon lavoro, almeno credo.”

“Fa nulla, non ti preoccupare! Ero venuto per… per…per… ah si! Il Ballo, il chiodo, il vestito, la zuccarrozza, i topocchieri e lucerdomi.
Perfetto!”

“Lucerdomi?”

“Si, lucertole maggiordomi. Chi non ne ha uno al giorno d’oggi? Adesso devo lavorare al vestito.”

In men che non si dica, Liam si ritrovò con uno splendido smoking addosso, una zucca trasformata in carrozza, dei topolini cocchieri e delle lucertole trasformate in maggiordomi. Certo, tutto aveva qualche difetto a parte lo smoking. Per esempio, la zuccarrozza aveva l’odore caratteristico ed era leggermente umida all’interno. I topocchieri avevano conservato un residuo di coda mentre i lucerdomi avevano la lingua che ogni tanto saettava verso qualche falena che volava nelle vicinanze.

-Sempre a puntualizzare te. Goditi la storia, no?-

“Si, si, hai ragione, scusa.”

Felicissimo, Liam abbracciò la, ehm, il Fato Turchino che rispose calorosamente all’abbraccio, poi gli fece cenno di andare mentre tirava fuori un fazzoletto e si asciugava le lacrime.

“Il mio bambino… sta diventando grande!”

Lo guardò allontanarsi qualche secondo su quella carrozza, quando d’improvviso si ricordò di doverlo avvisare di una cosa, così gli si materializzò accanto. Liam urlò di spavento, facendo ridere il Fatino.

“Ehi, volevo solo ricordarti che dei essere a casa prima di mezzanotte, se no rischi di rimanere senza zuccarrozza, topocchieri e lucerdomi, scusa. Mi raccomando Liamuccio, ok? E se hai bisogno basta che mi chiami per nome e arriverò.”

“Va bene ehm… come ti chiami?”

“Zayn, Zayn Malik”

E svanì in una nuvoletta di scintille e vapori blu.
Arrivò al Ballo dopo qualche minuto, scese dalla carrozza e si avviò lungo l’enorme vialone centrale. Salì le scale del portone e chiese se potesse non essere annunciato poiché era sua intenzione fare una sorpresa speciale alla duchessina Peazer.
La cercò in lungo e in largo, e la trovò seduta vicino ad un Niall mezzo ubriaco che a quanto pare la stava tediando con discorsi inutili e privi di interesse per lei. Si avvicinò abbastanza da essere visto da lei, poi fece un cenno verso il balcone, al quale lei annuì. Lui uscì subito, mettendosi ad osservare le stelle. Si sarebbe dovuto aprire con Danielle quella sera. Le avrebbe dovuto raccontare delle angherie che subiva. Ma non voleva, perché sapeva che li avrebbe fatto di tutto per toglierlo da li, invece lui li aveva tutto ciò che della sua famiglia rimaneva, a parte la catenina con l’anello di sua madre, sempre appesa al suo collo.

“Buonasera”

Disse una voce alle sue spalle. Voce che però non apparteneva a Danielle.

“Principe Tomlinson! Che piacere vederla.”

“Liam Payne, giusto? Il piacere è mio. La duchessina Danielle mi aveva avvertito del vostro arrivo, ma devo non aver sentito il vostro nome all’ingresso altrimenti sarei venuto a salutarla come si confà ad un buon ospite.”

“Non si preoccupi, principe. Era mia intenzione fare una sorpresa alla duchessina, per quel motivo non ha sentito il mio nome.”

“Ah, allora non sono diventato sordo! Me ne compiaccio.”

Liam scoppiò a ridere.

“No, principe, credo proprio di no.”

“Ti prego, chiamami Louis. Io e te siamo amici no? Due anni fa, al Ballo, avevo questa impressione.”

“Princ… ehm, volevo dire, Louis, posso dirmi onorato della tua amicizia.”

“Anche io Liam sono onorato dell’amicizia di me stesso.”

Liam rise di nuovo, il clima d’ilarità generale era quasi tangibile e vicino al principe –ehm- a Louis. Di nuovo quel senso strano al cuore, di nuovo quella dolce confusione in testa.

“Liam! Sei arrivato allora, temevo non venissi più. Tuo fratello ha persino iniziato a dire che…”

Un’occhiata da parte di Liam la riscosse. Si girò verso Louis.

“Louis! Ehm, principe Tomlinson, buonasera.”

“’Sera Danielle. Come mai non siete venuti insieme?”

“Suo fratello mi ha invitato prima e non sapendo che anche Liam potesse venire ho accettato. Taylor, invece, ha rifiutato tutti, tranne Harry. Quei due formeranno una bellissima famiglia un giorno.”

Louis rimase un attimo perplesso, ma poi sorrise accondiscendente e disse solo:

“Si, sono sicuro sarà così.”

Rimasero qualche istante in silenzio, quando la porta del balcone si aprì e uscirono Harry e Niall che a quanto pareva stavano cercando Danielle.
Non appena Niall vide Liam lanciò ad Harry uno sguardo interrogativo e arrabbiato, al quale l’altro rispose con un impercettibile alzata di spalle.

“Harry! Come stai? Salve Niall”

“Bene, Lou, grazie.”

Harry venne interrotto da suo fratello, che come sempre s’intromise.

“Principe Louis, è un piacere rivederla. Stavo giusto cercando Danielle e mio fratello, direi che li ho trovati.”

Poi si rivolse a Danielle.

“Vieni cara? Taylor ha detto che vorrebbe anche la tua compagnia, si sente estranea a tutte queste persone.”

Preoccupata da quello che l’amica avrebbe potuto fare Danielle si congedò da Liam e Louis lanciando uno sgardo che voleva dire “torno subito” e si allontanò al seguito di Harry e Niall.

“Così… lei e mio fratello vi conoscete già?”

“Ti avevo detto di darmi del tu, comunque intendi dire Harry? Si, l’ho conosciuto un anno e mezzo fa, per caso, durante una battuta di caccia. Aveva perso Niall e il resto della sua compagnia e aveva sconfinato nelle mie terre, così l’ho riaccompagnato sulle vostre. Durante il tragitto abbiamo parlato, è una persona gentile e perbene. Invece, se mi permettete, Niall mi sembra un arrampicatore sociale senza troppi scrupoli. Ma è solo una mia impressione.”

Liam soppesò le sue parole, per poi annuire convinto. In fondo chi gli faceva fare lavori più pesanti e umilianti era sempre e solo Niall, mentre Harry non si approfittava quasi mai di lui.
Louis sorrise, contento di non aver detto nulla di troppo avventato. A quel semplice sorriso Liam sentì il cuore accelerare, ma quando Louis lo prese inaspettatamente per mano e lo condusse verso la gradinata sorridendo il suo cuore minacciò prima di fermarsi e poi di esplodergli fuori dal petto.
Lo portò attraverso il giardino fino ad un punto abbastanza nascosto, dove si sedettero. Louis si spiegò dicendo solo:

“Avevo voglia di una boccata d’aria”

E Liam si scoprì leggermente perplesso. Erano già all’aperto, mentre erano sul balcone, no? Continuò ad osservarlo, mentre era assorto nel guardare il cielo stellato.
Certo che il principe Tomlinson era un ragazzo estremamente bello. E se Liam diceva estremamente, lo era ancora per davvero. Gli occhi avevano sempre quella scintilla d’ironia e dolcezza che faceva sciogliere chiunque, i capelli erano tagliati semi corti e acconciati in uno strano ciuffo alto, che Liam trovava adorabile, le labbra fini erano sempre pronte a tirare fuori qualche battutina o qualche risata.
Louis, dal canto suo, trovava quel semplice figlio di mercanti il più bel ragazzo che avesse mai visto. Persino più del suo migliore amico Harry, il che era già dire tanto, anzi, era dire tutto. Sembrava così in imbarazzo, era così diverso da quella sera di due anni fa, eppure era sempre lo stesso. Era come se avesse perso parte della sua sfacciataggine, trasformandola in parole dette in silenzio.
Anche Liam guardò il cielo, mettendo in bella mostra la voglia che aveva sul collo. Se c’era una cosa che Louis adorava in particolare, di quel ragazzo, era la piccola voglia a forma di cuore.

Qualcosa scattò dentro di lui e senza accorgersene quasi si avvicinò al ragazzo moro, lentamente, fino a trovarsi a pochi centimetri dal volto di lui. Lo scrutò, esitante, per qualche secondo. Aveva paura della reazione di Liam, che però lo continuava a fissare ad occhi sgranati, a metà fra il sorpreso e lo smarrito. Chiuse gli occhi e si lasciò trasportare. Le loro labbra s’incontrarono dolcemente, si sfiorarono teneramente per poi scontrarsi con più forza, mentre Louis chiedeva l’accesso a Liam che glielo concesse con piacere.
Si sentiva al settimo cielo. Mentre era li, a baciare Louis, Liam si sentì, per la prima volta dopo tanto tempo, veramente bene.
Ma ad interrompere tutto ci doveva essere il campanile. Quei rintocchi ritmici, che segnavano l’arrivare, fin troppo prematuro per i due ragazzi, della mezzanotte.
Liam si staccò di malavoglia, per poi salutarlo e lasciargli la fede di sua madre nella mano. Non voleva che Louis pensasse se ne fosse andato per lo spavento o il ribrezzo. Corse più veloce che poteva verso la sua carrozza, ma questa era già ridiventata zucca. Si guardò, l’abito era il suo solito, stracciato. Sospirò, poi si decise a chiamare:

“Zayn! Avrei bisogno del tuo aiuto”

“Eccomi ciccio! Ho visto che hai fatto colpo, eh? Bene, bello mio. Ma come ti sei conciato! Sei assolutamente or-ri-bi-le! Che ne hai fatto del mio vestito?”

Liam, rassegnato, fece un cenno verso l’orologio.

“Ah, già, la mezzanotte. Come mai non sei ancora a casa, signorino?”

“Mi sono, ehm, dimenticato l’ora.”

“Certo,”

Sogghignò Zayn bonario.

“Ti sei dimenticato l’ora. Dimmi, il principe Tomlinson bacia bene come si vocifera nelle viuzze oppure no?”

Liam, che aveva appena accennato ad arrossire prima, ora era diventato molto simile ad un pomodoro maturo.

“Zayn, potresti portarmi a casa per favore?”

“Mmmmmmh…. No. Non ti sei attenuto alle regole.”

“Eddai, per favore! Sono più di cinque chilometri!”

Fece la faccia più dolce che riusciva, nel chiaro intento di intenerire l’altro. Intento che, fra l’altro, raggiunse perfettamente.

“E va bene. Alla condizione di presentarmi a tuo fratello. Quello riccio dagli occhi verdi. Quello bello insomma.”

Liam rimase un po’ perplesso ma accettò volentieri. Si ritrovò sdraiato sulla panchina del retro con i topi, le lucertole e la zucca ai loro soliti posti. Si chiese se non avesse sognato tutto, ma poi portò una mano al collo e vide che non aveva più la fede di sua madre. Se ne tornò furtivamente in casa, nel suo letto.
Al mattino lo svegliò Niall, infuriato dalla sua scappatella.

“Cosa ti è saltato in mente? Ci pensi che nostra madre è rimasta qui da sola? Ci pensi al fatto che ci hai messo in imbarazzo davanti a tutti? Per di più il principe è stato di cattivo umore tutta la serata per colpa tua! Che cosa gli hai detto?”

Liam era abbastanza imbarazzato da quest’ultima domanda, ma per la prima volta della sua vita si ribellò e rispose a tono.

“Mi è saltato in mente che volevo andare a quel ballo, non ci hai pensato? Cosa passi la maggior parte del tempo sui libri se poi non sei in grado di pensare? Vostra madre era insieme a tutta la moltitudine di servi che abitano qui, che, tra parentesi, la amano più di quanto immagini. E poi ce l’hai fatta benissimo a metterti in imbarazzo da solo Niall, non avevi bisogno di me. E non ho la minima idea di cosa sia successo al principe, visto che mentre eravamo insieme era di buon umore! Mi piacerebbe sapere anche perché mi tratti così male, non ti ho mai fatto nulla!”

E ripensando al tipo di buonumore di Louis, Liam arrossì di colpo, cosa che però Niall interpretò come un segno di rabbia.
Niall era sconvolto, Liam non gli si era mai rivolto così e rimase a fissarlo con odio per qualche istante.
Arrivò di corsa Thomad, interrompendoli e impallidendo prevedendo che la rabbia di Niall si sarebbe riversata su di lui.

“Signorino Payne…. Ehm cioè, Liam… un messo del principe vuole vedervi. È in salotto.”

Liam lo ringraziò con un cenno del capo, poi Thomas si affrettò a sparire dalla stanza satura di tensione.
Niall si girò e se ne andò anche lui, ancora arrabbiato a morte con il fratellastro.
Liam si mise i suoi soliti vestiti, sospirando e pensando a Louis. Perché gli aveva mandato un messo?
Quando arrivò in salotto s bloccò, senza fiato. Non era un messo, era Louis in persona ad aspettarlo chiacchierando tranquillamente con Harry.
Quando lo vide si alzò in piedi e gli si avvicinò. Harry fece l’occhiolino a Liam, poi si girò e andò verso le sue stanze, lasciandoli soli. Liam aveva un groppo in gola che sarebbe riuscito difficilmente a sciogliere e Louis dovette accorgersene.

“Ehm… ciao Liam.”

Non udendo risposta dall’altro, che lo guardava come ipnotizzato, continuò.

“Questa è la catenina che mi hai lasciato ieri notte, a quanto mi ha detto Harry è molto più che importante per te, tenevo a riportartela personalmente.”

Niente, ancora Liam non rispose. Louis si chiese se era ancora vivo, così mosse un passo verso di lui allungandogli la catenina dalla quale pendeva la fede.
Liam parve riscuotersi e abbozzò un sorrisetto imbarazzato.

“Beh, grazie.”

Rimase in silenzio per un paio di secondi, poi parve prendere coraggio e iniziare:

“Louis, per ieri sera… io volevo scusarmi per…”

“Aspetta, voglio che tu risponda sinceramente. Ti è piaciuto?”

“Si, ma”

“Aspetta, ho detto. Hai provato qualcosa?”

Liam abbassò il capo e annuì leggermente, come se gli costasse una grande fatica.

“Liam, guardami.”

Obbedì e lo vide raggiante come non mai.

“Dovrei dirti che mi sono innamorato di te due anni fa, a quella sera. Dovrei dirti che in effetti desideravo baciarti da quel momento. Dovrei dirti tante altre cose, ma l’unica cosa che mi viene da fare è darti un altro bacio.”

E si avventò, quasi famelico, sulle labbra del povero Liam che in quel momento era rimasto come paralizzato. Si baciarono per minuti che sembrarono ore, poi si staccarono, sorridenti e felici.

-Awww che teneri. Finito? Posso andare in bagno?-

“Sta giù, manca la fine scemo.”

-Sempre ad offendere lei. Uff.-



- Qualche tempo dopo -


“Vi dichiaro marito e marito. Puoi baciare lo sposo.”

Eh si, questo era decisamente il matrimonio dell’anno. Ma che dire, del secolo! Il principe Louis si sposava, indovinate con chi? Con Harry, ovvio. Scherzavo, con il suo dolcissimo Liam. E lo erano veramente, dolcissimi intendo, mentre si guardavano negli occhi durante il taglio della torta, il ballo d’apertura delle danze e tutto il resto del tempo della cerimonia. Erano felici finalmente e entrambi sapevano che non si sarebbero più lasciati.


Dall’altro capo del banchetto, invece, Harry si stava avvicinando ad un curioso personaggio vestito di smoking azzurro turchese dal quale era rimasto affascinato, anche se cercava di non darlo a vedere. L’altro, si capiva subito dagli sguardi languidi, era totalmente e irreversibilmente cotto di lui.

“Allora, come hai detto di chiamarti?”

“Zayn, Zayn Malik.”

“Piacere Zayn. Io sono Harry Styles.”

“Oh, lo so bene. Ti va un aperitivo?”


Un po’ più in la un Niall finalmente col sorriso era seduto vicino ad una ragazza dai capelli ricci e rossi, irlandese.
Lui e Liam si erano riappacificati praticamente subito, e Liam aveva capito il motivo della rabbia di Niall. Essendo stato adottato, si era sempre sentito inferiore sia ad Harry, il quale però faceva attenzione a non farlo sentire così, che a lui. La congiunzione delle due famiglie aveva fatto si che Niall si sentisse sempre più escluso, anche se non era affatto vero, e alla fine decise di vendicarsi su Liam trattandolo come il peggiore degli schiavi.

“E vissero per sempre felici e contenti.”

-Si, e tutti fecero tanto bunga bunga, if you know what I mean.-

“Perché devi sempre rovinare tutto?”

-Io non rovino tutto. Sono realistico, baby.-




Angolo autrice

Si, si lo so, questa cosa è un po’ una storia amorfa (Zayn: Sarebbe?) Una storia senza capo ne coda, lol.
La sto finendo stasera a mezzanotte e mezza, quando avevo incominciato a finire il capitolo ieri sera all’una e finito (Zayn: Più che altro rovinosamente abbandonato) verso le due. Si, hai ragione te.
Anyway, allooooora, mi devo scusare per averci messo tanto a finirla (Zayn: Tanto? Tu dici tanto? Mavvà, doverla finire dall’11 ottobre non è metterci tanto) Ah ah ah, divertente. Vai a parlare con Harry, va. Tu e il tuo azzurrino del cavolo.
Vi avviso che la prossima sarà una Larry *Perché Larry is real (‘.’)/* (Zayn: Ehi, io sto con Harreh qui!) e mi piacerebbe fosse ciccipuccimuchocucciolosa per intenderci. (Zayn: Che cacchio era quella cosa?) Non lo so. Credo che la stanchezza si faccia sentire persino di domenica.
No, stavo scherzando, vedrò di scriverla al massimo delle mie capacità. Vi devo confessare che ho sempre un pelino di paura di scrivere Larry, perché visto che potrebbe benissimo essere realtà (cosa in cui io credo) ho paura di descriverla male. E poi non so se avete visto quei due quando si guardano negli occhi, cé. È così un peccato che non abbiano ancora fatto coming-out (Zayn: Sta qui è abbastanza suonata stasera).

Lol, ascoltate Zayn che mi sa che ha ragione. Auguri neh? Vecchietto. Adesso hai vent’anni. Altro che il bel diciassettenne di X-Factor. Adesso sei uno strafigo ventenne col ciuffo. (Zayn: Secondo me ha pure la febbre e sta delirando)
Va bene, su dolce consiglio di Zayn me ne vado a dormire, più o meno.

Ma prima di tutto ringrazio tantissimissimo:
Vale_Ziall e AliceTomlinson235 per la recensione.
Loveisequal (amo il tuo nick) e NiamIsTrueLove per aver messo la storia fra le preferite.
Thatswhatiam98 (*^*) per averla messa fra le ricordate.
AliceTomlinson235,Always_Happy, Demi_Cyrus, fvp, Kilari97, LadyAle, MartyOwen, Mauretta91 e Vale_Ziall per averla messa fra le seguite.
A tutti voi, grazie di cuore.

Adesso, so che non ve ne frega nulla, però sapete che ho una sorellina di quattro anni? Le ho fatto vedere il video di Live While We’re Young e lei mi ha detto: “Però questi sono pazzi! Che sciocchini!” E si è messa a ridere. Poi non voleva più togliere la canzone. È stata tenera come scena *.*

Ora vado davvero (Zayn: Bene, cià, alla prossima.) Cattivo u.u

Un bacio,
b.d. e Zayn (secondo compagno di tastiera, lol. Mi sento realizzata.)

P.S:
Ah, e visto che ho perso il foglietto delle annotazioni mi toccherà rifare tutto. Pace e amen. Se avete richieste particolari di storie ve le posso inserire.
   
 
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