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Autore: MidnightChaos    14/01/2013    39 recensioni
Questa non è la solita storia.
Non aspettatevi la solita storia frivola su una fan che incontra i suoi idoli.
Questa storia nasce da una tragedia. Finirà male, o forse no. Lo scoprirete solo continuando a leggere. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buonsalve a tutte mie fantasmine!
No, questa non è nè un'allucinazione nè un miraggio xD
Dopo numerose minacce, ehm, richieste xD Ho deciso di accontentarvi e ho creato un epilogo.
All'inizio non volevo farlo. Aveva paura di mandare tutto a putt....
Poi però ho iniziato a tirare giù due righe e alla fine ho "partorito" questo capitolo
.
Se mi permettete, vi consiglierei di leggerlo con "Alleluja" in sottofondo ;) ( http://www.youtube.com/watch?v=y0Jh0B6ghp4 )




Le note di una canzone sconosciuta risuonarono lievi nell’abitacolo.
Mi piaceva tenere il volume basso per riuscire a sentire lo scrosciare della pioggia. Era un suono che mi tranquillizzava.
Ero appena salito in macchina. Avevo passato la serata a casa di Zayn, insieme anche agli altri ragazzi e ora stavo tornando da mia moglie.
Stavolta si sarebbe seriamente arrabbiata, era davvero tardi.
A dire la verità non aveva più né la forza né la voglia di arrabbiarsi., e chi poteva biasimarla?
A volte era come se non avesse un marito. Parlavo solo se interpellato, in casa facevo il minimo indispensabile per dimostrare la mia presenza.
 Mi rinchiudevo nel mio studio, mi sedevo sulla comoda poltrona in pelle e fissavo per ore il fuoco scoppiettante proveniente dal camino davanti ad essa. Pensavo a tutto e a nulla. Mi ritrovavo alle quattro o alle cinque del mattino ancora su quella poltrona, non accorgendomi dello scorrere del tempo.
 
Mi spostai la cintura sotto un’ascella infastidito,provocando lo spostamento del ciondolo gelato che avevo attorno al collo.
Da più dieci anni custodivo gelosamente quel ciondolo, come fosse un tesoro.
E per me lo era.
In realtà sapevo a cosa pensavo, davanti a quel fuoco.
Rivedevo nelle fiamme i fluenti capelli di Morgana.
Il suo pensiero non mi aveva abbandonato nemmeno per un secondo della mia vita.
Ripercorrevo con la mente tutti i momenti passati con lei, per quei pochi che fossero, ipnotizzato dalla danza delle fiamme.
Mi mancava.
Mi era mancata tutti i maledetti giorni della mia vita.
Era un’assenza costante. Che mi accompagnava giorno dopo giorno e mi opprimeva il petto.
Dopo dieci anni dalla sua scomparsa mi ero sposato. Con Angela.
Come suggeriva il suo nome, quella donna era un angelo, per sopportarmi.
Non che non l’amassi, sennò non l’avrei sposata, la amavo.
Ma l’amore che avevo sempre provato per Morgana rendeva l’amore che provavo per Angela quasi insignificante e superficiale.
Era orribile da dirsi, ma era così.
Non che Angela fosse un ripiego, semplicemente non era Morgana. Era una donna tranquilla, che mi lasciava passare tutto o quasi e mi amava.
Purtroppo nessuno avrebbe mai preso il posto di Morgana nel mio cuore.
A volte avevo anche pensato di raggiungerla.
Di uccidermi.
Ma poi scuotevo la testa sorridendo. Mi avrebbe ucciso una seconda volta se lo avessi fatto.
Solo questo mi aveva bloccato dal compiere quel gesto estremo.
I ragazzi credevano che mi sarebbe passata dopo un po’.
Ma non mi era mai passata.
Tuttavia a loro avevo fatto credere che quella ragazza fosse ormai acqua passata, non volevo farli preoccupare più di quanto già non lo fossero, quindi con loro mi comportavo sempre normalmente. Con l’allegria che un tempo mi apparteneva.
L’unico che forse sospettava qualcosa era Niall. Quel ragazzo era troppo sensibile. Ogni tanto mi faceva qualche domanda alle quali rispondevo evasivamente e mi aveva beccato più di una volta imbambolato, a fissare il vuoto.
Loro erano rimasti quelli di sempre. Louis era rimasto il solito Peter Pan, anche con trentacinque anni sulle spalle sembrava ne avesse quindici. Zayn era il solito narcisista. Liam il solito ragazzo equilibrato di sempre. Niall il solito dolce mangione.
 E io…non ero più stato lo stesso.
Mi sentivo come un puzzle a cui mancava l’ultime pezzo. Proprio sul cuore.
Era un costante peso sul petto. Un costante groppo in gola.
Non potevo farci niente. Era più forte di me.
 
 
La pioggia era diminuita.
Guardai l’orario sul cruscotto. Erano le 3:00.
Tardi per tardi…
Superai un ponte e parcheggiai l’auto sul ciglio della strada subito dopo di esso.
Presi il pacchetto di sigarette dal portaoggetti dentro il bracciolo e scesi dalla macchina.
Avevo anche iniziato a fumare.
Ma dovevo farlo di nascosto. Mia moglie non lo sopportava.
In pochi passi raggiunsi il ponte e mi sedetti sul muretto di pietra, lasciando ciondolare i piedi nel vuoto.
Sotto di me sentivo lo scorrere del fiume, reso violento dalla pioggia torrenziale di prima.
Mi tirai su il colletto della giacca per evitare che le goccioline di pioggia mi bagnassero il collo.
Accesi la sigaretta e aspirai.
Lasciai che il fumo mi invadesse i polmoni.
Non feci in tempo a soffiarlo fuori che una ventata lo trascinò via.
 
Non ce la facevo più.
Ero stufo della mia vita.
Se così potevo chiamarla.
Questo non era vivere.
Era sopravvivere. Ed erano due cose ben diverse.
Mi lasciavo scorrere davanti le giornate, come sabbia tra le dita.
L’unica cosa che avrei voluto fare era lasciarmi andare.
 
Lasciai cadere la sigaretta ormai terminata nell’acqua sotto di me.
 
Ed ora sarebbe stato così facile.
Bastava che mi lasciassi cadere in avanti. Sarei finito in quelle acque ghiacciate e con ogni probabilità sarei morto in pochi minuti.
Non mi costava nulla.
E finalmente avrei messo fine alla mia misera e inutile esistenza.
 
-Harry non farlo.
 
Una ventata mi spinge leggermente indietro.
Mi era anche sembrato di sentire la sua voce, ma ero sicuro che fosse solo suggestione.
Non era la prima volta che mi succedeva.
Ogni tanto la sentivo che mi rimproverava, altre che mi dava coraggio,ma era solo la mia immaginazione.
 
Se mi fossi lasciato cadere…se mi fossi buttato, avrei risolto tutto.
Avrei potuto finalmente raggiungere la mia Morgana  e mia moglie sarebbe stata libera di farsi una nuova vita e di trovare qualcuno che la rendesse felice.
Fu un gesto veloce.
Fu un gesto semplice.
Mollai la presa delle mani sul muretto e mi detti una piccola spinta con le gambe in avanti.
Dopo un secondo venni investito dal freddo pungente dell’acqua che mi circondava e mi sopraffaceva.
Era come se il mio corpo fosse punzecchiato da un milione di spilli.
La corrente mi spinse verso il fondo, dove l’acqua se possibile risultava ancora più fredda.
In pochi secondi sarei sicuramente morto.
 
Ma ero felice.
Felice che finalmente tutto sarebbe finito.
Felice perché non mi sarei più svegliato nel cuore della notte piangendo e gridando il suo nome.
Dovevo solo aspettare che le fredde braccia della morte mi portassero via con lei.
 
- Harry cosa hai fatto…
 
Era la voce di Morgana quella che risuonò all’improvviso nella mia testa.
- Sto per raggiungerti amore mio.
 
Aprii gli occhi e me la ritrovai davanti.
Il cuore mi si sciolse e un sorriso sereno mi nacque spontaneo sul volto.
Finalmente.
Dopo quindici anni.
Era bellissima come lo era sempre stata.
 
-Non mi raggiungerai Harry.
 
Cosa? Perché?
Non voleva stare insieme a me?
Non gli mancavo come lei mancava a me?
Il sorriso mi si spense lasciando spazio ad un’espressione triste e delusa.
 
- Non è ancora giunta la tua ora Harry. Ti verrò a prendere io stessa quando sarà giunto il momento.
 
- Resta con me…- la supllicai
Mi afferrò una mano e mi sentii trascinare fuori dall’acqua.
Ero disposto a vivere se lei fosse rimasta con me.
Mi sentii trascinare sopra dell’erba e poi sentii la presa sul mio braccio allentare, fino a scomparire.
Mi rannicchiai su me stesso e iniziai a tremare.
 
-Harry!
 
Era Morgana che mi chiamava?
Non riuscivo a muovermi.
Nemmeno ad aprire gli occhi.
Ero paralizzato dal freddo.
 
- Harry! Oddio.
 
Aprii finalmente gli occhi e mi ritrovai davanti Niall, bagnato fradicio.
- Harry che diavolo pensavi di fare? Sei forse impazzito? Ti sei gettato nel fiume Harry! Perché?
Sbattei le palpebre più volte confuso e poi capii.
Non avevo davvero visto Morgana.
Era semplicemente stato uno scherzo della mia mente.
In realtà era stato Niall a trarmi in salvo.
Prima che me ne rendessi conto scoppia a piangere.
Disperatamente.
-Oh Niall…mi manca così tanto… - riuscii a dirgli tra le lacrime.
Niall mi abbracciò e si mise a piangere a sua volta.
-Non devi farlo mai più…ci sono io con te...
 
 
Da quella notte non tentai più il suicidio e Niall mi stette sempre vicino come solo un vero amico sarebbe stato capace di fare.
Quel giorno capii anche che non dovevo vivere la vita come un’attesa, restando inerme.
Cose se la vita che mi lasciavo sfuggire non fosse la mia, ma quella di qualcun altro.
Dovevo viverla davvero questa dannata vita.
E così feci.
 
Arrivato alla veneranda età di 109 anni iniziai pensare che qualcuno lassù si stesse veramente prendendo gioco di me.
Ero sopravvissuto a mia moglie e a tutti i miei amici e ormai ero rimasto solo.
Nonostante tutto vivevo tranquillo.
Aspettavo la morte come una cara amica.
Da quel giorno di tanti anni fa non avevo più rivisto Morgana,tranne che qualche rara volta, nei miei sogni.
 
-Buonasera signor Harry!- mi salutò il piccolo Ricky.
Era il figlio dei vicini di casa.
- Buonasera a te figliolo – gli risposi allegramente dandogli un buffetto sulla guancia.
- Mia mamma mi ha mandato a chiederle se aveva bisogno di qualcosa.
- Ringrazia tanto la tua mamma ma dille che per oggi non ho bisogno di niente.
Tirai fuori dalla tasca un cioccolatino e lo regalai al bimbo che corse via felice.
Aprii la porta di casa, attaccai il capotto all’attaccapanni e andai in cucina per prepararmi la cena.
 
Avevo vissuto una vita irrealmente longeva e sana.
Anche nella vecchiaia non avevo mai sofferto di nulla.
Tuttavia oggi mi sentivo più stanco del solito.
Non andai a giocare a bocce come facevo quasi tutte le sere. Mi misi il pigiama, accesi la televisione e mi infilai nel letto davanti ad essa.
Senza accorgermene mi addormentai.
 
- Harry.
 
Aprii gli occhi di colpo.
E quando me la ritrovai davanti quasi mi misi a piangere.
- Morgana…
Lei allungò le braccia per invitarmi a raggiungerla e senza esitazione lo feci.
La raggiunsi e le strinsi mani tra le mie.
Stavo per chiederle cosa ci facesse lei qui, ma mi precedette.
 
-Guarda Harry.
 
Guardai il letto e vidi un vecchio che dormiva.
Quel vecchio ero io.
E non stavo dormendo.
Il petto non si alzava e abbassava regolarmente come invece avrebbe dovuto fare.
Era giunta la mia ora.
Era stato un trapasso tranquillo. Nel sonno. Senza che me ne accorgessi.
Poi guardai me stesso.
Ero tornato ad essere il ragazzo di vent’anni.
 
-Ora possiamo stare insieme Harry- mi disse sorridendomi.
 
Le sorrisi a mia volta e la baciai.
La baciai come non mi era mai stato concesso di fare.
La baciai come sognavo di fare da quando avevo vent’anni.
Ora niente ci avrebbe più separato.
Davanti a noi c’era solo l’eternità.
 
Mi prese per una mano e iniziammo a camminare tranquillamente.
Non c’era fretta.
- Dove andiamo?
- Dai ragazzi. Anche loro ti stavano aspettando sai?
La strinsi a me di nuovo e la baciai.
La mia vita era finita.
Ma qualcosa di straordinario mi stava aspettando.



*
*
*
Spero di non essere lapidata xD
Spero davvero di non aver deluso nessuno con questo epilogo.
Ci terrei davvero a sapere cosa ne pensate quindi una recensione sarebbe davvero davvero davvero gradita, anche solo per sapere che ho scritto una merdata ç-ç
Non abbiate timore (?), non mangio nessuno (?) e so accettare critiche costruttive :)
Beh...non ho altro da dire.
Concludo ringraziando tutte le fantastiche anime che mi hanno messo tra i preferiti, tra i seguiti e tra i ricordati.
Un ringraziamento speciale per tutte le dolci fantasmine che hanno commentato. Mi ero dimenticata... mia sorella mi ha registrata su ask, quindi se volete :).... http://ask.fm/MidnightChaos e su twitter sono @LoivissaSvitkon
A presto, magari ;)
Beso :*


  
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