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Autore: nobodyishopeless    14/01/2013    1 recensioni
Michelle è la più figa della scuola. la più spericolata. Ma non sempre si prende l'onda giusta, dopo l'incidente a causa della sua compagnia, a causa di sè stessa non potrà più tornare la più popolare. Dovrà imparare a convivere con la mancanza della vista. All'università comprende che il trauma non è superato, il 31 ottobre torna a Milano sua città Natele e alloggia inconsapevolmente nello stesso hotel dei famosi One direction, il riccio viene in contatto con la ragazza, riuscirà a non farsi compatire ma a farsi conoscere per davvero?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Non dimenticare che io non posso vedere  me stesso, il mio ruolo è quello di colui che guarda nello specchio.
Jacques Rigaut
 

 

Insieme.
 
Il giorno dopo mi svegliò il mio cellulare trillando grazie alla sveglia impostata alle 10.  Mi stiracchiai nel letto e chiamai Rusty che salì sul letto facendomi le feste. Ricordai la pressione delle labbra di Harry sulle mie e risi conscia del fatto che non fosse un sogno. Mi aveva fatto dimenticare di tutta la merda che c’era nella mia vita. Mi vestii con dei vestiti neri,almeno da quel che mi ricordavano erano neri; poi mi spazzolai i capelli e restai in silenzio per qualche minuto. Oggi avevo tutto il diritto di essere triste, era il giorno dei morti, il giorno in cui la profonda cicatrice nel mio cuore si riapriva. Mia madre mi mancava davvero molto, ogni giorno, se lei ci fosse stata io vedrei ancora.  Ma sapevo che non dovevo pensarci, già mio padre si era sempre incolpato di ciò che mi era successo. Ma io non facevo che ricordargli la verità, che lui era stato l’uomo più forte del mondo a crescere me e Mirko…
Mirko. Quanto mi mancava, prima dell’incidente non ci parlavo mai, non lo sopportavo, cercavo sempre di stargli alla larga.. non lo odiavo, anzi gli volevo davvero bene. Ma era uguale a mia madre, aveva gli stessi occhi scuri e  la stessa espressione  dolce, ma è per questo in fondo che dopo la sua morte gli stavo alla larga. Dovevo chiedergli scusa ero stata una sorella orrenda, lo avevo lasciato solo quando aveva più bisogno di me. Era solo un bambino, così spaventato dalla perdita della mamma, dall’oscurità che stava inghiottendo la nostra famiglia. Delle lacrime mi bagnarono il volto senza che potessi accorgermene. Me le asciugai e mi raccolsi i capelli, ma delle lacrime lente non volevano saperne di finire, di chiudere quei rubinetti, ad un certo punto bussarono alla mia porta “Chi è?” chiesi avvicinandomi alla porta
“Sono Harry…” mi rispose
Gli aprii ignorando le mie lacrime, mi vide e cominciò a dire che voleva fare colazione assieme a me ma si interruppe
 “Ma stai piangendo?” mi chiese , mi asciugai le lacrime in fretta
“No! Scusa non posso fare colazione con te devo andare in cimitero!” lo informai
“Chi è morto?” chiese allarmato, con un tono che mi fece ridacchiare
“Nessuno tranquillo, è il giorno dei morti…!” risposi
“Oh cazzo è vero lo avevo dimenticato!” borbottò
“Sei cattolico?” chiesi sorpresa
“Certo!” disse lui
Poi mi si avvicinò e mi abbracciò forte, restammo avvinghiati per circa due minuti, poi si staccò per poter posare le sue labbra sulle mie che accolsi con piacere e stupore. Dopo un bacio mi chiese
“Vuoi che ti accompagni?”
Scossi la testa “No Harry! È una cosa che devo fare io.. mi capisci vero?” chiesi
“Certo.. ti lascio il mio numero nella rubrica così appena hai finito mi chiami che ti dirò cosa fare per il pomeriggio e la sera.. se ti va ancora di uscire!”
“Certo che mi va.. ci vediamo stasera!” esclamai riprendendomi il cellulare che gli avevo dato.
 Andammo insieme nella Hall con Rusty che mi seguiva fedele, Harry mi disse che non vedeva l’ora di cantare “Live while we’re young” dal vivo per la prima volta, sorrisi bevendo le sue parole, il suo racconto pieno di passione.
“Bene Harry ci vediamo dopo!” dissi cominciando ad andare verso la porta di ingresso, mi fermò per un polso
“Nemmeno un bacio!”  mi disse implorante, mi avvicinai a lui e lo baciai sul naso. È inutile dire che non era proprio quello il mio obbietivo.
“Ahaha tesoro quello è il mio naso.. questa invece è la mia bocca!” scherzò per poi lasciarmi un umido e intenso bacio sulle labbra.
 Uscii felice affiancata da Rusty.. con un enorme sorriso sulla faccia. Mi aveva chiamata tesoro! Non potevo crederci.. e quel bacio, di certo significava qualcosa, gliene avrei parlato al mio ritorno. Aspettai dieci minuti in fermata e poi salii sul tram, diretta alla terza fermata il cimitero. La voce metallica annunciò la fermata, con Rusty mi diressi alle porte che si aprirono lasciandoci passare, Rusty mi aiutò ad evitare gli alberi e le pietre che ornavano il giardino esterno alle mura del cimitero, mura fredde che tuttavia ricordavo molto bene. Mi diressi verso il cancello in ferro battuto, sentivo molte persone intorno a me e la cosa non mi sorprese affatto, nel giorno dei morti ogni persona che aveva un caro nel cimitero veniva a fargli visita. Mi diressi verso destra dove una volta c’era una bancarella della vecchia fioraia.
“Salve.. le serve qualcosa?” mi chiese una voce giovane e allegra
“Sì.. Filomena non c’è?” chiesi ricordando la vecchia
“ E’ a casa ha avuto un incidente l’anno scorso e si è rotta il femore, era troppo vecchia per continuare a lavorare, quindi il banco l’ho tenuto io sono suo nipote Adriano piacere!” mi disse cercai di stringergli la mano che mi porgeva, e incredibilmente indovinai la sua posizione al primo colpo.
“Mi chiamo Michelle!” mi presentai anche io
“Bene Michelle ti servono dei fiori? Guarda queste rose sono appena arrivate, piacciono a tutte le ragazze!” mi informò, da come mi parlava non aveva capito che ero cieca, non avevo avvertito il minimo cambiamento nel suo atteggiamento, nessuna alterazione del battito cardiaco, nessun mutamento nella respirazione o nella postura. Per quanto una persona potesse essere rispettosa e educazione non avrebbe mai potuto evitare il cambiamento di certi atteggiamenti fisici.
“No grazie.. per caso hai dei mughetti?” chiesi
“Certo.. ecco qua!” mi disse, non capii se me li stava porgendo, ma ne ebbi la conferma quando tossicchiò, presi i fiori delicatamente dalle sue mani. I mughetti.. mi ricordavano mia madre, il suo profumo era identico, è sempre stato un odore fresco e gradevole.
“Grazie.. quanto ti devo?” domandai
“Due euro..” rispose lui
Cercai in tasca e trovai una moneta di due euro a giudicare dalle dimensioni, glieli porsi.
“Grazie ciao!” lo salutai
“Aspetta! Mi chiedevo se avessi da fare domani sera, perché vedi un mio amico fa un concerto di piano forte e mi ha fatto promettere di portare più gente possibile quindi mi chiedevo se ti andasse di venirci con me..” mi disse tutto d’un fiato
“Ci penserò se mi lasci il tuo numero!” esclamai sorridendo
“Ti do il mio biglietto!” mi disse, allungai la mano per prenderlo
“Su che musica è il concerto?” domandai
“Yiruma!” rispose lui.
Sorrisi. Era il mio pianista preferito. Mi avviai davanti al cancello dove avevo appuntamento con mio padre e con Mirko.
“Michelle!” sentii gridare da una giovane voce squillante. Che non poteva appartenere che  a quel dodicenne di mio fratello. Subito mi abbracciò , lo strinsi forte.
“Cazzo quanto mi sei mancata!” esclamò
“Ehi cos’è questo linguaggio ?” lo rimproverò la voce di mio padre
“Mirko, papà mi siete mancati tanto anche voi!” esclamai felice.
“Ma perché sei tornata?” mi chiese Mirko
“perché volevo vedervi e salutare mamma!” esclamai
“Ciao bello!” disse Mirko a Rusty che stava probabilmente scodinzolando.
 Dopo aver abbracciato  mio padre entrammo nel cimitero. Presi un forte respiro, mio padre se ne accorse e mi prese la mano, Mirko mi prese quell’altra dove avevo il guinzaglio di Rusty. Così  forti come eravamo da sempre, a testa alta come avevamo sempre affrontato le avversità e insieme come eravamo sempre stati entrammo, pronti a rivivere il dolore della perdita di una parte di noi e a dare nuovamente addio a colei che mi aveva dato la vita.

 

  
Eccomi qua! Sinceramente non mi piace molto questo capitolo ma mi sono impegnata, quindi lascio a voi la parola e il giudizio.
Perché non mi dite cosa ne pensate con una recensione! Ringrazio Jefesy per le sue stupende recensioni e  anche chi segue, ricorda e preferisce siete fantastiche. Baci e al prossimo capitolo! Mar <3
 

 

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