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Autore: Irmastoro    15/01/2013    2 recensioni
Harry odia, voce del verbo odiare.
Odia lo zucchero di canna nel caffè, una scucitura nella sua giacca preferita, prendere un voto basso dopo aver passato ore sui libri.
Si, Harry odia e la cosa che odia di più in assoluto è suo padre.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Harry odia, voce del verbo odiare.
Odia lo zucchero di canna nel caffè, una scucitura nella sua giacca preferita, prendere un voto basso dopo aver passato ore sui libri.
 
 
 
Si, Harry odia e la cosa che odia di più in assoluto è suo padre.
Non è semplice antipatia derivante da discussioni inutili su argomenti inutili. Il suo è odio.
E, da quando ne ha memoria, lo prova nei suoi confronti.
Sin da quando aveva solo 7 anni e sua madre rammaricata gli diceva che il padre sarebbe dovuto partire per un viaggio e che magari sarebbe stato via da casa per settimane, lui, dentro sè, non poteva che essere felice.
 
Suo padre era il tipo che se ti perdi al supemercato, quando ti ritrova ti schiaffeggia e non si fa problemi ad urlare, anche davanti a tutti.
Il tipo he non ti riserva mai una parola dolce, un gesto di affetto o comprensione.
Il tipo che dato che ti ha messo al mondo, ti possiede.
Ad Harry, tutto questo, ha fatto sempre soffrire.
Quando volte avrebbe voluto un po' di appoggio, quante volte avrebbe voluto ricevere un complimento o, nei periodi bui, uno sguardo d'intesa.. che in sè per sè non cambia le cose, ma ti fa capire che qualcuno per te c'è e ci sarà per sempre.
 
 
.-'Io ti ho dato tutto! Te non fai un cazzo in questa casa!'-.
.-'Questo è il ringraziamento per averti messo al mondo? Io e tua madre potevamo andare al ristorante quella sera, cazzo!'-.
.-'Sei un danno, fai schifo, non ti vedi? Non fai mai un cazzo dalla mattina alla sera, poi vieni qui e pretendi?'-.
 
.-'AVERMI MESSO AL MONDO NON TI RENDE MIO PADRE. ACCOMPAGNARMI QUALCHE SABATO SERA DAI MIEI AMICI NEMMENO. IO TI ODIO, PREFERIREI CHE MORISSI!'-. Quante volte avrebbe voluto sputargli la verità addosso. Ogni volta però se ne scappava in camera, spacciando quelle lacrime amare che versava per lacrime di rabbia.
Quelle non erano lacrime di rabbia. Erano lacrime di vergogna, vergogna per tutte quelle brutte cose che pensava.
Un padre è sempre un padre, gli dicevano.
Ma come si fa ad amare chi per te non ha mai avuto un occhio di riguardo? Harry non se ne capacitava.
 
Nemmeno il suo infarto e l'intervento di otto ore a cuore aperto per applicargli due bay-pass gli fecero cambiare idea.
 
 
.-'Io esco!'- disse Harry sull'uscio della porta.
.-'Strano! Questa volta non ti accompagnerò e non ti verrò nemmeno a prendere!'- gli urlò in risposta il padre, comodamente seduto in salotto a guardare la tv.
.-'Vaffanculo'- sussurrò il ragazzo prima di chiudersi la porta alle spalle con un tonfo.
Camminò fino a casa di Louis, il suo migliore amico, che dava una festa a cui avrebbe partecipato mezza scuola.
Appena arrivato davanti alla villa, salì la scalinata che portava al portone di noce lavorato e suonò il campanello.
La porta si aprì immediatamente mostrando un Louis completamente ubriaco e sorridente.
.-'Harold! Aspetavamo solo te per dare il via ufficiale a questa cazzo di festa! Entra finocchio e trovati una bella topa per la serata!'- detto ciò lo prese per un braccio e lo spinse nell'ingresso gremito di gente. Harry sorrise tra sè e sè: per una sera i suoi problemi potevano restare fuori da casa Tomlinson e non si sarebbe fatto scappare l'occasione che gli si parava davanti.
Scolava un drink dopo l'altro e ballava con ragazze belle e disponibili.
A metà serata aveva perso il conto di entrambi, come sempre.
 
Alle 5 decise di tornarsene a casa, ancora ubriaco fradicio, solo ed unicamente per non far preoccupare ulteriormente la madre.
Dopo una camminata che gli parve lunghissima, riuscì finalmente ad arrivare a casa sano e salvo, così per dire.
La lucidità ostentava a non voler tornare e questo gli costò numerosi tentativi nell'inserire la chiave nella toppa.
Aprì piano piano la porta, stando attento a richiudersela dietro facendo meno rumore possibile.  Stava per salire le scale quando una voce gli fece gelare il sangue nelle vene.
.-'Ti pare questa l'ora di tornare?'-. Il padre lo guardava con sguardo severo e furente dalla porta del salotto.
.-'Io faccio quel cazzo che voglio, e se voglio tornare tardi torno tardi.'-, si lasciò sfuggire.
In un secondo l'uomo gli fu davanti due centimetri dal viso. Aveva gli occhi in fiamme.
.-'Stupido ragazzino, che hai osato dire? Questo è il ringraziamente per averti messo al mondo? Per averti dato tutto anche quando non lo meritavi??!'-.
.-'Hai finito con questa stor..'-. Non riuscì a terminare la frase che uno schiaffo lo investì in pieno viso e lo fece barcollare più di quanto l'alcool non facesse.
.-'NON-RIVOLGERTI-A-ME-IN-QUESTO-MODO!'- urlò a denti stretti.
Subito un rumore di passi svelti si sentì provenire dal piano superiore e un'Anne in vestraglia comparve all'apice delle scale.
.-'Cosa succede qui?'-. La voce le tremava, sentore di agitazione e preoccupazione.
.-'Stanne fuori mamma.'- asserì Harry con tono fermo. Sua madre non doveva mettersi in mezzo, era un'affare che doveva sbrigare lui, una volta per tutte.
.-'Non parlare così a tua madre!'-. Altro schiaffo.
.-'COSA FAI?! LASCIALO STARE!'- urlò disperata Anne, correndo davanti al figlio a fargli da scudo.
.-'HO DETTO DI TOGLIERTI DI MEZZO MAMMA!'- scansò la madre, per poi continuare .-' Adesso basta. Mi sono stancato! Devi smetterla di cercare di salvarmi sempre, non sono più un bambino! Lui è un mio problema.. e sarò io a risolverlo.'-. Una lacrima solcò il dolce viso di sua madre.
.-'Tu.. tu pensi di essere mio padre solo perchè mi hai dato la vita.. Non ho mai sentito cosa più stupida! Oh.. aspetta, forse si! Tutte le volte che mi ripeti che faccio schifo, che non faccio mai nulla di buono e che sono solo un idiota allo sbando. Tu non hai educato così, vero? Tu volevi un piccolo soldatino immune ai sentimenti.. come te. Credimi, mi dispiace di non essere come tu vorresti, mi dispiace tantissimo. Solo che sono anni che provo a compiacerti in qualsiasi modo, senza mai ricevere una nota di apprezzamento o anche solo un 'Bravo Harry, ben fatto!'. E fare lo sbandato, come dici tu, è l'unica cosa che mi è rimasta. Io ho smesso di portare la maschera che hai cercato a forza di farmi indossare. Fallo anche tu, io voglio un padre.'-.
Lacrime amare solcavano il viso di un Harry completamente lucido e consapevole.
.-'Harry..'- provò a dire la madre ormai completamente disperata e in preda ad un pianto senza fine, toccandogli il braccio.
.-'Mi dispiace.'- disse solo, correndo verso l'uscita di casa, sparendo nelle tenebre.
 
Dopo quelle che gli parvero ore arrivò nell'unico posto che potesse essere considerato ancora casa.
Eccolo lì. Il parco.
Chiudendo gli occhi riusciva ancora a sentire le risate dei bambini, ricordo di una gioia passata.
Lui e sua madre andavano tutti i giorni a giocare insieme in quel piccolo parco di quartiere, attardandosi sempre e meritandosi una sgridata da parte di quell'uomo che avrebbe dovuto condividere con loro e, soprattutto con lui, quelle piccole gioie.
Si sedette su una panchina. Dove sarebbe andato ora? Di certo non poteva tornare a casa.. non dopo quello che aveva fatto. Perchè è così: non si apprezza mai chi dice la verità.
Rumore di passi. 'Sarà un barbone' pensò il moro continuando a stare ad occhi chiusi.
.-'E' stato facile trovarti, Harold'-.
.-'Non preoccuparti, la prossima volta non mi farò trovare.'-.
.-'Te lo impedirò, sono tuo padre.'-.
.-'Come devo dirtelo che ..'-. il padre lo blocco.
.-'No, sentimi tu. Hai ragione. Su tutto. Scusa Harry, sono stato un imbecille. Tu sei la cosa più bella che potesse capitare a me e tua madre e io.. io..sono riuscito a rovinare tutto.'-. Harry dovette aprire gli occhi per accertarsi che suo padre stesse.. piangendo?
.-'Io..'-, tentò di nuovo. Il ragazzo gli si fece vicino e, semplicemente, lo abbracciò.
Un abbraccio che non lasciava spazio alle parole.
 








Ciao, lettore incauto. Il caso ti ha portato qui a leggere la mia prima One Shot pubblicata. 
Mi sono stancata di scrivere storie e lasciarle marcire nel mio computer.
Devo ammettere, però, che questè l'ho appena finita di scrivere e penso di dire tutto rivelandoti che la storia è presa dai fatti che mi 
sono successi questa sera. Harry lo ha avuto il suo lieto fine, come è giusto che sia.. Io lo spero anche per me. 
Bhè, spero che ti piaccia e che ti resti anche qualcosa di mio a fine lettura. 
Se vuoi puoi anche lasciarmi una recensione per farmi sapere cosa ti è piaciuto e/o cose non ti è piaciuto. Mi faresti veramente felice. (:
Grazie mille in anticipo, anche se leggi e basta. Solo il fatto che tu abbia usato un po' del tuo tempo per leggere quello che ho scritto mi
rende già abbastanza felice. :D
#keepreading, always.
irmastoro.


  
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