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Autore: Judeau    03/08/2007    18 recensioni
Sequel di "Könnt ihr wiederholen, bitte?"
***
-Era quello che volevo sentire... Ora al lavoro!!-
-Ma ti ho appena consegnato le interviste che ho finito di scrivere!!-
-Non ti ho detto che hai un'intervista in mattinata e altre tre nel pomeriggio?-
Astrid spalancò gli occhi per poi alzarli al cielo.
-Ma perchè Milano PULLULA di gente famosa???!- disse prendendo la borsa e dirigendosi verso la sua scrivania da dove estrasse registratore digitale, batterie e dieci memory card audio.
***
Titolo: "La Riunificazione"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Wiedervereinigung2

Die Wiedervereinigung    

Importante: Tutto quello che leggerete è inventato. La band non mi appartiene e tutti i riferimenti a storie o persone realmente esistite è puramente casuale.

Note dell'autore    Ve l'avevo detto che era una FF molto breve!! Oddio, questo capitolo si è allungato ogni giorno di più, comunque...Ebbene si, siamo già alla fine. [Lo so che state esultando, non crediate... Dopo questa mi sa proprio che mi leverò dai piedi e non vi tedierò più l'anima!!]... Almeno per tre settimane, poi.. Chissà.. Devo fare un discorsetto con la mia ispirazione, poi vedremo XD Intanto che dire... Le scene che descriverò da metà capitolo in poi sono dei "flash", non vi sarà la narrazione di ogni singolo istante [anche perchè potrebbe risultare noioso], ho dato importanza solo ai momenti più significativi o semplicemente alle uniche scene che mi sarebbe piaciuto descrivere e leggere... 

Fatemi sapere che ne pensate ^^  

Altra nota...iMPoRTaNTe ^^:  I dialoghi riprendono ad essere stutturati come in Könnt ihr wiederholen, bitte?, tutte le conversazioni si svolgono in tedesco, le frasi in grassetto e corsivo provengono da un apparecchio elettronico e le parole (o frasi) non in grassetto e in corsivo, sono dette in italiano XD

Kapitel 2

Treffen wir uns ¹
#

 

Il punto d'incontro prefissato era una vietta secondaria poco distante dall'hotel del centro città in cui alloggiavano i Tokio Hotel. Astrid, come d'accordo, si recò lì verso le 17. Avevano pianificato che lei sarebbe arrivata con la sua macchina e avrebbe mostrato la strada, facendosi seguire, alla jeep limousine su cui viaggiavano i ragazzi.

Arrivò con un po' di ritardo e vide che erano già lì ad aspettarla. Insieme ai quattro ragazzi, che erano stati sigillati nell'automobile, attorno ad essa vi erano tre guardie del corpo dotati di auricolari.

Spense l'auto, fece un respiro profondo ed uscì dall'abitacolo chiudendo il veicolo.

-Buongiorno, sono Astrid, la giornalista del "Rocksound"...- disse lei rivolgendosi all'uomo che aveva l'aria meno minacciosa.

-Posso vedere un suo documento?-

La ragazza estrasse la portafoglio il tesserino della rivista con il suo nome, foto e informazioni personali.

-Benissimo... Lei starà sulla sua macchina, comunicherà con l'auto principale attraverso questo...- disse l'uomo mettendole in mano un walkie-talkie -Qunado saremmo arrivati a destinazione i ragazzi entreranno nella sua auto e lei li porterà in un luogo sicuro, dove nessuno potrà vederli...- aggiunse lui minaccioso.

-Il luogo dove abito io è una via privata, ho un box sotterraneo e, accanto ad esso, c'è subito la porta della cantina che conduce direttamente all'ascensore. Non c'è mai molta gente e la maggior parte delle persone che abita lì sono vecchietti, e non penso proprio che siano fan accaniti dei Tokio Hotel...-

-Bene...- disse l'uomo premendo un bottone del walkie-taklie facendo accendere una lucina verde -Ora è in contatto con l'autista e il gruppo... Faccia strada...-

Astrid tornò verso la sua macchina mentre, mentalmente, stava mandando in luogo ben poco ameno l'uomo con cui aveva appena parlato.

Accese l'auto e, dopo aver dato due colpi d'abbagliante all'altro veicolo per avvisarlo della sua partenza, uscì dalla via secondaria.

-Ciao Astrid! - sentì provenire improvvisamente dall'oggetto che aveva posato in malo modo sul sedile vicino al suo.

Le voci risultavano diverse se udite attraverso quel walkie-talkie, ma non potevano essere altri che loro. 

-Ciao, come state?-

-Benissimo!! Cena italiana e tiramisù sono pronti? - domandò quella che riconobbe come la voce di Bill.

-Certo, è tutto pronto...-

-Ma stiamo andando a casa tua? -

-Direi di si, anche perchè non esiste luogo più sicuro e poco frequentato di quello...-

-Su questo non avevo dubbi... - ribattè un'altra voce.

-Simpatico come sempre, Tom!! Comunque non aspettatevi una reggia. E' un appartamento su un solo piano con salotto, cucina, bagno, camera da letto e studio...-

-Beh, non è molto piccola...- commento quello che doveva essere Georg.

-No, infatti. Considerando che vivo sola è abbastanza grande... Ho avuto la fortuna di avere anche lo studio... Ehm.. Bisogna girare alla prossima traversa a destra.-

-Ricevuto.- disse quello che doveva essere l'autista.

Stavano proseguendo per una strada che li avrebbe condotti verso la periferia di Milano, dove viveva la ragazza. Ad Astrid non era mai piaciuta quella strada, molte volte si erano verificati tanti incidenti. La maggior parte delle persone non aveva capito che bisognava fermarsi allo STOP (anche perchè questo era nascosto da alcuni rami di alberi). Astrid attraversò attentamente l'incrocio, se non che ad un certo punto, l'auto alla sua sinistra le tagliò la strada per svoltare a destra.

-MA PEZZO DI CRETINO!! TI HANNO TRAPIANTATO UN CAVOLFIORE AL POSTO DEL CERVELLO???!! PIRLA! SE DEVI SVOLTARE A DESTRA METTITI A DESTRA, NON A SINISTRA, IDIOTA!!- imprecò accompagnata dal suono del clacson.

-Che succede? - domandò l'autista.

-La macchina affianco a me mi ha appena tagliato la strada...- rispose Astrid infuriata.

-Sei rilassata quando sei macchina... - osservò Gustav ridendo.

-Molto...- rispose lei con un sorriso sulle labbra.

Il tragitto durò ancora una decina di minuti per colpa dei semafori rossi e di un motorino che andò quasi a sbattere contro l'auto che trasportava i Tokio Hotel.

-Ma è sempre così in questa città? - domandò Georg.

-Anche peggio! E ringrazia che siamo nella sperduta periferia!- rispose Astrid dalla sua macchina -Alla seconda traversa si gira a destra e siamo arrivati. Ci fermiamo nella piazzetta, i ragazzi entrano in macchina ed entriamo nel condominio.-

-Bene. Verremo a prenderli quando ci chiameranno. -

Astrid fermò l'auto lasciando il motore acceso. Quando un signore che stava portando a spasso il cane svoltò l'angolo, fu dato il segnale e i quattro ragazzi scesero a turno dalla loro auto per entrare in quella di Astrid.

"Neanche fossero il presidente degli Stati Uniti!"

Sentì le portiere aprirsi. Georg, Gustav e Tom salirono nei sedili posteriori, mentre Bill prese posto accanto alla ragazza.

-Cazzo se è stretta quest'auto!- commentò Tom.

-Buonasera anche a voi!- disse lei -Scusatemi, ma le mie scarse finanze mi hanno permesso solamente di comprarmi una Smart Four Four usata... Ma almeno i colori sono belli...-

-Nero e arancione?- domandò Tom -Sembra mascherata per Halloween!!-

-A me piace...- osservò Bill.

-Grazie...- disse lei inserendo la prima e facendo il giro della piazza per poi entrare nella via privata.

-Scusate il giro, ma è un senso unico la strada... Questo è il mio condominio... Lì ci sono i box... Non so cosa vi abbiano detto rispetto le misure di sicurezza, ma se tenete occhiali da sole e cappellini non vi riconoscerà nessuno. Qui l'età media degli abitanti è sessantacinque anni...- disse mentre scendeva la rampa.

-Che vitalità!- osservò Tom.

-A chi lo dici... Eccoci.- esclamò dopo aver fatto qualche manovra ed essersi posizionata col muso dell'auto davanti all'entrata del suo box -Scendete pure... Gerog, per favore, potresti aprirmi la porta?- disse porgendogli le chiavi.

Il ragazzo eseguì ed Astrid parcheggiò il veicolo. Chiuse l'auto, la porta del box e raggiunse il gruppo.

-Da questa parte.- disse lei facendo strada

Aprì una porta che conduceva sino all'ascensore che, per qualche strano miracolo, era già lì.

-Perchè sa che siamo arrivati noi!- commentò sarcastico Tom.

-Decisamente non sei cambiato...- osservò la ragazza.

-Neanche tu... Forse...- disse lui osservandola -Sei più elegante...-

Quel giorno la ragaza indossava una lunga gonna nera e una camicia dello stesso colore. Aveva i capelli sciolti, una collana argentata con una croce egizia e tanti semplici anelli argentati sulle dita.

-Sono una giornalista Herr Kaulitz, devo apparire il più seria e sobria possibile...- rispose lei prima che le porte dell'ascensore si aprissero.

-Eccoci... Benvenuti nella mia umile dimora.- disse Astrid aprendo la porta e facendo entrare i ragazzi.

-Non male!- commentò Bill.

La casa si apriva su un piccolo ingresso delimitato da un muro sulla destra, un mobile scarpiera-libreria-piano per appoggiare chiavi e oggetti vari a sinistra e una panca di vimini davanti.

Sulla destra vi era una porta che conduceva alla cucina mentre a sinistra l'ingresso era in comunicazione col salotto.

Le pareti di quella stanza erano rosse, i mobili di legno scuro, molto rustici di finto antiquariato creavano una suggestuva atmosfera all'interno della casa. Sul lato opposto della porta c'era una credenza piuttosto grande, ricoperta di soprammobili argentati, di fronte ad essa un tavolo circolare, con un candelabro argentato al centro, era stato apparecchiato per cinque con semplici posate di metallo, piatti bianchi e calici che si rifacevano al "tradizionale desing medievale".

Sulle pareti erano appesi alcuni quadri che, a detta della ragazza, erano stati fatti da suo nonno molti anni fa, due spade medievali e il tris katana, wakizashi e tanto. Dopo il tavolo vi era un grande tappeto blu che s'intonava con due grandi divani dello stesso colore posizionati davanti al televisore ed una libreria stracolma di libri. Infine, le due grandi finestre della stanza avevano ai lati delle pesanti tende di pesante tessuto rosso.

-Devo dedurre che non ti piace leggere...- commentò Tom sarcastico osservando la libreria.

-No, infatti. I libri sono lì per bellezza...- gli rispose Astrid a tono.

Dovette ammetterlo. Quelle battute pungenti, quei battibecchi... In fondo in fondo, un po' le erano mancati.

-Seguitemi, vi faccio vedere il resto della casa e posare le giacche. Di qua...- disse facendo strada.

Aprì una porta, anch'essa di legno, e si ritrovarono in un corridoio abbastanza stretto dalle pareti verdi scuro, un corridoio secondario conduceva verso quello che scoprirono essere il bagno mentre, innanzi a loro vi era una parete con una grande quadro raffigurante un vampiro.

-Oddio, e quello?- domandò Gustav.

-E' solo un poster.- rispose lei sorridendo aprendo una porta alla sua sinistra -Questa è la mia camera.- disse accendendo poi la luce.

Più che camera si poteva definire una bara.

La porta finestra che conduceva sul balcone era stata oscurata da due pesanti tende nere.

Le pareti stesse erano nere, la luce soffusa e gli armadi di finto legno nero. Il letto in ferro battutto, con la testiera posizionata sul lato opposto all'entrata,aveva un lenzuolo rosso sotto, un piumone nero e un cuscino bianco...

-Ma sembra una bara!- constatò Georg preoccupato.

-E' esattamente quello che voglio che rappresenti...- rispose lei con uno strano sorriso.

Accanto al letto vi era un comodino con una lampada raffigurante un drago.

-Ti hanno mai detto che hai dei seri problemi?- le domandò Tom seriamente.

Astrid alzò un sopracciglio.

-Si, molte volte. Nessuno capisce questo mio amore per le bare...- fece poi malinconica.

I quattro scossero la testa preoccupati e osservarono il resto della stanza.

Una scrivania, sul lato destro all'entrata, era sommersa di fogli da una parte, e alcuni cosmetici, specchi e smalti dall'altra.

Sulle pareti erano appesi alcuni strani oggetti, sempre argentati, e alcuni quadri di vampiri e paesaggi lugubri e un mega-poster di un uomo con in bocca una sigaretta, le mani nelle tasche dei pantaloni neri, la giacca mezza aperta dello stesso colore dei pantaloni, su uno sfondo rosa. *

-Sono tutti poster che mi hanno regalato i miei amici e che io ho incorniciato... Quelli vampireschi sono disegni di un'autrice di cui non ricordo il nome, mentre i paesaggi sono dipinti di Caspar Friedrich...-

I quattro la guardarono dubbiosi.

-Pittore romantico TEDESCO...- disse calcando la voce sulla nazionalità dell'artista.

-Però lo stereo argentato con sopra gli adesivi è in contrasto col resto della stanza..- osservò Bill notando gli adesivi di una bandiera tedesca, una inglese, irlandese, finlandese e un cuore/stella dentro un cerchio.

-Lo so, ma è abbastanza vecchio...-

-Cos'è questo?- domandò poi il moro.

Astrid fece una faccia scandalizzata.

-E' il simbolo di una delle più grandi band che esista a questo mondo...- iniziò con gli occhi sognanti..-Gli HIM!!-

-E quel tizio?- domandò Tom.

-Il frontman degli HIM.- rispose la ragazza come se fosse la cosa più ovvia del mondo, anche perchè il nome della band e l'heatagram erano in bella vista.

-Allora anche tu sei sedotta dal fascino delle rockstar...- la punzecchiò il rasta.

-Si... Delle vere rockstar!!- puntualizzò lei sorridendo.

A quella frase, Tom non poté fare a meno di mostrarle gentilmente il dito medio.

-Adesso, voi dite che io sono una checca, ma anche quello non scherza.- commentò Bill irritato.

-Era il periodo Razorblade Romance... Ville giocava sull'effetto ambiguo... Ok, anche tu, ma Ville...- si fermò un secondo.

Poteva dirgli che Ville aveva il fascino del misterioso dark dannato che lui... Beh, difficilmente avrebbe avuto?

-Vabbè, Lasciamo perdere. Venite, vi faccio vedere lo studio, così lasciate giù le vostre cose.-

Astrid spense la luce a aprì la porta dello studio.

Le pareti di questo erano bianche e da una porta finestra entrava una piacevole luce pomeridiana filtrata la leggere tende rosse e dorate. Sul lato sinistro della stanza c'era una stazione multimediale: computer, fax, casse dello stereo e stampante, di fronte ad essa un televisore con lettore DVD e un'altra libreria colma di libri da un lato e numeri di "Rocksound" dall'altro.

-Ecco, questo è l'appendiabiti...- disse indicando l'oggetto a cui i ragazzi appesero le giacche.

-Cos'hai qui?- le chiese Gustav indicando le riviste.

-Qui conservo tutti i numeri di "Rocksound" che hanno pubblicato da quando ho inizato a lavorare. Le mia prima intervista però risale solo ad un anno e mezzo fa.-

-A chi l'hai fatta?-

-Ad un gruppo emergente italiano che è già sparito dalle scene. Ma è stato quello l'inizio.-

-E cosa sono tutte queste foto?- domandò Bill notando un lato della parete dello studio coperto da fotografie in piccole cornici.

-Sono le foto di tutte le persone che ho intevistato sino ad ora... Lorenzo, il fotografo che ieri era con me, mi passa sempre la foto più bella e me la fa stampare per poi appenderla nello studio. Il tutto è iniziato quando ho il mio redattore mi ha regalato la prima foto fatta durante un'intervista ai My Chemical Romance. Il primo gruppo straniero che ho intervistato, e così ho iniziato la collezione, sia di gruppi stranieri che italiani!-  spiegò lei.

-Ma sono tantissimi... I Green Day!!- disse Bill entusiasta.

-Mpfh...-

-Non ti piacciono?-

-Per niente... Peggio dei Tokio Hotel... - disse sorridendo beffarda -In compenso qui ci sono i The Rasmus, i My Chemical Romance come vi avevo detto, i Pit of Sorrow, gruppo emergente italiano, Amy Lee... Beh, un po' di gente...-

-Quanta che ne hai intervistata... Ma noi non ci siamo?- chiese Tom.

-Per ora no...- disse lei sorridendo.

-Vi va di tornare in salotto?-

I quattro annuirono e la seguirono.

 

*

 

-Birra, vino, Coca-Cola?-

-Birra!- risposero tutti e quattro all'unisono.

-Anche Gustav ha scoperto il piacere dell'alcool...- osservò Georg.

-E da bravi tedeschi non potete non bere birra...-

-Già...-

La ragazza consegnò ai quattro una bottiglia di birra mentre altre erano contenute in una bacinella porta champagne piena di ghiaccio poco distante dal tavolo.

-E tu?- le domandò Tom

Lei sorriso e mostro al ragazzo una bottiglia di vino rosso.

-Mi sembra giusto...- osservò lui.

Astrid, dopo aver brindato con i quattro alla loro "Wiedervereinigung " andò a prendere i piatti e servì il primo.

 

*

 

-Decisamente sei una cuoca eccellente!- commentò Georg dopo che abbe finito il la seconda porzione di scaloppine alla piazzaiola.

-Grazie...- rispose lei.

-Avevano ragione i gemelli...- continuò a dire il ragazzo cercando il proprio accendino in una tasca.

-Uhm, non è nulla di speciale. E' una cucina fin troppo semplice...-

-Io l'ho trovata eccellente.- osservò Gustav.

-Grazie mille...-

-Beh, almeno qualcosa sai fare...- la punzecchiò Tom.

Lei sbuffò.

-Sono una cuoca accettabile e una buona giornalista!! Tu sai fare bene il tuo lavoro, io so fare bene il mio...-

-Cosa vuoi che ci voglia a fare un'intervista...- mugugnò lui.

-Se lavori bene devi ascoltarti la musica, trovare delle BELLE domande da porre e non le solite noiose di routine, interessarsi al lavoro degli artisti e cercare di comunicare con loro nella loro lingua... O almeno, io lavoro così. Non so chi abbiate incontrato voi, ma questo è quello che ho. Lo stipendio è buono e mi capita d'incontrare persone per la gente farebbe carte false pur di vederle un attimo da vicino...-

-La tua intervista è stata bella.- intervenne Gustav per evitare l'imminente litigio che si stava preannunciando -Meno noiosa di tante altre. Soprattutto la seconda parte... Le prime domande erano troppo...-

-...Domande di routine.- lo interruppe Astrid -Quelle ero obbligata a farvele...-

-Ma le altre sono state piacevoli e divertenti. Soprattutto non abbiamo dovuto aspettare che qualcuno traducesse...-

-Bah...- mugugnò Tom

- Il "Rocksound" vende. Questo è l'importante.- ribattè Astrid irritata in direzione del rasta -Grazie Gustav.- disse poi sorridendo gentilmente in direzione del batterista.

 

*

 

-Ma quanto ti è costato arredare questa casa?- domandò Gustav.

-Sembrerà strano, ma pochissimo. L'"imbiancatura" l'ho fatta io con l'aiuto di alcuni miei amici, i mobili e l'arredamento della cucina erano già nella casa... Lo stesso vale per il letto. Con le pareti bianche facevano un effetto decisamente diverso, ma con le pareti di questi colori, i mobili assumono un aspetto così lugubre...

-Già, ci mancano solo le ragnatele e un vampiro che esca dalla credenza!!-

-Il precedente proprietario era un uomo sulla trentina d'anni che stava per sposarsi e non voleva portarsi dietro nulla di quello che aveva nella nuova casa, quindi ho speso i soldi solo per la vernice, le tende e le cornici... Ah, e per il nuovo materasso del letto!! L'altro era completamente rotto e non oso immaginare per quale motivo!!- continuò astrid ignorando la frecciatina di Tom.

I quattro risero.

-E' strana, ma questa casa sembra veramente tua..- disse Bill.

-Beh, effettivamente è mia...- osservò la ragazza bevendo un sorso di vino.

-Non intendo questo, voglio dire... Non ti conosco bene, ma immagino che per chi ti conosce bene, sa che dietro ogni granello di polvere, opgni soprammobile o ogni poster, c'è dietro Astrid ...- si spiegò lui.

-Uhm... Effettivamente... Molte cose mi sono state regalate proprio dai miei amici, anche diversi anni fa. Tutti quegli oggettini con i draghi vengono da loro, le spade invece sono una passione che ho sempre avuto, molte infatti sono nella casa dei miei genitori, dove sono cresciuta...-

-Uff.. Sono pieno!- disse Tom all'improvviso.

-Ma c'è ancora il tiramisù!- disse ricordandosi all'improvviso del dolce.

-Beh, penso che per quello potrei anche fare un'eccezione...-

Andò in frigorifero a prenderlo e, dopo averlo disposto in cinque piattini, lo servì ai ragazzi.

-Spero sia di vostro gradimento... ricordatevi che è fatto con caffè italiano..-

Non fu un problema. Del dolce non rimase neanche una traccia se non un po' di cacao sul fondo della teglia.

-Mi era mancato questo tiramisù!- commentò soddisfatto Tom.

 

*

 

-Siccome non ti sarebbe passato neanche per l'anticamera del cervello di comprarli... Ti abbiamo preso una cosa...- disse Bill porgendo alla ragazza un sacchetto dorato con un fiocco.

-Oddio... Devo preoccuparmi?- domandò Astrid prendendo il sacchetto.

-Forse...- gli rispose i quattro in coro.

Lei, titubante, aprì il sacchetto e scoppiò a ridere.

Dentro ad esso trovò i nuovi CD e DVD pubblicati dai Tokio Hotel con tanto di autografi di ognuno su ogni oggetto.

-Voi... Voi siete...-

Non sapeva cosa dire.

-Si?- la incitò Tom.

-Grazie.- disse infine Astrid -Vado a metterli insieme agli altri...- aggiunge sparendo in camera sua tornando dopo due minuti.

-Così non potrai dire di non conoscere la nostra musica...-

-Mi avete incastrata, come quella volta...-

-Già... E nel malaugurato caso in cui dovessimo incontrarti nuovamente, ti regaleremo gli altri album che pubblicheremo... E che tu ovviamente non comprerai...- disse Tom mentre si stiracchiava le braccia verso l'alto ricevendo da Bill una simpatica gomitata nelle costole.

-Ahia!!-

 

*

 

-Ora, non so se vi piace, ma la tradizione italiana, dopo le cene tra amici, impone almeno un bicchiere di limoncello ...- disse Astrid prendendo una bottiglia di liquore dal frigorifero e i bicchieri gelati dal freezer.

-Limonccello?-

-Si, è un liquore dolce al limone... Non potete non conoscerlo!!-

-Lo conosciamo, ma non l'abbiamo mai provato...- ammise Bill.

Astrid versò il liquore nei cinque bicchieri appena usciti dal freezer e ne porse uno a ciascuno.

-Ma quanti gradi ha??!- chiese Bill dopo averlo assaggiato.

-Circa 29...-

-E' buono e molto... Italiano!- disse Georg.

-Poco ma sicuro!- rispose la ragazza dopo un secondo sorso. Poggiò il bicchiere sul tavolo e si accese una sigaretta.

-Non vi fa effetto poter fumare tranquillamente quando andate in giro, adesso che non siete più gli idole di ragazzine che vogliono emularvi in tutti i modi possibili...- domandò la ragazza non riuscendo a fare a meno di calarsi nella sua parte di giornalista.

-E' una pacchia...- commentò Tom.

-Già, soprattutto, con il nuovo stile a cui ci siamo aperti, per me è anche meglio e mi ritrovo una voce più roca...- disse Bill se guendo l'esempio dei due amici.

-Ma non pensare di vendere l'intervista...- la mise in guardia Tom.

-Se dovessi vendere la chiacchierata di questa sera, la vostra fama sarebbe rovinata per sempre!- osservò la ragazza facendo ammutolire i quattro ragazzi.

-Non lo farei mai, non riuscirei a vincere la battaglia legale, nel caso mi faceste causa.- disse lei per tranquillizzarli.

-Astrid?- la chiamò Tom.

-Eh?-

-Potesti smetterla di fare gesti osceni col bicchiere di limoncello?-

La ragazza arrossì. Non poteva farci niente, era troppo divertente per lei accarezzare il bicchiere con le dita per togliere il leggero strato di ghiaccio che si era formava su di esso. Il problema era che, il più delle volte, finiva per sembrare una maniaca.

-Brutto vizio.. Mi diverto a togliere il ghiaccio!!- si giustificò lei imbarazzata.

 

*

 

-Perchè mai hai una chitarra in camera tua?- le domandò Tom tornando in salotto con una chitarra acustica in mano.

-Brutto... Sei andato a frugare in camera mia??!-

-Si, l'ho fatto anche la mattina che ti abbiamo conosciuta. Non capivo chi cavolo vivesse in quella camera, pensavo fossi un maschio con strane tendenze come mio fratello, a giudicare dai vestiti...-

-Ehi!!- protestò Bill.

-Maledetto coso!! Ma chi cavolo...-

-Non hai risposto alla mia domanda...- disse lui beffardo.

-E' un regalo di mio nonno. Non sono mai stata capace di suonarla. Sapevo solo far finta di essere capace di suonare , oddio, penso di aver detto qualcosa senza senso dal punto di vista grammaticale...-

-Si, ma abbiamo capito, più o meno!- la tranquilizzò Bill.

-Ok... Ah si, l'intro di "Smoke on the Water" e "Seven Nation Army"...-

-Fa sentire...- disse Tom allungando la chitarra nella sua direzione.

-Come ti pare che possa suonare con queste?- gli rispose lei mostrandogli le mani e lunghe unghie laccate di nero.

-Provaci...-

-Non ho il plectro...-

Tom frugò in una tasca dei suoi pantaloni e ne tirò fuori alcuni.

-Scegli, poi te lo autografo...-

Astrid sorrise sconsolata ma ne prese uno, rosso, con sfumatura gialle. Tom le porse la chitarra e lei si sedette sul divano.

-Sarà sicuramente scordata...- disse Astrid cercando di ricordarsi come si suonasse "Smoke on the Water". Fu terribilmente imbarazzante far vedere quanto fosse incapace con uno strumento musicale ma, ben presto, il martirio finì.

-Tutto qua?- domandò Tom ridendo.

-Io so suonare solo il campanello o il clacson...-

-Quello l'abbiamo notato!- commento lui riferendosi a momento in cui una macchina aveva tagliato la strada alla ragazza -prendi un pennarello indelebile, io intanto accordo questo reperto preistorico!-

La ragazza alzò gli occhi al cielo ma prese, da un cassetto della credenza, un pennarello indelebile e lo porse al ragazzo che aveva finito di sistemare la chitarra.

Tom prese l'oggetto e con spavalderia, fece un autografo sul plectro, per poi restituire il tutto alla ragazza con un sorriso beffardo e compiaciuto.

Astrid poggiò la chitarra in un angolo e mise il plectro in un taschino della gonna.

-Ora hai finito di fare la rockstar?-

-Nah...-

 

*

 

-Penso che sia il caso di chiamare Saki e farci venire a prendere.- disse Bill all'alba delle tre.

-Uhm...- fece Astrid in senso di accordo -Fatevi venire a prendere davanti alla porta di casa mia...-

-Ah, parlaci te allora! Io non avrei la benchè minima idea di come spiegargli dove siamo...- esclamò il moro passandole un cellulare [che probabilmente vale molto più della casa in cui si trovava] con la chiamata già avviata.

La ragazza s'isolò in balcone per dare le informazioni necessarie all'uomo.

I ragazzi invece rimasero seduti sui divani, il limoncello, le birre e il vino erano finiti e non è che potessero definirsi perfettamente lucidi.

-Cazzo... Che mal di testa!- ammise Bill.

-Saki e David ci ammazzeranno domani vedendoci in queste condizioni...- osservò Gustav.

-Ma ne è valsa la pena... Io amo quel tiramisù... E' peggio di una droga!- disse Tom.

-Ops... Non abbiammo ricambiato il favore...- fece improvvisamente il moro.

-Che favore?-

-Ti ricordi il patto? Il tiramisù è direttamente proporzionale ai Pfannkuchen!!-

-L'avevo dimenticato... E vabbè, ci doveva questa cena?-

-E perchè?- domandò una voce alle sue spalle.

-Perchè mi hai trattato male per due mesi...- disse il rasta come avrebbe fatto un bambino di cinque anni.

-IO ti avrei trattato male? Perchè TU?? Ti ricordo che ti ho anche buttato in una fontana per colpa di una tua frase!!- gli ricordò la ragazza senza poter celare un sorriso.

-COS'HAI FATTO?!!- domandarono contemporaneamente Georg e Gustav allibiti.

-Ehm.. L'ho buttato nella fontana della villa che hanno fuori città...-

I due scoppiarono a ridere.

-Non ce l'avevi mai detto!! Ti vergognavi??-

-Nessuno butta Tom Kaulitz in una fontana...- ringhiò il biondo.

-Ma qualcuno l'ha fatto!!- disse Georg continuando a ridere -Penso che solo per questo bisognerebbe farti una statua!- continuò, rivolgendosi ad Astrid.

Un sorriso si dipinse sul volto di tutti i presenti per poi spegnersi quando Astrid annunciò che tra quaranta minuti sarebbero arrivati a prenderli.

 

*

 

Le guardie del corpo del gruppo avevano raggiunto l'appartamento di Astrid.

La ragazza, dopo aver fatto recuperare i propri oggetti al gruppo li salutò calorosamente.

-Georg, Gustav, è stato bellissimo rivedervi...- disse abbracciandoli.

-Grazie a te per aver cucinato...-

-E' stato un piacere... Bill... Stammi bene e non fumare troppo durante il tour!- gli disse scehrzosamente.

-Va bene...- rispose lui con un sorriso.

-Tom... Mi erano quasi mancate le tue battutine, lo ammetto...-

-A Tom Kalitz non si resiste...-

-Oh, si resiste eccome, caro mio...-

Gli altri quattro, Tom escluso, ridacchiarono.

-Ragazzi, non so davvero come salutarvi... Va bene un "alla prossima intervista"?-

-Direi che va bene...- disse Bill.

-Beh... Ciao allora, e "In bocca al lupo " per tutto...- disse lei quando il gruppo era sul pianetolo ad aspettare l'ascensore.

-"In pokka all luppo "?- ripetè Tom.

-E' un modo di dire italiano... E' un modo di augurare buona fortuna... Significa "Nella bocca del lupo"... e la risposta che si da è "Crepi", ovvero, "che il lupo muoia"...-

-"Ckreepii!"- dissero tutti e quattro insieme con meraviglioso accento... Crucco!!

-La prossima volta ti portiamo i Pfannkuchen!- le disse Bill.

-Guardate che ci conto!!-

Le porte dell'ascensore si aprirono.

-Ciao! Buon viaggio, buon tour e buonanotte!!-

I quattro ricambiarono il saluto e se ne andarono.

Quando il gruppo prese l'ascensore, Astrid chiuse la porta facendo un respiro profondo.

Osservò la sala e si rese conto di quanto caos era stato creato. Scosse la testa desolata e decise che avrebbe lavato i piatti il giorno seguente. L'unica cosa che fece fu portare il tutto in cucina e mettere un po' d'acqua nei piatti, nelle pentole e nelle teglie in modo da evitare che il cibo s'incrostasse troppo.

Spense la luce della cucina e andò in bagno. Dopo una veloce doccia indosso una semplice camicia da notte, ovviamente, nera e si diresse nel suo studio. Si limitò ad accendere il computer per ottenere un po' di luce all'interno della stanza. Tornò in camera sua e prese il plectro che Tom lo aveva autografato e lo mise in un cassetto chiuso a chiave dove custodiva alcuni oggetti che le band intervistate le lasciavano o perdevano, dimenticandoseli sul tavolo.

Richiuse a chiave quel cassetto e ne aprì un altro, vicino allo schermo computer.

Vide che in esso, insieme al registratore che portava con se e le memory card che contenevano le inteviste della settimana, vi era anche la macchina digitale che Lorenzo le aveva lasciato la sera prima, mentre lei stava intervistando i Tokio Hotel.

Astrid prese la macchina fotografica e la collegò al computer.

Osservò attentamente, come sempre, le foto fatte dal ragazzo.

Era veramente bravo, sapeva cogliere gli artisti nei momenti più emozionanti dei concerti dando l'impressione di naturalità assoluta dell'immagine.

Vide una foto che era stata fatta durante l'intervista... Le piaceva.

I quattro ragazzi l'avevano appena riconosciuta e le stavano sorridendo sinceramente. Anche sul viso di lei c'era un'espressione serena e stranamente felice.

Attraverso il programma installato trasferì il file dalla macchina digitale al suo computer. Non era un precedimento proprio molto legale, ma quello che stampava lo teneva solamente per se.

Astrid guardò il suo studio e tutte le foto che aveva appeso in diverse cornici... Solo in poco più di un anno aveva quasi tappezzato una parete della stanza.

Sorrise guardando quella foto e col mouse diede l'ordine di stampa...

 

°°°

Ende

°°°

NdA:

¹ Incontriamoci... Ok, forse banale, ma mi piace troppo il suono di quest'espressione!!

 

* Mi riferisco alla copertina dell'album RAZORBLADE ROMANCE degli HIM [ovviamente XD] Vi lascio un'immagine, giusto per farvi un'idea [CLICK] 

 

Per quanto riguarda l'automobile... E' il mio sogno avere una Smart Four Four nera e arancione, anche se ho visto solo la Lancia Y di quei colori... Bella macchina, ma troppo da donna... Per adesso mi accontento di una normalissima, semplicissima, ma più che adatta a me, Fiat Punto nera XD

 

Ve l'avevo detto che era una breve FF.

A dire il vero il capitolo precedente doveva essere l'ultimo capitolo di  Könnt ihr wiederholen, bitte? , ma preferivo lasciare la fine in sospeso, così avevo pensato di pubblicare il capitolo 1 di "Die Wiedervereinung" come one-shot-sequel.... Questo secondo capitolo è uscito così, un po' per caso e un po' per gioco, ma alla fine ho pensato che potesse risultare carino... 

Più che altro quello che mi ha spinto a scrivere il capitolo due lo si vede nell'imprecazione di Astrid... L'altro giorno ero in auto e un tizio mi ha fatto questo scherzo, gli ho urlato dietro nello stesso modo e da lì l'idea del secondo capitolo XD 

 

Spero vi sia piaciuto ^^

 

Intanto ringrazio mary, Etheral Clover, Bell_Lua, linkin park e musicaddict per aver commentato  Kuolema ja Katkeruus  !!

 

Grazie mille per le le recensioni a:   Scarlet Angel  [Ti rinrazio tantissimo, sono onorato dalle parole della tua recensione. Grazie mille davvero e in occa al upo per la realizzazione del tuo sogno!! Spero che la fine della FF ti sia piaciuta ^^], Naysha13 [La fortuna della principiante, suppongo... Io ti aspetto, mancano una decina di giorni alla partenza, sei pronta? XD], mY LaDy oF SoRRoW [Grazie mille, ho fatto un sequel breve, ma non volevo tirarla troppo per le lunghe e tediare l'anima a tutti voi^^], Yellow [grazie mille, comunque, la pronuncia, è una cosa soggettiva e relativa anche ai diversiLänder ], mary [Grazie!! I battibecchi tra Astrid e Tom non possono mancare altrimenti.... Non sarebbero Astrid e Tom ^^], Gufo [Grazie mille, anche io adoro gli HIM... Si è visto in questo capitolo XD!!], Leara89 [CKRAZIE! Fisto che ho ppupplicattto presto?? Il tiramisù è il vero protagonista di questa FF!! Davvero ti aspettavi qualcosa di completamente diverso' O.O ^^ Un po' corta la FF, e il secondo capitolo è arrivato per concluderla... spero ti sia piaciuta e compliemtni per la tua FF ^^], MissZombie [Non era proprio il sogno di Astrid lavorare per il Rocksound e andare avanti e indietro a fare interviste, ma ha imparato ad apprezzare quel lavoro XD E vorrei vedere!! Grazie mille per le recensione (anche a Mitternacht...) Vielen dank!! Dopo 6 anni... le cose sono cambiate ma, effettivamente, come hai detto tu, non è cambiato nulla ^^ Spero ti sia piaciuta la fine di questa breve FF XD], Whity [Purtroppo non è una FF molto lunga, anche se mi ci sono voluti diversi giorni per scrivere questo secondo capitolo, spero ti sia piaciuto!!], Castalia [Oh figurati, non era per correggerti, era solo che io conoscevo solo lo "Schultz" Astrid ha fatto strada, ma non so come andrà avanti il tutto, ho preferito far finire così la FF... Parentesi... Aggiorna presto la tua FF, sono curioserrimo di sapere come prosegue XD Complimenti a te e grazie mille per la recensioneXD], RubyChubb [Grazie mille per i complimenti. E' finita, ma spero che ti sia piaciuta l'idea della FF... E aggiorna presto la tua, m'incuriosisce tantissimo XD E' proprio bella...],  Hysteria [giuro che non lo faccio apposta ad aggiornare quando non ci sei ^^ spero che ti sia piaciuta la conclusione di questa FF ^^ Kuss], CowgirlSara [Sono malvagio e non potevo dare troppi riconoscimenti ai Tokio Hotel... Sono pur sempre i Tokio Hotel, gruppo che non amo XD (Non ho ancora capito perchè leggo e scrivo a riguardo, comunque...) Mi fa piacere che ti sia piaciuta l'idea di aver fatto trascorrere diversi anni dopo lo svolgimento della prima FF ^^], gleen [Spero di non averti aspettare troppo per il secondo e ultimo capitolo.. Mi fa piacere che ti sia piaciuta l'idea del passare degli anni. Grazie mille per i complimenti e per il buon viaggio ^^!!], Bell_Lua [Lo so che i traduttori simultanei sono utili, anzi utilizzimi, ma se astrid avesse dato retta a Juliane, si perdeva il bello della conversazione.. E poi, facciamole mettere a frutto i sei mesi di Erasmus a Mgdeburg a casa Kaulitz XD^^], Purple Bullet [Grazie per la recensione!! Spero che la conclusione ti sia piaciuta!! Grazie mille anche per l'augurio ^^],  darkangel21 [Wow, grazie per la recensione, temevo mi avresti massacrato, invece sei stata gentilissima. Grazie mille e scusa per il tiramisù, ma è il mio dolce preferito e mi è servito tanto per questa FF ^^ Spero ti sia piaciuta la fine ^^]   

 

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  Kuss

Judeau

 

 

 

 

 

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