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Autore: _Gwen    15/01/2013    2 recensioni
La prima volta che il destino li ha fatti incontrare e la concatenazione degli eventi li ha fatti ritrovare faccia a faccia, è stato muto ed inevitabile.
Entrambi furono sicuri e tacitamente d'accordo che quella era avversione a prima vista. Era logico, dopotutto.
Lily/Scorpius
Traduzione della storia "Aversión a primera vista"
Di x.LalaCleao.x
Buona lettura ;)
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius, Ron/Hermione
Note: Lime, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Dissennatori

 
 
-Lily, se continui così soffocherai James- la voce di sua cugina Rose la fece tornare alla realtà.
Lily, resasi conto del fatto che, per l’ennesima volta, stesse stritolando il suo criceto, aprì la mano, mentre il povero animaletto riprese a respirare normalmente –Oh, Merlino. Scusami, James. Credo di essermi distratta un’altra volta- il piccolo saltò sulla sua spalla, così da rimanere ben lontano dalle dita della sua padrona, che non sembrava essere riuscita a trovare pace da quando erano saliti sul treno.
Sua cugina scosse la testa in segno di rimprovero –Solo Merlino sa a cosa stai pensando. Dubito seriamente che tu sia preoccupata per i GUFO che dovrai affrontare quest’anno-
-Rose, gli esami sono a giugno, alla fine dell’anno. Non siamo nemmeno arrivati ad Hogwarts!-
-Sì, ma dovresti già iniziare a concentrarti sullo studio. In ogni modo, che pensieri ti inducono a stritolare il tuo povero criceto?-
Lily si raddrizzò, sentendo le proprie guance leggermente arrossate. A cosa stava pensando? Non poteva dirlo, non a Rose, o comunque non davanti ad Albus, Reg, Molly, Hugo, Lucy e Louis. No, decisamente non poteva –Dissennatori- disse, su due piedi, e tecnicamente la sua non era una bugia. I suoi pensieri erano collegati ai Dissennatori, dopotutto.

 
-Dissennatori?- ripeté sua cugina con curiosità –Che c’entrano loro?-
-Papà dice che sono creature orribili- asserì Albus.
Lily pensò che suo padre e Albus avessero ragione, anche se non stavano parlando dello stesso tipo di Dissennatori –Lo sono- affermò, cercando di cacciare il ricordo di Malfoy al negozio. Lily iniziava a credere che fosse più arrabbiata con se stessa che con lui. Tutta la sua genialità, lo stesso tipo di carattere acuto e leggermente sarcastico che aveva ereditato da sua madre, era svanito nel nulla in un battito d’ali. Come una bambina del primo anno davanti alla sua prima cotta, ma guardando in faccia la realtà, doveva ammettere che Malfoy si era comportato come il solito idiota. Era arrogante, narcisista, egoista, puro sangue e pure Serpeverde.
Inoltre, era furiosa con se stessa per essersi pietrificata come non le era mai successo prima. Avrebbe dovuto scagliargli contro una maledizione e un libro in testa. Ma, la cosa peggiore, era che, per un millesimo di secondo, aveva lasciato che i propri occhi contemplassero le labbra di Scorpius. Malfoy aveva ottenuto ciò che voleva: aveva tratto in inganno il suo orgoglio. Perché avrebbe dovuto dire una cosa del genere se non per mettere in evidenza la facilità con cui poteva intimidirla? Sì, doveva trattarsi di questo. Anche perché non le venivano in mente altre valide ragioni.
-Dove ne hai visto uno?- chiese Hugo con curiosità.
E, prima di poter collegare il cervello alla bocca, rispose –Al negozio di Diagon Alley, quello in cui si vendono gli ingredienti per le pozioni-
-Cosa?- domandò Rose, sconcertata –Quando? Io, Reg e Albus siamo stati lì ma non lo abbiamo visto-
 
-Ah…no, l’ho visto in una via traversa- mentì. Ma dove diamine ce l’aveva la testa? Beh, era ovvio.
 
-Nel negozio abbiamo visto Malfoy- disse Rose e Reg, vicino a lei, fece una smorfia. Lily si irrigidì, questa conversazione stava iniziando a non piacerle. –Lavorava lì. Tu lo hai visto, Lily?-
-No- mentì –Mi ha servito la signora di sempre-
-Che strano- rifletté Rose –Perché avevo capito che gli avessero lasciato in custodia il negozio per tutto il giorno-
-Forse la padrona è ritornata- rispose Lily, cercando di sembrare convincente.
-Può essere-
Reg arricciò il naso –Chissà quale persona con le rotelle a posto lascerebbe il proprio negozio a Malfoy. E’ un’idiozia-
-Inoltre- aggiunse Albus –Che cosa faceva lì, lavorava?-
-Ho sentito la Parkinson dire che ha ottenuto il lavoro grazie a delle referenze da parte del professor Lumacorno-
-Sì, però pensaci un attimo, Rose- insisté Reg –Perché, tra tutte le persone, ha scelto Malfoy? E perché lui ha scelto proprio quel negozio? Secondo me sta tramando qualcosa, magari vuole rubare degli ingredienti per fare una pozione pericolosa-
Rose alzò gli occhi al cielo –Ne dubito. Forse gli interessa solo lavorare in un posto che ha a che fare con le pozioni-
-O magari- suggerì Reg, ammiccando nella direzione di Albus, come a fare intendere che i due fossero d’accordo e che ne avessero parlato in più di un’occasione –Sta cercando di unire dei nuovi Mangiamorte per attaccare il Ministero, proprio come avevano fatto suo padre e suo nonno-
-Oh, per favore. Voi credete davvero ad una cosa del genere?-
-Malfoy non è un Mangiamorte- disse Lily, rendendosi conto ancora una volta di aver parlato senza pensare. Ma, in quel caso, non riuscì ad evitarlo.
Tutti gli occhi si puntarono su di lei. Rose sembrava la più sconcertata di tutti, ma aveva ragione dopo tutto ciò che Lily le aveva fatto passare l’anno prima –Non eri tu quella che diceva che lo è?-
-Beh sì, ma non credo che lo sia davvero- poi, decise che era il caso di mentire o le sue affermazioni sarebbero potute sembrare equivoche –Malfoy non è sufficientemente intelligente per unire un gruppo di seguaci-
-Però anche suo padre e suo nonno non lo erano, eppure sono stati Mangiamorte- insisté Albus, sicuro -Lo ha detto papà-

 
Lily stava entrando nel panico, ma sua cugina Rose intervenne al posto suo –No, credo che Lily abbia ragione. Malfoy parla tanto, ma dubito che possa davvero diventare un Mangiamorte-
-Vuoi dire che non ha il coraggio di fare niente?- domandò Reg.
-No- si corresse Rose –Voglio dire che non sembra sufficientemente malvagio-
-Ma anche tu lo hai sentito chiamare “mezzosangue” le persone, Rose!- esclamò Al, indignato.
-O forse- disse Lily, infastidita –Qualcuno lo ha spinto ad essere com’è ora. Magari non è sempre stato così idiota, forse qualcuno è stato ingiusto con lui senza motivo-
-Questo è ridicolo!- disse Reg –Malfoy, da quanto mi ricordo io, è sempre stato un idiota. Vero, Al?-
Albus esitò un istante –Certo…- poi puntò i suoi occhi su Lily, come se volesse capire cosa ne sapesse lei. Se Albus stava pensando all’incidente sul treno, Lily non poteva saperlo, ma sembrava stesse riflettendo sulle sue parole.
-Visto, Rose? Albus è d’accordo con me-
La conversazione finì così e, cercando una scusa convincente, si alzò e si sistemò la divisa con le dita, per poi uscire dallo scompartimento. Una volta in corridoio, inspirò profondamente e chiuse gli occhi. Quando iniziò a ritrovare la serenità perduta, qualcuno le andò addosso.
-Levati di mezzo!- gridò una voce femminile.
Lily aprì i suoi occhi color cioccolato e guardò la sua interlocutrice, una ragazza di Serpeverde che stava sempre vicino a Malfoy –Scusami?-
-Mi hai sentita, Potter. Levati-
-Temo di non poterlo fare a meno che tu non usi le parole magiche. Se non le conosci, ti darò un indizio. Iniziano con “per” e finiscono con “favore”-
La ragazza la ignorò e proseguì, dandole un colpo per farsi spazio. Lily si voltò, massaggiandosi la spalla dolorante e camminò verso la direzione opposta presa da quella serpe. Se c’era una cosa che odiava, era la propria struttura fisica, era sempre stata piccola e minuta. Comunque, non si poteva lamentare, dato che sapeva difendersi benissimo.

 
Ad un tratto sentì la voce di Malfoy, proveniva da uno scompartimento e qualcosa sembrò accendersi nella sua testa. Decise che gli avrebbe dimostrato che le sue parole non le avevano fatto nessun effetto. Aprì la porta e tutti la fissarono, ammutolendosi all’istante. Gli occhi di Lily si incrociarono con quelli di Malfoy e qualcosa in fondo al suo stomaco sembrò torcersi, dandole una leggera sensazione di nausea.
Malfoy rimase sdraiato, occupava due posti e aveva la testa appoggiata alle gambe di Peony Parkinson, che con un sorriso compiaciuto gli accarezzava i capelli biondi. Malfoy la guardò intensamente e Lily ricambiò, finché un altro ragazzo dello scompartimento non attirò la sua attenzione –La piccola Potter? Ti sei persa piccola Potter?-
-Non chiamarmi così- sibilò Lily, irritata.
-Perché piccola Potter? Ti metti a piangere se non la smetto? Chiamerai tuo fratello maggiore James per farti proteggere? Ops…ma James Potter non c’è!-
-Questo non è uno scompartimento per i perdenti, Potter- disse Peony.
-Ero convinta che lo fosse, dato che ci sei tu, Parkinson- replicò, fredda, sostenendo lo sguardo della ragazza, anche se sentiva su di sé gli occhi di Malfoy, che da quando era entrata non l’avevano lasciata nemmeno per un istante.
-Che cosa hai detto, Potter?- sibilò Peony, senza muoversi, dato che continuava ad accarezzare i capelli di Malfoy, che continuava a rimanere appoggiato a lei.
-Che c’è? Hai anche problemi di udito adesso?-
L’altro ragazzo si mise in piedi, prendendo la bacchetta e puntandola contro di lei –Ti credi importante, come tuo fratello, vero piccola Potter? Ma lui adesso non è qui per farti da guardia del corpo-
 
Lily pensò che se l’avesse chiamata ancora “piccola Potter” si sarebbe trovato al San Mungo –Io non ho bisogno di guardie del corpo, a differenza di certe persone- disse l’ultima parte lanciando un’occhiata a Malfoy –Non ho bisogno della protezione di mio fratello-
Il ragazzo iniziò ad agitare la bacchetta, ma la voce calma e apatica di Scorpius e un suo gesto languido della mano lo fermò –Andiamo, Montagne. Lasciamo perdere per questa volta. Non vale la pena avere problemi per qualcuno come lei-
-Non ho bisogno che tu intervenga al posto mio, Malfoy- lo interruppe
–Tu sei anche peggio di loro. Non devi farmi favori- e, senza aggiungere altro, se ne andò, chiudendo la porta dello scompartimento con più forza del necessario.
Peony fece una smorfia di disgusto –Chissà chi si crede di essere quella lì. E tutto per il suo stupido cognome. Schifosa mezzosangue-
Malfoy, ancora sdraiato e con la testa sulle sue gambe, le scostò la mano con poca delicatezza e fece in modo che lei smettesse di accarezzargli i capelli, poi si mise seduto –Toglimi le mani di dosso- sibilò, con voce fredda.
Peony, sorpresa, disse –Scorpius…?-
Ma lui la ignorò e si raddrizzò, puntando gli occhi sulla finestra e sul paesaggio che a poco a poco iniziava a sparire. Presto sarebbero arrivati ad Hogwarts.

 

  
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