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Autore: Didone24    03/08/2007    10 recensioni
Una sfida dichiarata per gioco si trasformerà inaspettatamente in qualcosa di molto più intenso. Due anime così diverse che si fondono l'un l'altra, creando un'alchimia di sentimenti, passioni e dolori. Ma qualcuno ostacolerà l'unione di Draco ed Hermione...
- Non dirmelo. Sei arrossita, vero? – sussurra sicuro, percorrendomi la schiena con le dita.
- Già. E mi dai i brividi. – confesso senza imbarazzo, per poi poggiare una mano sul suo petto. Sento i battiti accelerati del suo cuore e mi chino per ascoltarli.
- E’ impazzito. Sai, quando ci sei tu non riesce a controllarsi, e non credo che ci riuscirà mai.
- Nemmeno il mio. – sorrido – E non mi dispiace per niente…
Postato il 25esimo capitolo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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-         Hermione, che cosa…

 

Non mi degno di dare a Ron una risposta. Perché nemmeno io ne ho una. In meno di dieci minuti sono riuscita a rovinare una giornata che potevo dire essere cominciata bene. Sono una stupida, non ne faccio una giusta. Quattro giorni! Quattro giorni con Malfoy! Sarà l’inferno.

 

Che mi detesta lo sapevo a priori. Non avevo affatto bisogno che me lo ricordasse. Per di più con quelle parole così aspre, così dure… Non è stato certo Mister Finezza. Bè, se non altro anche io ho fatto la mia parte: perché lo odio, lo odio con tutta me stessa, con tutta la forza che ho in corpo. 

 

Eppure al tempo stesso lo amo. E se amare sembra una parola grossa, droga, tormento e frustrazione non lo sono. Perché lui da quella notte è questo, per me. Solo un irraggiungibile, irrefrenabile desiderio. Represso.

 

Fortunatamente l’ultimo banco è libero. Mi ci fiondo alla velocità della luce ammonendo gli sguardi dei miei amici con un cenno.

 

Alla fine della lezione (inutile dirlo, due pesantissime ed esasperanti ore) mi tocca la mia unica ora buca settimanale. Il momento più adatto per rinchiudermi in camera mia e, possibilmente, non uscirne mai più.

 

 

E invece per mia disgrazia sono dovuta uscire eccome. Adesso eccomi indugiare davanti la porta dell’ufficio della McGranitt, per espiare il mio reato con la primissima punizione della storia di Hermione Granger. Mi viene da ridere al pensiero. E’ tutta colpa di Malfoy, se mi sono cacciata in questa situazione!

Non ho molto tempo per formulare altri pensieri sconnessi, perché indovinate chi mi trovo davanti appena mi decido ad aprire la porta?

 

-         Non sei puntuale come sempre, Granger, o sbaglio?

-         Da quando t’importa?

-         Non mi importa affatto.

-         Allora chiudi il becco. Dov’è la MacGranitt?

-         La vecchia arpia dice che la nostra “punizione esemplare” consiste nel rimettere in ordine degli archivi che nessuno tocca da secoli… Sai, risalenti al periodo in cui non aveva ancora tutte quelle rughe disgustose. Intendiamoci, stiamo parlando della preistoria…

-         Ti ho chiesto dov’è.

-         Che cazzo vuoi che ne sappia?

 

Gli riservo uno sguardo di puro odio.

 

-         Comunque è molto meglio così, almeno non romperà le balle come al solito…

-         Stiamo parlando di un’insegnante, Malfoy! Capisco che per te l’educazione è un optional, ma sai, dato che dovremo passare tre ore piene assieme direi che è meglio se ti dai una calmata!

-         Senti Mezzosangue, hai idea di con chi stai parlando?

-         Con uno stronzo!

-         Non ti permettere…

-         Senti, dacci un taglio! Passami quell’archivio della Madonna e diamoci da fare!

-         Passartelo? Io? Prenditelo da sola, Mezzosangue!

-         Fanculo.

 

Ah, Hermione, dovresti saperlo ormai. Uno dei 324975565983 difetti di Malfoy è proprio il fatto di essere uno scansafatiche di prima categoria. Come vuoi, me lo prendo da sola, brutto arrogante dei miei stivali!

 

Merda, quanto pesa. L’ho solo pensato, certo, non gli darei mai questa sublime soddisfazione.

 

-         O ti metti al lavoro o lo dico alla McGranitt!

-         Che fai, tu?

-         Hai sentito benissimo! E’ anche colpa tua se siamo qui, ricordi?

-         Non credo proprio. Se non sbaglio sei stata tu a combinare tutto quel casino.

-         Dannazione, Malfoy! Non puoi farmi fare tutto da sola!

-         Chiudi quella boccaccia, Granger. E soprattutto non darmi ordini. Piuttosto, passami quella boccetta d’inchiostro…

-         NON SONO IL TUO ELFO DOMESTICO!

-         Stai calma, idiota.

-         Ti detesto!

-         In quanti altri modi hai intenzione di dirmelo?

-         Stà zitto, lurido…

-         Ehi, frena quella lingua. – Mi prende per i polsi, stringendoli fino quasi a bloccarmi la circolazione.

-         Mi… Mi fai male…

-         E te ne farò ancora di più, se necessario. Pretendo rispetto. Chiaro?

-         Non lo meriti. Non meriti niente! – La sua presa si fa ancora più dolorosa. Ma io non cederò.

-         Chiaro?

-         MAI.

-         Cazzo, Granger! Certo che sei una rompiballe numero uno! A volte mi chiedo come facciano Potter e Weasley a sopportarti…

-         E io mi chiedo come mai i tuoi presunti amici non ti abbiano ancora mandato a quel paese…

-         Tutti desiderano la mia presenza. E tutte le ragazze la desiderano nel loro letto…

-         Tutte le oche di Hogwarts, immagino di si…

-         E tu sei una di quelle.

-         Non ti permettere, stronzo!

-         Perché, non ho ragione?

-         Io… Non l’ho voluto io. O la memoria gioca brutti scherzi?

-         Chiunque l’abbia voluto, non credo proprio di averti costretta, Granger…

-         Ah! Se credi di mettermi in imbarazzo ti sbagli di grosso.

-         Che ne dici di provare di nuovo, Mezzosangue?

-         Lurido verme schifoso! Come credi che possa pensare a una cosa del genere mentre mi trovo con un infame bastardo nell’ufficio di…

-         Guarda, l’ufficio non è un brutto posto, te l’assicuro.

-         Fottiti! E lasciami in pace!

 

Dopodichè mi immergo nel mio archivio, e gliene lancio un altro in modo che si tappi quella boccaccia e si metta al lavoro. Spero proprio che gli arrivi dritto dritto in testa.

 

-         Passami l’inchiostro. – Dopo una buona mezz’ora di silenzio, ecco che torna alla carica.

-         Non sopporto gli imperativi.

-         Cazzo, sei proprio una rompiballe! – Fa per alzarsi e prenderselo da solo. Ma un’idea ecco, per così dire, insolita, mi piomba in testa a una velocità allucinante…

-         E tieni, razza di incivile! Ops!

 

Bè… si, naturale, l’idea era proprio quella di rovesciare accidentalmente l’intero contenuto della boccetta sulla sua candida camicia.

 

-         CHE CAZZO FAI??

-         Mi è scivolata, scusa!

-         Scusa un corno! Ti sembro stupido, Mezzosangue?

-         Direi, se ti sei fidato di me.

-         Dannazione… PORCA PUTTANA!

 

E così, senza degnarmi di un’altra parola, sbottona quel che rimane dell’ex bella camicia appena stirata, rivelando i suoi perfetti, definiti addominali. Pazzeschi.

 

-         Toglimi quegli occhi di dosso!

-         Ma non…

-         Zitta. Non voglio sentire un’altra parola. – Si fa sempre più vicino... – Bene, sono le nove. Direi che me ne posso andare.

-         Non dovremmo aspettare…

-         Tu aspetta pure chi diavolo ti pare, Granger, io ho altro da fare.

-         Allora…

-         Anzi, vattene. Non voglio averti davanti un minuto di più.

-         Ma…

-         Vattene, cazzo! Non ti pare abbastanza il danno che hai fatto?

-         E sai quanti danni hai fatto TU a me?

-         Se intendi danni cerebrali ce li avevi già!

-         Bastardo pezzo di merda!

-         Se hai finito con gli insulti puoi sparire.

-         Sparisci prima tu.

-         Vai a quel paese, Mezzosangue.

 

Non è andata proprio male. Infondo me l’aspettavo. Bè… sarebbe stato meglio se ci fosse stata anche la McGranitt, ma almeno una parte della mia vendetta l’ho avuta.

 

Se prima Malfoy mi odiava a morte, ora mi odia ancora di più. Se m’importa? M’importa eccome. Ma per una volta in vita mia voglio godermi la mia piccola vittoria. Purtroppo ci rivedremo la settimana prossima… il che non promette niente di buono.

  
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