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Autore: Bobo96    15/01/2013    1 recensioni
"Per tutta la vita sono sempre stato emarginato da tutti. Sono sempre stato considerato un mostro e nessuna ha mai avuto pietà di me. Ho passato una vita nell'ombra, nascondendomi, soffrendo in silenzio nella solitudine. Ma, in qualche modo sono andato avanti, tra insulti e lividi.
Sono un sbaglio, un errore, la prova che anche Dio è umano"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario..
 
Mi sei appena stato regalato da mia mamma e ancora non so in che modo usarti.
Ho visto un paio di film in cui c’era un ragazzina che usava un diario simile a te. Gli rivelava le sue ansie, le sue paure rilasciando, in quella pagine, una parte della sua anima e del suo essere.
Mamma dice spesso che ho bisogno di parlare con qualcuno, di relazionarmi con gli altri e che sono troppo introverso. Molte volte ha proposto di andare da uno psicologo ma ho sempre rifiutato. Non mi fido delle persone, non mi hanno mai dato ragione di poterlo fare.
Sai, non ho mai avuto un amico o almeno non ricordo di averne mai avuti.. Forse sono sempre stato solo nel buio.

 
Caro diario..
 
Non voglio tornare a scuola. Ho paura di quel posto, dell’inferno e dei demoni che mi perseguitano.
In quella classe tutti hanno il terrore di me e mi stanno alla larga.
Non ho mai avuto un compagno di banco, quel tavolino affianco al mio è sempre vuoto, liscio e lindo.
I miei compagni mi odiano e mi trattano come se fossi un lebbroso. Le ragazze hanno schifo di stare al mio fianco e ridacchiano quando i ragazzi mi insultano e nessuna di loro, o di quei pochi ragazzi che probabilmente hanno pena per me, li ferma quando mi lasciano quei lividi che spariscono con fatica.
Mi trattano come se fossi un mostro e mi hanno reso tale.

 
Caro diario..
 
È successo di nuovo. Era passato troppo tempo da quando le cose sembravano andare bene. Pensavo che la mia vita fosse diventata migliore ma mi sbagliavo.
Oggi, quando sono uscito da scuola, la banda del quartiere mi ha aspettato. I ragazzi mi hanno scortato per un breve pezzo e una volta fuori dalla visuale degli insegnanti mi hanno picchiato.
Non so quanti erano, ma i colpi sembravano triplicarsi. Mi hanno preso a calci, facendomi strisciare come un verme. Quando non ho più avuto forze per muovermi due di loro mi hanno sputato in faccia e il loro capo si è abbassato i pantaloni e mi ha pisciato addosso. Riesco ancora a sentire il sapore e l’odore della sua urina. Gli altri ridevano, ridevano come pazzi incapaci di fermarsi.
Volevo piangere, ma le lacrime erano troppo orgogliose per scendere e lasciar uscire quel piccolo briciolo di dignità che mi rimane.
Anche se non sono morto, ci sono andato molto vicino.

 
Caro diario..
 
Le cose stanno peggiorando. I pestaggi si fanno sempre più frequenti e molti dei miei lividi fanno fatica ad andare via. Ai miei genitori riesco a tenerli nascosti ma non ai miei occhi.
Però oggi è successa una cosa abbastanza strana.
Ero al parco quando un bambino mi ha chiesto di giocare con lui. Sono sicuro che non dimenticherò mai i suoi occhi e il suo sorriso. Abbiamo giocato ed io ho riso per la prima volta dopo troppo tempo.
Gli ho promesso che ci saremmo rivisti domani e lui ne è stato felice.
Non sa che io sono un mostro.

 
Caro diario..
 
Mirco. Questo è il nome del bambino. Gliel’ho chiesto il giorno dopo che l’ho conosciuto. Pur avendo giocato con lui quel pomeriggio non gli avevo domandato il suo nome. Ora ci vediamo ogni pomeriggio.
Il suo sorriso riesce a spezzare le tenebre in cui mi sono nascosto.
È la prima persona che non mi vede come un mostro.

 
Caro diario..
 
Sono due giorni che il piccolo Mirco non si fa vedere al parco  giochi e uno strano senso di abbandono mi sta lentamente divorando.
È una cosa così stupida essersi affezionato a qualcuno?

 
Caro diario..
 
Il mio piccolo raggio di luce si è spento, per una stupida malattia, abbandonandomi nelle tenebre.
Ora ho solo pochi ricordi di quegli occhi e di quel sorriso che avevano illuminato la mia vita.
I miei compagni sembrano essere senza pietà e le torture si fanno sempre più pesanti.
Non ce la faccio più ad andare avanti..

 
Caro diario..
 
Da troppo tempo sto subendo tutto questo e non riesco ad andare avanti. Questa è l’ultima volta che ti scrivo. Ho preso la mia decisione e tu sarai il primo a saperla.
Vado a far visita al mio angioletto. Una visita da cui non ritornerò.
Per tutta la vita sono sempre stato emarginato da tutti. Sono sempre stato considerato un mostro e nessuna ha mai avuto pietà di me. Ho passato una vita nell’ombra, nascondendomi, soffrendo in silenzio nella solitudine. Ma, in qualche modo sono andato avanti, tra insulti e lividi.
Sono un sbaglio, un errore, la prova che anche Dio è umano.
Ho paura, tanta, ma non ho intenzione di tornare indietro.
Ho paura, tanta, ma sono morto così tante volte che una volta in più non potrà farmi male.
Devo ringraziare mia mamma per avermi donato te. Dille che le voglio bene e anche a papà.
La mia storia è finita, ora devo solo scrivere la fine..
 
Addio 
  
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