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Autore: VallyBeffy    04/08/2007    2 recensioni
HP6 spoiler - "Non sono un assassino". Allora come poteva spiegare la morte di Silente, le sue mani sporche di sangue innocente. Da che era stato costretto a scappare, non riusciva a pensare ad altro. E come se non bastasse doveva trascinarsi dietro il rampollo di casa Malfoy, troppo spaventato per potersela cavare da solo. E poi il Voto Infrangibile gli aveva legato le mani. Mentre Severus Snape si nasconde da tutti coloro che lo vogliono morto, scoprirà che essere babbani non significa necessariamente essere deboli. ---->CAPITOLO 26<----- Severus si voltò e guardò Eve dubbioso per qualche istante. Una sola persona aveva il permesso di chiamarlo Sev e non rispondeva certo al nome di “Eveleen Vane”. Lei sorrise ampiamente ed allungando la mano verso la sua maschera d’argento sussurrò alcune parole. -Questa non ti serve più.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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VallyBeffy risponde:

X PICCOLA VERO: forse perchè mi piace descrivere anche i piccoli movimenti dei personaggi. Non mi reputo ancora molto brava in questo, ma spero di migliorare per cercare di rendere tutto più coinvolgente.
X ESSE (snappina): aspettati da me un severus molto più sadico in futuro
X MIXKY: .tenterò di essere sempre così rapida =)
X PACCY: non sono ancora sicura di voler far incontrare Sev e Eve così presto...

News da VallyBeffy
Scusate il ritardo di questo capitolo, ma sono stata impegnata nelle riprese di un film. Chiedo venia!
Ad ogni modo, questa esperienza mi ha dato modo di immaginare una possibile trasposizione cinematografica di questa fanfic (anche perché mi è stato proprio proposto di trasformare la fanfic in un film). No, non potrei mai farla diventare un film. Certo, se fosse una produzione hollywoodiana potrei anche farci un pensierino, ma non credo che un film sia in grado di rendere al 100% il mio scritto.
No, il mio Sev rimane cartaceo, per la gioia di voi tutti che potete così continuare a sclerare dietro ai piccoli indizi che dissemino in ogni capitolo.


Fatture orcovolanti in arrivo per tutti coloro che non commentano! =)

VallyBeffy

Non sono un assassino

Chapter 23 – Strange events under the shower

Remus Lupin si materializzò di fronte alla porta di casa e subito si abbandonò ad un profondo sospiro: negli ultimi giorni ne erano successe di tutti i colori e chissà per quale ragione sentiva che le sorprese non erano finite. Non vedeva l’ora di potersi riposare qualche ora, ma prima doveva pensare a portare a termine il suo dovere. Portò le mani in tasca alla ricerca del mazzo di chiavi e quando lo trovò non ci pensò due volte ad aprire la porta d’ingresso ed entrare in casa propria. Per prima doveva mettersi in contatto con la professoressa McGranitt e per farlo avrebbe usato il camino. Sospirando, si levò la giacca e la posò sul logoro divano, per poi dirigersi verso un piccolo mobiletto sul quale giaceva un sacchetto. Lo afferrò e con esso si avvicinò al camino. Dall’interno del sacchetto afferrò un consistente pugno di polvere volante e lo lanciò nel focolare.

-Hogwarts, ufficio della preside McGranitt- disse con fermezza ed infilò il volto tra le fiamme. Immediatamente riconobbe l’ufficio della strega, un tempo appartenuto a Silente e si guardò attorno in cerca del volto di Minerva.
-Preside, la cercano.- disse dall’alto di una cornice Dippet, richiamando l’attenzione di Minerva sul focolare.
-Remus!- esclamò con sorpresa –Ci sono novità?-

-Le migliori.- rispose il mago –Eveleen Vane è stata liberata e potrei scommettere un sacchetto di galeoni che domani le sue foto saranno sulle copertine di tutti i giornali.-

-L’hanno liberata?-

-Capisco la tua sorpresa, è sembrano più che strano anche a me. Ci sono molte cose da chiarire al riguardo.-
-La ragazza come sta?-
-Non saprei dire se stia bene o male. A tratti sembra allegra, ma è chiaramente preoccupata da qualcosa. Non ha voluto raccontarci molto del suo soggiorno tra i mangiamorte, ma ha rivelato a me e ad Arthur di essere stata condotta alla presenza di tu-sai-chi due volte. Voleva il suo aiuto, ma nemmeno Eveleen ha saputo bene spiegarci perchè. Probabilmente i strattava di veleni.-

-Adesso dove si trova? Voglio parlarle al più presto.-

-Temo sarà difficile, Arthur l’ha condotta al Ministero da suo padre.-

-Allora posso dire addio alla speranza di parlarle...- rispose sospirando Minerva –Quando il ministro saprà della vicenda come minimo l’utilizzerà per far credere alla popolazione magica che l’Oscuro non è potente come sembra.-
-Non penso che Eveleen si lasci usare in questo modo. È una brava ragazza e sa il fatto suo nonostante la testardaggine. Ci sono speranze per la riapertura di Hogwarts?-

-Poche. Mancano alcuni insegnanti e gli studenti sono pochi, senza contare che se il ministero non ci dà i permessi, non possiamo fare nulla.-
-Mi domando se la liberazione della cara Eve possa giovare al malumore di Theodore e fargli cambiare idea su Hogwarts...- mormorò tra sé e sé Albus Silente, lisciandosi la barba nella sua cornice con aria distratta.

-Forse, ma non è detto. La paura gioca sovrana, in questo genere di casi.- intervenne Remus –Non credo che il ministro sia disposto a mettere in ulteriore pericolo i propri cari.-

-Dovremmo comunque tentare. Mandarò un gufo al ministro Vane e lo pregherò di venire ad Hogwarts per un consulto con me. Inoltre sarebbe un’ottima mossa cercare di convincere la figlia, Eveleen, ad accettare la cattedra che Albus aveva riservato per lei nel qual caso fosse...-
Minerva smise di parlare ed abbassò lo sguardo.

-Va tutto bene?-

-Sì, Remus, non ti preoccupare. Sono solamente un po’ confusa al riguardo...- la strega si voltò verso il ritratto di Silente e scambiò con esso un lungo sguardo –Certe volte ho come la sensazione che Albus lo sapesse.-

-Sapesse cosa?-

-So che è un pensiero orribile, ma davvero qualche volta ho l’impressione che Albus sapesse che sarebbe morto e persino chi l’avrebbe ucciso...-

-Se davvero lo avesse saputo non si sarebbe lasciato uccidere in quel modo assurdo. Era l’unica persona di cui tu-sai-chi avesse paura, sapeva di essere un elemento importante per portare a termine la guerra con una vittoria da parte nostra.-

-Ne sei proprio sicuro? Io ho seri dubbi dopo quella lettera scritta di suo pugno e giunta a me dopo la sua morte. Non si trattava di un testamento, ma quella sola richiesta da lui espressa, voglio realizzarla. Non so spiegare il motivo, ma voleva che quella ragazza insegnasse qui, nonostante non avesse alcun tipo di diploma o certificazione magica. Non riesco nemmeno a capire per quale ragione avesse scelto proprio quella materia...-

*

...oh yes, i’ll never forget that lips
no I won’t
...i’ll remember

oh and now, I know I’m lucky ‘cause I met you,
my pretty love.”

yes, my love
…i’ll remember”

Era assurdo il modo in cui quella vecchia canzone gli tornava in mente nelle situazioni più impensabili: sembrava quasi un bizzarro gioco del fato per ricordargli che il suo passato non poteva essere cancellato. Questo però Severus Piton lo sapeva bene e cercando di reprimere il sentimentalismo dei ricordi, uscì in strada pronto ad un nuovo scontro con gli auror. Come se non bastasse a rovinargli la giornata, l’idea che la sua vita fosse nelle mani della criminalità geniale di due ragazzini idioti il cui unico scopo nella vita era inventare scherzi, lo irritava non poco. Ebbene sì, l’unica possibilità che aveva di uscire da Diagon Alley tutto intero era riposta nei gemelli Weasley e nel loro negozio di scherzi. Il mangiamorte conosceva i due giovani abbastanza bene per poter credere che avessero deciso di sfidare il ministero con un bel camino illegale. Severus Piton pregò che lo avessero fatto. Crollare proprio ora, dopo oltre sedici anni di lotte e rischi sarebbe stato umiliante, nonché atroce. Aveva perso troppo per permettere all’Oscuro di portare a termine i suoi piani, non dopo quello che le aveva fatto.
Severus atterrò un auror e cercò di avanzare per Diagon Alley velocemente: il negozio dei gemelli non era molto distante, poteva vederne l’insegna a poche decine di metri. In un qualche modo a lui ancora sconosciuto, sarebbe arrivato all’ingresso dello stabile ed avrebbe cercato il camino incriminato. Se non lo avesse trovato o se la linea della metropolvere fosse stata bloccata, sarebbero stati guai seri. In tal caso, avrebbe dovuto marciare verso il Paiolo Magico, ma questa folle e suicida idea non lo allettava per niente.

*

L’acqua calda della doccia lo colpì sul capo, avvolgendolo con un’ondata di tepore. Remus Lupin non riusciva a smettere di pensare alle parole di Minerva McGranitt e all’ignoto legame che c’era tra Albus Silente e Eveleen Vane.

-Minerva, cerca di essere chiara, di quale cattedra si tratta?-

-Pozioni.-

-Pozioni!- mormorò tra sé e sé il mago, passandosi una mano fra i capelli. Non poteva non essere dello stesso avviso di Minerva e sentirsi confuso. No, Silente non poteva sapere che sarebbe morto di lì a breve. Non poteva sapere che sarebbe stato Piton a pronunciare l’anatema mortale. Non poteva sapere che ad Hogwarts sarebbe stata utile un’insegnante di pozioni. Albus non poteva averlo fatto, sapeva che con la sua morte sarebbe successo il finimondo e non li avrebbe mai lasciato solo l’Ordine di proposito.

Remus avvertì dei movimenti nella stanza a fianco.

-Ninfadora, sei tu?- domandò diventando subito irrequieto e domandandosi dove avesse lasciato la bacchetta scostò la tendina della doccia. La porta del bagno si spalancò di scatto ed un familiare viso femminile fece capolino: -Remus, sei qui?-
Un grido. No, due.
Il mago afferrò nuovamente la tendina e nascose il proprio corpo, mentre Eveleen Vane, viola in volto portò di nuovo a sé la porta nascondendovisi dietro.

-Cosa diavolo ci fai a casa mia?!- balbettò Remus sempre più confuso, cercando di ricordare dove avesse lasciato i vestiti –Come sei entrata?-

-Ho suonato il campanello e bussato, lo giuro. La porta non era chiusa bene e così io...-

-...così tu hai ben deciso di violare la mia privacy!-

-Mettila così,- rispose la magonò facendo capolino dal suo nascondiglio sorridendo –adesso siamo pari.-

-Pari un corno, io non ti ho vista nuda!- esclamò il lupo mannaro scostando la tendina quel tanto che bastava per spiare i movimenti della giovane donna –Ora, di grazia, vorresti uscire?-
I due si scambiarono un lungo sguardo: la testa di Remus Lupin assomigliava in modo imbarazzante ad un pomodoro, tanto che Eveleen non riuscì a non scoppiare a ridere.
-Sì può sapere cosa c’è di così esilarante?-

-Oh, nulla.- rise Eve –Semplicemente pensavo che staresti molto meglio senza quella tendina addosso.-
Remus fu preso dall’irrefrenabile impulso da lanciarle contro il primo oggetto contundente a portata di mano. Per la fortuna di Eve, si trattò solo di un pezzo di sapone.

  
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