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Autore: xadhoom    04/08/2007    2 recensioni
La vita dei giovani quattro marauders non si poteva certo definire tranquilla...In particolar modo dopo quella notte di luna piena...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Quant’è carino…”
“Wormtail, è la decima volta che lo ripeti!”
Un lieve rossore salì alle gote del Marauders biondo, non riuscendo a reprimere comunque lo sguardo intenerito rivolto verso il tenero bimbo che esibivano anche tutti gli altri. Era uno spettacolo dalla dolcezza indescrivibile osservare quella creatura dai grandi occhi azzurri lasciarsi tranquillamente imboccare dalle dolci mani di Remus e agitare allegramente le braccia ad ogni faccia buffa che il Marauder esibiva per farlo mangiare.
“Non dovresti criticare in questo modo Peter, Prongs…” esclamò improvvisamente Sirius, togliendo l’attenzione generale dal bebè “o forse sei solo geloso che Wormy non ti tenga più in considerazione?”
Le iridi di James si tinsero di stupore, poggiandosi un braccio sulla fronte con gesto teatrale:
“Mio caro Sirius, Peter…” spiegò, mettendo una mano sulla spalla dell’amico in questione “…non mi tradirebbe mai! Piuttosto tu dovresti provare gelosia” con un ampio gesto indicò il piccolo dalle labbra sporche di pappa –ai gamberetti e pesto-
“Adesso non sei più il bello di Hogwarts!” sghignazzò, mentre l’orgoglio del moro si rifiutava d’incassare l’accusa.
Rivolgendo una falsa occhiata torva al suo migliore amico, si apprestò a rispondergli a tono
“Spiacente, James, ma a meno che il piccolo non subisca un’improvvisa crescita d’età, io rimarrò sempre il più gran figo di tutte le scuole!”
A seguito della dichiarazione, seguì un lungo fischio…
“Non mi credete?!” sbottò, assumendo un’espressione indignata “tu guarda che amici….Moony!”
L’interpellato si voltò curioso, dopo aver slegato il bavaglio dal collo del piccolo. Incrociò lo sguardo fiammeggiante dell’amico, non capendo il perché di tanto ardore…
“Tu sei tra le persone che io maggiormente stimo, Remus…”
“…e apprezzi…”
“Zitto, James!…Allora, scegli tu!” dichiarò, indicando se stesso e il piccino tra le braccia del compagno “chi è più affascinante: io o lui?”
Il giovane dai begli occhi ambrati sbatté per vari secondi le palpebre confuso. Guardò prima il suo amico dalla lunga criniera nera, poi il bebè, poi ancora Sirius e poi il pargolo…Dopo essersi soffermato sul primo, sfociò in un profondo sospiro…
“Accidenti…mi dispiace talmente ferire i sentimenti dei più piccoli…”
Un sorriso di trionfo aleggiò sul volto di Black, mentre gli altri Marauders sgranavano gli occhi scioccati.
Il naso del piccolo si avvicinò a quello di Remus, sul quale quest’ultimo diede un piccolo bacio “…ma al cuore non si comanda, vero, principino mio?” mormorò stringendoselo al petto, mentre Sirius sprofondava in un baratro e James incassava i soldi della scommessa da Peter…
All’improvviso dalla pozza nera per terra risorse il giovane animagus, guardando il licantropo con occhioni da cucciolo bastonato:
“Ma Moony!” si lamentò, inginocchiandosi vicino a questi “avevi detto che ti dispiaceva ferire i cuori dei più piccoli…”
Due pozze d’ambra si rispecchiarono in due gemelle lacrimose, sorridendogli amabilmente
“E così è, Sirius…” gli confidò, facendogli una tenera carezza “perché come potrei chiamare altrimenti un poppante che si accinge a fare simili gare con un bimbo di soli pochi mesi ma dotato di un cervello maggiormente sviluppato del primo?!”
Il volto di Black assunse una lieve sfumatura rossa, mentre Prongs e Wormtail se la ridevano alla grossa. Alle risa si aggiunse anche il lupo mannaro e poco dopo, pure lo stesso Sirius.
“Auw, va beh, ho perso il titolo…” rise, incrociando lo sguardo allegro di Remus “però meglio tu di quel fetente di Malfoy!” e affermato questo, baciò l’estremità del naso del bimbo, che gli sorrise di rimando.
All’improvviso un orrendo sospetto pervenne alla mente di James
“Ehi, ragazzi…Che ore sono…?”
Il pensiero poco rassicurante si espanse…Quattro occhi si precipitarono sull’orologio sul comodino del licantropo, scoprendo con orrore…
“Oh, no! Siamo in ritardo!”

“Maledizione!” sbottò James mentre cercava d’infilarsi disperatamente la lunga tunica nera “questa è la quarta volta in una settimana! La McGonagall ci spennerà vivi!”
“No, non preoccuparti…spennerà vivo me! Voleva che la incontrassi prima della lezione per discutere sulla mia punizione. Come minimo mi trasformerà in un lombrico…” “Beh, così forse risulterai più affascinante!” ghignò James, chinandosi per evitare un cuscino lanciato da un rabbioso Sirius.
“Finitela! Non è questo il momento…” li rimproverò Remus raccogliendo i vari libri sparsi sul suo letto “sbrighiamoci o rischieremo di peggiorare la situazione! E pensare che Dumbledore mi ha nominato pure prefetto…”
“Un Marauder rimane sempre un Marauder, Moony…” decretò James, mentre Peter piangeva disperato.
“Ragazzi…” mormorò con voce disperata “non riesco a trovare la mia bacchetta! Non è più sul comodino…”
“Perché ce l’hai nei pantaloni, volpe!” gli fece notare Prongs afferrandolo per un braccio “andiamo, svelti!”
Con la grazia di quattro elefanti si precipitarono verso l’uscita, quando un improvviso lamento li fece arrestare. Il volto improvvisamente pallido di Prongs cercò sostegno nello sguardo degli altri, che non trovò…
“Ragazzi…” biascicò, sentendo le forze venir meno “e adesso cosa facciamo con lui?”

“Moony, mi deludi profondamente: non avevi un’altra idea da proporci?”
Questi gli indirizzò un’occhiata molto espressiva, costringendo l’amico a frenare la lingua. I quattro ragazzi correvano frettolosamente per i vuoti corridoi di Hogwarts… Vuoti, perché tutti gli studenti si trovavano a lezione. A parte loro, ovviamente…
“Ragazzi, bisogna trovare una scusa piuttosto credibile o stavolta la McGonagall ci costringerà a fare la manicure alla Cooman…Sirius, affretta il passo!”
Peter rabbrividì alle parole del compagno dalla pettinatura ribelle, augurandosi che la professoressa di trasfigurazione non fosse così sadica
Le sue labbra tremarono quando diede sfogo ai suoi pensieri: “Perché ho la bruttissima sensazione di una catastrofe totale…?”
“Perché sei un menagramo! Sirius, muoviti!” esclamò il moro, chiamando con l’unica mano libera dai libri il compagno diversi metri più indietro, che sembrava estremamente affaticato dalla grossa borsa che gravava sulla sua spalla destra.
“Dov’è quella maledetta aula di trasfigurazione?!” sbottò James, mentre Remus lanciava uno sguardo carico di preoccupazione dietro sé.
“Tutto bene, Sirius?” chiese, avendo notato il respiro dell’amico farsi sempre più affannato.
Black si rispecchiò nelle pozze d’ambra del compagno, perdendocisi dentro come ogni volta…Vedere la preoccupazione negli occhi di Remus e indirizzata proprio alla sua persona avrebbe estasiato Sirius, in un’altra situazione. Ma non in quella…
La spalla sulla quale poggiava la cinghia della borsa gli faceva un male cane, ma non poteva mostrarsi debole di fronte al suo dolce lupetto.
“Si, tranquillo…Mi chiedevo solo come riusciremo a non farlo scoprire”, mormorò guardando in basso, incontrando il viso addormentato del piccolo…
“Come avrete capito, l’incantesimo –Stuperifom- richiede un grande quantitativo d’energia. Ora, per…”
La voce della McGonagall fu stroncata da uno sbattere di porta, seguito dall’ingresso di quattro giovani ragazzi col fiatone e l’aspetto trasandato.
L’espressione della professoressa non poteva apparire più nera in quel momento…
“Bene, bene…Potter, Black…i due ritardatari di routine. Stavo in pena…ancora qualche minuto e avrei pensato che foste malati…Ma con voi c’è anche il signor Pettigrew. Alla fine sono riusciti ad incastrare anche lei. Ma quello che mi delude maggiormente è lei, signor Lupin!”
Remus assunse un’aria profondamente imbarazzata e colpevole, mentre la vice-preside lo squadrava con disapprovazione.
Povero Moony…si ritrovò a pensare Sirius, terribilmente dispiaciuto per la situazione. Di certo non aiutavano le risatine che Malfoy, Snape e la sua banda lanciavano dal loro gruppetto. Guarda che sorrisini idioti…Quanto avrebbe voluto cavargli i denti!
Voltò lo sguardo di scatto sul suo povero licantropo, struggendosi alla vista del suo compagno in quello stato: Le sue stupende pozze d’ambra colme di dispiacere, il suo viso afflitto e chinato verso il basso come in gesto di scusa e le sue carnose labbra martoriate dai bianchi denti… Nooo! Non quelle labbra che Sirius avrebbe tanto voluto assaporare per scoprire se fossero realmente morbide come lo erano nei suoi sogni…
Ehm, ma non doveva divagare! Piuttosto…
“E’ colpa mia, professoressa McGonagall!” esplose, beccandosi lo sguardo di tutti i soggetti presenti in quell’aula.
L’insegnante di trasfigurazione interruppe la sua ramanzina, portando il suo sguardo ora interrogativo e corrucciato sul giovane Black.
“Vede…ieri sera ho fatto un po’ tardi e così il tempo per fare i compiti si è ridotto essere tra le prime ore del mattino…” spiegò, mentre vide di sfuggita gli occhi stupiti del licantropo osservarlo “e i compiti erano veramente lunghi e difficili, ovviamente escluso il suo, professoressa! “ si affrettò a precisare con un sorriso, scatenando le risate della classe.
“E siccome le mie palpebre cominciavano ad appesantirsi, Remus ha avuto il buon cuore di aiutarmi. Ecco perché siamo arrivati tardi…Sa, essendo Mo…Remus!, quello che di solito ha il compito di svegliarci in tempo, che non sempre gli riesce con me!, abbiamo finito col arrivare in ritardo. Ma la colpa è soltanto mia.
Beh, professoressa…A meno che lei non si sia al servizio del capo della casa degli Slytherin, penso non le convenga togliere punti ai Gryffindor, se non vuole perdere la coppa…” terminò con un sorriso, scatenando –oohhh!- di ammirazione da parte della sezione femminile dell’aula. Ovviamente a parte la professoressa McGonagall…
“Ti assicuro, Black, che la qui presente presidentessa dei Gryffindor non stringe alleanze di questo genere. Certo avrei maggior agevolezza se non dovessi punire uno sbruffoncello e il suo degno compare almeno due volte al giorno!” sbottò, scoccando un’occhiata esplicita a lui e al ragazzo dalla chioma ribelle, che finsero di guardare altrove.
“A parte questo, potrei conoscere il motivo delle tue ore piccole di ieri, Black?” chiese con voce innocente, affatto consona allo sguardo indagatore che sfoderava…
Per un istante l’animagus non seppe cosa rispondere…Cavolo, quella strega riusciva sempre a fregarlo! Che s’inventava? Un appuntamento con qualche bella ragazza? Si, così si sarebbe assicurato cento punti in meno alla casa, dato che erano vietati appuntamenti notturni in qualsiasi luogo…
E poi non voleva fanfaronarsi davanti a Remus…Voleva che lui capisse che nel suo cuore non c’era spazio che per i suoi dolci occhioni d’ambra…
Così belli e caldi…Uniti alle sue carnose labbra che da tempo immemore desiderava baciare…
Dio…come avrebbe voluto poterlo stringere a sé e… Auuugh! Ci stava ricadendo! Concentrazione, concentrazione ci voleva!
Che diamine doveva dire? Cosa cavolo si poteva inventare?!
“Direi che qui subentro io, professoressa!”
Per un’altra volta l’attenzione fu nuovamente spostata. L’insegnante sospirò, avvertendo un forte mal di testa…James invece appariva più sorridente che mai, tanto che strizzò l’occhio di nascosto al suo compare.
“Sa, io cerco sempre di far colpo su una certa persona e…” I due mori si guardarono perplessi l’un l’altro, per poi fissare interrogativi la donna
“Ne ho abbastanza delle vostre spiegazioni che, detto per inciso, mi stanno facendo perdere ore preziose di lezione, quindi siete pregati di accomodarvi ai vostri posti e chiudere quelle vostre dannate boccacce!”
I due animagus sorrisero entusiasti, per una volta assolutamente concordi con l’ordine della professoressa.
Scambiarono uno sguardo d’intesa anche con Wormtail, al settimo cielo per essere riuscito a sfuggire ad una sicura punizione, mentre Moony…
Il volto di Moony traspariva un velo di tristezza, che non sfuggì al giovane Padfoot, al quale non passavano mai inosservati i cambiamenti d’umore del licantropo . Stava per chiedergli cos’avesse, quando all’improvviso una notizia del tutto imprevista non giunse alle sue orecchie.
“Cosa?” biascicò incredulo insieme agli altri tre Marauders, sperando che la McGonagall stesse scherzando…
“Mi avete sentito benissimo” proclamò questa, sedendosi alla cattedra “cinque punti verranno tolti a Gryffondor per ciascuno di voi. Le regole, come tali, vanno rispettate. Ah, Black, terminata la lezione fermati un attimo qui, dobbiamo ancora discutere sulla tua punizione per esserti addormentato ieri…”
A nulla valsero i tentativi di farle cambiare idea, fatto che fece crepare dalle risate il gruppo degli Slytherin capitanati da Malfoy e Snape e innervosire a dir poco gli studenti della casa dei Gryffondor.
“Questa è la volta buona che ci linciano…” mormorò Prongs sprofondando nel banco, mentre vagava con lo sguardo verso un gruppo di femmine dei Gryffondor. Intercettò lo sguardo della persona che gli interessava e certo il carico d’odio e disprezzo che lesse in quelle verdi pupille non contribuì a farlo sentire meglio.
“Ragazzi, dobbiamo assolutamente recuperare questi punti…” meditò Wormtail cercando di non farsi scorgere dalla McGonagall che intanto era ritornata a spiegare. D’un tratto si girò verso Remus, come folgorato da una grande idea
“Remus! Tu sei un prefetto: potresti togliere qualche punto alla casa degli Slytherin per impedir loro di superarci troppo nella graduatoria! E poi potresti farlo anche con i…” ma si bloccò, quando vide il fermo sguardo del lupo mannaro.
“Levatelo dalla testa, Peter! Non è mia intenzione agire slealmente per recuperare i punti perduti. Cercherò di darmi maggiormente da fare nello studio…
Piuttosto…” sussurrò, a voce talmente bassa da poter essere udito solo da loro “come sta il piccolo?”
Tutti indirizzarono lo sguardo verso Sirius, che a sua volta lo diede alla borsa sulle sue ginocchia…
“Tutto ok…” bisbigliò, tranquillizzando gli animi dei compagni “…il bimbo se la sta dormendo alla grossa. Dovrò ringraziare il professor Vitious per quell’incantesimo sul sonno…”
“Si, però se ti ricordi dura solo un'ora…” rammentò preoccupato il biondo, tormentandosi le mani.
“Beh, allora speriamo che lui decida di prolungare il soggiorno da Morfeo…” decretò Remus, cominciando a provare l’incantesimo –Stuperifom-…

Arrivando alla fine della lezione i Marauders, grazie al talento dei due scapestrati e alla conoscenza del licantropo, riuscirono a recuperare cinque punti ciascuno, rimediando un poco al disastroso punteggio che loro stessi avevano provocato; la McGonagall concesse loro persino un sorriso, rivolto solo a Lupin, però, che riuscì ad esporre correttamente la biografia del creatore dell’incantesimo –Stuperifom-.
“Ben fatto, Moony…” si complimentò James a bassa-voce quando l’amico ritornò a sedersi “con questo tuo intervento abbiamo recuperato già 15 punti! Ora, vediamo…settimana prossima ci sarà Gryffondor contro Ravenclaw e poiché ci giocherà il sottoscritto, la vittoria è assicurata e con lei i punti extra!”
“Viva la modestia…” mormorò Sirius, fingendo di prendere nota dei compiti assegnati “però devo ammettere che non giochi poi tanto da schifo…”
“Come –tanto da schifo-?!” protestò il compagno.
“…quindi ciò dovrebbe andare a nostro vantaggio” s’intromise Peter, facendo qualche rapido calcolo sul foglio davanti a sé.
“Esatto, ma per questo non dobbiamo più cacciarci nei guai, specialmente VOI DUE!” disse Remus, calcando bene le ultime parole e squadrando i due mori in questione “se possedete un po’ d’orgoglio complessivo, come è, contribuirete a far vincere Gryffindor anche quest’anno. Siamo intesi?”
“Si, mamma-prefetto…” mormorarono chinando la testa, suscitando l’ilarità di Peter, e anche di Remus.
“U-uugh?”
I quattro si bloccarono…Cos’era stato quel verso? Tesero nuovamente l’orecchio… Nulla, probabilmente era stato un rumore da fuori…Difatti la finestra era aperta…
“Auh?”
Di nuovo! Ma che…
“Grooown!”
Stavolta il rumore suscitò vari risolini da parte di buona parte della classe, di cui per fortuna la McGonagall non si accorse. James alzò gli occhi al cielo “Per la miseria, Peter! Controlla il tuo stomaco, che diamine!”
L’accusato arrossì improvvisamente, mentre Padfoot si accinse a dare man forte all’amico “Ha ragione, Peter! Cerca di resistere: manca poco all’ora di pranzo. Oppure si tratta di un problema fisiologico?”
“Piantatela, voi due! Sapete che poi si offende…” li rimproverò Lupin con aria severa, poggiando una mano sulla spalla dell’amico dalle guance infuocate. Quest’ultimo cercò di darsi un contegno, asciugandosi le lacrime agli angoli degli occhi: “Scusami, Wormy…ma lo sai che ti voglio bene, in senso platonico ovviamente e…”
“Auuuuh?!”
Il discorso rimase troncato a metà…Di nuovo…
I ragazzi giudicarono impossibile che provenisse dal gruppo di Malfoy, per quanto lo considerassero capacissimo di simili versi. Ma, come loro, essi guardavano a destra e a sinistra dell’aula, per cercare di carpire nuovamente il rumore…
“A-auuuuuuhhh…”
Stavolta la tonalità risultò maggiormente alta, tanto che se ne rese conto persino la McGonagall, che lasciò perdere per un attimo di aiutare uno Slytherin nella riuscita dell’incantesimo e tese anch’essa l’orecchio. E questo allarmò non poco Remus…
“Ragazzi…” mormorò, soffermando uno sguardo trapelante di rabbia e nervosismo sui più scapestrati dei Marauders “se è uno dei vostri soliti scherzi, vi avverto: smettetela subito! O finiremo nei guai.” “E’ la verità, Remus!” esclamò Sirius, dando man forte all’amico “Non siamo stati noi!”
Il bel ragazzo dagli occhi ambrati scrutò attentamente i compagni, indeciso se credergli o meno. Ma quando incontrò le grandi iridi di Sirius, annuì.
“Scusate…” mormorò, abbassando il capo e sentendosi un poco in colpa “ma allora che cos’è questo verso?”
Nessuno dei due rispose. Non riuscivano proprio a capire cosa…?
“Ragazzi…”
Tre paia d’occhi si concentrarono su Wormtail, il cui viso era diventato estremamente pallido…
“Temo che sia…”
Alzò un dito su Sirius, indirizzandolo verso il basso “…lui…” mormorò, folgorando le menti degli altri Marauders. Maledizione! Se n’erano completamente scordati, si ritrovò a pensare il giovane dai lunghi capelli corvini chinando il capo di scatto, incontrando due grandi pozze azzurre assonnate che guardavano confusamente davanti a sé. Quando il bimbo si rese conto di essere osservato, concentrò la sua attenzione su quella testa mora che gli sembrava vagamente familiare…Ma si! Era quel ragazzo dalla faccia simpatica…
Fu rallegrato dalla sua vista, tanto da emanare un grido festoso che invece scatenò brividi di panico al suo indirizzato.
Sirius assunse un’aria terrorizzata, cercando con lo sguardo l’aiuto dei compagni: “E adesso che facciamo?!”
Frattanto il bimbo, incurante di trovarsi in una situazione piuttosto complicata, volle richiamare l’attenzione del quindicenne su di sé, incitandolo con alte grida
“Uaaaahhhh…”
“Uuuahh! Accidenti, quanto sono stanco!” esclamò James, compiendo un ampio gesto di sbadiglio “Mi perdoni, professoressa. Sa, i postumi dell’altra sera…”
Il sorriso che sfoderò difficilmente avrebbe funzionato con la McGonagall, tuttavia questa decise di lasciare perdere quel piccolo scapestrato e riconcentrarsi sulla lezione, non prima di aver raggelato con lo sguardo lo studente.
“Bene, ora riproviamo assieme l’incante…”
“GUUUAEEEE…!”
“…EEEHI, Evans! Mia bellissima! Che ne diresti di uscire con me, domani?!”
"POTTER!” gridò la McGonagall con espressione furente, mentre la rossa in questione cercava di nascondersi dalla vista di quell’idiota che a quell’esclamazione era addirittura balzato in piedi.
Il ragazzo socchiuse gli occhi, sfoderando uno smagliante sorriso: “Mi scusi, professoressa…Ma siccome ad ogni dichiarazione d’amore la Evans mi risponde con epiteti assai poco galanti, pensavo che davanti a lei forse sarebbe stata un poco più dolce…” terminò strizzando l’occhio alla sua bella, il ché scatenò in lei la scintilla…
La giovane si alzò infatti in piedi di scatto, fulminando il moro con lo sguardo dopo essersi rivolta all’insegnante: “Mi rincresce incredibilmente, professoressa, ma…SE PENSI CHE USCIRO’ MAI UN GIORNO CON TE, NON DUBITARE, LO FARO’! MA SOLO PER VENIRE AD ASSISTERE AL TUO FUNERALE, SCHIFOSISSIMO E VANESIO VERME!” Terminata la sfuriata la Gryffindor si risedette, lasciando un James completamente stravolto e spiazzato e una McGonagall abbastanza confusa, anche se trapelava una certa aria divertita.
Trascorsi alcuni attimi di silenzio, interrotti solo dai mormorii d’accordo e conforto rivolti a ciascuno dei due studenti, la caparbia strega ritrovò l’uso della parola: “Bene, Potter, direi che hai ricevuto la tua risposta…Ora lasciamo da parte ogni distrazione e, lo ripeterò per l’ultima volta!, concentriamoci sulla lezione. Potter, torna e sederti e non temere: non ti infliggerò alcun castigo. Penso che tu sia stato già punito a sufficienza…” dichiarò, osservando la faccia ancora pietrificata del quindicenne, il quale venne richiamato alla realtà con uno strattone di Pettigrew, sbattendolo sulla sedia.
“Diavolo, James! Si può sapere che ti è preso?!” sbiascicò il biondo asciugandosi il sudore dalla fronte.
“Fa silenzio, Peter. Il suo intervento ha fatto si che non ci scoprissero…” sbottò Remus, ritornato a respirare normalmente.
Scoccò uno sguardo colmo ti timore verso il suo compagno dai lunghi capelli corvini, che teneva la mano sinistra dentro la borsa sulle sue ginocchia.
“Tutto bene, Sirius?”
Il moro annuì, un po’ accigliato.
“Si, se avessi saputo prima che ci voleva così poco per farlo calmare…” sibilò, fissando torvo quella creaturina succhiare il suo dito come se fosse stato un ciucciotto “Per fortuna l’intervento di Prongs ci ha parato il fondoschiena. Perdonami, amico…” mormorò, fissando dispiaciuto il suo mio migliore amico dal volto ancora paralizzato “non volevo che la Evans ti desse così addosso. Cerco che ha proprio un bel caratterino…”
Il bel giovane dagli occhi ambrati sbuffò.
“Io al suo posto avrei fatto la stessa cosa…”
“Davvero?” chiese sgomento Padfoot, guardando con interesse il licantropo.
In lui si stava formando il pericoloso desiderio di provare le parole di Lupin dichiarandosi a sua volta, quando un sospiro da parte del ragazzo al suo fianco lo fece desistere.
“Ehi, amico…” mormorò, sfoderando un sorriso incoraggiante al capo chino di Prongs “non fare quella faccia…vedrai, andrà meglio la prossima volta…”
“James…” si unì Remus con voce triste, poggiando una mano sulla spalla del compagno.
Sembrava veramente giù…Certo, sapevano bene quanto la Gryffindor dalla criniera rossa gli piacesse, ma non si sarebbero mai aspettati una simile reazione…In fondo, ricevere insulti dalla ragazza stava diventando un fatto all’ordine del giorno per l’animagus…Ma stavolta sembrava esserci rimasto veramente male…
“Ragazzi…” sussurrò infine il soggetto che sembrava in preda alla disperazione “…l’amo da impazzire!”
Per miracolo i tre Marauders non caddero a terra… “Co-come?!” sbiascicò incredulo Peter, mentre gli occhi di James cominciavano a brillare.
“Avete visto come mi ha risposto?!” mormorò eccitato, non curante degli sguardi sgomenti dei suoi amici “E con che tono! Non credevo si sarebbe azzardata con la McGonagall presente…E’ veramente una ragazza straordinaria… Dev’essere mia!”
La decisione che si leggeva nei suoi occhi non lasciava presagire futuri rosei…Moony e Padfoot si scambiarono un’occhiata divertita. James rimaneva pur sempre James…

“Per oggi è tutto ragazzi, ringraziando il cielo… Potete andare. Black, rimani un attimo, per favore, dobbiamo discutere della tua punizione…”
Una nuvola di depressione si abbatté sul ragazzo dai lunghi capelli corvini. Lasciò la preziosa borsa nelle mani di James, il quale gli sussurrò un –in bocca al lupo- e si trascinò coi piedi fino alla cattedra, dove l’insegnante stava sistemando le sue cose.
“Bene, Black…penso di avere già una mezza idea su cosa farti fare…” dichiarò, guardando di sottecchi il volto afflitto dello studente.
“A me va bene tutto, basta che non si tratti di pulire le scarpe a Snape o Malfoy, …”
Un lieve sorriso si accennò sulle labbra della McGonagall. “Tranquillo, non sono così sadica, per tua fortuna…No, dovrai solamente pulire e sfamare gli animali di Hagrid e aiutarlo in alcune sue faccende…Black, cosa ti prende?” chiese, notando il pallore improvviso che aveva assunto il giovane.
Quest’ultimo deglutì, sforzandosi di non urlare… “Professoressa…lei mi fa sembrare il pulire le scarpe a Snape una cosa piacevole…” mormorò, scatenando un piccolo riso dall’insegnante “dico sul serio, professoressa! Le bestie di Hagrid sono un vero pericolo pubblico. Una volta una sua –talpira- ha quasi staccato il naso di Peter a morsi solo perché le si era avvicinato troppo!”
La strega finì di sistemare le sue carte con assoluta tranquillità, facendo sorgere il sospetto a Sirius che il suo obbiettivo fosse proprio eliminarlo…Ma improvvisamente la donna riprese a parlare
“Sono sicura che sarai più accorto di Pettigrew, Black, e che saprai applicare i tuoi studi di –cura delle creature magiche- in modo corretto…Ora, se mi vuoi scusare, ho una riunione di lavoro col professor Dumbledore. Buona giornata, Black…” disse, afferrando la borsa e dirigendosi a gran passi verso la porta.
Il giovane Marauders stava meditando al suicidio, quando la voce dell’insegnante lo richiamò inaspettatamente…
“Oh, Black?”
“Mh?” mugugnò lui, voltandosi verso la porta.
“Non credere che non abbia capito che oggi ti sei comportato da idiota, peggio del solito, solo per difendere il signor Lupin…”
Il volto dell’animagus divenne rosso acceso, non sapendo cosa ribattere…Dopotutto c’aveva completamente azzeccato!
“Mi raccomando solo di una cosa, Black…” esclamò infine la McGonagall prima di andarsene definitivamente “cerca di non influenzarlo negativamente…Altrimenti rovineresti uno dei miei prefetti preferiti.”
Lasciato solo ai propri pensieri, il ragazzo poté finalmente lasciarsi cadere su una sedia. Poggiò una mano sul proprio cuore, pregando che i battiti riprendessero un ritmo regolare. Che razza di situazione!
La McGonagall aveva smascherato subito i suoi veri sentimenti. Cavolo, ma li lasciava trapelare così facilmente?! Se così era, doveva assolutamente rimediare, altrimenti…
“Sirius?”
Una voce tanto angelica non poteva che appartenere ad una persona…Si voltò di scatto, con fretta impaziente, totalmente dimentico dell’insegnante di trasfigurazione, perdendosi negli occhi più belli che fossero mai nati…Ma stavolta avevano qualcosa di diverso…Una luce diversa, come se…ci fosse qualcosa che li rattristasse. Si, tristezza era il sentimento che individuò avvicinandosi all’amico dalle iridi ambrate, subito abbassate non appena il moro gli si era fatto vicino…
“Remus…che hai?” chiese con una nota di preoccupazione nella voce, poggiandogli una mano sulla spalla. Il licantropo tentennò un poco, trovando terribilmente interessante guardare la punta delle proprie scarpe… “…che…punizione ti ha affibbiato, la McGonagall?”
Il moro sgranò gli occhi, sorridendo allegro allegro all’amico. “Niente di preoccupante, l’incubo Snape è scongiurato…” scherzò, riuscendo a far sorridere lievemente l’altro “dovrò solo occuparmi delle creature di Hagrid…Remus? Remus?! Ti senti bene?!” chiese, scrollando preoccupato il compagno, il quale aveva assunto un pericolante colorito bianco…
Il giovane dagli occhi ambrati si portò una mano sulla fronte, cercando di respirare in modo normale.
“Sirius…” mormorò, ritrovando il coraggio di guardare l’amico in faccia “è troppo pericoloso! Le creature di Hagrid, non sono…beh…”
Black sorrise.
“Non sono docili come me, intendi?”
L’altro lo guardò bieco, facendo un gesto spazientito con la mano
“Sirius, non scherzare su una cosa così seria! Ti rendi conto che i suoi animali rischierebbero di ferirti gravemente o…”
Tremò, serrando un attimo le palpebre.
“Devo parlare con la McGonagall! Chissà, forse riesco a convincerla a cambiarti punizione…Che ne so, massimo ti farà pulire qualche bagno oppure riordinerai la camera da letto della Cooman…Certo, quest’ultima non è un granché come punizio…”
Il torrente delle sue parole fu bloccato da una mano di Sirius, che gentilmente si era posata sulle sue labbra. Guardò confuso l’amico, che a sua volta lo stava fissando con estrema dolcezza.
“Tranquillo, Remus…vedrai che non mi succederà niente di male…” “Ti ho detto di non preoccuparti…Figurati se la McGonagall mi farebbe fare qualcosa di pericoloso…Voglio dire, ne sarebbe capace, soprattutto nei miei confronti, ma non credo sia malvagia fino a questo punto…Aspetta un attimo, ma stiamo parlando della McGonagall?! Oh, cacchio!”
esclamò, cominciando a temere una qualche losca vendetta nei suoi confronti.
La sua preoccupazione cessò quando sentì la fresca risata di Lupin giungergli alle orecchie.
“E adesso si può sapere perché ridi? Oseresti sperare in una mia prossima scomparsa?!” ringhiò finto arrabbiato, beandosi di quella dolce visione che si manifestava davanti a lui.
Il lupo mannaro si asciugò le lacrime dagli occhi, cercando di ritornare serio
“No…ah ah!…E’ solo che tu riesci sempre a farmi ridere…”
L’altro sembrò meditare un attimo… “Allora forse farei carriera come comico…”
Remus scosse la testa con aria divertita. Poi, inspiegabilmente, un nuovo velo di tristezza si dipinse sulle due stupende pozze d’ambra.
“…tu cerchi sempre di farmi sentire meglio…Io invece riesco solo a procurarti guai…”
Sirius sgranò gli occhi, guardandolo confuso. “Che stai dicendo?”
Al di fuori della finestra, gli studenti chiacchieravano felici, ridendo e scherzando spensierati. Il prefetto si avvicinò a quelle voci, portando lo sguardo sull’allegro scenario e lasciando che i luminosi raggi del sole lo riscaldassero. In quel momento non poteva apparire più bello agli occhi di Sirius…
“E’ a causa mia se…la McGonagall ti ha dato questa punizione”
Il moro non riuscì a trapelare il suo stupore “Cosa?!”
“E’ così, Sirius!” esclamò con impeto il lupo mannaro, voltandosi a fronteggiarlo “Credi che non abbia capito che oggi tu ti sia esposto in prima persona solo affinché la professoressa non se la prendesse con me?!”
Il panico e il rossore avvolsero l’animagus dai lunghi capelli corvini. Accidenti! Ma allora si notava veramente così tanto! E adesso? Calma, Sirius, non farti prendere dal panico…Potresti spiegargli tutto prima che ti insulti definendoti un maniaco e chissà, magari sarebbe indulgente e…
“Ti sono grato per quello che fai, sei un vero amico, ma non posso permetterti di continuare in questo modo…”
Amico?! Aspetta un attimo…Ma allora non aveva capito niente! Che sollievo…
“…Sirius? Sirius, mi stai ascoltando?” chiese Lupin al rumoroso sospiro che l’amico lanciò
“Eh? Ah! Si, si, certo! Però trovo che tu ti stia facendo dei complessi per nulla.”
“Per nulla?!” esclamò Remus sgranando gli occhi “Sirius, tu non sai quello che dici! A causa mia rischiavi di ricevere un'ulteriore punizione e poi i punti persi…”
“Remus!”
Il ragazzo tacque, incrociando lo sguardo gentile che l’amico, ora con le mani appoggiate alle sue spalle, gli rivolgeva.
“La mia punizione è dovuta solo alla mia tendenza di…lasciare momentaneamente la classe con la mente per andare a fare quattro chiacchiere con Morfeo…” spiegò, scatenando una piccola risatina in entrambi “e riguardo ai punti persi…beh, quelli sapevamo che ce li avrebbe tolti in partenza, conoscendola”
Remus annuì lievemente, ritornando finalmente col suo solito gentile sorriso sulle labbra. Sentì le calde mani dell’amico sfiorargli le guance, sorprendendolo un poco… “Ecco, così…Ritorna ad essere il dolce e sorridente Moony che conosco…E non t’azzardare più a dire che mi procuri guai, chiaro?” disse con tono fermo, ma con un’espressione dolce sul volto.
L’amico rispose sorridendo, facendo qualche passo indietro. “D’accordo, allora d’ora in poi dirò che sei tu a procurarli a me!”
“Cosa?!” ringhiò, prima di rincorrere il suo lupo mannaro dietro la porta.


Continua…

  
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