Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Dryas    16/01/2013    6 recensioni
Konoha ha un solo liceo. Lì tutti si conoscono, tutti sanno tutto di tutti, o almeno così credono. E' per aiutare un'amica che Tenten si mette in gioco, anche se questo comprende avere a che fare con lo scontroso e arrogante Neji Hyuga. Dalla sua parte ha Rock Lee, sempre pronto a sostenerla e proteggerla, e Kiba, il suo primo travolgente amore, ma basteranno per vincere Sasuke Uchiha? Una storia di pregiudizi e di sorprese, di amore e di odio, di dolore e di speranza. E tutto nasce in un liceo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


L’arte di convincere










Tenten si recò all’ospedale un po’ meno angosciata dall’idea di dover trascorrere tutto il pomeriggio con Neji. A quel punto era incuriosita dal capire se le sue parole della sera prima fossero solo un bluff o se davvero stesse sbagliando nel giudicarlo. Anche Hinata quel giorno sembrava più serena, ma non fece a tempo a chiederle il motivo di tanta solarità che il gelo calò nella stanza settantacinque del reparto di terapia intensiva.
-Padre- sussurrò Hinata, non appena ebbe riconosciuto l’altra figura che aveva fatto il suo ingresso senza nemmeno bussare o preoccuparsi che la malata stesse dormendo.
-Sei sveglia- disse l’uomo, guardandola per un attimo –e lei chi è?-
Tenten si accorse solo in quel momento che Neji si era alzato per poi spostarsi accanto a lei. Spalancò gli occhi notando l’estrema somiglianza tra i due, e non poté fare a meno di osservarli divertita.
-Un’amica di Hinata- intervenne Neji, con voce grave.
-Mi chiamo Tenten- precisò lei con un sorriso, ma subito la sua cordialità venne annientata dallo sguardo di fastidio e disgusto con cui Hiashi la investì. Non la degnò di altra attenzione e si mise immediatamente a dare ordini a destra e manca per avere ogni medico a sua disposizione. Alla  figlia, però, non chiese nemmeno come si sentisse.
-Esci- le disse Neji, abbassando la voce –lui non ti vuole qui-
-Non c’è motivo per cui io debba uscire- protestò Tenten, incrociando le braccia.
-Esci ti ho detto!- disse con ostinazione l’altro –non ti farà più mettere piede qua dentro se gli darai fastidio e ti assicuro che lo stai già facendo-
-Beh, il fastidio è reciproco- sibilò lei, che però si avviò a passo lento verso l’uscita indossando una maschera di malumore sul  viso. Non si allontanò di molto, ma si sedette sulle sedie che incorniciavano il corridoio appena fuori dalla stanza di Hinata. La sua speranza era quella di origliare il più possibile, ma sembrava che gli Hyuga comunicassero con gli ultrasuoni perché dall’interno non provenne alcun suono.
-Neji ti ha cacciata?-
Rock Lee arrivò all’improvviso e si sedette accanto a lei.
-Cosa ci fai qui?- gli domandò sorpresa –mi stai ancora pedinando?-
-Lo sapevo che senza di me non saresti riuscita a tenergli testa- continuò lui gongolante –è un osso duro, lo Hyuga-
-Non mi ha cacciata- protestò lei –è stato Hiashi. Siamo sicuri che quell’uomo abbia il sangue nelle vene? Secondo me non è umano, assomiglia più a un demone-
-Povera Hinata, che inquietante riunione di famiglia-
-Non ho ancora capito perché sei qui- insistette l’altra, sospettosa –sai che Neji caccerà te, non è vero?-
-Non sono venuto per Hinata, a dire la verità-
-E allora perché sei qui?-
-Per la notizia che mi hai dato stamattina- rispose l’altro, diventando serio –non ho fatto altro che pensarci tutto il giorno-
-E’ un appuntamento, Lee, e dovrei essere io quella ossessionata, non tu- protestò Tenten –sei insopportabile quando fai così-
-Mi sto solo preoccupando per te- ribatté l’altro –io non mi fido di Kiba e mai lo farò, ma ho trovato la soluzione-
Rock Lee si portò una mano alla tasca della giacca ed estrasse un foglio di carta. Mentre lo porgeva a Tenten sul suo volto c’era un sorriso soddisfatto e gioioso, con cui sperava di contagiare anche l’amica.
-Cosa hai fatto?!- esclamò lei, e in quel momento la porta della stanza di Hinata si spalancò. Hiashi uscì e fu subito raggiunto dallo stuolo di parenti che si era portato con sè. Se ne andò senza degnarli di un saluto benché si fossero trovati praticamente uno di fronte all’altro.
Prima ancora che Lee potesse aggiungere qualcosa, Tenten era scattata dalla sedia e l’aveva lasciato solo. La trovò indaffarata a raccogliere zaino e giacca nella camera di Hinata, con la quale si stava scusando per la sua partenza improvvisa.
-Stai scappando, Tenten?- decise di fermarla, affrontandola di petto.
Neji alzò un sopracciglio, vagamente interessato alla risposta della ragazza, e Hinata sembrò ancora più confusa da tutta quella situazione.
-Rock Lee, se non ti togli, giuro che ti passo sopra- lo minacciò lei.
-Tu hai detto che questa volta saresti stata pronta per ogni eventualità- continuò l’atro –ecco, questa è l’unica precauzione di cui hai bisogno-
Le sventolò il foglio di carta di fronte al naso e Tenten con un gesto rapido della mano lo afferrò e lo stropicciò, per poi lanciarlo nel cestino. Era così arrabbiata con Rock Lee che era davvero tentata di prenderlo a calci.
-Non ne ho bisogno- rispose a denti stretti.
-L’occhio nero e i lividi che ho visto sulle tue braccia sembrano dire il contrario- ribatté con una sicurezza che sfiorava l’impertinenza.
-Tenten, cosa sta succedendo?- domandò Hinata, con voce flebile e preoccupata –perché hai dei lividi?-
-Non li ho, Hinata- cercò di rispondere con calma –e mai li avrò-
-E’ stato Kiba Inuzuka- confessò alla fine Lee, e questo fu il limite di sopportazione di Tenten. Con una spallata lo oltrepassò e lasciò la stanza senza mai voltarsi indietro. Non era arrabbiata, era furiosa: quello era il loro segreto e Lee aveva promesso di non farne parola con nessuno. Ora non solo Hinata ne era a conoscenza, ma anche Neji ed era già difficile convivere con quel ricordo quando nessun altro a parte Lee lo condivideva con lei. Per colpa di quel livido sull’occhio destro non si era presentata a scuola per una settimana e le ci volle ancora più tempo per tornare a fidarsi di un qualsiasi essere umano di genere maschile, Lee compreso. Kiba era il suo fidanzato, la persona di cui più si fidava al mondo e a cui avrebbe affidato la sua vita. Aveva alzato le mani su di lei quando l’aveva accusato di non ricambiare il suo affetto e, anzi, di condividerlo con altre donne. Da allora erano passati due anni e non gli aveva più rivolto la parola, fino a due giorni prima.
-Tenten- si fermò solo perché per la prima volta la voce di Neji Hyuga aveva pronunciato il suo nome.
-Sei venuto sbattermi in faccia un “te l’avevo detto che l’Inuzuka è un idiota?”- gli domandò velenosa.
-Non puoi certo dire il contrario- rispose lui, le cui labbra si curvarono il un leggero sorriso –Rock Lee, invece, non lo è. Non del tutto almeno-
-Oh, sì che lo è, e molto più di Kiba- disse lei, ricominciando a camminare –non ho intenzione di prendere lezioni di arti marziali per qualche livido. Me la so cavare-
-Non credo proprio- continuò l’altro, facendola bloccare un’altra volta.  
-Possiamo sempre fare una prova- propose voltandosi verso di lui e avvicinandosi di qualche passo –che ne dici?-
Neji rispose allargando le braccia e lasciandola libera di fare qualsiasi mossa. Tenten mollò la borsa che aveva sulle spalle e senza sprecare altro tempo scattò verso Neji alzando il braccio destro. Il colpo fallì miseramente: Neji si spostò di lato con fluidità e lei rischiò di perdere l’equilibrio e di cadere a terra.
-Stai un po’ fermo- protestò, tornando all’attacco.
Questa volta lo colpì, ma si allontanò con un urlo di dolore e stringendosi la mano con cui l’aveva urtato.
-Come puoi vedere, è stato del tutto inutile- le disse con compostezza Neji, il cui viso non aveva il minimo segno.
-Ma sei fatto di marmo?- domandò lei, ancora sofferente.
-No, sei tu che sei debole: le dita della mano devono essere chiuse se vuoi che il tuo avversario senta almeno il solletico, ma sarebbe comunque inutile visto che la forza delle tue braccia è praticamente nulla. Rock Lee ha ragione, sei debole-
-Da quando in qua dai ragione a Rock Lee?- chiese lei, cercando di trovare un po’ di dignità e di apparire del tutto normale.
-Da quando abbiamo un nemico in comune- rispose lui.
Tenten lo guardò di sottecchi. Solo il giorno prima avrebbe pensato che Neji ragionasse spinto dalla logica, ma in quel momento non poteva fare a meno di chiedersi se in realtà non cercasse di convincerla perché davvero preoccupato per lei. Ma per quale motivo doveva essere preoccupato per lei?
-Non ho intenzione di influenzare la tua decisione, se è questo che ti stai chiedendo- esordì improvvisamente –ero solo venuto a dirti che Hinata vorrebbe parlarti. Rock Lee si è rifiutato di inseguirti e così è toccato a me. Ho solo approfittato dell’occasione per farti sapere la mia opinione-
-Grazie, molto gentile da parte tua-
Senza aggiungere altro fece retro-front e rientrò nell’ospedale. Aveva intenzione di ignorare Rock Lee e qualsiasi altra opinione di Neji, ma non poteva di certo ignorare Hinata. Trovarla con il viso basso e rattristato le fece capire quanto era stata insensibile, e tutta la sua rabbia sparì.
-Mi dispiace- le disse, avvicinandosi e stringendole una mano –non te l’ho detto perché non volevo che ti preoccupassi-
-Lo so, Tenten- rispose lei, accarezzandole il viso –ma non puoi permettere che succeda ancora. Perché vuoi uscire ancora con lui? Ti prego, non farlo, potrebbe farti ancora del male-
-Non lo farà, è cambiato- la rassicurò lei –credimi, è davvero pentito per quello che ha fatto-
Rock Lee fece un commento a bassa voce che non riuscì a capire, ma dal tono comprese che non era affatto d’accordo con la sua ultima affermazione.
-Almeno accetterai la proposta di Lee?- domandò la ragazza, seriamente impensierita.
-Sì- rispose, infine, con estrema fatica. Non poteva resistere ai suoi occhi dolci e affettuosi, non poteva ferire l’unica persona che aveva sempre avuto fiducia in lei. Non poteva dirle di no.
-Sì?- chiese incredulo Rock Lee –ha detto sì?-
-Sì, ho detto sì- ripeté irritata.
-Evviva!- gridò l’altro.
Tenten alla fine si lanciò coinvolgere dal suo entusiasmo e ritrovò il buon umore. Scherzarono a lungo e pian piano il sole cominciò a scendere. Prima di andarsene Tenten recuperò il foglio di carta che aveva stropicciato, la sua iscrizione al corso, e dopo aver salutato sia Neji che Lee gli diede una rapida lettura. All’improvviso sbiancò: il suo allenatore era Maito Gai.





ANGOLO AUTRICE
Grazie a tutti i lettori e ai recensori dello scorso capitolo: DarkShadowShyra e Linduz94 (pian piano risponderò, scusatemi ma è un periodaccio).  
Ovviamente chiunque volesse darmi la sua opinione prendendo esempio da Neji in questo capitolo, è ben accetto. Non tirerò pugni in faccia a nessuno, giuro!

A presto, Dryas


   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Dryas