Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: Smile_is easy    16/01/2013    1 recensioni
Mi hanno sempre affascinato le macchine del tempo.. Hai presente, quando tutto va in un determinato modo e tu vorresti cambiarlo e ti dici che se avessi una macchina del tempo torneresti indietro, cambieresti le cose e magari andrebbe meglio. Ma a volte mi dico che sarebbe andata comunque nello stesso modo.. Sono alquanto contraddittoria sull'idea del destino.
Ci sono giorni in cui credo che sia già scritto, tutto programmato, indipendentemente da ciò che fai finirà sempre allo stesso modo. Altri giorni sono più positiva e mi dico che conta ciò che faccio, che devo lottare per cambiare le cose.
Eppure sono anni che lotto e le cose non sono mai cambiate.
//Immaginate che Demi Lovato esista ma non sia mai diventata famosa.. tutto nel mondo è uguale, solo il suo destino è cambiato, più o meno.. Immaginate che Demi Lovato non esista, ho solo preso il suo nome per raccontare la mia storia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Crack Pairing
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il primo giorno di scuola del secondo anno è arrivato lui, il ragazzo nuovo, trasferitosi dal Tennesse in Texas, frequentava il terzo anno.
Era bellissimo, talmente bello da farmi volare le farfalle che avevo solitamente nello stomaco fino al cuore, alla testa.. volavo.
Non starò a descrivere la sua bellezza perché credo che la definizione di Dio Greco sia molto soggettiva. Pensate al vostro ragazzo perfetto.
Bene, timida com'ero non gli ho mai parlato.
Anzi, non andavamo per niente d'accordo, anche senza parlare, ma dalle frecciatine che mi mandava quando scherzava coi suoi amici, mi rendevo conto che mi vedeva come tutti gli altri: la povera piccola sfigata Demi. Nemmeno sapeva il mio nome.
Oh, ma io sapevo il suo, come dimenticarlo.. Nick.
Me lo immaginavo tutte le sere, distesa sul letto mentre fissavo il soffitto, immaginavo come sarebbe stato anche solo dirgli il mio di nome.
E ogni notte m'addormentavo con la speranza che il giorno dopo sarebbe successo qualcosa.
 
Finché un pomeriggio di Ottobre, non litigai con Alys.
La discussione fu talmente violenta che il giorno dopo a scuola ci lanciavamo ancora occhiatacce.. E abbiamo iniziato a litigare e ad urlarci ad alta voce cattiverie in classe, durante l'ora di chimica. Così siamo finite dal Preside.
E indovinate chi c'era? Lui.
Alys, che nonostante la litigata mi voleva bene e sapeva quanto ci tenessi a farmi notare da lui, si allontanò con una scusa e rimanemmo lì, io e lui, da soli.
'Allora come mai sei finita dal preside?' -mi chiede lui disinvolto, come se mi conoscesse da sempre.. era spigliato e tranquillo ed io stavo già impiegando troppo tempo per rispondere, pensando a queste cose.
'Ho urlato in faccia alla mia migliore amica durante la lezione' -risposi timida e tentennante.
'Wow, sei una tosta. Quale altra ragazza attaccherebbe la sua migliore amica per di più in classe?' -disse divertito, ma non riuscivo a capire se mi prendeva in giro.
'No, non è come pensi.. la storia è lunga e complicata ma voglio bene ad Alys' -mi giustificai.. odiavo dovermi giustificare.
'Alys? Quella del 2° anno?' -chiese sorpreso.. Già, come scordarlo, Alys era popolare fra i ragazzi per il suo essere spigliata e fra le ragazze per il suo essere sempre bellissima eppure gentile.. era una fortuna sapere che era mia, la mia migliore amica.
'Sì lei!' -risposi sicura dopo aver fantasticato un po'.
Calò il silenzio per qualche minuto e mi sentii in dovere di dire qualcosa, di non fare brutte figure, di giocarmi la mia possibilità fino alla fine, di essere sicura di me per una volta. Deglutii e sputai fuori: 'E tu come mai sei qui?' -temevo di essere stata invadente.
'Beh..' -fece una pausa fin troppo lunga- 'mi hanno beccato a fumare erba' -disse, per niente preoccupato-
'Ah..' -non avevo dimestichezza con queste cose, non sapevo che dire, insomma a 16 anni non hai idea di come si faccia una canna.. o perlomeno io non ne avevo idea.
Seguì un'altra pausa, la situazione si faceva frustrante e pesante, l'aria era calda e soffocante e.. 'comunque piacere io sono Nick' -disse lui irrompendo nei miei pensieri e nelle mie paure e facendo svanire il silenzio.
'D-Demi.. piacere.' -la mia espressione aveva sicuramente il solito aspetto spaurito e le guance rosse di imbarazzo, ma dentro me mi sentivo davvero felice.. come se niente potesse andare meglio in quel giorno. Proprio in quell'istante venì una prof a chiamarlo per farlo entrare dal preside.. si alzò con disinvoltura e si diresse verso la sala grande. 'Ecco si è già scordato di me' pensavo, ma poi si girò e.. 'Hey Demi, ci si vede in giro' -sorrise. Rimasi impalata a guardarlo e non so nemmeno se sono riuscita a dire 'Certo!' con una qualsiasi intonazione, ero solo.. in estasi.
  
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