L’incontro con la psicologa mi è servito poco ma mi ha detto di tornare da lei.

Mi ha consigliato di scrivere un diario.
La sera stessa, prima di andare a dormire, presi il diario, una penna e iniziai a scrivere.

‘Caro diario,

mi scuso in anticipo se sporcherò tutte le tue linde pagine con il mio inchiostro nero e la mia orribile calligrafia, ma il mio cuore sta sanguinando e mi hanno detto che questo è l’unico modo per fermare quest’emorragia che da anni ho.

Ho 15 anni, 15 anni che moltiplicati per 365 giorni danno all'incirca 5475 giorni. 5475 giorni di problemi, paure, sorrisi, risate, lacrime, smorfie.
Un'infinita contrapposizione tra sentimenti piacevoli e sentimenti problematici, come una sorta di bene e male, che portano alla scoperta del carattere che ci distingue dalla massa.
Purtroppo in questi 5475 giorni hanno prevalso i sentimenti indiscreti, quelli di cui farei volentieri a meno,ma che inevitabilmente esistono.
Ho scoperto di non essere quel tipo di persona che ammiro.
Non sono quella ragazza forte, a cui non importa del giustizio altrui, che ha sempre un sorriso in faccia, che ha il cuore liscio, senza imperfezioni, crepe o cicatrici che invece segnano il mio.
Vorrei avere quegli occhi dolci, pieni di gioia e non di lacrime.
Vorrei avere una statura un po' fragile per sentirmi protetta da un abbraccio e non per proteggere.
Vorrei avere quel sorriso luminoso che svela l'anima e la felicità del cuore di chi lo indossa e non un sorriso sempre finto che nasconde le lacrime e contrassegna la fragilità e la paura di essere scoperti deboli.
Vorrei avere delle braccia lisce e non riempite di cicatrici posizionate lì in seguito a giornate troppo movimentate o residui di ricordi e avvenimenti troppo difficili da superare.
Vorrei avere una voce dolce e piena di gioia e non una voce che riesce solo ad essere acida per le troppe delusioni.
Vorrei essere importante per qualcuno e non essere l'ultima scelta, come sempre.
Vorrei essere quel tipo di persona di cui gli altri hanno bisogno e non la persona che ha bisogno degli altri.
Vorrei non avere sempre lo sguardo perso in chissà quale vuoto alla ricerca di chissà quale persona o cosa.
Vorrei essere migliore.
Vorrei essere quella persona amata da tutto e da tutti e non quella che ha accanto due, massimo tre persone.
Vorrei essere capita e accettata e, per una volta, non essere quella che capisce e accetta.
Vorrei che i miei sentimenti venissero contraccambiati.
Vorrei essere cercata piuttosto che cercare.
Vorrei trovare, qualche volta, un messaggio inaspettato, da una persona inaspettata, con un contenuto inaspettato, che so, un ‘mi manchi, dove sei?’.
Ecco cosa vorrei essere, quella persona che manca, che appena esce dal tuo campo visivo ti senti persa e disorientata.
Vorrei poter mancare alle persone come loro mancano a me.
Vorrei amare e non odiare.
Vorrei sorridere non piangere.
Vorrei essere quel tipo di persona che, effettivamente, non sono io.
Vorrei riuscire a cambiare con un battito di mani, invece riesco solo a travestirmi da qualcuno che non sono io e posso solo sperare che sia il travestimento giusto.
Vivere nell’incertezza mi sta consumando poco a poco e non so per quanto io, stupida adolescente, riesco a resistere.

Detto questo ti lascio riposare e mi scuso ancora per averti inquinato con la mia storia così sporca che nemmeno la discarica accetterebbe, ma che vuoi farci, è la mia.’