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Autore: _itsmeraffy_    17/01/2013    3 recensioni
"-Frankie, sai anche tu perché abbiamo già sentito quella canzone vero?- le domandai interrompendo il discorso che aveva iniziato su quanto amasse la pizza.
-Si Emma, lo so anche io!- mi rispose addentandone una fetta."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Good Bye Fairy Tail.
 
Mi sarei aspettata un'uscita di scena teatrale da parte di Taylor, invece lei rimase lì immobile senza dire una parola prima di raggiungere il suo fidanzato nel momento in cui scese dal palco.
-Vedete, è in momenti come questi che penso che mio fratello dovrebbe essere sempre ubriaco!- esclamò Gemma quando la musica si rialzò e tutti gli invitati ricominciarono a parlare tra di loro.
-Ma quindi lei non sapeva niente?- domandò Daisy, riferendosi chiaramente a Taylor.
-Evidentemente no, ma non credo che se la sia presa più di tanto.. voglio dire, tutti possono avere un passato no?- ero piuttosto convinta di ciò che stavo dicendo.
-Ne sei proprio sicura? A me non sembra molto tranquilla- Frankie indicò alle mie spalle la discussione che stava avvenendo tra lei e Harry. In effetti non sembrava per niente pacifica. 
Sinceramente non ne vedevo il motivo; io e Harry avevamo avuto un passato, ma quel passato era davvero concluso. Entrambi ci eravamo rifatti una vita, anche se lui ci era riuscito con migliori risultati. In quel momento eravamo riusciti a recuperare un'amicizia a cui chiaramente tenevamo molto, ma non avremmo mai speculato su ciò che era successo tre anni prima. Come lui aveva Taylor, io avevo Josh e non potevo esserne più felice.
Chiaramente tutto ciò non entrava in testa alla bionda che sembrava piuttosto scossa dalle parole del suo fidanzato. La serata infatti andò avanti senza la presenza dei due che, con la scusa che si sarebbero assentati qualche minuto, sparirono per circa tre ore ovvero fino alle quattro di mattina, ora in cui in party si concluse. Fummo accompagnate a casa dallo stesso Andy che ci aveva scortate fuori dall'hotel qualche sera prima e non parlammo più di ciò che era successo. Erano circa le cinque del mattino quando stavo finalmente infilandomi sotto le coperte dopo essermi struccata e aver indossato una felpa enorme che avevo rubato a Josh prima di partire, quando il mio telefono si illuminò. 
Pensai che fosse proprio il mio fidanzato, data l'ora. Il messaggio però era stato inviato da un numero sconosciuto e diceva "Affacciati alla finestra". Ovviamente non poteva essere lui, così feci come c'era scritto per vedere di chi si trattasse. Quando scostai le tende e mi sporsi all'esterno, trovai Harry arrampicato sulla scala antincendio vicino alla mia camera.
-Styles, che diavolo ci fai qui?- domandai cercando di tenere il tono di voce più basso possibile, non volevo che mia sorella e Frankie sentissero.
-Avevo bisogno di prendere un po' d'aria- rispose stupidamente.
-E ovviamente per prendere un po' d'aria hai deciso di venire qui, a quasi due isolati dal tuo hotel.- presi una pausa per poi giungere alla conclusione più ovvia.
-Sei ancora ubriaco?- più che una domanda, suonava come un'affermazione.
-No, sono sanissimo Emma. E prima non ero ubriaco, solo un po' brillo- sorrise lui. E per poco non si era fatto uccidere dalla sua ragazza aggiungerei.
-Va bè, hai intenzione di stare qui fuori al gelo o pensi di entrare?- non feci in tempo a chiederglielo, che si catapultò all'interno della mia camera con un salto.
-Come hai fatto ad arrivare qui? Nel senso, come hai fatto a scoprire dov'è la casa di Daisy?- inoltre era piuttosto strano che avesse proprio azzeccato la mia finestra.
-Mia sorella è una buona aiutante, poi ho visto che ti sei affacciata poco fa e ho capito che questa era camera tua- ah giusto, avevo sentito un rumore provenire da fuori ed avevo controllato sporgendomi.
-Mi sorprendi H!- dissi buttandomi sul mio letto. Lui mi guardò come per chiedermi se fosse autorizzato a fare lo stesso e quando annuii, si lanciò affianco a me.
-Come mai sei qui?- mi sembrava di essere un'inquisitrice, gli stavo ponendo miliardi di domande.
-Ho litigato con Taylor- ammise guardando di fronte a se.
-Fin lì penso ci siano arrivati tutti. Potevi evitare di farle fare la figura della scema!- dissi ridendo, anche se non mi era dispiaciuto affatto.
-Ma io ho solo detto la verità. Quella canzone è prima in classifica solo grazie a te, sei tu che mi hai ispirato e quindi sei tu che ti prendi i meriti!- si era voltato verso di me e mi stava fissando direttamente negli occhi. Io arrossi, mi faceva sempre quell'effetto.
-E comunque nel nuovo album ci sono altre canzoni che ho scritto pensando a te. Non le abbiamo inserite nel primo album solo perché avevamo già 18 canzoni complete- spalancai gli occhi sconvolta. 
-H, sappi che hai fatto un grosso errore a dirmelo- feci un espressione seria solo per farlo spaventare.
-Perchè?- ci ero riuscita, data la sua reazione.
-Perchè sai che sono curiosa, ora voglio sentirle!- risposi dandogli una leggera spinta. Lui si mise a ridere e sfilò il suo cellulare dalla tasca.
-Dovrei averne una qui sul telefono- mi disse scorrendo nella sua libreria di iTunes. Si fermò su una canzone intitolata "Rock Me".
-Eccola, è questa.- sfilò dall'altra tasca un paio di cuffiette e me ne porse una, notando la mia espressione mista tra spavento e terrore.
-Che c'è?- domandò.
-Rock Me?- ripetei il nome della canzone cercando di capirne il senso.
-Tu ascolta, le domande alla fine- mi fece l'occhiolino e mi porse di nuovo la cuffia, che questa volta accettai. 
La musica che sentii nelle mie orecchie mi ricordò subito "We Will Rock You", famosissima canzone dei Queen. Quando poi sentii la voce di Harry, cercai di nascondere i brividi che mi percorsero sulla schiena ascoltando attentamente il testo.
 
Do you remember summer ‘09 ?
Wanna go back there every night 
Just can’t lie it was the best time of my life 
Lying on the beach as the sun blew out 
Playing this guitar by the fire too loud 
Oh my my they could never shut us down.
 
"Ti ricordi l'estate del '09? Vorrei tornarci tutte le notti. Non posso mentire, è stato il periodo più bello della mi vita".
Non potevo credere alle sue parole, sì perché erano proprio sue. Aveva scritto lui quella canzone, era tutta farina del suo sacco e si riferiva a ciò che avevamo passato insieme. Nel frattempo di fianco a me canticchiava quel suo stesso assolo che finì per dare spazio alla voce di Louis.
 
I used to think that I was better alone 
Why did I ever want to let you go?
Under the moonlight as we stared at the sea 
The words you whispered I will always believe .
 
"Pensavo che sarei stato meglio da solo. Perché ti ho lasciata andare? Crederò sempre alle parole che mi sussurravi sotto la luna mentre guardavamo il mare". 
Sapevo perfettamente a cosa si riferisse. Infatti la prima vera volta in cui avevo confessato di amarlo eravamo in spiaggia e mi era uscito spontaneo, in un momento di silenzio mentre eravamo incantati a fissare il mare. Era stata una cosa improvvisa a cui non ero riuscita a dare freno, ma il sorriso che era spuntato sulla sua faccia dopo avermelo sentito dire non mi aveva assolutamente fatto pentire di averlo detto. 
 
I want you to rock me,rock me, rock me, yeah 
I want you to rock me, rock me, rock me, yeah 
I want you to hit the pedal heavy metal show me you care 
I want you to rock me, rock me, rock me yeah 
 
Sapevo perfettamente cosa volessero dire quelle parole nel linguaggio come si suol dire "urbano", e sapevo altrettanto meglio di non averle mai dette in quell'occasione perciò gli rubai il cellulare dalle mani mettendo la canzone in pausa.
-H!- esclamai guardandolo.
-Sì, lo so quello che stai pensando. Noi non siamo mai arrivati a quel punto, ma una notte l'ho sognato e ho pensato di scriverlo nella canzone- in quel momento mi sembrò talmente tenero che avrei voluto solamente abbracciarlo, ma pensai che sarebbe stata una cosa troppo spinta perciò mi limitai a sorridere e a spettinargli i capelli per poi far partire la canzone da dove l'avevamo lasciata. Dovevo ammettere che mi piaceva ogni singola parola. 
-Sono stato bravo vero?- si pavoneggiò quando finì.
-Se non la smetti ti dirò che fa schifo- lo minacciai scherzando. Ci mettemmo entrambi a ridere, finendo casualmente nello stesso momento e trovandoci senza nulla da dire.
-Spiegami un po di Taylor- era mio dovere fare quella domanda, era in un certo senso colpa mia il litigio di qualche ora prima.
-Taylor è una ragazza stupenda, ma mi sento come limitato in molte cose da quando sto con lei- pensai alle parole di Gemma e capii a cosa si riferiva.
-Forse dovresti prendere una posizione nel rapporto, no?- volevo davvero che fosse felice e mi stavo rendendo conto di quanto non lo fosse.
-Non so quanto ancora andrà avanti sinceramente Em.- si stava confidando con me e mi suonava stranissimo; ci eravamo rincontrati da poco, ma sembrava come se non ci fossimo mai persi di vista.
-E tu?- mi domandò tornando a guardarmi.
-Io cosa?-
-Torneremo ad ignorarci quando saremo a Londra per via del tuo ragazzo?- non sapevo che risposta dargli. Il mio cuore voleva urlare un gigantesco no, ma poi pensai a Josh. Forse si sarebbe ingelosito, anzi, sicuramente l'avrebbe fatto. Io però non volevo rischiare di perdere Harry di nuovo.
-Harry, mi hai già abbandonato una volta.. non penserai di volerlo fare di nuovo..vero?- speravo che riuscisse ad intuire ciò che quella frase significava tra le righe, ovvero che io non l'avrei lasciato andare e che avrei voluto che lui facesse lo stesso.
-Non sarò così stupido da commettere  lo stesso errore una seconda volta- mi fece l'occhiolino alzandosi dal mio letto e dirigendosi verso la finestra dalla quale era entrato; io lo seguii.
-Sei entrato in camera mia in stile Edward Cullen in Twilight e pensi di uscire nello stesso modo? Non preferiresti usare la porta?- ero sicura che mia sorella e la mia migliore amica stessero già dormendo, non si sarebbero accorte di niente.
-Tranquilla, c'è un taxi che mi aspetta qui sotto- disse aprendo la finestra.
-Ah giusto, dimenticavo che tu sei Harry Styles- lo presi in giro e lui si mise a ridere per poi riavvicinarsi di nuovo a me e stamparmi un bacio in fronte.
-A domani Em!- sussurrò.
-Ah, H.- lo richiamai per porgli la domanda che mi frullava in testa dal momento in cui era entrato in camera mia. Lui si bloccò con una gamba all'esterno e una all'interno, a cavalcioni sulla finestra.
-Come hai fatto ad avere il mio numero?- poteva sembrare una domanda stupida, ma per me non lo era affatto. Io avevo eliminato il suo numero dai contatti subito dopo essere scappata dalla spiaggia tre anni prima e pensavo seriamente l'avesse fatto anche lui.
-Non l'ho mai cancellato- mi sorrise. 
-A domani Styles- gli dissi soddisfatta della sua risposta. Lui con un balzo uscì sul piccolo terrazzo per poi sgattaiolare giù tipiche scale antincendio Newyorkesi.
Non successe niente di particolare nei giorni a seguire, oltre al fatto che io, Gemma, Frankie e Daisy diventammo membri ufficiali della compagnia che era costituita dai cantanti e dalla loro band. Ogni sera andavamo in qualche locale diverso e Harry, ovviamente, non ci degnò mai della sua presenza perché troppo impegnato a stare dietro alla sua fidanzata. Nessuno però sapeva che dopo ogni serata si presentava in camera mia e ci stava per delle ore a parlare di tutto e di più. Una sera finì addirittura per addormentarsi di fianco a me. La mattina dopo Daisy ci aveva trovati dormienti sul mio letto e aveva capito che ormai era diventata un'abitudine. Avevamo riacquistato un bel rapporto e ne ero felicissima, non c'era niente da nascondere. 
Ero sicura che Taylor ce l'avesse con me dalla famosa sera in cui Harry aveva confessato di aver scritto "Summer Love" per me. In realtà non mi importava più di tanto, mi dispiaceva semplicemente perché io non avevo colpe e non volevo passare per la "cattiva" della situazione.
Era arrivato ormai il momento di tornare a casa e di affrontare la realtà. Avrei rivisto Josh, quella era l'unica cosa che mi risollevava il morale quella mattina in aeroporto. Sarebbe stato tutto molto più facile se gli ultimi dieci giorni fossero stati normali, senza rivelazioni o incontri inaspettati. 
Rivedere Harry mi aveva fatto capire quanto mi fosse mancato, quanto mi fosse mancata la sua famiglia. Anne era come una seconda mamma per me, mentre Gemma era mia sorella seppur non di sangue. Una volta tornate a casa sarebbero state entrambe a tre ore da Londra, non avrei potuto più rivederle ogni giorno.
Inoltre non era mai stato così difficile partire lasciando Daisy alla sua vita a New York. Erano stati dei giorni intensissimi, pieni di sbalzi di umore, ma lei era sempre stata al mio fianco; l'idea di non vederla più 24 ore su 24 non mi piaceva affatto. 
Fortunatamente c'era Frankie, la mia ancora di salvezza. Sapevo benissimo che da migliore amica avrebbe cercato di non farmi mancare niente una volta tornate a Londra. 
Ci trovavamo entrambe in un sala d'attesa dell'aeroporto JFK insieme a Anne, Robin e Gemma. Mark e i parenti degli altri ragazzi erano partiti qualche giorno prima. Liam e Zayn mi avevano promesso che mi avrebbero presentato le loro fidanzate che non erano riuscire a venire in America a causa lavoro, una volta tornati in città. Tutti i ragazzi si erano dimostrati molto socievoli e soprattutto con i piedi per terra. Mi ero affezionata singolarmente ad ognuno di loro. Sembrava ci conoscessimo da sempre, ma forse in un certo senso loro sapevano molte cose sul mio conto.. per merito di Harry. 
Avremmo preso lo stesso volo che casualmente avevamo prenotato separatamente.. Mia sorella Daisy aveva detto chiaramente "Se non l'avessi rincontrato qui, l'avresti fatto sull'aereo. Era destino!" e in effetti non aveva torto. Era come se qualcuno avesse voluto farci rincontrare e avesse escogitato un miliardo di modi per riuscirci. Bè, avrei dovuto ringraziare quella persona, se davvero fosse esistita. Sì, perché incontrare lui e tutti i suoi amici era stato solamente un bene per me.
Proprio in quel momento, fecero ingresso nella sala di attesa.
-No Niall, ti ho detto che non sto vicino a te perché l'ultima volta mi hai fatto cadere la Coca Cola addosso!- stava dicendo Zayn.
-Ma tanto tu dormi per tutto il viaggio, io sarò bravo questa volta. Non ti prometto che non mangerò però.. visto che è chiaramente impossibile- rispose il biondino. Niall era la versione femminile di Frankie. Mangiava continuamente senza mai riempirsi.. forse era quello il motivo per cui si erano legati così tanto.
-Sto io vicino all'irlandese- si intromise Louis. Liam fece una specie di espressione di strazio, come se fosse il padre di quei tre bambini capricciosi, poi ci sorrise.
-Buon giorno ragazze!- esclamò lui stesso attirando l'attenzione degli altri, che ancora stavano discutendo.
-Mi lusinga che tu mi veda ancora tanto giovane da chiamarmi ragazza!- scherzò Anne.
-Ma Anne, loro non hanno niente più di te- aggiunse Louis.
-No infatti, sono io che ho solamente una trentina d'anni in più di loro- rispose lei. Tutte scoppiammo a ridere.
-Va bene, è meglio che vada a fare un giro per l'aeroporto. Vieni Robin!- il suo compagno la raggiunse posandole un braccio sulla spalla. -A dopo!- dissero contemporaneamente ricevendo la stessa frase in coro di risposta.
-Ma mio fratello?- domandò Gemma non appena i due uscirono. Ovviamente si poteva capire benissimo dove fosse.
-E' con Taylor. E' venuta a salutarLO- rispose Louis enfatizzando le due lettere finali. Avevo notato che da quella famosa sera, Taylor si era staccata completamente dal gruppo portando con se anche Harry. Chiaramente i ragazzi non dovevano esserne molto entusiasti.
Passò poco tempo prima che il ricciolino tornò da noi. Sembrava ormai aver chiarito con la bionda, forse aveva seguito i miei consigli.
Per tutto il viaggio non feci altro che ridere alle battute di Louis, che quel giorno sembrava fin troppo in forma. Si dice sempre che il tempo passa velocemente quando si sta bene e si è in buona compagnia, ecco, per me quel volo durò pochissimo. Mi sembrò essere passata solo un'ora quando il pilota annunciò il nostro imminente atterraggio a Heathrow.
Scesi dall'aereo cercando di convincermi del fatto che avrei rivisto tutti presto, e a quanto pare non ero l'unica, dato quello che Harry mi disse avvicinandosi.
-Spero che tu abbia salvato di nuovo il mio numero, ci sentiamo più tardi per organizzare quando vederci- mi abbracciò e tornò a guardarmi negli occhi, notando la mia immensa tristezza in quel momento. -E non essere giù, prometto che questa volta non sarà un addio- mi sussurrò nell'orecchio, prima di stamparmi un bacio sulla guancia. Quelle sue ultime parole mi fecero sorridere, forse era proprio quello che volevo sentirmi dire. 
Fu l'ultimo a salutarmi, Gemma e Anne erano state le prime e anche le più dolorose. Sarebbe stato più difficile rivederle, soprattutto per il fatto che da lì a poco avrei re-iniziato i corsi in università.  
Mi sentivo come se fossi uscita da una favola e fossi ritornata alla mia vita.
 
 
 
Sono tornaaataa. 
Okay, non odiatemi vi prego! Come avevo detto, sono tornata dal mare esattamente una settimana fa e ho fatto di tutto per riuscire a pubblicare il prima possibile, pur essendo pienissima di verifiche e interrogazioni (So che mi capirete benissimo).
Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo, anche se non succede niente di che. Certo, Emma e Harry si stanno avvicinando sempre di più.. ma non credete che Emma sia troppo presa da Josh per tornare dal suo vero amore? Mmmh chi lo sa? 
Fatemi sapere cosa ne pensate, vi prego, vi scongiurooo! 
Okay, la smetto ahah aspetto con ansia le vostre recensioni e, come sempre, vi lascio con le foto dei nostri protagonisti!
Hope you liked it, love youuu <3
Raffy.
 
          Frankie:  
                                          
  

 
Daisy:
      
 
Emma:
    


Sono troppo orgogliosa di loro, davvero:
  
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