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Autore: Artemisia17    17/01/2013    3 recensioni
Sono da sempre affascinata da quel personaggio sensuale che è Bellatrix Lestrange. Quindi, questo è il mio tributo nonchè prima storia su questo forum. Andiamo: non via ha mai affascinato Bellatrix con la povero Ginny? Beh, la mia mente sadica, sì.
Di notte possono succedere molte cose nella torretta dei Grifondoro. Tra le ombre dei vessilli e l'oscurità del male, si celano molte cose, alcune sono percepite, altre no. Forse nemmeno Bellatrix lo comprendeva.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Ginny Weasley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Dormi, dormi sporca traditrice del tuo sangue, abominio della tua gente.
La bacchetta di cuore di drago sfiorò lentamente le tende purpuree, che proteggevano materne, come una vana culla, il letto.
Il primo raggio di luce, fredda, lunare, così palesemente immortale, carpì veloce i capelli della ragazza; migliaia di riflessi, dall’oro al rubino, mogano e sangue, come se uno stregone si fosse divertito a mescolare tutti i colori dell’autunno con il furore della battaglia.
Dormi, bambina, dormi. Illusa.
La bacchetta sfiorò le coperte, lo stemma dei grifondoro che risplendeva nel buio. Le labbra sanguigne si torsero per un attimo, lasciandosi sfuggire un vagito, dimenando le mani, scalciando le coperte.
Hai forse un incubo, piccola? Io sono qui. E Potterino non verrà a salvarti, no, no.
L'arteria, canale di ambrosia, portatrice di vita, palpitava sotto la carne tenera del collo, la pelle bianca che rischiarava le tenebre. Lì, andò a posarsi la bacchetta.
È così facile, così deliziosamente semplice, pazzamente naturale. Potrei ucciderti, piccola Weasly.
Il piccolo legnetto, portatore di morte, accarezzò delicatamente i capelli rossi, gli occhi, le labbra aperte, virginali, da cui usciva tiepido un respiro profondo, addormentato.
No.
Le labbra della donna si posarono sul collo della vittima, agnello tra le mani del sacerdote, lievi e delicati, quando lei non lo era mai stata con nessuno. Leggere come ali di una farfalla. Poi, qualcosa cambiò. Un pensiero, una stilettata colpì la strega e si fece sempre più insistente, furente con se stessa.
No.
Gli occhi marroni si spalancarono frenetici, terrorizzati. Ginny scalciò lontano le coperte, alzandosi fulminea, per quanto una persona alzata possa esserlo, ispezionò le figure ammantate di tenebre, cercando di scorgervi dei profili famigliari.
Bellatrix poteva sentire il battito concitato della sua preda, come un pallido uccellino che si è appena reso conto di essere in gabbia. Un ghigno si disegnò sulle labbra nere mentre la bacchetta veniva risposta tra le pieghe del mantello, in agguato, ma sempre presente.
Non ti preoccupare, cucciola, ti proteggo io.    
  
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