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Autore: Siria Lilian Black    17/01/2013    1 recensioni
Non voglio avere paura. E' un fatto e da quando sono nata non ho fatto altro che sconfiggerle una ad una eppure... c'è ancora qualcosa che mi tormenta.
Ecco cosa vive nella mente di Siria.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho scritto il frammento di getto, spero abbiate pietà e vogliate lasciare un commentino. Se non altro saprei quanti di voi ho sfiorato... che la reazione sia positiva o negativa non ha importanza, solo... beh, commentate. Grazie =)



Credo sia iniziato tutto il giorno del mio primo compleanno, mio cugino aprì i miei regali al posto mio perché era in grado di farlo più velocemente avendo un anno in più.
In seguito mi spinse a terra perché stavo giocando con le pentole, credo di aver iniziato a detestare il suo essere maschio quel giorno, anche se ancora non ero in grado di rendermene conto.
Da quel momento in poi, la nostra vita è sempre stata una sfida.
Una gara a chi dei due era in grado di fare le cose in modo migliore.
Niente lacrime, niente dolore.
Niente di tutto ciò che era debolezza sarebbe più potuto entrare nelle nostre vite.
Ricordo le mille partite a pallone terminate con le ginocchia sbucciate e le pallonate in faccia ricevute, il tutto senza mai piangere di fronte a lui, perché piangere avrebbe significato ammettere le mie debolezze e non avrei potuto farlo per nessuna ragione al mondo.
Ricordo di aver pianto per due sole ragioni con lui al mio fianco: Per rabbia o irritazione... l'unica eccezione fu quando mi ruppi un dito, avevo nove anni e niente al mondo mi avrebbe impedito di piangere come un neonato, tanto era il dolore che ero convinta di sentire in quegli attimi.
Mi sentii vulnerabile e debole in quegli attimi, come non era mai successo, non avevo versato una lacrima nemmeno quando, in prima elementare, il mio migliore amico mi aveva preso a pugni nello stomaco perché si era preso una storta... ricordo di aver stretto i denti e aver continuato a camminare, le mani in tasca e le lacrime intrappolate tra le ciglia. Accanto a me un nostro amico, anche lui colpito dalla sua furia, era a terra, lo stomaco tra le mani e il corpo scosso dai singhiozzi. Mi ero sentita così forte in quel momento...
Chiamatemi pazza, idiota, tutto ciò che desiderate, ma per me la vita è sempre stata un campo di battaglia, nel quale non c'è spazio per le lacrime e la vulnerabilità. La terra è una giungla nella quale l'animale più grosso attende solamente l'attimo propizio per azzannarti la gola ed eliminarti, ebbene, non ho intenzione di lasciare che ciò succeda.
Mi sono rotta altre due dita dopo quel giorno, una di queste sferrando un destro contro una parete e non ho mai più versato una lacrima per il dolore, nemmeno quando giocando a calcio mi sono distorta una caviglia lesionando gravemente due legamenti.
Ho affrontato tutte le mie paure sconfiggendole, per non essere legata a niente se non a me stessa.
Ho sempre avuto il terrore di poter essere obbligata a fare qualcosa per paura di qualcos'altro... per questo non riesco a comprendervi, capite?
Non riesco a capire per quale motivo dovrei scappare di fronte ai ragni pur trovandoli disgustosi, non riesco a capire per quale motivo dovrei tenere i piedi per terra per paura dell'altezza, non riesco a capire per quale motivo dovrei dormire male con la luce accesa per paura di un rapinatore, non riesco a capire per quale motivo dovrei aver paura di camminare lungo una strada di notte per paura di essere aggredita.
Avevo paura di tutto ciò, ma ho sconfitto tutto ciò pezzo per pezzo e adesso posso dire finalmente di essere libera!
Anche se...
Forse è semplicemente questa la mia paura più grande.
Avere paura di qualcosa così tanto da non riuscire a sconfiggerla.
Ed è terribile pensare che forse un giorno mi ritroverò ad aver a che fare con ciò che provate voi ogni qualvolta vi trovate di fronte alla cosa o alla situazione che vi spaventa di più.
E non voglio.
Non voglio sentirmi impotente di fronte a qualcosa.
Non voglio sentire il mio corpo tremare di fronte a qualcosa che so di non poter affrontare.
Nemmeno la morte al confronto sembra così potente.
Di essa non ho paura.
Arriverà il momento nel quale non riuscirò ad affrontare una paura e spero di aver fatto così tanta strada da riuscire a sconfiggerla, in un modo o nell'altro...
   
 
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