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Autore: LazySoul    17/01/2013    3 recensioni
Dal primo capitolo:
«Vattene!», sentii la mia voce urlare, senza che il cervello avesse dato il comando alle labbra di muoversi.
Vidi il ragazzo di fronte a me aggrottare le sopracciglia, prima che sul suo viso comparisse un ghigno perfido e malizioso.
Non si mosse minimamente, mentre continuava a fissare le mie gambe nude, le spalle e il mio viso arrossato dall’imbarazzo.
«Malfoy? Mi hai sentito? Ti ho detto di...», iniziai, ma venni interrotta dalla sua voce:«Mi dispiace Mezzosangue, ma non capisco perché tanta fretta di mandarmi via, non possiamo chiacchierare un po’?»
«Certo Malfoy, cosa vuoi? Prendere il tè con me, magari? Così possiamo spettegolare come due vecchi amici, va bene?»
...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Perdonami_13

13.

 

Evitare Gazza sarebbe potuta essere un’impresa impossibile, se nel baule di Harry non avessi trovato anche la Mappa del Malandrino.

Continuavo a lanciare occhiate ansiose nella parte della pergamena che indicava l’aula di Pozioni, notando come Malfoy continuava ad andare avanti ed indietro per la stanza.

Il fatto che mi avesse cercata lui mi faceva sentire strana, importante ed esaltata.

Pensavo che si fosse stancato della mia compagnia, invece dalla sua lettera si capiva che mi ero sbagliata.

Non riuscivo però a capire come questa cosa potesse farmi sentire in quel modo; follemente felice e pronta a perdonarlo ancora e ancora...

E se mi avesse voluto vedere solo per dirmi che non sarebbe più venuto in biblioteca a sedersi vicino a me?

Quel pensiero mi fece bloccare a metà della scalinata che portava ai sotterranei.

Mi morsi forte le labbra, prima di darmi un po’ di contegno e di tornare me stessa.

Dovevo prima raggiungerlo e poi avrei scoperto cosa voleva dirmi, non aveva senso fasciarsi la testa prima del tempo.

Osservai la mappa, notando come i passi di Gazza si stessero avvicinando pericolosamente alla scalinata dove mi trovavo, così cominciai a muovermi più in fretta perché, anche se avevo il mantello dell’invisibilità a proteggermi, mi sentivo comunque esposta e logicamente in colpa.

Non era come gli anni precedenti, quando infrangevo le regole con Ron ed Harry per salvare il mondo magico, ma stavo rischiando di finire in punizione solo per andare da un ragazzo.

Arrossi pensando a come potesse essere fraintesa la situazione.

Quando mi ritrovai davanti la porta dell’aula di Pozioni mi bloccai, con la mano a due millimetri dalla maniglia.

Chiusi gli occhi e respirai a fondo, chiedendomi come fosse possibile che uno stupido furetto mi facesse provare tutti quei sentimenti contrastanti: rabbia, fiducia, fastidio, divertimento, odio...

Stavo per aprire, quando la maniglia scese da sola e spuntò oltre la soglia Malfoy che, uscendo, mi finì addosso, facendo cadere entrambi a terra.

«Ma cosa...?», lo sentii dire, mentre lo spostavo e con lui mi scivolava di dosso anche il mantello dell’invisibilità, che mi aveva tenuta nascosta fino a quel momento.

Rimanemmo qualche istante a fissarci, uno più sconvolto dell’altra, prima di sentire dei passi avvicinarsi.

Lanciai un’occhiata alla mappa, notando che stava venendo verso di noi proprio Gaza con la sua gatta alle calcagna.

«È Gazza!», esclamai, sollevandomi in piedi, raccogliendo la mappa e il mantello  spingendo Malfoy nell’aula.

Una volta dentro coprii entrambi con il mantello, senza pensarci, ritrovandomi troppo vicina a lui e con le sue labbra sulle mie.

Ansimai appena, cercando di allontanarmi, ma lui non me lo permise e mi strinse di più a sé.

Gli unici rumori che ero in grado di sentire erano i passi di Gazza che si allontanava lungo il corridoio e il mio cuore e il mio respiro impazzito, mentre le mani di Malfoy mi tenevano contro il suo petto.

Appoggiai esitante la guancia contro il suo petto e mi stupii di sentire il suo cuore.

Impazzito, quasi quanto il mio.

Sorrisi a quel pensiero, lasciandomi cullare dalle sue braccia.

«Sei venuta», sussurrò contro i miei capelli, facendomi sentire fragile e protetta.

Inorridii, rendendomi conto di come mi stessi facendo influenzare da lui e di come mi facesse sentire bene.

Lo allontanai, facendo cadere il mantello a terra e notando grazie alla poca luce che illuminava la stanza i suoi occhi belli e chiari nei miei.

«Pensavi che non sarei venuta?», gli chiesi, ripiegando la mappa e posandola nella mia tasca.

«Si», ammise, distogliendo lo sguardo e scuotendo la testa imbarazzato: «Mi dispiace per quello che è successo in biblioteca. Ho litigato con dei compagni di casa ed ero ancora nervoso quando mi sono seduto davanti a te, so di essere stato antipatico e scontroso».

«Perché hai litigato con i tuoi amici?», domandai, curiosa come al solito.

«Io...», mi guardò a lungo, quasi stesse soppesando l’idea di dirmi o meno la verità: «Alcuni del miei compagni sono convinti che sarei dovuto finire ad Azkaban con  mio padre,  ma grazie alla testimonianza di Potter non mi è successo niente e mio padre ha dovute semplicemente pagare con parte del  nostro patrimonio e ora ce la sta mettendo tutta per tornare ad essere rispettato da tutti. E i miei compagni pensano che questo sia ingiusto per loro che hanno dovuto sopportare l’imprigionamento di uno o di entrambi i genitori», alzò lo sguardo su di me, gli occhi colmi da quello che sembrava timore: «Quindi se la prendono con me ogni tanto e quando le parole non bastano passano alle mani».

Lo fissai a lungo, intenta a formulare una frase di senso compiuto, sconvolta dalla sua rivelazione e rendendomi conto che lui non era più il ragazzo di qualche mese prima, quello strafottente e pieno di sé. Era davvero cambiato...

«Non voglio però che tu pensi che io sia uno ragazzino che non si sa difendere da qualche rompiscatole, il fatto è che fino a quando siamo uno contro uno, me la posso ancora cavare, ma quando mi attaccano in tre contemporaneamente diventa difficile allontanarli senza riscontrare qualche ferita o livido».

I miei occhi si concentrarono sul suo livido e feci una smorfia.

Mi dava fastidio il pensiero che qualcuno potesse avergli fatto del male.

“Povero il mio furetto...”

«Mi dispiace» gli dissi, mentre una parte della mia mente inorridiva al mio pensiero; non l’avevo mai considerato “mio” ed era meglio non iniziare in quel momento.

«Non voglio la tua compassione o la tua pietà, voglio semplicemente continuare a studiare con te e a chiacchierare... in quei momenti mi sento migliore di come sono. Insomma, so di essere antipatico, egoista e viziato, ma con te, Granger, è tutto così diverso...»

Il suo sguardo fisso che mi scrutava mi fece sussultare.

Stava succedendo, non era una mia impressione o chissà che cosa: mi stavo affezionando a lui, eppure l’idea cominciava a non dispiacermi, soprattutto per il fatto che sembrava che a lui stesse succedendo lo stesso.

Sorrisi e stavo per rispondergli, quando udii degli altri passi avvicinarsi all’aula e con frenesia raccolsi il mantello da terra buttandolo su entrambi e stringendomi a lui.

Questa volta non ci baciammo ma lo stare così vicini mi sembrò comunque qualcosa di tremendamente intimo, soprattutto il pensiero che nessuno ci potesse vedere.

Due istanti dopo entrò nell’aula un trafelato Lumacorno che, con addosso una strana e imbarazzante camicia da notte, prese, spegnendo le candele accese, qualcosa da un mobiletto e un volume che, solitario, si trovava sulla sua cattedra.

Il minuto dopo era di nuovo uscito in corridoio e lo si poteva sentire chiaramente allontanarsi.

Tirai un sospiro di sollievo e alzai lo sguardo verso Malfoy, che mi superava di una spanna.

Non lo potevo vedere a causa del buio, ma ero certa che mi stesse guardando anche lui.

L’aria si era fatta pesante e cominciai a sentire piccoli brividi ovunque sul corpo.

«Granger?», mi chiamò, facendomi sussultare, non mi aspettavo che spezzasse il silenzio così presto.

«Mmh?»

«Posso provare una cosa?», sembrava tanto una domanda retorica, quasi non si aspettasse una risposta e, infatti, non mi diede tempo di muovere muscolo, che le sue labbra erano per la seconda volta in quella giornata sulle mie.

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Fine capitolo! Ahaha! Quanto sono sadica! xD

Allora? Che ve ne pare?
Voglio tante belle recensioni, mi raccomando!
Ringrazio tutte le persone che mi seguono, che commentano e che mi inseriscono tra le preferite e le ricordate! XieXie! (questa volta vi ringrazio in cinese! xD)
Il prossimo capitolo l'ho già scritto quindi dovrei riuscire a postarlo per Sabato o Domenica, ma dopo non ho più nulla di scritto e mi aspetto qualche suggerimento, ovviamente ho già un'idea mia, ma se volete contribuire potete lasciarmi una recensione e dirmi che tipo di finale vorreste! ;D
Voglio fare un po' di pubblicità a due mie storie originali, due one-shot quindi non sono neanche tanto lunghe, che se andate a leggere mi fareste un piacere!
Questa è una fantasy romantica: The wish to be seen: http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=969707&i=1
Questa invece è una storica romantica: Lost memories: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1127882&i=1
Un abbraccio a tutti! ^^

Lazysoul

  
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