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Autore: Writer97    18/01/2013    0 recensioni
*La mia storia inizia cosi. Con un bacio, il bacio che porta amore e dolore, il bacio che salva e condanna. Il bacio. Il bacio del vampiro.
*So bene come deve apparire il mio volto, ora: occhi rossi come l'inferno, vene rosse sotto le guance, e denti bianchi,lunghi e aguzzi.
Non fa nemmeno in tempo ad urlare, il poveretto, mentre i miei denti gli perforano la gola, prosciugandogli la vita.
E lo lascio là, a morire.
In fondo... sono una vampira, non è nella mia natura, la compassione
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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 La mia storia inizia cosi. Con un bacio, il bacio che porta amore e dolore, il bacio che salva e condanna. Il bacio. Il bacio del vampiro.
                                       PASSATO
~ ero una ragazza solare, simpatica.... e povera. Ma non m'importava granché di ricchezza e povertà, perché avevo dalla mia l'amicizia più grande che potesse esistere, l'amicizia di una persona ricca, un'amica alla quale non importava che io fossi povera:"Quando sarò regina, tu regnerai con me, sarai benvoluta ogni volta che vorrai esprimere il tuo parere, e sedere accanto a me, sul trono!" Diceva.
Si, perché lei, Nefertiti, era destinata a divenire la sovrana d'Egitto, ed io, ero destinata a diventare una sua suddita, senza fissa dimora.
"Oh, Neffi, non dire sciocchezze, sai bene che quando diventerai regina, io non sarò altro che un intralcio, e dovrò andarmene!" Le rispondevo io.
L'etichetta, fra noi, non era seguita, eravamo amiche, non la principessa e una schiava, perché era questo, ciò che ero, una schiava. Certo, ero la schiava della principessa, da quando ero bambina, ma poco importava, sempre schiava sarei rimasta.
E quando le dicevo quelle cose, mentre le pettinavo i neri capelli, lei si voltava, con lo sguardo infuriato:"No! Il mio ruolo nel ceto sociale non cambierà nulla nella nostra amicizia! Tu sarai con me per sempre!" E allora io le sorridevo, maledendola mentalmente per la sua caparbietà.
Poi, il giorno venne. E Nefertiti fu eletta regina. Ed io, sapevo cosa avrebbe fatto, una volta incoronata, me l'aveva svelato:
"Quando verrò incoronata, ti eleggerò mia regale consigliera."
"Ma i consiglieri devono essere eletti dal popolo, fra i ricchi!"
"E allora cambierò le cose!" Rispondeva piccata.
Non potevo lasciarle compiere un atto del genere. L'avrebbero mal giudicata!
Così le scrissi un biglietto, su pergamena. Nefertiti mi aveva insegnato a scrivere, perché voleva che fossimo colte entrambe.
"Carissima Nefertiti. Me ne devo andare. Non posso lasciarti buttar via così tutto ciò che il popolo ha faticosamente costruito. Mi spiace. Forse un giorno tornerò, e ci rivedremo. Ti vorrò sempre bene.
Tua, Calliope." Lo poggia sul suo letto. Solo io e lei potevamo entrare nella stanza, l'avrebbe trovato senz'altro. Fu così, che me ne andai, lasciandola sola, forse per sempre.
                                 PRESENTE 2013
~"perché non vuoi dirmi che ti prende?" Chiede per l'ennesima volta John.
"John, lasciami in pace, ok? Voglio solo respirare!" Gli intimo, scostandolo con la mano. Ma lui si riavvicina.
"Kaily... se non mi dici che ti succede... non posso aiutarti.."
Kaily... che stupido nome che mi sono inventata. Ma di certo non potevo dire di chiamarmi Calliope.... mi avrebbero preso per scema.
Il migliore era quello che avevo usato a Chicago, attorno agli anni '50, Chelli, era eccentrico, adatto a me!
"Forse non lo voglio, il tuo aiuto! Non ti pare?"
"Oh! Kaily, andiamo! Perché continui a respingermi? Lo sai quello che provo per te!"
"E tu, quello che provo per te, e di sicuro non è amore!" Ribadisco piccata, comincia a darmi sui nervi.
John è un bravo ragazzo... è proprio da lui, innamorarsi di una come me, di una bella, attraente dal punto di vista fisico, molto eclettica, ed eccentrica.
Ah, quasi dimenticavo, è proprio da lui, innamorarsi di una come me, di un vampiro. Ma lui non lo sa. Non sa che ogni minuto che passa con me, va incontro alla morte per dissanguamento. E anche se io non voglio fargli del male, non sempre riesco a controllare i miei istinti, quello per cui sono rinata... e tutto questo pensare al sangue comincia ad assetarmi.
"Scusa, John... devo andare..." e mi dileguo, dietro l'angolo dell'edificio.
In lontananza vedo due ragazzini avventurarsi nel bosco, e sorrido. Poveri sprovveduti, non dovrebbero avventurarsi da soli nel bosco.
In mezzo secondo sono fra gli alberi. Li raggiungo, in una piccola radura, e li trovo intenti a baciarsi.
"Ehi! Ragazzi!” dico, come se li conoscessi, con un grande sorriso sulle labbra:”Sapete, è pericoloso venire nel bosco da soli, soprattutto di mattina, al freddo, e quando non c'è nessuno in giro!"
"Che diavolo vuoi? Vattene!" Mi dice la ragazza,sgarbata. Io mi avvicino, e la afferro per i capelli, tirandola su, ignorando i suoi urli di dolore e i suoi tentativi di fuggire.
"Ascoltami, piccola puttanella! Ora tu te ne vai, e non ti ricorderai nemmeno di essere stata qui. Capito?" Dico, utilizzando il potere della compulsione.
"Si."dice, prima di andarsene.
Rimaniamo solo io e il ragazzo, vagamente deliziato dal fatto che abbia mandato via la ragazza, rimanendo da sola con lui, povero sprovveduto...
"Ciao, non mi sembra di conoscerti. Vieni, siediti qui vicino a me, cosi parliamo." Mi dice, con fare malizioso.
"Io ho un'idea migliore!" Dico, avvicinandomi a passo lento.
Mi metto a cavalcioni sopra di lui, ed inizio a baciargli il collo.
"Penso di essere d'accordo con l'idea..." sussurra, mentre continuo il lento baciare. Poi sento il profumo del sangue nelle sue vene, una delle arterie principali che pulsa proprio là, sotto la mia bocca.
E allora sento il mio viso mutare, riconosco quel mutamento, Kaily, la ragazza buona e dolce non c'è più. Ora c'è Calliope, la Vampira assetata.
So bene come deve apparire il mio volto, ora: occhi rossi come l'inferno, vene rosse sotto le guance, e denti bianchi,lunghi e aguzzi.
Non fa nemmeno in tempo ad urlare, il poveretto, mentre i miei denti gli perforano la gola, prosciugandogli la vita.
E lo lascio là, a morire.
In fondo... sono una vampira, non è nella mia natura, la compassione
  
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