NEGAI HOTEL – Capitolo 4: ARIGATOU
-Sveglia,
Sveglia !!!!- Una vocetta
squillante echeggiò fra le mura del Negai Hotel e raggiunse i due belli
addormentati, che socchiusero gli occhi pigramente.
-Ho
detto sveglia ! Forza dormiglioni, è gia mattina !!! –
-No Hidan, basta con quei riti sadici! E’ ancora presto, daaaaai …- Deidara nascose la testa fra le lenzuola e si raggomitolò.
-Eh,
Hidan ?! E chi è, tua mamma?- Rise la voce.
-Co..cos…aaah!! Na-Namida !- Balbettò il biondo sbarrando gli occhi. Il suo
urlo svegliò anche il rossino, che si alzò,
strofinandosi gli occhi.
-Finalmente
! Vi chiamo da 10 minuti!- Si lamentò la ragazza,
trattenendo però una risata. – La colazione è gia pronta, e se non volete che
gli altri facciano fuori tutto, vi conviene scendere
subito! –
Deidara sbuffò e sbirciò con la coda dell’ occhio
Sasori, incrociando il suo sguardo. Come era prevedibile, entrambi arrossirono e si voltarono
dall’altro lato con aria indifferente.
-“Che buffi …” – Pensò Namida, che
sembrava aver compreso perfettamente la situazione. Sorrise e si avvicinò alla
porta. – Mi raccomando, vi voglio giù in sala fra mezz’ora !-
-Uff…
mi ricordi perché dobbiamo fare tutto questo ?!- Si
lagnò Deidara, mentre insieme all’ inseparabile Sasori si dirigeva verso la sala da pranzo.
-Missione,
Deidara … - Il rosso si passò una mano fra i capelli
con fare annoiato. -…Anche se proprio non ne capisco l’utilità-
Presero posto e, mentre il biondino si abbuffava a sbafo, Sasori dovette inventarsi, davanti alle domande degli altri
clienti, scuse stupide sul motivo per cui non stesse mangiando. Certo, non
poteva uscirsene con –Io sono una marionetta e le
marionette non mangiano- . Perciò rispose
semplicemente di avere un po’ di nausea. In realtà, non ricordava neppure cosa
si provasse ad avere la nausea.
Per
tutta la durata del pasto Deidara continuò a lanciare
occhiate al compagno, anche solo nella vana speranza di ammirare i suoi occhi
color cioccolato. Ma, immancabilmente, ogni volta in cui i loro sguardi s’
incontravano entrambi arrossivano e facevano finta di
pensare ad altro.
-“Non
va bene”- Si disse Namida, osservandoli da dietro una
colonna. (Accidenti!
E’ pure Yaoiosta! NdTutti)
Si avvicinò ai due ed esibì uno dei suoi radiosi
sorrisi. – Allora, avete programmi per la giornata?-
Domandò, ritirando i piatti svuotati dall’artista.
-Uuuhhm… io vorrei
dormire- Rispose scocciato quest’ultimo. Namida si passò una
mano sul viso.
-Intendevo … restate in Hotel o andate a fare un
giro ?- .
Sasori si alzò dalla sedia e la
ripose al suo posto. –Beh .. siamo qui per condurre
delle ricerche, quindi credo che andremo ad esplorare il posto …-. Si allontanò
e fece cenno a Deidara di raggiungerlo.
-Tornate presto questa sera e non ve ne pentirete!- Ridacchiò Namida, prima che i due
andassero via. – Oggi è un giorno speciale al Negai
Hotel …-. Non aggiunse altro. Andò via, lasciando i due li
impalati.
-Questo
luogo è strano. Questo Hotel è strano !- Sbottò Deidara, seduto a gambe incrociate sul prato.
-Puoi
dirlo forte …-. Sasori era steso fra l’erba soffice,
le braccia piegate dietro il capo.
-Ehi,
di un po’. Non avevi detto che avremmo condotto delle
ricerche ?-
Sasori sbuffò e prese a mordicchiare un filo d’erba. –Non ne ho voglia
-
-Aaaaah ! Sai che ti dico ? Divertiamoci, al
diavolo la missione! –
Per
una volta, entrambi
furono d’accordo . Infondo, Pein non poteva sapere se
loro stessero cercando il rotolo o no. Si sarebbero
presi un po’ di pausa. Una meritata vacanza.
-Ehi,
Sasori. –
-Umpf?-
Deidara si morse un labbro . -E’… è possibile che tu ritorni ad essere umano ?-.
Sasori si alzò a sedere e chinò il capo. -No.
Non si può.-
-Capisco-.
Attimi
di silenzio. La brezza
si sollevò dal mare ed accarezzò i volti dei due, facendo danzare le ciocche di
capelli ed i fili d’erba .
-Ti
dispiace? -. Deidara parlò con voce incerta.
-No…
o forse in parte. Io stò bene cosi, ma a volte vorrei
…-. Il rosso si voltò verso il compagno. -…vorrei sentirmi di nuovo normale. Provare di nuovo ciò che provano tutti … sentire le carezze, e
anche il dolore sulla mia pelle…-. Sorrise con amarezza. - …In fondo, io
non sono altro che un’inutile marionetta con un cuore umano -.
Deidara sentì stringersi il cuore. Vide gli occhi di Sasori colmi di tristezza, quegli occhi che tanto amava …
che s’illuminavano di luce quando si parlava di arte,
di eternità, e che ora riflettevano solo malinconia.
E
in quel momento, sentì che ciò che stava per fare era giusto.
Si
avvicinò a Sasori e lo abbracciò.
Lo
strinse forte, passandogli una mano fra i capelli rossi e morbidi.
-Tu non
sei una marionetta, Sasori. Tu… tu sei un essere
umano, come me. –
Sasori sgranò gli occhi e restò in silenzio. Troppa la sorpresa
provocata dal gesto improvviso dell’ altro.
-So
che ora ti arrabbierai con me, perché tu odi gli esseri umani, ma …-. Il rosso
lo bloccò poggiandogli delicatamente un dito sulle labbra.
-Non
dire altro, Deidara-chan. Arigatou.-
L’artista sorrise e chiuse gli occhi, godendosi quell’ abbraccio carico d’ affetto.
-Arigatou anche a te Sasori-kun.-
Poco
lontano, Namida sorrise.
-Bravi…
così si fa, ragazzi !-. Si voltò e rivolse gli occhi al cielo. -Ora godetevi
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Ok,
questo era un capitolo di transizione … quasi inutile, tranne la parte finale …
xD
Ah,
colgo l’occasione per dirvi che Namida
è un inviata speciale del “Deidara x Sasori Yaoi FanClub
“ !!!
>> Ja ne !