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Autore: chiaretta78    18/01/2013    3 recensioni
Emma è andata a trovare Manuela in Irlanda e si trova a Dublino proprio nei giorni in cui i Loaded sono in tour da quelle parti. Non ha il biglietto per il concerto, ma riuscirà non solo ad entrare, ma addirittura a finire nel backstage e realizzare il sogno di una vita: conoscere Duff McKagan.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duff McKagan, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Temple Bar Ok, innanzi tutto scusate scusate scusate se ci ho messo tutto sto maledettissimo tempo per postare il proseguo di sta cretinata! E meno male che ho deciso di farla breve, pochi capitoli e via, altrimenti con sti ritmi la finisco nel 2027!! O.o
Sono sempre più convinta che sia una boiata, ma a volte ci stanno anche queste, no? ;)
Se c'è ancora qualcuna che legge... buona lettura!! =)

I ragazzi arrivarono dopo non molto nei pressi del Temple Bar e posteggiarono, con somma fortuna, abbastanza vicino al locale.
Il viaggio era stato animato dalle chiacchiere continue di Jeff, che sembrava avere una quantità infinita di adrenalina in corpo quella sera!
Aveva sciorinato episodi su episodi divertenti che avevano visti protagonisti i membri della band, aveva colto ogni occasione possibile per fare dei complimenti a Emma e non aveva perso occasione anche per sfiorarla più di una volta, anche se sempre in zone "sicure".
Mike aveva notato subito che c'era qualcosa di strano, qualcosa che bolliva in pentola, e non vedeva l'ora di avere due minuti faccia a faccia con il bassista per chiedergli che diavolo gli stesse passando per la testa.
Duff per la prima volta forse in tanti anni che lo conosceva, aveva avuto più di una volta l'istinto di scaraventare Jeff giù dalla macchina e aveva praticamente distrutto i guanti che ancora teneva in mano. Non vedeva l'ora di arrivare al bar e mettere un po' di distanza fra lui e i due piccioncini, come ormai si riferiva nella sua testa a Jeff e Emma.
Gli unici che non si erano accorti dello show di Jeff erano stati Isaac e Manuela, troppo impegnati a parlottare fra di loro sulle meraviglie dell'Irlanda, sui loro libri preferiti e i loro gusti musicali.
Emma dal canto suo aveva trovato il comportamento di Jeff parecchio strano, ma allo stesso tempo il ragazzo le era sembrato davvero simpatico e alla mano e quindi si era divertita per tutto il viaggio, nonostante la posizione un pochino compromettente e scomoda.
Mike tirò il freno a mano e Duff si sganciò la cintura di sicurezza e si lanciò fuori dall'auto a tempo di record. Mike lo guardò un po' sbigottito e poi scese anche lui.
Jeff aprì la portiera ed Emma uscì per prima, trovandosi a pochi centimetri proprio da Duff. Gli sorrise timida e il ragazzo le rispose di cuore, ritrovando subito il buonumore. Stava per dirle qualcosa quando Jeff si materializzò alle spalle di lei e le mise un braccio intorno alle spalle, un sorriso a trentadue denti sul volto.
"Andiamo capo?"
Duff sentì un insano desiderio di mandarlo a quel paese, ma poi scosse il capo e si avviò verso il locale. Era stranamente nervoso quella sera e non capiva perché. Doveva darsi una calmata o sarebbe stata una serata d'inferno!
La stradina che portava al Temple Bar brulicava di artisti di strada che suonavano ogni genere di musica. Dio quanto gli piaceva quel posto!
Emma si guardava in giro con gli occhi sgranati. Era la prima volta che andava a Dublino e si trovava immersa nella vita notturna della città e le sembrava tutto meraviglioso! Manuela le aveva parlato tantissimo del locale dove stavano andando e adesso non vedeva davvero l'ora di toccare con mano se era davvero così bello.
Jeff per fortuna aveva tolto il braccio dalle sue spalle ed Emma si era un pochino avvicinata a Manuela, cercando però di non disturbarla.
L'amica però come l'aveva vista aveva accelerato il passo per raggiungerla, costringendo Isaac a fare una corsetta per non rimanere indietro.
"*Allora, ti piace?! Non è fantastica l'atmosfera qui??*"
"*Sì Manu, è davvero una figata pazzesca! Non vedo l'ora di vedere il locale!*"
"*Già già... e con il moretto lì come la metti?*"
"*Chi, Jeff?*"
"*Sì, quello che non ti ha mollata praticamente un secondo e ci ha provato tutto il santo tempo in macchina.*"
"*Ma va, figurati... E' stato solo tanto gentile, tutto qua.*"
Manuela scoppiò a ridere.
"*Solo tanto gentile?? Ma per favore...*"
"*Manu per favore piantala, ok? Ricordati che hai promesso di non farmi smarronare o incasinarmi la serata. Lo sai quanto ci tengo!*"
"*Croce sul cuore, sarò bravissima.*"
"*Ecco, brava.*"
Poco più in là, Mike riuscì finalmente ad avvicinarsi a Jeff.
"Psssss..."
Jeff guardò verso di lui con sguardo interrogativo.
"Che cavolo ti prende?? Perché bisbigli??"
Mike gli andò a pochi centimetri di distanza e con gli occhi fece cenno verso Duff, cercando di fargli capire che non voleva che il capo sentisse il loro discorso.
Jeff però non doveva essere molto perspicace in quel momento, perché la sua reazione fu di totale perplessità.
"Stai bene Mike? Hai preso qualcosa di tagliato male??"
Mike alzò gli occhi al cielo, scocciato.
"Non ho preso niente di niente, idiota! Stavo solo cercando... ah, lascia perdere! Allora, cosa cavolo stai combinando? Cos'era quello show in macchina, prima?"
"Quale show??"
"Avanti amico, è con me che stai parlando, ok? Stai facendo sul serio con quella ragazza? Ti piace? Perché anche al boss piace, sai? Ha praticamente distrutto i guanti che teneva in mano immaginando che fossero te."
Jeff scoppiò a ridere come un matto.
"Lo so che gli piace, è questo il motivo del mio show, come lo chiami tu. Prima con me ha negato che gli piacesse la brunetta, nonostante fosse evidente, così ho deciso di dargli una piccola spintarella per aiutarlo, perché non può continuare a vivere come un monaco! Non è il primo essere umano a divorziare, santo cielo! Dovrebbe star pucciando il biscotto in ogni ragazza che incontra e invece scappa a gambe levate ogni volta che ne vede una. Basta!"
Mike si mise a ridere e scosse il capo.
"Pucciare il biscotto, Jeff?? Sei un poeta nato, lasciatelo dire."
"Beh, rende l'idea, no?"
Duff si fermò proprio davanti alla porta del locale e si girò per vedere dove fossero gli altri.
Con un certo piacere si accorse che Jeff stava parlando con Mike e aveva smesso, almeno per qualche minuto, di fare il cascamorto con Emma. Alleluia!
I due chitarristi lo raggiunsero dopo pochi passi.
"Allora capo, entriamo?"
"Sarebbe carino aspettare Isaac e le ragazze, non credi Mike?"
Mike si girò verso il trio, che era rimasto un po' più indietro, ma stava comunque arrivando.
"Veramente sarebbe carino trovare il modo di lasciare Isaac da solo con la fanciulla che ha puntato, ma questo è un altro discorso."
Anche gli altri tre arrivarono ed Emma rimase imbambolata per qualche secondo a osservare Duff. Dio mio, se gliel'avessero raccontato il giorno prima che l'avrebbe incontrato e avrebbe passato una serata con lui! Beh, con lui e tutta la band... però valeva lo stesso come realizzazione di un sogno, no?
Duff le sorrise e le fece un cenno col capo.
"Entriamo?"
Mike fece da apri pista e si fiondò dentro, seguito da Jeff. Duff invece si fece da parte per far passare Emma, tenendole la porta aperta.
"Grazie..."
"Figurati. Stai attenta al tuo braccio qua dentro, se è come l'ultima volta c'è talmente tanta gente che si fa fatica a camminare."
Emma si infilò dentro ed effettivamente rimase sbigottita dalla quantità di gente presente in quel pub. L'atmosfera era davvero bella. C'erano tantissimi giovani, tutti rigorosamente con una birra in mano, un gruppo che suonava musica dal vivo e un gran vociare di persone allegre che metteva di buonumore immediatamente.
Emma cercò di tenere il passo e non perdere la schiena di Jeff, ma c'era davvero talmente tanta gente da perdersi lì dentro!
Mike, con un talento veramente notevole, riuscì a beccare un angolino con qualche sgabello libero e ci si lanciò praticamente sopra, per tenere il posto.
Jeff si mise a ridere.
"Ottimo lavoro Mike, peccato che hai quasi ucciso quell'adorabile fanciulla alla tua sinistra!!"
Mike si girò verso una ragazza dai capelli rossi, che lo guardava ridacchiando.
"Ooops, scusami tanto."
"Figurati."
Pian pianino arrivarono tutti e Duff spostò leggermente uno sgabello, facendo cenno a Emma di sedersi.
"Vieni, siediti qui, così non lasci il braccio a rischio di colpi."
Emma si slacciò il cappotto, sorridendogli timida.
"Grazie, sei troppo gentile..."
"Ma scherzi?? Aspetta, ti do una mano a toglierlo."
Duff l'aiutò a sfilare prima il braccio malandato e come ogni volta una smorfia di dolore le si dipinse sul volto.
"Senti, ma sei sicura che non sia il caso di farlo vedere quel braccio? Mi sembra che ti faccia ancora tanto male."
Emma si accomodò sullo sgabello e scosse il capo.
"No, davvero, va tutto bene. Insomma... credo sia normale che mi faccia male, vista la botta che ho preso."
Duff la guardò per qualche istante in silenzio, incerto su se insistere o lasciar perdere. Era evidente che quella ragazza avesse paura di andare al pronto soccorso... chi era lui per romperle le scatole?
Duff fu distolto dai suoi pensieri da Jeff.
"Allora ragazzi, cosa volete da bere? Io e Mike ci offriamo volontari per il primo giro."
Mike lo guardò perplesso. Quand'è che lui si era offerto volontario?!
Manuela spiazzò tutti ordinando per prima.
"Io una Guinness."
Isaac si accodò subito.
"Guinness anche per me."
Jeff guardò Emma.
"Ok... io non sono un'amante della birra... però se non prendo la Guinness la mia dolcissima amica mi ammazza, quindi anche per me Guinness, ma piccola per favore."
"Ai suoi ordini!" Jeff le fece l'occhiolino e poi guardò Duff. "Capo, ti cerco una birra analcolica, ok?"
"Sì, grazie. Se no qualunque cosa abbiano di analcolico va bene."
Mike e Jeff si allontanarono verso il bancone ed Emma si trovò all'istante nel panico più totale. Isaac e Manuela erano già ripartiti a parlare di... boh, non sapeva nemmeno bene di cosa! Quando le veniva comodo Manuela si scopriva ben più fluent del solito in inglese... La prossima volta che la mandava avanti con la scusa che non parlava inglese l'avrebbe mandata al diavolo.
E lei?! Come faceva ad attaccare bottone con Duff? Era in imbarazzo! Insomma... non voleva dire cose stupide o sembrargli noiosa... Ma non poteva nemmeno starsene lì tutta zitta come una deficiente! Dio che situazione!
Duff dal canto suo era un po' in imbarazzo anche lui. Sentiva che avrebbe dovuto dire qualcosa, giusto per fare due chiacchiere... ma non sapeva cosa dirle!
Era arrugginito con le donne, l'ultima volta che aveva dovuto fare il brillante con una ragazza era stato con Susan, ben sedici anni prima! E la cosa non gli era neanche riuscita molto, considerando che la sua esperienza in quel frangente era davvero misera. Non perché non avesse avuto molte donne, anzi, ne aveva avute moltissime, ma il numero di quelle che aveva approcciato da sobrio, in pieno possesso delle sue facoltà, si riducevano a... boh... 4? 5? Giusto se si metteva a contare anche le primissime esperienze, quand'era un ragazzino.
Il silenzio fra loro si fece quasi insopportabile, tanto che alla fine Duff si lanciò, pur di non dover sentire il suo cervellino girare a mille.
"Bello sto posto, eh?"
Emma gli sorrise.
"Sì, bellissimo. C'eri già stato?"
"Sì, un po' di volte. In realtà ogni volta che mi capita di venire a Dublino ci veniamo. Qui nessuno mi rompe le scatole, possiamo starcene tranquilli a goderci la serata e poi questo posto mi mette allegria."
"E' vero. C'è una bella atmosfera."
Silenzio. Di nuovo. E adesso?
"Immagino che debba essere dura effettivamente non poter andare in molti posti con la paura di venire accerchiati dai fan... Insomma, bellissimo da una parte, ma una bella seccatura dall'altra."
Duff la guardò sorridendole, grato che avesse trovato lei il modo di continuare a parlare.
"Sì, è proprio come dici tu. Da una parte fa parte del pacchetto e fa anche piacere, ma a volte uno vorrebbe, che ne so, passare una serata con degli amici oppure andare da qualche parte, ma tra fotografi e fan diventa un delirio."
"Però tu e Susan siete bravi a tenere la vostra vita privata protetta. Non vi ho mai visti paparazzati da qualche parte, con foto rubate o cose simili."
Susan. Perché diavolo l'aveva nominata? Era ancora una ferita aperta, aperta e sanguinante... il suo ennesimo fallimento in campo matrimoniale. Solo che questa volta aveva fatto le cose per bene, ci aveva messo di mezzo anche delle figlie, così a soffrire non era stato solo lui come le altre volte, ma pure loro. Bravissimo McKagan!
Emma si accorse che Duff si era improvvisamente rabbuiato. Aveva forse detto qualcosa di sbagliato?!
"Ehi, tutto ok?"
Duff la guardò per un istante in silenzio, ancora preso dai suoi pensieri.
"Sì... scusa... è che parlare di Susan mi dà ancora un po' di problemi..."
Emma lo guardò perplessa. Perché gli dava fastidio parlare di sua moglie??
Duff aggrottò leggermente le sopracciglia, un sospetto nella testa.
"Abbiamo divorziato, non lo sapevi?"
Emma spalancò gli occhi dallo stupore e arrossì alla velocità della luce. Porca miseria!! Non lo sapeva no!! E come una cretina era riuscita a dire l'unica cosa che non avrebbe dovuto dire! Complimenti Emma, davvero complimenti!
La ragazza fece di no con la testa, rossissima in volto.
"No, mi... mi dispiace... io non volevo... insomma... scusami."
Duff le sorrise, cercando di rassicurarla.
"E di che? Mica è colpa tua se è successo."
Emma arrossì ancora di più.
"No, certo che no! Volevo dire... oh, lascia perdere."
Duff scoppiò a ridere.
"Tranquilla, colpa mia che ho dato per scontato che qui in Europa si fosse saputo subito. Chissà perché poi... neanche la mia vita sentimentale fosse al centro dei pensieri del mondo."
"No, sono io che vivo in un mondo a parte. Probabilmente tutte le tue fan sulla faccia del pianeta lo sanno, tranne me. Bella figura che ho fatto."
Ci fu un attimo di silenzio. Poi Emma non seppe trattenersi.
"Mi dispiace davvero tanto Duff. Eravate una bella famiglia."
Duff non disse niente, fece solo un profondo respiro.
"Lo so. Ma evidentemente non è bastato."
Il silenzio fra loro a quel punto divenne assordante e venne spezzato solo dall'arrivo provvidenziale di Mike e Jeff con le birre.
"Eccoci qua! Capo, non ci crederai, ma ho trovato una birra per te anche qui!" Jeff diede la birra a Duff e poi passò il bicchiere a Emma. "La sua Guinness piccola, madame."
"Grazie Jeff."
Mike nel frattempo diede le birre a Isaac e Manuela.
"Ok, ragazzi, qui ci vuole un bel brindisi a quest'incontro decisamente fortuito e nato male, ma che sembra portare ad una serata decisamente piacevole!" Tutti guardarono Jeff, che aveva appena fatto il discorso. "Cheers!"
Tutti alzarono il bicchiere e buttarono giù una bella sorsata di birra.
Jeff osservò qualche istante Duff ed Emma che sembravano rigidi come due stoccafissi e guardavano dappertutto tranne che in direzione dell'altro.
Scosse lievemente il capo, esasperato. Cosa diavolo doveva fare per far dare una mossa a Duff?? Doveva prendere quella ragazza e lanciargliela addosso??
Fece un piccolo sospiro frustrato e poi posò con determinazione il suo bicchiere di birra sul tavolino davanti a Emma.
La ragazza lo guardò leggermente perplessa e rimase decisamente spiazzata quando lo vide allungare il braccio verso di lei e stendere la mano aperta, sorridendole complice.
"Andiamo a ballare?"
Emma non sapeva cosa dire. Cioè... non che le dispiacesse ballare, ma allo stesso tempo non voleva andarsene da lì... insomma, era bello stare accanto a Duff!
Duff percepì l'indecisione della ragazza e si stupì di compiacersene, come se gli facesse piacere che lei non volesse ballare con lui. Quella sera dava proprio i ciocchi! Non riuscì a trattenersi, tra l'altro, dall'intromettersi.
"Forse non è il caso di portarla in mezzo alla gente, visto che le fa male il braccio, non trovi?"
Jeff cercò in tutti i modi di trattenere una risata. Era geloso! Fantastico, il suo piano iniziava decisamente a funzionare!
"Tranquillo, la proteggo io con il mio corpo..."
Jeff gli fece l'occhiolino allusivo e poi si sporse ad afferrare la mano di Emma, stufo di aspettare.
"Forza ragazza, è partito un bel lento e io non me lo voglio perdere."
Emma si trovò così senza quasi accorgersene in mezzo ad altre persone che ballavano, a non molta distanza da Duff e gli altri. Jeff la strinse delicatamente a sé, avvolgendo le braccia intorno alla sua vita, facendola arrossire un pochino.
Il ragazzo avvicinò la bocca al suo orecchio e le sussurrò qualcosa che davvero non si sarebbe mai aspettata.
"Dai piccola che facciamo ingelosire il capo per benino, così si dà una mossa."
Il rossore sulle guance di Emma divenne improvvisamente intenso e un senso di calore le pervase il volto.
Ok, o aveva bevuto troppo o decisamente le sue orecchie iniziavano a giocarle strani scherzi quella sera... perché Jeff non poteva assolutamente aver detto quello che aveva detto! La Guinness, era evidente, non faceva proprio per lei.







  
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