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Autore: Road_sama    18/01/2013    6 recensioni
[Fanfic sospesa fino a che non mi tornerà l'ispirazione giusta. Chiedo scusa a tutti i lettori che aspettano un aggiornamento da un bel po' di mesi, ma ho troppe cose per la testa in questo periodo. Spero di riprendere in mano la fic presto.]
Questa è la prima long fic in questo fandom quindi fatemi sapere cosa mettere a posto!
I Perfect Maker sono una piccola band europea, arrivata in California da poco per fare una serie di concerti. Non sanno ancora cosa vuol dire essere delle star e non sanno nemmeno cosa possono diventare i Paparazzi per loro. Sarà proprio questa piccola avventura ad insegnarglielo e a cambiarli per sempre.
Buona Lettura!
/UsUk//GerIta//Spamano//Franada//PruHun//accenni AusHun/InghilterraxIrlanda/
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Ed eccomi pronta con il secondo capitolo! Ed ecco a voi un po’ di USUK, ma giusto un pizzico per incuriosirvi ;) Per le altre coppie… don’t worry ragazze arriveranno e anche presto :D
Ogni tanto aggiungerò pezzi di canzoni di vari gruppi per darvi un idea su i pezzi che fanno i Perfect Maker :)
Vabbè non vi rompo più, Buona Lettura^^

 

Green Eyes
 



-Ragazzi, che casino! Ma siete sempre così allegri qui in America?- chiese  ancora Antonio troppo suggestionato da quello che aveva visto. Gente che beveva alle cinque del pomeriggio, gare a chi si faceva più male addosso al muro e ovviamente l’angolo dei più depressi di un sassolino di fiume.
-Of Course! Qua ci godiamo la vita caro mio!- l’americano sospirò. Aveva una tale confusione in testa! Forse aveva esagerato un po’ con la birra. Ma era certo di dimenticarsi qualcosa…
-Antonio…per caso hai l’ora?- l’altro annui stupito da quella domanda improvvisa.
-6:55-
-Mi sto dimenticando qualcosa…ne sono sicuro! Ma non ricordo cosa!- Alfred si passò una mano tra i capelli cercando di ricordarsi.
I due si guardarono negli occhi.
-Oddio! Il concerto è tra cinque minuti!!-
-Oh, shit!-
 
-Ragazzi il concerto è tra cinque minuti! Perché ve ne state ancora qui in camerino?!- Matthew era nervoso come al solito.
-Bisogna far aspettare il pubblico un pochino! Quante volte te l’abbiamo ripetuta questa storia?- Feliciano sorrise benevolo.
-Si ma…- I quattro seduti sul divanetto gli rivolsero uno sguardo del tipo “ancora questa storia? Zitto e siediti!”
Il canadese fece un sospiro profondo, poi si sedette anche lui.
 
-Hey, ci sono ancora posti per il concerto?- Alfred pronunciò quelle parole sull’orlo di morte. Aveva corso per mezza città per arrivare in orario a quel concerto!
-Biglietti?- Un omaccione si affiancò a quello a cui avevano chiesto. Possibile che facciano tutte quelle storie per un misero gruppetto di europei?
Antonio prese i biglietti e glieli porse. L’altro sorrise.
-Siete arrivati troppo tardi i vostri posti sono già stati assegnati. Però visto che avete pagato il biglietto potete rimanere in piedi, in fondo al teatro. Antonio si rattristò. Alfred immaginò volesse farsi vedere da Lovino e non ci sarebbe riuscito. Per colpa sua. Ovviamente.
-Scusami Antonio.- lo spagnolo gli rivolse un sorriso forzato.
-Fa niente. Se restiamo in piedi riesco a vederlo comunque…anche se lui non ci riuscirà.-
 
Love, give me love, give me love (amore, dammi amore, dammi amore)
I don’t need it (non ne ho bisogno)
But I’ll take what I want from your heart (ma prenderò ciò che voglio dal tuo cuore)
And I’ll keep it in a bag, in a box (e lo terrò in uno zaino, in una scatola)
Put an X on the floor (metti una X per terra)
Give me more! ( dammi di più!)
Shut up and sing it with me (zitto e canta con me)
                                                         (cit. My Chemical Romance “Na, na, na”)
 

 
Che egocentrici! Fu il primo pensiero di Alfred. Ma erano orecchiabili. Questo si.
-Antonio! Qual è Lovino?- Era proprio curioso di vedere chi fosse questo “ammaliatore”. L’amico gli indicò un ragazzetto che suonava la chitarra e faceva da seconda voce.
Aveva anche lui degli occhi verdi ma, erano di una tonalità più scura rispetto a quelli di Antonio. I capelli erano di un castano intenso ed era vestito con abiti quasi punk: pantaloni neri a vita molto bassa, una catena che non poteva mancare e una felpa a quadri bianchi e neri. Sembrava tutto il contrario dello spagnolo! Si voltò verso l’amico che stava fissando “il suo Lovi” come una di quelle tante fangirl in calore che riempivano il teatro.
Sospirò. Poi si mise a studiare ogni singolo componente della band.
C’era una ragazza alla batteria con lunghi capelli castano chiaro raccolti in una morbida coda, un ragazzo che assomigliava stranamente a Lovino e poi c'era il tastierista che sembrava la fotocopia dell'americano! Incredibile! Se non avesse avuto i capelli lunghi sarebbe stato un suo clone. Clone? Sarebbe stata un film molto bello “Io e il mio clone!”
E poi…poi…c’era il chitarrista solista, c’era il chitarrista solista che aveva delle mani fantastiche. Lo osservò attentamente e in lui trovò qualcosa di familiare. Aveva dei capelli biondissimi e completamente in disordine, una camicia bianca e sopra una specie di  gilet nero. Aveva gli stessi pantaloni di Lovino ed era magrolino. Ma cosa mangiava?
Non appena quest’ultimo finì l’assolo alzò lo sguardo verso il suo pubblico e quello che vide Alfred gli mozzò il fiato in gola. Due smeraldi. Due intensi smeraldi. L'americano sgranò gli occhi. Era veramente possibile avere delle iridi di quel colore? Aveva uno sguardo così vivo ma allo stesso tempo così freddo. Non appena il chitarrista passò in rassegna la parte di teatro in cui c’era Alfred, quest’ultimo si abbassò e si nascose dietro qualche fangirl impazzita arrossendo senza ritegno. Solo dopo qualche secondo il biondo si accorse della cazzata che aveva fatto. Non era più un bambino! Si sistemò gli occhiali sul naso e con un breve colpo di tosse risollevò la testa.
E lui era ancora li che lo guardava con quei suoi occhi penetranti. Alfred fu tentato di abbassare ancora lo sguardo ma, si trattenne.
-Antonio! Ma come facciamo adesso? Siamo troppo lontani per scattare delle foto!- urlò l’americano dopo qualche minuti dal loro arrivo.
-Ah, chico*, noi ci imbuchiamo al dopo concerto! Che pensavi?- lo spagnolo fece un ghigno divertito pieno di sottointesi.
Alfred aveva la sgradevole sensazione che avrebbero lavorato per tutta la notte.
 
To Be Continued ;p
*chico: ragazzo
  
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