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Autore: Marcuc    18/01/2013    10 recensioni
La mia seconda FF si concentrerà sulla nuova generazione! Spero vi piaccia!
Dal Prologo
Rose e Albus si trascinavano i bauli per il corridoio dell’Espresso di Hogwarts, facendosi largo tra la moltitudine di passeggeri tenendosi per mano, molti li additavano, altri li osservavano in silenzio, ma loro non ci badarono mentre cercavano uno scompartimento libero.
Rose, accidentalmente, pestò il piede a qualcuno senza accorgersene e passò oltre.
-Chi mi ha pestato il piede?- ruggì una voce alle spalle di Rose.
Si voltò verso il ragazzo che aveva parlato e gonfiando il petto disse senza paura:- Io, è stato un incidente.- guardava dentro gli occhi azzurri di un ragazzetto biondo, della sua età, visto che non portava lo stemma di nessuna Casa sulla sua divisa nuova, il padre glielo aveva indicato poco prima al binario.
- Io chi? Voglio il tuo nome.- Disse ghignando alla volta di un amico con la pelle scura.
- Rose Weasley.-
Il ragazzo impallidì immediatamente e il suo amico lo tirò per la manica della divisa dicendo:- Scorpius, andiamo, non è il caso di farci nemica la figlia della Mente. Sicuro che il cervello lo ha ereditato dalla madre.-
Rose ridacchiò e Albus con lei, mentre li guardavano allontanarsi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Prologo





Rose e Albus si trascinavano i bauli per il corridoio dell’Espresso di Hogwarts, facendosi largo tra la moltitudine di passeggeri tenendosi per mano, molti li additavano, altri li osservavano in silenzio, ma loro non ci badarono mentre cercavano uno scompartimento libero.

Rose, accidentalmente, pestò il piede a qualcuno senza accorgersene e passò oltre.

-Chi mi ha pestato il piede?- ruggì una voce alle spalle di Rose.

Si voltò verso il ragazzo che aveva parlato e gonfiando il petto disse senza paura:- Io, è stato un incidente.- guardava dentro gli occhi azzurri di un ragazzetto biondo, della sua età, visto che non portava lo stemma di nessuna Casa sulla sua divisa nuova, il padre glielo aveva indicato poco prima al binario.

- Io chi? Voglio il tuo nome.- Disse ghignando alla volta di un amico con la pelle scura.

- Rose Weasley.-

Il ragazzo impallidì immediatamente e il suo amico lo tirò per la manica della divisa dicendo:- Scorpius, andiamo, non è il caso di farci nemica la figlia della Mente. Sicuro che il cervello lo ha ereditato dalla madre.-

Rose ridacchiò e Albus con lei, mentre li guardavano allontanarsi.

Una voce li raggiunse da uno scompartimento appena aperto al suo fianco:- Complimenti Rose, il giovane Malfoy ha capito di non poter prendere le orme del padre.- disse James Potter, le sue parole  furono accompagnate da una fragorosa risata dai compagni di scompartimento, prima che vi sparisse nuovamente all’interno.

I due raggiunsero il fondo della carrozza e finalmente riuscirono a trovare un posto libero e tranquillo. Rose guardava attentamente il paesaggio che scorreva veloce, le sue mani, animate dall’agitazione, non riuscivano a trovare pace battendo velocemente sulle sue ginocchia.

-Rose ti vuoi calmare? Agiti anche a me!- disse Albus che se ne stava rigido e pallido appoggiato al sedile, con l’aria di uno che sta per svenire.

La figlia di Ron fece un respiro profondo guardando il cugino:- Sì, scusa Al, è che sono così curiosa di vedere Hogwarts, sono stanca di sentire solo i racconti dei miei, dei tuoi e di James,o leggere su storia di Hogwarts ciò che la riguarda. Voglio viverci dentro, sapere dove sarò destinata, studiare tutti gli incantesimi che sanno la mamma e il babbo, i nonni e gli zii. Sono eccitatissima!- aveva parlato con fervore e tutto d’un fiato, il cugino fece fatica a starle dietro.

- In che Casa pensi che sarai smistata?- le chiese.

-Grifondoro- disse con sicurezza.- Ne sono certa! Tutta la mia famiglia era lì, andrò anche io. Tu?-

Albus si guardò le mani abbandonate sul grembo, divenne rosso bordeaux, capacità evidentemente ereditata dal ramo Weasley, poi si decise a parlare:- Anche io vorrei andare a Grifondoro, ma ho paura che …-

- Sai, Serpeverde è molto ben vista da quando hanno scoperto che alcuni di loro hanno aiutato tuo padre. Non sarebbe un problema per nessuno se finissi lì. - disse guardando intensamente il cugino.

Lui continuava a non voler incrociare lo sguardo della ragazzina, si vergognava a dire che il timore che provava non era suo, ma di suo fratello. Tutta l’estate si era sentito dire che se fosse finito a Serpeverde i genitori lo avrebbero visto come i Malfoy, e James detestava chiunque avesse a che fare con quel cognome.

Qualche ora dopo la signora con il carrello dei dolciumi passò di lì, i due ragazzini presero una Ciccorana a testa e una scatola di Gelatine Tutti i Gusti + 1 da dividere. Prima di entrare notarono Scorpius Malfoy che, spalmato alla parete del corridoio mentre il carrello gli sfilava davanti, li fissava, anzi fissava Rose con un misto di ammirazione e timore sul viso.

- Che c’è, Malfoy? Vuoi un autografo?- lo schernì.

Il biondo girò sui tacchi e raggiunse il suo amico che lo attendeva con un pacco di liquirizie in mano, forse la ragazza si sbagliava ma le parve di aver visto un’espressione offesa e ferita oscurargli il volto prima che si voltasse.

Arrivarono ad Hogwarts e l’eccitazione che percorreva il treno, soprattutto tra quelli del primo anno, era diventata un tremendo baccano. Una fila di ragazzi più grandi, tra i quali spuntava la bellissima Victorie insignita quell’estate del ruolo di Caposcuola di Grifondoro, si disposero alle uscite e accompagnarono le nuove reclute sulla riva del Lago, dove l’imponente Hagrid li attendeva sorridendo e agitando la manona.

Rose e Albus si fecero abbracciare a turno dalla loro bella cugina, attirava sguardi estasiati dai maschi e dagli altri coetanei e non.

- E’ andato bene il viaggio ragazzi?-

I due annuirono, un sorriso nervoso gli tendeva il viso.

- Ci vediamo dopo. Spero di vedervi al mio tavolo.- li baciò sulla guancia e seguì anche lei la scia dei ragazzi in tunica nera che raggiungeva le carrozze.

Hogwarts era un vero spettacolo, molto meglio di ciò che aveva letto o dei racconti di chi ci aveva già messo piede, gli occhi spalancati di Rose seguivano i profili severi delle guglie, i luccichii delle finestre.

Un insegnante li attendeva davanti alla Sala Grande, aveva una pergamena in mano e un sorriso luminoso.

- Neville!- urlò Rose eccitata, salutando il professor Neville Paciock che ricambiò con entusiasmo.

- Rose, Albus, benvenuti.- Gli altri ragazzini li guardavano con un misto di invidia, deferenza e ammirazione. Poi il professore parlò e il silenziò calò sul gruppo di matricole.

- Hogwarts vi da il benvenuto! Sono il Professor Neville Paciock, vicepreside della scuola. Ora vi porterò all’interno della Sala Grande, non potrete unirvi subito ai vostri compagni perché dovrete essere smistati in una delle quattro case, sono: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Vi chiamerò in ordine alfabetico e vi sarà messo in testa il nostro

Cappello Parlante che deciderà la vostra assegnazione. Per tutti i sette anni che rimarrete ad Hogwarts la vostra Casa e i compagni che vi appartengono, saranno la vostra famiglia, ogni azione meritevole vi farà guadagnare punti, ogni regola che infrangerete vi farà perdere punti. Alla fine di ogni anno sarà assegnata la Coppa delle Case. Ora possiamo entrare.-

La grossa porta di quercia si spalancò e i ragazzi entrarono timorosi, parecchie decine di occhi li seguirono fino a che non si raggrupparono tutti attorno ad uno sgabello con un cappello malandato appoggiato sopra.

Il professor Paciock srotolò la pergamena e lesse il primo nome.

-Abbot, Kate.- Una bambina dai capelli neri emerse dalla piccola folla, rivolse un sorriso a su zio e si sedette. Dopo poco tempo si senti pronunciare dal cappello:- Grifondoro.- La tavolata Rosso- Oro applaudì entusiasta.

- Baston, Eleonor.-  fu smistata in Corvonero, dopo di lei ci fu un’altra Corvonero e un Serpeverde di nome Tom Coote. Albus si aspettò di sentire fischi e parole di disprezzo ma quando il ragazzo raggiunse il suo tavolo passando davanti a Tassorosso, qualcuno gli fece i complimenti e gli diede una pacca sulla spalla. Ciò lo tranquillizzò.

Devis, Goldestein, Higgs, McLaggen, furono smistati rispettivamente due in Tassorosso, un Serpeverde e un Grifondoro.

- Malfoy, Scorpius.- Il ragazzino biondo del treno raggiunse lo sgabello, tutta la Sala lo fissava attentamente e aspettava con ansia il verdetto. Quando, dopo parecchio tempo, fu smistato in Serpeverde, si udirono pochi applausi. Albus non riuscì ad esserne contento, quel ragazzino gli faceva pena.

Una quindicina di ragazzi dopo finalmente venne chiamato il nome che tutti si aspettavano di sentire:- Potter, Albus Severus.- Albus traballò appena prima di raggiungere lo sgabello.

Quando il cappello gli coprì gli occhi la vocina disse: - Nervoso, giovane Potter? Non devi esserlo, non crede più nessuno che Serpeverde sia la culla di maghi Oscuri, tuo fratello capirà. I geni dei Weasley lo confondono, ma lui ti vuole bene.-

Albus si agitò:- Quindi è a Serpeverde che mi vuole mandare?-

- Sì, se pensi che fare del bene a qualcuno che lo merita, sia una bella azione.-

- Si, certo che lo penso, ma a chi dovrei fare del bene?-

Il Cappello non rispose, in compenso nella Sala rimbombò:- Serpeverde.-

Tutti rimasero immobili, congelati nei loro posti chiedendosi se il vecchio cappello Parlante si fosse sbagliato. Perché il figlio di Harry Potter non poteva finire a Serpeverde, era decisamente un errore. Ma quando videro il ragazzino togliersi il cappello e raggiungere il tavolo Verde-Argento un brusio cominciò a percorrere la sala. Albus si accomodò vicino a Scorpius, anche lui ugualmente sconvolto come gli altri ragazzi, gli sorrise e poi puntò gli occhi ai ragazzi che mancavano. Quando arrivò il torno di Rose, tutte le persone nella sala tornarono a concentrarsi intensamente sul Cappello, per vedere che altra decisione bizzarra avrebbe preso. In effetti la prese. Rose fu smistata in Corvonero e altri brusii, meno scandalizzati di quelli che avevano accompagnato Albus, si diffusero. In compenso la ragazzina aveva lo sguardo deluso, e le guancie chiazzate di rosso.

L’ultimo, Zabini Vincent, il ragazzino nero amico di Scorpius, fu assegnato a Corvonero, con grande sconforto di Malfoy che si sentì immediatamente, terribilmente solo.

Al tavolo Grifondoro James guardò con occhi tremendamente spaventosi suo fratello. Un Potter si era infuriato.
  
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