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Autore: leyumm    18/01/2013    1 recensioni
-"Harry, Liam, cazzo ragazzi ascoltatemi!" urlai loro mentre continuavano a fissare quelle due ragazze in fondo al corridoio della scuola. Harry e Liam erano i miei due migliori amici sin da quando ero piccola, ci eravamo conosciuti al parco quando stavano giocando a pallone e Liam mi tirò una pallonata in piena faccia. Avevano cinque anni mentre io ne avevo soltanto tre. Ero più piccola di loro e così corsero verso di me chiedendomi se stavo bene, io non risposi e feci finta di essere svenuta. Sentivo le loro urla, il loro panico e così, da un momento all'altro, sobbalzai facendoli spaventare a morte. Ero sempre stata una bambina "vivace". Da lì ci incontravamo tutti i giorni in quel parco a giocare a calcio, si, ero un maschiaccio, e iniziò tutto.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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What will I do?
 
Mi era dispiaciuto lasciare Harry così, ma non sapevo cosa fare. D'un tratto mi sentii il naso bagnato, poi una goccia sui capelli, un'altra sulla spalla, un'altra e un'altra ancora, stava iniziando a piovere a dirotto e il cielo di stava chiudendo in un secondo.
-"Meglio andare a casa!" urlò Louis prendendomi per mano e trascinandomi correndo sotto ad un porticato. Quasi non lo vedevo più, la pioggia era fitta e era scesa anche la nebbia, che tempo di merda.
-"Si sarebbe meglio, ma come facciamo?" chiesi a Louis mettendomi il cappuccio, ormai fradicio.
-"Casa mia è a due passi, ci facciamo una corsa?" aveva uno sguardo divertito, come un bambino, quel sorriso prima di qualcosa di entusiasmante che spruzzava gioia da tutti i pori.
-"Andata!" mi lasciai prendere per mano e iniziammo a correre come sue matti, i miei ugg stavano affondando dentro le pozzanghere poste qua e là sulla strada.
Alzai il viso e guardai Louis, che qualche volta si girava verso di me ridendo come un deficiente. Sbottai a ridere a sua ruota e continuai a correre al massimo.
-"Eccoci, è quella" mi indicò una casetta, non molto grande, a mattoncini rossi, abbastanza classica e molto carina.
Prese le chiavi dalla sua tasca e aprì velocemente facendo entrare prima me e sorridendomi dolcemente.
-"Accomodati pure, fai come se fosse casa tua, vado a prenderti qualche asciugamano"
Ricambiai il sorriso e lo guardai salire le scale velocemente, non mi sedetti sul divano per paura di bagnarlo tutto e così rimasi lì in piedi a girarmi intorno per esplorare la casa con gli occhi.
-"Ecco, tieni" mi porse un'asciugamano che subito poco dopo averlo passato sui capelli diventò zuppo.
-"Meglio che ti dia qualcosa da metterti, così senti freddo" mi disse poi, vedendo che quell'asciugamano mi aveva fatto poco o niente.
-"Nono, dai tranquillo" non volevo si scomodasse tanto, non volevo essere di disturbo.
Louis scosse la testa, si girò e risalì le scale. Come non detto.
-"Il bagnò è lì, puoi cambiarti" mi indicò una porta a destra, nel corridoio lasciandomi tra le mani una sua felpa blu abbastanza lunga. 
Entrai velocemente nel bagno ringraziandolo, mi tolsi subito quella maglietta che stava iniziando a ghiacciarmi la schiena, mi asciugai alla meglio e indossai la felpa. Era caldissima e decisamente grandina per me, proprio come le amavo io. Fortunatamente i miei jeans non erano bagnatissimi così accesi il phoone per scaldarli un po', per poi raccogliere i miei capelli in uno chignon veloce e disordinato. Uscii dal bagno e riandai in salotto, dove vidi Louis seduto sul divano, vicino al camino acceso, intento a giocare a play station, precisamente a fifa13.
-"Ohhh, non ci credo, posso giocaare?" mi buttai vicino a lui facendo la faccia da cucciolo che tolsi subito, pensando fosse una faccia da culo.
-"Tu che giochi a fifa?" iniziò a ridere tenendosi la pancia. Non sapeva con chi aveva a che fare.
-"Passami il joystick, Tomlinson" lo guardai con aria di sfida.
-"Vedremo" sorrise maliziosamente.
Iniziammo la partita, fischio d'inizio.
-"E smarca tutti, dribbling, si avvicina alla porta, tira.......e goooooooooooooooooooaaaal! Sotto l'incrocio, segna, con il numero sette, Radamel Falcaaaaaao!" iniziai ad urlare alzandomi dal divano per esultare e iniziando a ballare sensa senzo. Si, ero un caso perso, amavo vincere.
Louis si coprì la faccia con le mani, facendo finta di piangere.
-"Oh..non piangere- stetti al suo gioco, avvicinandomi a lui e appoggiandogli una mano sulla spalla -ti ho solo umiliato!" gli urlai in faccia scoppiando a ridere.
-"Al?" a quel punto la mia faccia si fece velocemente seria, ripensando a quel soprannome. Mi aveva sempre chiamato così quando veniva a casa mia a giocare con mio fratello. Mi ritornò in mente il viso di mio fratello, le sue risate con Louis, i suoi scherzi, tutto a quel puntò crollò. Mi buttai a peso morto sul divano, sfogando tutti i miei ricordi con le lacrime, quelle lacrime amare che solcavano il mio viso ogni volta che ci ripensavo.
-"Che hai?" si avvicinò a me facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla accarezzandomi i capelli.
-"Jake..." abbassai la testa, mio fratello si chiamava così.
-"Oh...scusa se ti ho chiamato così, non ci pensavo" mi guardò intristito. Mi strinse sempre più forte a sè facendomi tranquillizzare. Quel momento di silenzio mi servì per capire veramente quallo che stava accadendo al mio cuore, capii che io non volevo lui, lui mi rassicurava fino ad un certo punto, ma solo una persona poteva farlo completamente, io avevo bisogno solo di quella persona. E quella persona si chiamava Harry Styles.
-"Louis, ti devo dire una cosa... - respirai profondamente prima di continuare - io non sono innamorata di te, mi dispiace" buttai tutto fuori guardandolo dritto negli occhi. Quegli occhi che si erano spenti all'improvviso. Mi guardò per qualche minuto, e stette zitto. Ad un tratto la sua bocca si incurvò il un sorriso, un sorriso leggermente malinconico.
-"Vai da lui" mi disse sorridendomi e prendendomi la mano.
-"Lui chi?" lo vedevo, lui aveva capito tutto.
-"Io sto bene, stai tranquilla, adesso va' da lui" mi rassicurò baciandomi la testa.
-"No, ho paura" gli strinsi la mano sempre più forte. Non volevo andare da lui, mi sarei sentita troppo in imbarazzo.
-"Prima o poi dovrai farlo" 
-"Si, ma stasera no" iniziai a tremare, pensavo a quello che sarebbe successo, una marea di pensieri stavano invadendo la mia mente e come ogni volta, le mie emozioni uscivano fuori, atraverso il mio corpo.
-"Se vuoi, puoi rimanere qua, ho altri due letti liberi" mi disse accarezzandomi la guancia.
Io annuii leggermente incerta, sorridendo e cercando di calmarmi. Al problema 'Hazza' ci avrei pensato il giorno seguente, dovevo solo godermi la serata.
Ad un certo punto suonò il campanello, mentre Louis stava cucinando, così mi chiese di andare ad aprire.
-"Serata tra amici? - qualcuno chiese mentre stavo aprendo la porta - aspetta, aspetta, aspetta. Allyson Cooper? Che ci fai a casa di Tomlinson?" no, proprio loro no.
Indovinate un po' chi erano? Beh, ve lo dico io, il pakistano drogato e l'amico che non se la smetteva di ridere un attimo. 
-"Zayn, Niall!" urlò Louis dalla cucina per poi raggiungerci con una scodella mezza bagnata tra le mani.
-"Beh, meglio che vada.." presi la borsa e mi incamminai verso la porta.
-"No Ally, aspetta!- mi rincorse Louis prendendomi per un braccio - rimani..." mi chiese speranzoso.
-"Come ha già detto Zayn, è una serata tra amici, io non c'entro niente" mi staccai dalla sua presa.
-"Ally, dai rimani! Così ti conosciamo" una voce provenne da dietro Zayn, spuntò Niall con un sorriso a trentadue denti. Stranamente, mi era sembrato terribilmente dolce. Allyson, che cosa stai dicendo? Horan dolce? Non può essere. 
Scossi la testa per mandare via quegli strani pensieri e, non so nemmeno il perchè, ma accettai.
Facemmo cena, Louis aveva preparato degli spaghetti alla carbonara, una bomba prima di andare a dormire, diciamo. Erano decisamente buoni però e Niall si mangiò quelli che avevo lasciato sul piatto. Era incredibilmente sempre affamato quell' 'essere'.
Parlammo come se fossimo amici da anni, mi ero ricreduta su quei due, volevano fare i duri, ma poi sotto sotto erano dei semplici ragazzi alla mano. Ridemmo come non mai e parlai loro di me, di quello che mi piaceva, della mia vita e loro fecero la stessa cosa. Ero stata davvero bene.
-"Ehi.." Zayn rispose al cellulare che stava squillando da un'ora, finalmente. Un sorriso gli si dipinse in viso e diventò rosso alla velocità della luce.
Io, Louis e Niall ci stavamo chiedendo chi fosse e stavamo parlando a lettere mute per non disturbarlo.
-"Va bene per domani? - chiese Zayn a colui o colei che stava parlando dall'altro capo del telefono - ah non puoi, devi uscire con lui" richiuse la chiamata dopo aver cambiato umore completamente, era deluso, triste, non lo so.



 
MY CORNER:
Ciao bellezze! Devo scusarmi con voi per non aver aggiornato, 
è veramente tanto tempo che non lo faccio, ma ero veramente
impegnata. Scusatemi, davvero. Spero solo che continuerete
a seguire questa storia. Non vi annoio ancora, recensite e 
ditemi che ne pensate! Grazie mille. xx
  
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