Guardava attentamente Augusta. C’era orrore in quello che vedeva, sofferenza, segni di una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere.
Il piccolo si dimenava, piangeva, ma lei restava immobile, troppo scioccata per sentire le urla – eppure quelle delle sue viscere le sentiva eccome.
Provò più volte a salutare suo figlio Augusta, ma senza ricevere risposta. Soffriva, non solo per lei stessa, ma per loro. Soffriva per il loro passato: il presente era semplicemente vuoto; non ne possedevano uno.
Guardava ancora Augusta, e pensava, si chiedeva se anche loro stessero ascoltando le urla del piccolo. Si chiedeva se sapessero che quel piccolo era loro figlio.
Guardava ancora Augusta, e ancora Frank non rispondeva.
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....Vi chiederete cosa ci faccia io qui, dopo quasi un anno e mezzo di completo abbandono. Mi vergogno quasi a dirlo, ma purtroppo è così.
Non penso neanche che ci sia ancora qualcuno a leggere, a dirla tutta, ma non vi biasimo, ANZI >.<
Per di più se poi torno con ciò, beh, avete tutto il sacrosanto diritto di tirarmi pomodori, carote, insalata, lenticchie,
Ma passando alla drabble: finalmente arrivo con la lettera G e una distrutta Augusta Paciock che si vede suo figlio e sua nuora torturati fino all'insanità mentale, e il povero piccolo Neville di fianco che urla. Mi ha sempre affascinato la storia di Frank e Alice, è una delle più tremende e tragiche, a mio parere, di tutta la saga - forse solo dopo la morte di Sirius perché quella è, beh, insomma, arresterei la cara J.K. per questo ç_ç
In ogni caso, se c'è davvero qualcuno che è arrivato fin qui, voglio promettere di essere più costante d'ora in poi con gli aggiornamenti, in fondo devo recuperare un bell'annetto perso ^^'
Grazie anche a chi leggerà solamente, ma soprattutto grazie a Only_Me che mi ha dato il permesso di continuare la Challenge anche dopo il mio immane ritardo!
Alex :)