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Autore: LoL__    18/01/2013    3 recensioni
-Non mi perdonerai, vero?- mi chiese come se sapesse già la mia risposta.
-La dottoressa dice che per superare la malattia devo lasciarmi salvare oppure ferire… e beh onestamente la persona più brava che io conosca in quest ultimo ambito mi sembri proprio tu.- mi alzai porgendogli una mano. La afferrò si tirò su come me.
-Sarebbe un modo alternativo per dirmi che hai bisogno di me?- chiese speranzoso.
-Devo riempire questa voragine Zayn… ho bisogno di piangere e urlarti contro incazzata per quello che mi hai fatto… in questo modo per te è troppo facile!- iniziò a ridere in un modo che non sentivo da tempo. Sputò su una mano e me la porse aspettando che gliela stringessi. Feci la stessa cosa sforzandomi di sorridere.
-Sarà un onore sentire tutti gli insulti che ti inventerai una volta guarita, Agnese Jonson…-
-Sarà un onore inventarli, Zayn Malik…-
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pov Agnese
La sveglia suonò come sempre alle 7 e 30 del mattino ma io era già sveglia da un po’. Avevo sognato quella notte, me lo sentivo sulla pelle… strana quella sensazione, ce l’ avevo ogni volta che di notte il mio subconscio mi faceva degli scherzi. Non sono mai stata una di quelle che ricorda perfettamente i propri sogni per poi raccontarli alle proprie amiche, io semplicemente mi sveglio nel mio letto zuppa di sudore e con una stranissima e fastidiosissima sensazione addosso che non mi lascia neanche respirare. Comunque, erano le sette e trenta e io ero già pronta da un pezzo e ora me ne stavo sul letto con la schiena contro il muro a leggere il mio libro preferito, “Angeli e Demoni”. Decisi di rimanere così per altri dieci minuti prima di scendere in cucina a fare colazione… mia madre stava canticchiando allegramente una canzoncina a me sconosciuta mentre riscaldava del latte in un pentolino. Sentendomi scendere le scale si voltò verso di me rivolgendomi un sorriso enorme.
-Buon giorno cazzona, già sveglia a quest’ora?!-
-Anche io ti voglio bene mamma… e comunque si, non si vede che sono già sveglia?!- Le risposi con un sorrisetto tirato dipinto sul voto.
-Mmm… lo sai che scherzo non devi prendertela se ti chiamo cazzona, o cogliona… o cose così!-
Si voltò di nuovo verso il pentolino , vi immerse un dito per vedere se si era riscaldato abbastanza  e dopo essersi bruciata il dito lo ritirò mettendolo in bocca…
-E secondo te io ora dovrei bere del latte in cui tu hai immerso un dito?! Oh, mammina cara, questo te lo bevi tu… e poi è tardi, non vorrei far tardi il primo giorno nella nuova scuola!-
Lei mi sorrise con il dito ancora in bocca e scuotendo la testa da una parte all’ altra…
-Non cambierai mai, sei tutta tuo padre, come se non bastasse lui in questa gabbia di matti!-
Non riuscii a trattenere un sorriso, poi presi una mela e lo zaino e mi avviai verso la porta.
-Non fare casini a scuola… e fatti qualche amico carino cara!-
-Aahhahahah si mamma, senz’altro!-
Uscii di casa e subito il vento frizzante di Londra mi travolse facendomi socchiudere gli occhi, iniziai a camminare ancora con un sorrisetto sghembo sul volto pensando a quando mia madre fosse folle. Avevo sempre adorato quella donna, sempre così piena di  energia e vivacità, per me non era mai stata solo una mamma ma soprattutto un’ amica. Non che quelle mi mancassero, ma lei era diversa! Senza neanche accorgermene arrivai alla fermata dell’ autobus dove subito intravidi un caschetto biondo e degli occhi blu, due lunghe gambe che terminavano in un paio di converse verde evidenziatore. La riconobbi da lontano e affrettai il passo per raggiungerla. Solo lei poteva permettersi di vestirsi in modo così stravagante.
-Sciao Anne!- Le dissi alzando leggermente la testa in segno di saluto.
-Ciao Agnese, emozionata per il primo giorno qui?! Se lo sei, fattelo passare!-
-Oh, tu si che sai come tirarmi su di morale… cogliona!-
Inizialmente cercò di mantenere la sua dignità ma dopo un po’ scoppiò a ridere come una pazza…
-Ahahahhahahaha, si scusa hai ragione… le altre pecorelle ci aspettano già a scuola, beate loro che abitano tutte lì! Porca paletta…-
-Si, visto che ti ci trovi mettici anche il secchiello così andiamo tutti a mare a farci una bella nuotata!- Dopo aver detto questa bella stupidata scoppiamo entrambe in una fragorosa risata.
Ok, ammetto che ogni tanto qualche minchiata bella e buona la sparavo anche io ma quelle delle altre non le superava nessuno. Io ho vissuto per parecchi anni in Italia, è lì che ho vissuto per 17 lunghissimi anni ma mia madre aveva trovato lavoro qui questa estate e ci eravamo trasferiti… Anne abita nel mio stesso quartiere e siamo subito diventate molto amiche, è grazie a lei che ho conosciuto quelle altre tre svampite senza le quali sarei un’ asociale senza amici che sta per cominciare una pazza avventura in un college inglese, YUPPI!!!
-Agneseeeee, riprenditi bella di zia che il pullman è arrivato!-
Mi ripresi subito, asciugando con il polso le lacrime e insieme salimmo sull’ autobus semi pieno…
Arrivammo a scuola quasi alle 8 e il cortile era strapieno di ragazzi, vagai con lo sguardo fino ad incrociare un paio di occhi verdi che mi stavano sorridendo. Non so se gli occhi possano sorridere, ma di sicuro Linda lo stava facendo, mentre Sylvia si stava sbracciando per farsi notare, Shoshanna intanto cercava di accendersi una sigaretta cercando la giusta angolazione a causa del venticello…
-Anne, sono lì!- Dissi alla bionda che stava ancora ridendo…
-Perché stai ridendo… sei proprio strana!- dissi rivolgendomi ancora a lei mentre entrambe ci dirigevamo verso gli scalini dove le altre erano sedute…
-Paletta e secchiello, sai che l’ho capita solo ora?!-  detto ciò iniziò a correre fino a gettarsi nelle braccia di Sylvia che la stava aspettando con le braccia aperte.
-Che scena commovente, così mi si sbava tutto il trucco però!- Dissi ironica raggiungendole, Sylvia e Anne mi fecero la linguaccia mentre Linda se la rideva e Shoshanna se ne stava in disparte…
Shoshanna è sempre stata la più riservata, la più silenziosa… quando c’era , era come se non ci fosse ma se non c’è si sente la sua mancanza. E’ un tipo abbastanza particolare, non dal punto di vista caratteriale intendo ma fisicamente. Ha dei lunghi capelli neri liscissimi che terminano in boccoli larghi e degli occhi stranissimi, viola… avete mai visto una ragazza dalle iridi viola?! Beh lei le ha, e sono così fottutamente inquietanti a volte, ricordo ancora il giorno in cui l’ ho conosciuta, mi hanno lasciata di stucco! Comunque lei è alta e molto magra, anche troppo. E’ un po’ inquietante all’ inizio ma se la conosci un po’ meglio è simpatica, disponibile e ci tiene alle amicizie. E’ la mia preferita da sempre…
-Ehi, rossa, ne vuoi una?- disse lei porgendomi il pacchetto delle sue Marlboro Rosse con un sorriso enorme sulla faccia.
-Si, grazie Shoshy!-
-Agnese, quante volte devo dirti di non chiamarmi così?- mi disse mentre io prendevo posto accanto a lei iniziando a fumare le sigaretta…
-Eddai, lo sai che ti lovvo!- un sorriso comparve di nuovo sulle sue labbra sottili che di nuovo si aprirono per gettare fuori il fumo.
-Ehi, ragazzuole è suonata… noi entriamo, prendiamo gli orari anche per voi?!- Disse Sylvia voltandosi per seguire Linda e Anne che erano già davanti la scuola.
-Si, grazie mille pazza!- dissi rivolgendogli un cenno con il capo in senso di gratitudine.
Sylvia  è la casinista del gruppo. Ha la pelle candida e dei grandi occhioni neri come la pece, come i suoi capelli alla maschietto che fanno, senza dubbio, risaltare la vivacità dei suoi occhi, e il naso alla francese che la rende ancora più carina. È una ragazza che adoro, non la più cara, io sono un po’ troppo diversa ma la adoro comunque. E’ sempre pronta a fare baldoria e ride sempre, mette allegria.
-Beh cara Agnese, nostro malgrado è ora di entrare, prima che Linda esca fuori e ci porti dentro per le orecchie!- le sorrisi accennando un “si” con la testa e, insieme, ci alzammo per iniziare il nostro primo giorno di scuola.
Appena entrata a scuola notai subito un gran casino, di sicuro le cose erano molto diverse dalla mia scuola in Italia… lì frequentavo il liceo e non esistevano armadietti, mense ,cheerleader e squadre di basket. La mia attuale realtà era davvero molto diversa da quello che io avevo sempre vissuto e questo un po’ mi spaventava. Arrivammo subito dalle altre, dove Linda mi porse un foglio con il mio orario, la mia classe e il codice del mio armadietto.
-Siamo insieme alla seconda e terza ora, alla prima sei da sola… l’aula di letteratura è lì infondo, non puoi sbagliare…-
Linda è la più responsabile. Tra lei e Anne c’è una specie di rapporto di amore e odio… un attimo prima litigano e un attimo dopo fanno finta di essere una coppietta innamorata facendo le coglione. Ha i capelli non molto lunghi ricci di un bel castano chiaro e dei bellissimi occhi verde smeraldo. Va benissimo a scuola da quello che ho sentito e non è il tipo a cui piacciono i rischi. Andiamo molto d’accordo, è simpatica.
-Grazie Linda, come farei senza di te, questa svampita mi avrebbe chiesto di andare nei bagni a fumare!- Dissi ridendo guardando Shoshy…
-Ha ha ha, divertente Agnese, molto divertente!- fece finta di imbronciarsi ma poi non riuscì a trattenere una risata trascinando anche noi.
La terza campanella suonò e noi ci dividemmo, avevo letteratura e la cosa non  mi dispiaceva. Seguii le indicazioni di Linda fino ad arrivare davanti alla porta della classe, bussai e quando sentii un “avanti”  da dietro la porta mi feci coraggio ed entrai.
 
Pov Zayn
La giornata era cominciata abbastanza bene, i miei non c’erano ormai da 6 giorni e sapevo che sarebbero tornati non prima di un mese. Questo significava che avevo la casa libera quindi ,perché non approfittarne e organizzare una mega festa per iniziare un’ altro anno scolastico?! L’ idea in realtà era stata di quel casinista di Harry che non aspetta altro che occasioni per fare sesso e ubriacarsi e mi è subito sembrata un ottima idea.
Dopo aver fatto colazione uscii di casa e, dopo aver acceso la mia moto, partii verso la scuola.
Erano quasi le otto e il cortile era pieno di ragazzi, scrutai con lo sguardo se tra le ragazzine del primo ci fosse qualcuna per cui veleva la pena provarci. Poi incontrai lo sguardo di Niall e mi avvicinai a passo svelto.
-Ciao ragazzi!-
-Ehi, fratello pronto per un nuovo entusiasmante anno scolastico?!- Mi chiese Harry con tono ironico.
Prima che io potessi rispondere al riccio però Louis iniziò a parlare
-Ehi Zayn, dobbiamo cominciare ad invitare ragazzi alla festa, deve essere stratosferica!- il suo entusiasmo era davvero tanto e si leggeva nei suoi occhi.
-Aaahhahaha si si Louis, ragazzi voi invitate tutti, la casa è grande e lo sapete!- dissi abbozzando un sorriso e accendendo una sigaretta.
-Beh, io ho fame quindi entro e vado a prendere qualcosa alla macchinetta, a dopo ragazzi!-
Niall si voltò ed entrò in fretta dentro la scuola.
-Eh, è sempre il solito, comunque io entro a prendere gli orari… li prendo anche per voi?!-
Tutti annuimmo salutando Liam , poi mi voltai verso Harry che stava fissando attentamente il culo di una che non avevo mai visto, una bambina, si vedeva.
-Harry, smettila di fissarla, se ti piace provaci… vedrai che sarà tua entro la fine della giornata!- dissi ridendo mentre al riccio nascevano due fossette ai lati della bocca. La ragazzina intanto era entrata ed Harry fece lo stesso per starle dietro.
-Harry comincia alla grande eh?!- disse Louis sorridendo…
-Io vado dentro prima che Liam si incazzi… vieni?!- gettai a terra il mozzicone della sigaretta ormai finita e anuii con il capo. I ragazzi in cortile erano diminuiti e le lezioni stavano per cominciare.
Entrando a scuola notai che le cose erano rimaste le stesse e questo in qualche modo mi infastidì. Ero stufo di ottenere tutto senza il minimo sforzo ma ribellarmi sarebbe stato davvero stupido. Liam mi porse il mio nuovo orario e con mio dispiacere notai che alla prima ora avevo letteratura e sarei dovuto stare da solo.
Subito mi si avvicinò Jenna…
-Zayn, cosa hai alla prima ora?!- mi chiese con la sua vocina stridula… non l’ ho mai sopportata ma è fottutamente sexy e me la sono portata a letto ormai innumerevoli volte.
-Letteratura…-
-Oh, che peccato… io ho matematica-
Si girò e sculettando si diresse verso la sua aula. La terza campanella suonò e io salutai tutti per dirigermi verso la  fine del corridoio. Entrai in classe e mi sedetti all’ ultimo banco sotto lo sguardo sognante di molte ragazzine. Ho 18 anni ma sono stato bocciato l’ anno scorso. Il professore entrò in classe e dopo averci salutato prese a fare l’ appello finquando qualcuno bussò alla porta. La cosa era molto strana visto che la classe era al completo. Il professore esclamò un “avanti” e subito la porta si spalancò.
Fece ingresso una ragazza alta dal fisico un po’ robusto, aveva i capelli tinti di rosso mossi e molto lunghi e un’ aria strafottente stampata in faccia, delle lentiggini e delle labbra molto sottili.
-Lei deve essere la signorina Jonson… si sieda all’ ultimo banco affianco al signor Malik!-
-Ehm, mi scusi prof ma io non sono ancora un’ indovina!- disse lei tenendo lo sguardo basso, era evidentemente imbarazzata.
-Beh, Jonson si sieda all’ unico posto vuoto all’ ultima fila…-
-Si, subito…!-
La classe la stava fissando e questo le stava dando ai nervi, si vedeva.  Camminò velocemente verso il banco e si accasciò svogliatamente affianco a me. Tutti ci stavano fissando, le ragazze con invidia e i ragazzi con desiderio.
-Ciao, io son…-
-Non mi interessa!- disse con tono neutro aprendo il libro e cominciando a seguire la lezione, sembrava interessata.
-Mmm, cos’è vuoi fare la dura?!- chiesi poggiando il braccio sul banco e sorreggendomi il mento con il pugno.
Lei si voltò verso di me e mi fissò negli occhi, i suoi occhi. Non li avevo notati prima ma erano bellissimi. Non avevano un colore particolare, erano nocciola ma erano opachi e brillavano con la luce che entrava dalla finestra.
-No, semplicemente ho notato che metà delle ragazze della classe mi stanno guardando con invidia, questo vuol dire che sei un puttaniere e, visto che io non mi sbaglio mai, lo sei!-
Incrociò le braccia sotto il petto e riprese e seguire la lezione, poi improvvisamente sul suo volto nacque un sorriso.
-E, per la cronaca, detesto le persone che mi fissano!-
Senza un senso logico la sua frase mi spiazzò, mai nessuna mi aveva parlato così, mai nessuna mi aveva chiesto di non prestarle attenzioni. Lei mi stava rifiutando indirettamente e quel sorrisetto beffardo che aveva in viso mi aveva spiazzato ancora di più. Non sapevo ancora il suo nome ma non smisi di fissarla neanche un attimo con la coda dell’ occhio. Aveva smesso di sorridere e ogni tanto sbuffava e portava un ciuffo di capelli rossi dietro l’ orecchio.
L’ora passò velocemente e di certo fissare lei era molto più interessante che ascoltare il professor Brown. Al suono della campanella lei si alzò lentamente e l’occhio cadde sul suo sedere. Non era magrissima ma aveva le curve al posto giusto, mi piaceva. Notai che la maglia era leggermente alzata e si intravedeva una cosa che non mi sarei mai aspettato.
-Beh tatuaggio Jonson!- dissi afferrandola per un polso… lei non si imbarazzò, non scappò via , si limitò a sorridere beffarda continuando a fissarmi negli occhi.
-Si, è uno di quelli di cui vado più fiera, il mio preferito!-
-Ne hai altri?-
-Si, ma ora non resterò di certo qui a parlarne con te, sappilo!-
Si voltò e uscì dall’ aula la seguii…
-Non mi hai detto come ti chiami… io sono Zayn Malik!-
Le porsi la mano , lei si fermò in mezzo al corridoio e rimase a fissarla per qualche secondo…
-Bene, Zayn Malik, se vuoi puoi anche restare lì ed aspettare che io mi presenti e stringa la tua mano ma sappi che è più probabile che iniziano a piovere asini dal cielo ed ora… io dovrei andare, le mie amiche mi stanno aspettando!-
Fissò ancora una volta la mia mano e poi, ghignando, mi superò e sotto il mio sguardo incredulo si diresse verso una ragazza che le stava sorridendo. La conoscevo, Harry ci provava da anni con lei ma era troppo… strana, penso si chiamasse Shoshenna. Continuai a fissarla e lei lo sapeva, infatti si voltò di nuovo verso di me e con un sorrisetto malizioso mi salutò con la mano.
Bene, stavo aspettando la mia sfida… ora avevo deciso, lei era la mia sfida!
 
 
 
Ciao piccione :P I’m back! Ahahahah in questo capitolo parlo un po’ delle mie amiche, io adoro Shoshy, è una specie di punk con gli occhi viola… ok sono pazza ma io amo il punk  quindi ho deciso così…
Agnese non si comporta così con tutti ma lo fa con Zayn, secondo voi perché? Beh lo scoprirete nel prossimo capitolo muhahahhaaha…
Ringrazio le ragazze che hanno letto lo scorso capitolo ma non ci sono state recensioni L
Spero che questa volta ce ne saranno…
Ora vi lascio, al prossimo capitolo e tantissimi bacioni!
 
PS: le parti in grassetto sono le descrizioni  J!
 
  
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