Anime & Manga > Vocaloid
Segui la storia  |       
Autore: ruruCRISIS    18/01/2013    3 recensioni
« Insomma, Len! C'eravamo prima noi! » Len Kagamine si girò verso la gemella, fissandola con uno sguardo del tipo 'Io? Io non ho fatto assolutamente nulla.' « Eravamo, indicativo imperfetto.» si rigirò, era oramai quasi il suo turno. O meglio, il loro. A quanto pare, aveva saltato un bel po' di fila e aveva avuto la brillante idea di appostarsi di fronte alla sorella. « E' da un po' che aspettiamo, non sarebbe giusto nei nostri confronti. » Gumi cercò di darle man forte, ma il ragazzo rimase sulle sue, avanzando e ordinando ciò che voleva. Quando ebbe ciò che aveva ordinato nelle sue mani, si voltò, pronto a tornare in classe. « L'importante è che sia giusto nei miei. » sibilò, quando passò accanto a Gumi. Len Kagamine, il ragazzo più popolare della scuola, fratello gemello della sua migliore amica, dotato di una bellezza fuori dai canoni, per me era solamente uno strafottente a cui piaceva giocare al gioco del 'io sono il re, voi i miei sudditi'.
-Tratto dal capitolo II
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gumi, Len Kagamine, Rin Kagamine, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo IQuelle pagine mai lette.

 

La prima ora andò via velocemente; la professoressa entrò cinque minuti dopo l'arrivo di Gumi, e subito fece sentire la sua presenza con urla e rimproveri. Alla ragazza non le andava molto a genio la professoressa, ma amava alla follia l'inglese: era un genio in quella materia, se si poteva dire così. Come chi lo era in matematica, o in storia, lei lo era in lingue, ginnastica e persino in musica. Quando giungevano queste ore di lezione, cominciava a tirar fuori tutto l'occorrente con un'energia pazzesca, e stava attenta a tutte le parole che uscivano dalle bocche degli insegnanti; lei le prendeva e le memorizzava, come un computer. Fece così anche in quei sessanta minuti e la lezione finì col trillo della campanella.

Gumi mise via a malincuore tutto l'occorrente per inglese nella cartella, per tirare fuori quello di giapponese per l'ora successiva; anche questa era una materia che l'appassionava, soprattutto la letteratura del suo paese.

« Hai studiato per oggi? » le chiese Rin, indaffarata anche lei a fare il cambio di materiale.

« Certo, che domande. » le rispose Gumi ammiccando l'occhio destro, e la bionda le sorrise di rimando.

 

La porta si aprì piano, lasciando entrare una donna poco più alta di un metro e mezzo, dai capelli corti e le mani occupate da libri grandi e piccoli, che appoggiò sulla cattedra. Si sedette con visibile difficoltà sulla sedia, e guardò le ragazze una per una. Gumi restò sorpresa alla vista della donna: lei non era la professoressa Yukishiro.

« Sono qui per sostituire la professoressa Yukishiro, che per queste due ore e l'ultima dovrebbe essere stata con voi. » disse con tono austero, sistemandosi gli occhiali spessi quanto due fondi di bottiglia.

« Scusi se mi permetto. » una delle studentesse si alzò dalla propria sedia. « Come mai la professoressa Yukishiro non è presente, quest'oggi? » domandò, con una punta di sfida nella voce.

« È all'ospedale. » rispose freddamente la donna, senza trasparire nessuna emozione da quegli occhietti piccoli. La ragazza che si era alzata si risedette lentamente e con gli occhi spalancati dalla sorpresa, non riuscendo a dire nient'altro se non un flebile “Mi scusi”.

Gumi aveva dipinta in viso la stessa espressione incredula di tutte le sue compagne, un misto di preoccupazione e sorpresa. Che cosa le era successo? Era una donna così energica e piena di vita, che le era preso così all'improvviso?

« Non perdiamo tempo: se avete compiti fateli ora, sennò trovatevi un altro passatempo. » ordinò duramente la supplente, mettendosi a sedere e cominciando a sfogliare uno dei suoi libri. Gumi le imprecò contro: certo, perché parlare di qualcuno che stava male era una perdita di tempo, no?! Cercò di non pensarci, ed aprì a caso il libro di letteratura giapponese.

 

Non aveva ancora letto nemmeno una poesia, eppure era passata una buona mezz'ora. Se ne stava lì con il mento appoggiato sulla mano con il capo rivolto verso le pagine scritte fittamente: la posizione del corpo, piegata come un ramo sul ramo, faceva pensare che la ragazza stesse leggendo, ma si sa, l'apparenza inganna a volte. I suoi occhi erano quasi vuoti, non scorrevano veloci le righe ma fissavano un punto non identificato. Si poteva dire che Gumi era caduta in uno stato di trance, più o meno. Era così quando si ritrovava a pensare incosciamente a nulla di preciso: prima le viene in mente qualcosa, poi i pensieri cominciano a correre incessantemente nella mente, tant'è che non si riesce più a controllarli e, quando magari riesci a risvegliarti, ti chiedi “Oddio, a cosa stavo pensando?” Ecco, a Gumi succedeva esattamente questo.

« ..i-Chan? »

Gumi si stropicciò gli occhi. « Eh? » chiese, girandosi verso Rin.

« Gumi-Chan..? » ripeté la bionda, mettendole la mano davanti agli occhi e cominciando a muoverla freneticamente.

« Sono viva, Rin. » disse, scostando la mano dell'amica da davanti al viso. « Grazie. »

« Ma che stavi facendo? E' da almeno quaranta minuti che te ne stavi lì a fissare il vuoto... » cominciò a chiedere Rin.

« Naah, pensieri a ruota libera. » rispose Gumi, appoggiandosi al banco con ambo le mani. « Pensieri senza senso. »

« Come sempre insomma. » commentò la bionda, non dopo aver scosso la testa. « Sei un caso perso. »

« Beh, se penso tanto è positivo. » ribatté la verde con fare offeso.

« Se pensi tanto addio cervello, vedrai. » la zittì Rin, colpendole la testa con un pugno leggero.

« Non sono d'accordo, cara. » Gumi scostò la mano dell'amica dal suo capo. « Tanti pensieri uguale persona intelligente. »

« E tanti pensieri stupidi uguale persona con qualche rotella in meno. » sussurrò Rin rassegnata, ma Gumi sembrò sentirla, tant'è che disse: « Può ripetere, signorina Kagamine? »

« Gumi cara, ma lo sai che ti voglio taaaanto bene? » ironizzò la biondina, facendo finta di nulla e accarezzandole i capelli.

« Sì, come l'acqua lo vuole al fuoco, uguale. » disse ironicamente l'altra, annuendo con un sorriso stupido stampato in volto.

« No, come la carta igienica lo vuole a quella cosa marrone, uguale. » e l'abbracciò.




Angolo dell'autrice:
Salve cari lettori - che a dir laverità per adesso è solo una, ma vabbuò - sono lietissima di farvi leggere il primo capitolo c: Le protagoniste, come avrete capito, sono la mia amata Gumichan ♥ e Rin, che ho inserito nella fanfic come migliore amica della protagonista (: Sono convinta che queste due sono un'accoppiata vincente! *-* E come avrete sempre capito, la storia si ambienta in un liceo; lo scopo principale della fanfiction è infatti rappresentare la vita noiosa bellissima di noi liceali (: Spero possiate ritrovarvici almeno un po' ^-^
Ci rivediamo al prossimo capitolo e se leggerete e recensirete subito dopo mi renderete la ragazza più felice del mondo * A *
With love,

Rurucchì

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vocaloid / Vai alla pagina dell'autore: ruruCRISIS