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Autore: CrystalPearl    07/08/2007    7 recensioni
In un ipotetico settimo anno a Hogwarts, lontano da Voldemort e dagli Horcrux, Hermione si ritrova a consegnare il suo regalo di compleanno a Ron. Ma accade qualcosa di imprevisto, e Ron pare aver perso ogni ricordo di lei. Riuscirà Hermione a farlo innamorare di nuovo? NO SPOILER SUL 7° LIBRO!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Il trio protagonista, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4: Interessanti Rivelazioni


«Aspettate qui dietro l'angolo. Vado a vedere se Gazza è nel suo ufficio.» disse Harry, lasciandosi alle spalle Ron e Hermione. Harry si avvicinò di soppiatto alla porta chiusa, cercando di avvertire un qualsiasi rumore che giungesse dall'interno. Non udì nulla.

Giunto davanti alla porta, bussò. Niente. Provò ancora. Niente. Si voltò verso Ron e Hermione, e fece spallucce. Purtroppo aveva lasciato la Mappa del Malandrino in dormitorio, e non poteva controllare se Gazza fosse effettivamente lì nel suo ufficio. Ma, dato che non aveva udito alcuna risposta, tanto valeva provare a controllare.

«Alohomora!» sussurrò, puntando la bacchetta verso la serratura. Un lieve “click” gli confermò la riuscita dell'incantesimo. Abbassò la maniglia, facendo estrema attenzione a non fare rumore, e spinse leggermente la porta, in modo da aprire un sottile spiraglio che gli consentisse di sbirciare all'interno. Non vide nulla di particolare, ma all'improvviso udì un bisbiglio:

«Oh, Argus...» era una voce di donna.

Harry non riusciva a credere a quello che aveva sentito. Cosa ci faceva una donna nell'ufficio di Gazza? Fece immediatamente segno a Ron e Hermione di raggiungerlo.

«Ron , hai qui le Orecchie Oblunghe per caso?»
«Eh?»
«Lascia perdere, ci ho pensato io.» disse Hermione sbrigativa, porgendo ai due dei lunghi fili carnosi. Harry chiuse la porta silenziosamente e poi, dopo essersi accertato che non ci fosse nessuno nelle vicinanze, diede loro il segnale, e tutti e tre si infilarono le Orecchie Oblunghe, che si insinuarono subito sotto la porta.

«Argus, ti prego, dimmi che mi ami...»
Seguì una pausa di silenzio imbarazzato.
«Ma sì, certo...certo che ti amo.»

Era proprio l'inconfondibile voce del custode, che pareva aver perso il suo solito tono severo e inquisitorio. Ora era più dolce, quasi sensuale, cosa che per poco non fece scoppiare a ridere Hermione.

«Ma è così frustrante per me doverti sempre incontrare di nascosto...Quando pensi che potremmo rendere la cosa ufficiale?»
«Per ora è meglio aspettare. E' meglio aspettare, Sibilla.»

Fuori dalla porta, Harry e Hermione si fissarono, inorriditi, e Ron rimase immobile, senza capire perché per i due la cosa fosse tanto scandalosa.

«Credo che abbiamo sentito abbastanza.» disse Hermione, riavvolgendo l'Orecchio Oblungo.

Anche Harry e Ron fecero lo stesso, seppur di malavoglia.

Non appena si furono allontanati a sufficienza dalla porta, Harry iniziò:
«Avete sentito? Gazza con la Cooman! Sta tradendo Madama Pince!»
«Beh, a dire la verità c'era chi aveva già avuto dei sospetti al riguardo...»
«Ah sì, e chi?»
«Solo voci che giravano per i corridoi...»

Ron, che fino a quel momento aveva assistito in silenzio, si intromise:
«Non è che potreste spiegarmi chi è questo Gazza? Io non ho ancora capito.»
Hermione, con pazienza, gli rispose:
«E' il custode di Hogwarts. Ha la responsabilità di controllare che sia sempre tutto a posto e che gli studenti non facciano qualcosa contro il regolamento, per esempio scherzi stupidi, o andare in giro per il castello in piena notte.»
«
In poche parole, un maledetto rompiscatole.» concluse Harry.

Hermione lo guardò male, ma Harry continuò:
«E bisogna anche stare attenti a Mrs Purr, la sua gatta spelacchiata, che si aggira sempre per i corridoi...»
Ron annuì, poi chiese:
«E questa Cooman? Chi è?»
«L'insegnante di Divinazione, ovvero la materia più stupida che esista.»
«Ecco, Ron, devi sapere che Divinazione è l'unica materia che Hermione detesta. Pensa che durante il terzo anno se n'è andata durante la lezione, lasciando tutti a bocca aperta...»
«Credimi, Ron, non ne valeva affatto la pena...Non mi sono mai pentita della scelta che ho fatto...almeno ho guadagnato un paio d'ore in più per dedicarmi a qualcosa di intelligente...»

Un cigolio di vecchi cardini arrugginiti fece cadere improvvisamente il silenzio tra loro. Dopo essersi nuovamente nascosti dietro l'angolo, tutti e tre tornarono a fissare la porta dell'ufficio di Gazza.

Videro il volto arcigno del vecchio custode sbucare cautamente da dietro la porta, e guardare attorno con circospezione. Dopo aver notato che non c'era nessuno, tornò dentro, e un attimo dopo uscì Sibilla Cooman, avvolta nei lunghi scialli, che con aria innocente si diresse verso le scale.

La porta si richiuse, e a quel punto Harry e Hermione scoppiarono a ridere senza ritegno. Ron invece fissava curioso la figura della donna che si allontanava.

«Via libera.» disse Harry, quando si fu ripreso dalle risate.
Hermione fece per ribattere, ma poi decise di seguire l'amico. Ron andò con loro.

Toc Toc”

Harry bussò alla porta. Da dentro si udì un incomprensibile brontolio, poi il rumore di qualcuno che si alzava in piedi, e lo scrosciare di centinaia di fogli che cadevano a terra, seguito da numerose imprecazioni silenziose.

«Chi...chi è?» chiese la voce del custode, alquanto irritata.
Parlò Hermione: «Ci scusi tanto, signor Gazza, ma avremmo bisogno di chiederle una cosa...»
«Passate più tardi.»
Hermione non si arrese. Con voce supplice, continuò:
«La prego, signor Gazza, è molto importante...Tra poco dobbiamo andare a lezione. Davvero...è urgente!»

Vi fu una piccola pausa silenziosa.

«Umpf, e va bene. Ma aspettate un attimo.»
«Grazie.» disse Hermione, facendo con le dita un segno di vittoria a Harry e Ron.

Sentirono ancora un fruscio di fogli, come se questi venissero raccolti da terra, ordinati e poggiati su di un tavolo.

«Entrate.»

Harry aprì la porta, e i tre varcarono la soglia. Non appena Gazza vide di chi si trattava, alzò gli occhi al cielo, e disse:
«Ancora voi! Non riuscite proprio a tenervi fuori dai guai, eh?»
Harry si schiarì la voce, Ron teneva lo sguardo basso.
Ancora una volta fu Hermione a parlare.
«Ci scusi davvero tanto se la disturbiamo, ma...ecco, vede, noi...»
«Vieni al sodo, ragazzina. Non ho tempo di stare qui tutta la mattinata ad ascoltare i tuoi problemi.»
«Ecco...io avrei smarrito un oggetto, e vorrei sapere se magari lei lo ha ritrovato.»
«Ah. Sì. Vieni, che ti faccio vedere l'armadio degli oggetti smarriti. Vedi di sbrigarti però.»
«Grazie, signore!» disse Hermione, soddisfatta.

Mentre Gazza scortava Hermione verso un grosso armadio antico dalla parte opposta della stanza, Ron notò una pila di fogli sulla scrivania. In silenzio, li indicò a Harry. Erano di pergamena rosa, ed emanavano un lieve profumo.

Ron e Harry pensarono la stessa cosa nello stesso momento: “Lettere d'amore!”

Chiedendosi perché mai i due avessero iniziato a ridere, Hermione continuò a frugare nel grande armadio, voltando loro le spalle. Gazza stava tenendo d'occhio gli oggetti con grande attenzione, dunque non si era accorto di nulla.

Anche stavolta Hermione dovette rassegnarsi all'evidenza. Purtroppo Gazza non aveva ritrovato il suo cofanetto.

«Mi scusi se le ho fatto perdere tempo...ma quello che cercavo non c'è.»
«Ah, lo sapevo. Come al solito vi siete presi gioco di me. Se potessi, vi punirei, ma ho qualcos'altro per te, signorina Granger. Dopotutto sei un prefetto, dunque è tuo preciso dovere...»e sottolineò la parola “dovere”«rispettare gli ordini degli insegnanti, e pure quelli di un custode come me.»

Hermione lo guardava, perplessa.

«Quindi devi fare una cosa per me. Devi consegnare questa» le porse una busta di pergamena ingiallita «alla professoressa Cooman. E devi farlo appena puoi, chiaro?»
«Ma...ma signore...adesso ho lezione!»
«E allora...dopo la lezione fili su nell'aula di Divinazione e gliela consegni. Qualcosa non ti è chiaro, Granger?»
Hermione fissò la busta per un attimo.
«No signore. E' assolutamente tutto...cristallino.»

Non appena Hermione fece per voltarsi, Gazza la fermò:
«E...mi raccomando. Gradirei che non mostrassi la busta a quei due.»
E indicò Harry e Ron, ancora persi nelle loro risate.
Hermione annuì.
«Harry? Ron? Sarà meglio che andiamo, sennò faremo tardi a Trasfigurazione. Arrivederci, signor Gazza, e ancora grazie!»


«Allora, Hermione, cos'è che ti ha passato Gazza? Dai, sono curioso»
«Harry...saranno pure affari suoi, no?»
«Scommetto che ti ha dato una lettera da consegnare alla Cooman.»
«Cooosa? E tu che ne...»
«Io e Ron abbiamo visto una pila di lettere rosa sulla scrivania di Gazza. Evidentemente, per non farsi vedere in giro insieme, lui e la Cooman si tengono in contatto così.»
«Anche se fosse? Harry, nessuno ha il diritto di leggere la posta altrui!»
«E dai, Hermione!»
«Ron! Adesso ti ci metti pure tu?»

Ron alzò entrambe le mani in segno di resa. Harry intanto aveva cambiato espressione. Guardava Hermione con occhi tristi, supplichevoli, e simulò un tremolio del labbro inferiore, che riuscì alla perfezione.

«Oh...no, Harry. Niente da fare.»
«Ti prego...»
Hermione alzò gli occhi al cielo per l'ennesima volta.
«Oh...e va bene! Ma dopo Trasfigurazione. Però fate voi, io non voglio leggere cose che non mi riguardano.»
«Dì la verità...anche tu sei curiosa...» insinuò Ron.
«Ronald, per piacere...»

Le due ore di Trasfigurazione parvero non passare mai, in attesa del momento in cui le parole dolci di Gazza per la sua Sibilla sarebbero venute allo scoperto. Per tutto il tempo Hermione prestò totale attenzione alla spiegazione della Mc Granitt, ignorando le richieste di aiuto da parte di Ron e le risate di Harry.

Quando la lezione finì, Harry e Ron si fiondarono immediatamente fuori dalla porta, mentre Hermione sistemava le sue cose nella borsa con assoluta calma.

«Allora, fuori la lettera!»
«Calmati, Harry, sennò si rovina.»

Erano seduti sulle scale che portavano all'aula di Divinazione. Quando Hermione liberò la lettera dal sigillo, ne tirò fuori un foglio di vecchia pergamena stropicciata e, ignorando Harry e Ron che si spintonavano per riuscire a vedere qualcosa, iniziò a leggere.

«Mia cara -ehm- Focaccina?»

Harry e Ron esplosero. Anche lei fece decisamente fatica a rimanere seria. Dopo aver ritrovato l'autocontrollo necessario a proseguire, continuò:
«cosa ne dici se ci incontriamo oggi pomeriggio alle 13 lì da te? L'altro giorno a Hogsmeade ho comprato qualcosa di molto audace, e gradirei mostrartelo. Posso solo dirti che si intona perfettamente al completino che indossavi sabato sera.
Ti prego, fammi sapere al più presto, tuo Arrrrgus.»

Cadde un silenzio di tomba. Prima che potessero ricominciare a ridere, Hermione dovette riporre la lettera nella busta e risigillarla con un incantesimo, perché avevano avvistato Mrs Purr che si dirigeva verso di loro.

Iniziarono a salire le scale, e Hermione continuava a ripetere:
«Autocontrollo, vi prego, autocontrollo. Dopo potrete fare quello che volete.»

Dopo diverse centinaia di gradini giunsero alla porta dell'aula di Divinazione. Bussarono, e da dentro sentirono la voce della professoressa Cooman giungere, come dall'Oltretomba:
«Sì, chi è?»

Hermione aprì la porta. Subito il penetrante odore di incenso e polvere si insinuò nelle loro narici.

La professoressa Cooman sedeva su una grande poltrona al centro dell'aula, e i suoi numerosi scialli decorati di perline scintillavano sotto la luce che filtrava dalle pesanti tende.

«Professoressa, dovrei consegnarle questa...da parte del signor Gazza.»

Ron dovette pestare un piede a Harry, che stava per scoppiare a ridere.

La Cooman fissò la lettera con quei suoi occhietti, che apparivano minuscoli dietro le spesse lenti, e disse:
«Oh, grazie. Grazie mille mia cara.»
Poi fissò Hermione.
«Ma...noi ci conosciamo, vero?»
«Oh...sì, professoressa.»
La Cooman parve riflettere per un momento, poi continuò:
«Ah, sì. Mi ricordo di te...»
Hermione arrossì.
«Porgimi la mano, cara.»
«Come, prego?»
«La mano. Voglio vedere cosa ti riserva il futuro.»

Harry alzò gli occhi al cielo. Ron invece guardava interessato la scena. Hermione non riuscì a trovare in tempo una scusa per sottrarsi alla tortura.

«Hmmm...Oh! Cosa vedono i miei occhi! Tu sei molto triste, mia cara. E...hai smarrito qualcosa a cui tenevi molto, non è forse vero?»

Hermione spalancò gli occhi, mentre la Cooman la fissava con sguardo eloquente.

«Beh...il mio consiglio è di...cercare l'ovvio. E poi...vedo anche l'amore. Una bellissima linea dell'amore, dico davvero. Troverai l'uomo della tua vita! Molto presto. Tra qualche anno. Forse.»

Hermione ritrasse la mano, arrossendo.

«Oh, grazie, la ringrazio davvero molto. Ora però...sa, dovremmo proprio andare...»
La Cooman parve sorpresa.
«Beh, sì, capisco. Questi giovani, sono sempre così impegnati...»

Poi il suo sguardo occhialuto si spostò su Harry.

«Oh! Mio caro! Mio caro, cosa vedono questi occhi! Pericolo, pericolo di morte! E' lì, che ti aspetta dietro l'angolo...»
«Grazie...grazie professoressa Cooman...» disse Harry, mentre tutti e tre scappavano dall'aula di Divinazione, lasciando la presunta indovina a vaneggiare in solitudine.

«Quanto non sopporto quella donna!» iniziò Hermione, sbuffando rumorosamente.
«Però...» si intromise Ron, timidamente. «Quando ti ha, ehm, letto la mano...ha parlato di qualcosa che in teoria avresti perso. Magari...»
«Sì, ma...che diamine significa “cercare l'ovvio”? Sono parole senza senso, andiamo!»
Ron non disse nulla. Anche Harry stava pensando.
«Sentite, cosa ne pensate se andiamo a pranzo? Io ho un certo appetito, e ho voglia di dimenticare questo incubo.»
«Quale incubo?» chiese Ron.
«Il pensiero di quello che accadrà oggi alle 13 nell'aula di Divinazione.»

E tutti e tre risero, mentre si dirigevano verso la Sala Grande.



Ecco qui! Questo capitolo non è particolarmente incentrato sui nostri Ron/Hermione, ma costituisce secondo me un piacevole intermezzo. Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate! E ora un po' di ringraziamenti!


Daniel14: Sì, Ron sta dimostrando di essere un vero uomo, hehe. Certo, Piton rimane sempre Piton: ha sempre il suo “fascino” da stronzo, sennò non sarebbe più lui!Ehhh il regalo scomparso è proprio un bel mistero...

Nikodemo: ecco qui gli sviluppi, sperando che tu li abbia trovati interessanti! ^^ Concordo, anche a me piace vedere Malfoy schiantato ogni tanto (ma non troppo, perché in fondo trovo caruccio pure lui XD), soprattutto da Ron. Finalmente gliel'ha fatta pagare dopo l'episodio delle lumache! (e sottolineo: anche quella volta era sempre per difendere Hermione!).

Emma94: sì, Ron è stato davvero eccezionale...magari qualcuno difendesse anche me con lo stesso ardore...Non preoccuparti, alla fine lo ritroveranno (si spera!).

EDVIGE86: davvero? A me non è mai capitato, però capisco che non deve essere carino essere trattati così! Comunque ne ho anche io di prof odiosi...

Gluck88: aggiornata! Comunque non credo che Hermione lascerà che Ron si dimentichi di lei tanto facilmente, hehe...




  
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