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Autore: Marty Evans    18/01/2013    4 recensioni
E' il seguito della mia prima Fic "The Life in Hogwarts at the time of Lily Evans". Riparte li dove c'eravamo interrotti. E’ passato un mese da allora, Lily sta per andare a trovare la sua migliore amica. Ma non tutto è come sembra e la vita di Bianca malgrado tutte le apparenze non è tutta rose e fiori. E Lily sta per scoprirlo.
Ritornano le avventure di Lily, del inseparabile Bianca, di James e tutti gli altri. Tra amicizie, legami di sangue, sorellanze, amori non corrisposti, misteri, segreti inconfessabili,gelosie e ripicche. Con una puntina di romanticismo.
Non è indispensabile aver letto la prima fic anche se lo consiglio. Se vi ho incuriositi almeno un pochino leggete.
Per favore lasciatemi una piccola recensione!
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Remus Lupin
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'The Life in Hogwarts at the time of Lily Evans'
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Shopping, feste e malandrinate

NDA  Ciao sono tornata! Non sono molto soddisfatta di questo Cap . ma va bene. Spero vi Piaccia !  Vorrei ringraziare  i 10 che hanno letto lo scorso capitolo e tutte le persone che mi seguono e seguono la serie in particolare Brogauth   grazie  per la fiducia che mi dai tutti i giortni

 

 

JAMES

 

Dopo  I  giorni passati da recluso.  Papà mi portò  a volare.  Proprio nel prato dove l’avevo sognata.  Con noi c’era anche Sirius,  mio padre mi aveva appena regalato un  Boccino  nuovo  e non vedevo l’ora di provarlo .

 Ma ritrovarmi  in quel prato. Quel prato magico . Dove l’avevo sognata. Trovarmi in quel luogo ( che per me era diventato sacro come un tempio. Il tempio della mia dea personale) mi provocò una  strana sensazione  alla bocca dello stomaco. Non l’avevo mai provata prima. Ma, pareva che mille  boccini  mi schizzassero a velocità della luce nello stomaco. La provavo solo quando pensavo a lei .

«James!» mi sentii chiamare e  riscosso da quei pensieri   afferrai appena in tempo la pluffa che Sir mi aveva lanciato . Giocai a Quiddich in quel prato magico.  Ma con  un chiodo fisso nella mentre dov’è Lily?

 

LILY

 

Il 6 Agosto del 1971 Bianca  Celia Olivier compì 12 anni. Fu un giorno memorabile. Alle  8.00 in punto , Bianca spalanco le tende  di velluto rosso  della mia stanza   nel attico degli Olivier al numero 100  della Fifth Avenue di Manhattan  nel lusso e negli sfarzi dell’ Upper Est Side. In un mondo  fatto di vestiti  griffati e su misura  di  camere da letto smisurate con cabine armadio che contenevano  tutta  casa mia a Londra. Oltre a tutto quello che si poteva desiderare. Un mondo molto strano, a cui non ero ancora abituata. Ma, sapevo che c’era anche un altro mondo, un mondo non così lucido e dorato ma altrettanto magico.  Bianca   mi gridò  « Sveglia Lily ! il sole è alto e Manhattan ci aspetta» Poi entrò Helena reggendo la mia  colazione . . la ringrazia e poi mi vestii. Indossai pantaloni di jeans e una maglietta in modo da essere comoda.  Non capivo bianca  con le sue divise e i suoi graffiati  secondo me bisognava essere comodi prima che belli  Quando B mi vide  quasi sbuffò« hai intenzione di venire  alla mia festa di compleanno vestita così » disse scandalizzata  guardando i miei jeans   e la mia maglietta gialla «No vengo solo fino alla Fory doppo  ho intenzione di cambiarmi » Guardai Bianca:  era appoggiata al cassettone della stanza  degli ospiti cioè la mia stanza. Aveva le mani sui  bordi del mobile  e le gambe elegantemente incrociate  indossava una gonna a pieghe blu  simile a quella che portavamo a Hogwarts. Inoltre portava una camicetta a maniche corte  bianca che  faceva risaltare il suo incredibile pallore. La sua pelle non era pallida era traslucida aveva un colorito quasi inumano. Il viso era disteso e sereno  gli occhi erano quelli  di un gatto erano color tornalina un colore che avevo visto solo sulle sue iridi  I capelli erano rossi e boccolosi e ogni giorno che passava diventavano più lucidi  e brillanti. Infine tra i capelli portava un cerchietto blu  che s’intonava perfettamente alla  gonna. Poi  s’avviò verso la porta e mi fece cenno di seguirla. La segui giù per le scale  dove ci aspettava Selene. Vidi che non ero l’unica a indossare i jeans Selene e Serena, infatti, ne  calzavano  ciascuna un paio. Blair, invece, ( che avevo scoperto non essere così male. Sotto l’aspetto di spocchiosa ragazzina viziata c’era  una persona che aveva voglia di vivere  e di sognare).  Indossava gli stessi vestiti di B. Poi uscimmo dal palazzo degli Olivier  e  con mia sorpresa andammo verso  la Madison Avenue . Stavamo andando a cercare   i vestiti  per la festa di quella  sera una festa esclusiva  e  “privata”( nei termini del Upper Est Side) Ero sorpresa pensavo che i grandi magazzini  fossero dall’altra parte . Selene dovette notare il mio stupore perché  mi disse «Prima regola dello shopping  Newyorkese: i negozi migliori sono sulla Madison»

Mi sorrise e proseguimmo  verso la Madison.

Capii cosa intendeva per negozi migliori. 

C’ erano le boutique più esclusive di New York e negozi dove ti facevi  fare un vestito su misura. 

Entrammo proprio in uno di questi,  Dopo che Blair Bianca e Serena avevano reputato Barney’s ( io non mi sarei neanche potuta permettere un pezzo di stoffa che vendevano in quel negozio) “superato”  per cui eravamo entrate  in quel negozio pieno di bozzetti e manichini. C’erano vestiti di tutte le forme e dimensioni. C’erano sete, broccati, velluti, mussole....    Mentre mi aggiravo in quel  mare di  vestiti lo trovai. Il mio vestito, di semplice cotone  azzurro chiaro, mi arrivava appena  sopra il ginocchio.  Era a un prezzo accettabile. Le altre invece non si accontentarono   di in vestito semplice Serena scelse un vestito  di paietes,  che le avariavano al massimo a mezza coscia

 Selene al contrario scelse un vestito semplice fruscia, lungo fino alle caviglie, ma, con uno spacco al ginocchio. Blair  trovò il vestito più pacchiano   che le abbia mai visto  addosso ( e questa è una mancanza grave per una maniaca dello stile come Blair Waldorf ) . non mi soffermerò su altro. Tornammo a casa di B e ci cambiammo. Alle sette un punto una limousine  nera e satinata  arrivò davanti al attico degli Olivier. A bordo c’erano già altre persone.

(le leccapiedi di Blair per fare un esempio)

Ma al‘interno del auto mi aspettava  una  sorpresa più sgradevole di un branco di ragazzine in adulazione per Blair.   Quando mi accomodai  sul sedile in pelle   sentii  di fronte a me la presenza di un  soggetto  che  non avrei mai  più voluto vedere per tutto  l’oro del mondo . Chuck Bass. Sedeva scompostamente sul sedile di fronte al mio e stava fumando  (non esattamente  sigarette). Mi sorrise viscido. Mi accomodai tra Bianca e Nate.  Poi partimmo . Chuck parlava con Nate. Cercando di flirtare con me. Io  cercai di parlare Nate e b .  Nate  era un ragazzo brillante e dolce che mi aiutò tantissimo quella sera   Chuck intanto  non  distoglieva mai lo sguardo da me  per tutta la durata del viaggio, sentii  il suo lascivo sguardo  su di me.  Arrivammo al locale  non ricordo molto della festa solo che  la passai  a ridere  e scherzare con Nate Arcibald  a nascondermi da Chuck  Bass .

 

  
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