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Autore: elettra_horan    18/01/2013    0 recensioni
Elettra, giovane studentessa, si trasferisce in Inghilterra per frequentare il college. Il suo arrivo non è dei migliori, ma con il tempo conoscerà moltissime persone nuove che si riveleranno ottimi amici, e chissà forse troverà anche l'amore!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero ansiosa all’idea che Harry e io dovessimo rimanere da soli, ma soprattutto non ero sicura di voler sapere cosa mi volesse dire. Comunque sia erano quasi le 5 del pomeriggio e io aspettavo Harry per le 8. Mi misi a studiare ma proprio quando avevo aperto il libro qualcuno bussò alla porta. Sembrava che tutti si fossero messi d’accordo per non farmi studiare. Andai ad aprire. Mi trovai Zayn davanti. Non sapevo nemmeno cosa digli, era strano vederlo davanti a me, dato che non mi aveva mai detto neanche un ciao. ‘Zayn, cosa ci fai qui?’ chiesi. Lui rispose:’ Scusami se ti disturbo, volevo chiederti se ti andrebbe di darmi qualche lezione di italiano se ti va.’ Rimasi sorpresa dal suono della sua voce, dolce e suadente. ‘Si certo, non sapevo che studiassi italiano’ dissi. ‘Si, ho un esame a fine mese e non sono sicura di passarlo’ disse. ‘Si ok, io avrei bisogno di un aiutino in fisica, magari ci potremmo aiutare a vicenda’ dissi io. ‘Ma certo, non ti preoccupare, passerai il tuo esame con A.’ mi rassicurò Zayn. ‘Ci vediamo domani mattina alle 7.30 alla mensa… prima iniziamo, prima finiamo!’ disse. ‘Va bene, allora a domani Zayn.’ Dissi io. Mi fece piacere la proposta di Zayn, era un bravo ragazzo e magari non mi aveva mai rivolto la parola per timidezza. Ritornai a studiare, stavolta ero più sollevata all’idea che qualcuno mi avrebbe aiutato a capire cosa significassero tutte quelle ‘x’ e altre regole varie. Passai tutto il pomeriggio a studiare poi ribussarono alla porta. Aprii ed era Harry. Mi ero completamente dimenticata che doveva parlarmi. Si accorse della mia faccia sorpresa e mi disse:’Ti disturbo? Scusami sono un po’ in anticipo’ –‘ Ma no tranquillo, ero solamente un po’ presa dalla fisica’ chiarii. ‘Bene..allora io ho portato un bel film.’ Disse Harry. ‘Ma non dovevamo studiare? Comunque hai fatto bene, almeno ci distraiamo un po.’ Dissi io. Lo lasciai entrare, ordinai un pò le cose che erano rimaste in giro e poi mi sedetti accanto a lui nel divano. ‘Che film hai portato?’ – ‘La sposa cadavere’ disse. Scoppiai a ridere, insomma avevamo 18 anni, mi sembrava molto strano che un ragazzo della sua età volesse guardare un cartone animato. Ma visto che io ero la prima a giocare ancora con le barbie non dissi niente (da chiarire che non tocco più le barbie da un paio di anni). Mise il cd nel lettore e poi schiacciò ‘play’. Il film iniziò con una canzone, in Inglese ovviamente, e l’unica cosa che capii fu: accorgiting to the plane. Harry non era molto serono, lo guardavo con la coda dell’occhio e vidi che una lacrima scese dal suo viso, e il suo naso incominciò a diventare sempre più rosso (come diventa quando si piange). Misi la mano sulla sua spalla cercando di confortarlo, ma non avevo idea di cosa avesse, così dissi:’ Me ne vuoi parlare?’ Ci pensò un po’, poi disse:’ Sarebbe meraviglioso poter parlare con qualcuno che mi capisce. Non ho detto niente ai ragazzi perché mi prenderebbero per idiota. Così ho pensato di dirlo a te, mi sembri una brava ragazza e nonostante ti abbia quasi investito, sei sempre disponibile con me, e ti stai rivelando una ragazza gentilissima oltre che molto carina.’ Mi disse sorridendo. Ero rossa tipo un pomodoro e vedendolo mi stava quasi facendo piangere. Poi continuò:’ Non è facile per me parlare di questo…’ disse. Io intanto pensavo:’Cavolo Harry dillo senza girarci troppo attorno!’ Dopo varie parole dette soltanto perché non sapeva come dirlo mi disse:’ Ho avuto un piccolo problema all’occhio ultimamente. Il medico mi ha detto di fare delle analisi e poi ieri ho avuto i risultati. Dicono che ho avuto un distacco della retina.’ Non dissi niente. Non sapevo come poter confortare una persona che sta per diventare cieca. Lo abbracciai forte a me e scoppiò a piangere. Poi chiesi:’ Non si può fare niente?’ – ‘Si. Dovrei fare un intervento, ma le possibilità di riuscita non sono molto alte, così non so se farlo’ disse. ‘Eh se non fai l’intervento cosa succede?’ chiesi. Lui rispose:’ La stessa cosa che succederebbe se lo facessi e non andrebbe secondo i piani.’ Poi continuò:’ Lo devo fare? Io voglio sapere cosa ne pensi tu. Voglio che mi dai un consiglio.’ Io:’ Davvero non so cosa dirti. I medici cosa ti hanno detto? E i tuoi genitori cosa ti consigliano?’ –‘I medici dicono di farlo ovviamente, per quanto riguarda i miei…beh loro non sanno niente. Ti può sembrare strano, ma da quando non sono più a casa con loro non si ricordano più che esisto. Mi chiamano una volta a settimana e già è tanto.’ Io davvero non sapevo cosa dire, mi sentivo in colpa per non aver potuto dir niente per confortarlo, anzi avevo solo fatto domande che potevo evitarmi. Rimasi zitta, anche per risparmiarmi delle figuracce, e lo strinsi asciugandogli le lacrime.
  
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