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Autore: mikaru99    19/01/2013    1 recensioni
La vicenda si svolge alla fine dello scontro tra Sasuke e Itachi, quando quest’ultimo viene imprigionato in un’altra dimensione…
Sasuke va in cerca del fratello e incontrerà un strana ragazza…che farà scoprire a lui, ma anche sé stessa l’importanza di essere fratelli…
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Naruto Shippuuden
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Camminavano ormai da un paio d'ore senza sapere con esattezza dove stavano andando.

Io...io...”
Sasuke si voltò verso Mikal.
“Io...io vorrei vedere il mare”

Ci fu un silenzio imbarazzante e pesante per qualche secondo, in cui Sasuke la scrutò, stupito.
“Vuoi vedere il mare”
“Sì” ribatté, finalmente guardandolo in viso con un accenno di sorriso. “...è...è da molto che ci penso”
“Vuoi vedere il mare” ripeté Sasuke, poi sospirò “Su, andiamoci, tanto abbiamo tempo”

Si incamminarono di nuovo, senza aggiungere altro.

La spiaggia. 

Mikal immerse i piedi a fondo, nella sabbia calda.

Era una sensazione bellissima.

Alzò gli occhi all'orizzonte.

Quel blu intenso si specchiò nei suoi occhi impazienti.

Non se lo immaginava così.

Così grande.

Così bello.

Ti piace?” le domandò Sasuke, cogliendo la sua espressione frastornata, chiedendosi per quale motivo non ci fosse mai andata. Forse era vissuta nella dimensine deklle Enelki insieme a sua sorella fino a pchi giorni prima.

Mikal non rispose.

Piuttosto, corse fino alla riva.

Inzuppando i piedi scalzi sul bagnasciuga, osservò la danza continua delle onde, a lei così estranea, abituata alle acque stagnanti del lago. 

Lui la raggiunse.

In quel momento, Mikal iniziò a spogliarsi, quasi strappandosi i vestiti di dosso.

Nuda.

Corse fino a quando l'acqua non le arrivò ai fianchi.

Si tuffò, sparendo sotto l’acqua.
Sasuke sedette a terra, tra la sabbia dorata.

Sospirò.

Erano davanti al portone di casa.

Mikal, rifocillata grazie al beneficio delle acque marine, era di ottimo umore e sfoggiava un grandissimo e smagliante sorriso a trentadue denti. Sasuke posò la mano sulla maniglia.

Esitò.
“Che c'è?” gli domandò Mikal sospettosa, mentre il sorriso sul suo bel volto si spegneva.

Lui posò anche l'altra mano sul portone.

Abbassò la testa.

Il suo respiro sembrava tentennante.

Stava tremando.
“Senti” le disse, sempre di spalle “Prima che entriamo, dobbiamo parlare” Mikal avvertì il cuore risalirle fino alla gola, in una veloce arrampicata delle sue cavità.

Sapeva di cosa.

Ma non sapeva qual'era la sua idea in proposito, e di conseguenza la temeva.
“Ok, parliamo” gli disse, prendendo coraggio.

Sasuke si voltò verso di lei.

Rimasero entrambi zitti, come se avessero perso la parola, a fissarsi.
“Dimmi” incalzò finalmente lei.

Vegeta scosse la testa.
“Non lo so”
“Cosa non sai?”
“Non so cosa dire”
“E allora perché mi hai detto che dobbiamo parlare?”
“Perché mi sembra il caso di farlo”
“Ma se non abbiamo niente da dirci, è una perdita di tempo”
Velocissimi botta e risposta, proferiti a mezza bocca.

Poi, di nuovo il silenzio.

Mikal guardò il portone aldilà delle spalle di Sasuke.

Si coprì la bocca con la mano, in un accenno di nausea.

Finalmente aveva un quadro reale della situazione, non aleatorio.

La decisione di Sasuke nel voler parlarle l'aveva riportata coi piedi per terra.

Non voleva entrare in quella casa.

Non dopo quello che vi era successo quella notte.

Ce l'aveva con sé stessa.

Lei doveva uccidere gli uomini indegni, non baciarli.

Non essere lei stessa la causa della loro rovina familiare.

Maker sarebbe andato su tutte le furie, se l'avesse saputo. 

Ce l'aveva di brutto con sé stessa.

Si odiava, in quel momento.
E Sasuke sembrò accorgersene.
“Non fare quella faccia” le disse.

Mikal ebbe uno scatto d'ira.
“Stupido! Dovresti essere morto!”
Sasuke alzò un sopracciglio, disturbato.

Ma sentila, ieri notte avevi un'altra opinione”
“Sta' zitto, idiota!”
Sasuke sussultò.

Aveva notato i suoi occhi inumidirsi di nervosismo.

Che frustrazione, si stava alimentando in lei.

Ma era veramente lui il nemico?

Ormai non aveva neppure più la lucidità per distinguerlo.

L'Uchiha si massaggiò una tempia, stressato a sua volta.
“Senti, io...non so cosa mi è preso...”
“Sasuke, ma che ti giustifichi? Sii sincero con te stesso”

Boccheggiò,mentre lei si strofinava gli occhi freneticamente, asciugandoli.
“Entriamo, dai” lo spinse poco verso il portone,lo sguardo basso “E vedi di comportarti con naturalezza”

Vegeta le lanciò un'occhiata.

Malinconica.

Aprì il portone.

Angolo autrice:

Ciao a tutti...allora, prima di tutto, chiedo scusa per il clamoroso ritardo....e anche perché so che è una schifezza questo capitolo e so anche che tutta la storia è alquanto noiosa, ma comunque oramai l'ho iniziata e continuerò a portarla avanti sperando in qualche vostro consiglio per renderla quantomeno decente.
Mi raccomando...recensite in tanti

  
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