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Autore: haev    19/01/2013    4 recensioni
-Capitolo ventidue.
«Pensi che lascerei una persona di cui ho bisogno?» richiese e questa volta il suo bacio si spostò più vicino all’orecchio.
Ero come entrata in apnea, Zayn non mi aveva mai trattato in quel modo, non mi aveva mai sussurrato quelle parole così dolci e benevole, irrequiete. Non mi aveva mai toccato in quel modo, il mio cuore batteva fortissimo, tanto che temetti che lui potesse sentirlo.
«Sei così fragile, Hope. Il mio destino è quello di stare con te.» e appoggiò delicatamente le sue labbra sul mio collo, sussultai e portai la mano tra i suoi capelli, stringendoli e premendo il capo di Zayn sulla parte che aveva iniziato accuratamente a baciarmi.
Completa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Terzo capitolo

 
«Sveeeeeeeeglia!» la voce di Jennifer mi fece fare un salto di almeno dieci centimetri nel letto.
Mugugnai un dissenso, mentre affondavo il viso nel cuscino.
«Avanti! Alzaaaaati!» esclamò buttandosi accanto a me nel letto, rifacendomi fare un salto.
Sbuffai, «Jennifer, è prestissimo.» mormorai.
Odiavo le persone che mi svegliavano. Perché non lasciarmi un po' di pace quando potevo? Perché rompere i miei adorati sogni? Era giorno di vacanza, quindi avevo il diritto di dormire fino a quanto mi pareva.
«Certo. Per te prestissimo è la una del pomeriggio, certo.»
«Di domenica è senz'altro presto.» risposi appoggiandomi al cuscino e aprendo leggermente gli occhi.
«Ho fatto le lasagne!» esclamò dandomi un bacio sulla guancia.
Spalancai subito gli occhi. Qualcuno aveva detto per caso lasagne? Mi alzai di scatto. Se c'era un qualcosa che poteva permettermi di alzarmi, quelle erano le lasagne.
«Chi ha detto che è tardi? Forza, andiamo!» dissi tirandomi su dal letto e infilandomi un paio di calzoni della tuta.
Jennifer scoppiò a ridere, «Sei sempre la solita.»
«Vorrei ben vedere, preferiresti che cambiassi?» risposi.
«Assolutamente no!»
Sorrisi e poi l'abbracciai, le volevo un mondo di bene. Poi andai in cucina, le mie lasagne mi aspettavano.
«Ma buongiorno!» esclamò Mag.
Le sorrisi, «Where is lasagna?» chiesi.
Mag appoggiò una porzione al tavolo con le lasagne fumanti, il loro profumo entrò nelle mie narici, facendomi brontolare lo stomaco. D'un tratto mi era venuta fame.
Mi accomodai e iniziai a mangiare il piatto con gli occhi sgranati, sembravo un bambino quando gli mostravi un lecca-lecca gigante. Come avrete capito, le lasagne erano il mio piatto preferito e ogni volta che le facevano, me le gustavo.
«Vedo che ti piacciono!» esclamò Mag.
«Quando mai non mi piacciono?» dissi masticando.
«Direi mai.» rispose Mag, poi continuò: «Beh. Io vado, a stasera!»
«Dove vai, Mag?» chiese Jennifer.
«Da Matthew, ovvio.» dissi sorridendo maliziosamente.
Tra Mag e Matthew, un ragazzo che era con noi l'altra sera in discoteca, c'era sempre stato feeling, ma per quanto ne sapessi io, non c'era mai stato nulla. Però, Michel mi aveva detto che era circa tre mesetti che uscivano insieme, e che quindi poteva essere successo qualcosa. Ma con Mag e Matthew che non parlavano mai, era tutto un dubbio. Però era chiaro che quei due si piacevano. Lo si vedeva.
«Non vado da Matthew.» sussurrò diventando rossa come un peperone.
«Eeeeee, no! Daaai! Spara, Mag!» esclamai sorridendo.
«Va bene. Va bene. E' da un po' che usciamo e ieri sera...»
«Sìììììììììì?» esclamammo in coro io e Jennifer.
«Ci siamo baciati.»
«Woaaaaaaaaaaaah!» urlammo, applaudendo. Era ora che quei due si mettevano insieme! Tutto d'un botto le idee che mi ero fatta andarono insieme, completando il puzzle che avevo creato in quei tre mesi. I miei sospetti andarono a buon fine.
Mag uscì di casa senza dire nulla, ma sul volto aveva dipinto un sorriso sincero, da innamorata.
 
«Secondo te per quei ci sarà futuro?» domandai seduta sul divano, davanti ad un film.
«Per me sì, sono tenerissimi insieme.» rispose Jennifer.
«Già, dai, raccontami dell'incontro con quei due.»
Jennifer abbassò il volume del televisore, poi si girò verso di me con un sorriso a trentadue denti. A quanto pare aspettava quella domanda da secoli, un altro motivo per il quale mi aveva svegliato quella mattina.
«Allora. Quando ho mollato la tua mano era perché avevo iniziato a spingere tutte le persone che c'erano attorno a loro, sai quanto desideravo quel momento. E, mi trovai davanti Harry. Però era girato, quindi gli toccai una spalla e lui si voltò. Mi sorrise e lì per lì stavo per svenire, ma lui mi disse 'Directioner?' e io risposi rispondendo 'sì' con il capo. Così aprì le braccia e lo abbracciai. Non sai quanto sia incredibile abbracciare Harry, qualcosa ti passa da testa a piedi. Penso sia una carica micidiale. Merda.» raccontandomi aveva iniziato a piangere, le sorrisi e mi si inumidirono gli occhi a vederla così felice.
«Poi, Harry passò ad un'altra ragazza e mi trovai davanti Louis con i suoi occhi blu. Non immagini quanto siano belli i suoi occhi, non lo immagini nemmeno. Mi sorrise e dopo un mancamento si avvicinò e gli chiesi 'posso darti un bacio?' lui si abbassò e indicò la guancia, 'qui, se no Eleanor si arrabbia', scoppiai a ridere e mi avvicinai. Quando le mie labbra toccarono la sua guancia è come dire, scoppiato qualcosa nella mia pancia, Dio è stato incredibile. Non ci posso credere.» sussurrò l'ultima frase con una nota di malinconia nella voce.
«Credici, tesoro. Credici.»
Jennifer si avvicinò e mi abbracciò.
Parlammo ancora per una buona oretta, le raccontai dello strano ragazzo e lei mi disse che da come lo descrivevo assomigliava a Zayn, ma di sicuro lui era occupato con qualche altra fan. Poi, verso le sette andai in camera dove indossai un paio di jeans e un felpone grigio, misi ai piedi le mie solite All Star e tra le mani un foglietto e delle cuffie nelle orecchie, mi avviai verso il centro di Brighton, per fare la spesa.
 
Mi aggirai per i corridoi del supermercato, cercando in giro quello che Mag mi aveva scritto accuratamente sul foglio quella mattina. Ogni settimana, a turno, tra Mag, Jennifer e io andavamo a fare la spesa, ma la lista la scriveva sempre Mag. Di sicuro se l'avremmo fatta io o Jennifer, non avremmo scritto le cose fondamentali, come pane, sale, pasta, ma solo Nutella, lasagne, Haribo. Questo è uno dei tanti motivi per cui Mag viveva con noi: per darci una regolata. Infatti era sempre lei che ci diceva di pulire, oppure di pagare le bollette, quella ragazza era una santa.
Nelle mie orecchie sentivo la voce dei Beatles con 'Obla dì Obla dà', adoravo particolarmente quelle canzone, quindi iniziai a canticcarla con parole mute, quando d'un tratto mi ritrovai per terra.
Alzai gli occhi al cielo, mentre vedevo le cose che avevo messo in borsa, andare da tutte le parti del corridoio. Sbuffai mentre con gesti veloci mettevo tutto dentro, ma anche un altro paio di mani mi stavano aiutando.
«Mi dispiace, non volevo. Ero sovrappensiero.»
Una voce. Quella voce. Abbassai il volume della musica per accettarmi che non mi fossi sognata niente, perché volevo risentirla, ma soprattutto volevo rivederlo.
Alzai gli occhi e mi scontrai con un paio di iridi oro che chiedevano umilmente il mio perdono. Quando i suoi occhi focalizzarono i miei neri, istantaneamente mi sorrisero e sul suo viso si dipinse un sorriso sorpreso.
Ci alzammo e gli sorrisi, era davvero bello, aveva un che di tenero e misterioso allo stesso tempo.
«Scusa.» mormorò. Adorai senza un motivo preciso le sua voce.
«A quanto pare i nostri incontri sono causati da una mia caduta e una tua scusa.» risposi sorridendo e mettendo nel cestino un pacchetto di Haribo.
«Mi dispiace, come posso farmi perdonare?» chiese.
L'occhio mi cadde sulle sue labbra, erano perfette. Scossi la testa. Ma che pensieri facevo?
«Oh, no, tranquillo. Non fa nulla.» risposi andando verso la cassa.
Ma una mano fermò il mio braccio, causandomi un brivido lungo la schiena.
«No, davvero. Come posso farmi perdonare?» insistè.
Mi voltai e gli sorrisi: «Non serve, va bene così. Sei già stato gentile ad aiutarmi a rialzarmi e scusarti.»
Abbassò il viso: «Posso, almeno, offrirti un caffè?» chiese.
Lo guardai intenerita, «Ci stai provando?» domandai.
«Affatto, voglio solo farmi perdonare e visto che non vuoi nulla, offrirti un caffè mi sembra il minimo.» rispose serio.
Lo scrutai negli occhi, sembravano sinceri. E poi, avrei perso qualcosa? Assolutamente no. Avrei conosciuto un nuovo ragazzo, per di più carino. Tanto valeva accettare, se si dimostrava cattivo o antipatico, bastava lasciarlo andare. Ma quel ragazzo mi sembrava incredibilmente dolce.
Gli sorrisi, poi dissi: «D'accordo.»
«Non conosco Brighton, proponi tu?»
«Sai dov'è il campo da calcio?» chiesi.
«Sì, vicino alla banca.»
«Perfetto. Se giro intorno al campo, ti trovi davanti un bar. Si chiama 'Gigi' è italiano. Lì fanno mocaccini buonissimi.»
«Allora vada per 'Gigi'.» rispose.
«Perfetto. Alle quattro?» chiesi.
«Alle quattro. Ehm...come ti chiami?» chiese.
«Facciamo una scommessa. Se per tutto domani non riuscirai a farmi cadere, ti dirò il mio nome.»
«D'accordo.» mi sorrise, poi disse: «Io mi chiamo Zayn.»
«Zayn.» mormorai. Era per caso quello degli One Direction? Lo guardai, ma non assomigliava al ragazzo sui poster di Jennifer o almeno credevo.
«Successo qualcosa?» domandò.
«No, sembravi...No, niente.» scossi la testa, non era lui. Era impossibile che fosse lui, nessun ragazzo famoso avrebbe preso in considerazione una ragazza normale.
«A domani, allora.» rispose alzando una mano per salutarmi.
«A domani!» salutai andando alla cassa.
 
Appena arrivai a casa, lasciai le borse sul tavolo e andai spedita nella camera di Jennifer. Il ragazzo su quei poster era fin troppo uguale al ragazzo che avevo incontrato al supermercato. Fin troppo uguale.
Che mi fossi sbagliata?
Sperai proprio di no.
L'ultima cosa che volevo era uscire con una persona famosa, eppure lui sembrava così bello e dolce.
Scossi la testa. Il Zayn degli One Direction, non era il Zayn del supermercato. Ne ero sicura, ma a volte è la troppa sicurezza che hai in te che ti fotte
.


*Angolo autore*

Good evening, cari lettori! Non so mai se darvi delle lettrici oppure lettori, perchè so che ci sono Directioner boy, ma non ho la minima idea se seguono delle Fan Fiction, nel caso, vi darò sempre dei lettori, per evitare figure di merda. Allora! Come sono andati questi quattro giorni di scuola? A me bene, ho tirato su un paio di materie che avevo sotto, in modo che nel pagellino ne ho sotto solo due: latino e fisica, stupido scientifico. Beh, non ve ne frega nulla, ma non costa mai niente sapere qualcosa dell'autore di Fan Fiction, quindi vi racconto fatti piccoli della mia vita. Quindi, che ve ne pare di questo terzo capitolo? La scorsa volta, avrei detto che sarebbe iniziata la vera storia, beh, diciamo di no, inizierà nel prossimo, che come avete capito, sarà il vero incontro ufficiale con Zayn. La nostra bionda riuscirà a svelare il proprio il nome? E da quel caffè, succederà altro? E soprattutto, quello è il vero Zayn degli One Direction? Penso che abbiate già capito quali siano le risposte a queste domande, a parte il nome, ma bisogna lasciare sempre qualche suspance. 
Grazie per essere arrivati fino a qui, spero che recensiate in tanti.
ps. grazie per le tre recensioni nell'ultimo capitolo, spero che che ci siano altrettante in questo!
pss. scusate se ho ritardato la pubblicazione del capitolo, ma ho avuto da fare, quindi: perdonatemi.
Alla prossima,
Giada.

  
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