Eccomiiii
, finalmente sono riuscita a pubblicare!!! scusatemiiii per il mega super ultra
grandissimissimissimo ritardo...Questo capitolo era pronto da tantissimo tempo
, ma non trovavo proprio il tempo per pubblicarlo ...SCUSATEMI
ANCORAAAAAAA!!!!!!!
Spero
abbiate pietà di me…
Baci
Valemione /\_/\
(^-^)
Odiosi Serpeverdi
Capitolo 19
L’acqua
scendeva velocemente sulla pelle , lavando via un’odore sgradito , ma
lasciandone un’altro tutt’altro che tale.
I crini
biondi completamente assuefatti dall’acqua , scendevano scomposti sulla
fronte diafana , mentre ogni tanto la mano li riportava tutti indietro
assaporandone la morbidezza.
Il vapore
aveva ormai appannato tutto
ciò che poteva rifletterlo.
Lo
specchio , i vetri , tutto.
Ma questo
non gli importava , non gli era mai importato.
Uscì
dalla doccia e si avvolse la vita con un’ asciugamano verde scuro ,
mentre gocce d’acqua cadevano maliziose sul petto marmoreo.
I
pensieri vagavano annebbiati sul ricordo della notte prima , sebbene in teoria
ne avesse passata un’altra simile.
Ma non lo
era stata affatto…
Sapeva
che se l’avesse avuta una volta , non ne avrebbe più potuto fare a
meno. Avere un’altra fisicamente non aveva avuto la stessa consistenza ,
la stessa passione ardente…non era stato… semplicemente niente.
…simile
intendo.
Si era
sentito nauseato al solo pensiero che l’odore di quella sgualdrina di cui
non si ricordava il nome potesse restare anche per poco su di lui e colto da
questo disgusto l’aveva buttata fuori senza riserve ed era andato a farsi
una doccia.
Tornò
in camera ritrovando il letto completamente rifatto.
Le federe
di un bianco surreale si adagiavano perfettamente e con gusto sulle morbide
lenzuola verde scuro.
D’altronde
dovevano servire pur a qualcosa quei maledetti elfi domestici che la sua
mezzosangue tanto adorava.
Lasciò
cadere l’asciugamano per terra per poi accendersi una sigaretta ed
avvicinarsi lentamente all’armadio infilandosi dei boxer neri.
Si
girò verso il letto e l’immagine della sua mezzosangue , completamente
nuda e avvolta nel suo lenzuolo che dormiva serena , lo sblocco per
un’istante.
Lunghi
boccoli scuri sparsi sulla federa , un profumo di vaniglia che non andava via ,
la brama insoddisfatta per il volerla ancora.
…Un
rumore squarciò il silenzio di quella stanza.
Il rumore
di un pugno su una superficie dura…
************
Quella
mattina si era svegliata stranamente di buon umore.
Nessuna
Lavanda ad intontirla sulle nuove uscite in campo di gossip mondano e nessun
odore anomalo proveniente dalle mille boccette di profumi che si spruzzava la
medesima.
E
c’era chi lo trovava sexy.
Con un
sorriso sulle labbra tirò indietro la testa lasciando che l’acqua
le sciacquasse i lunghi capelli.
In quel
momento Harry Potter fece il suo ingresso nel suo sontuoso bagno.
Inutile
dire che con il suo arrivo la doccia si prolungò...
************
La
mattinata e il pomeriggio erano passati piuttosto tranquillamente.
Seamus e
Dean avevano fatto a gara con le stampelle di Neville a chi arrivava prima a
prendere la sciarpina sciccosissima di Lavanda. Inutile dire che i due erano
caduti miseramente a terra slogandosi una caviglia ciascuno.
Così
una nuova leggenda metropolitana si insediò nelle menti dei ragazzi :
“ La maledizione di Neville Paciok” , s’intitolava e raccontava
di presunti spiriti che stavano perseguitando il povero Neville e che
sfortunatamente stavano dilagandosi per far si che tutti prima o poi morissero dopo una lenta e tremenda
tortura all’insegna di ossa rotte e cadute accidentali.
Risultato
Neville era corso dal suo peggior nemico , Piton , chiedendogli fra un
singhiozzo e l’altro di chiamare i cacciatori di spiriti.
Risultato
della richiesta : -30 punti per Griffondoro e 10 punti a Serpeverde per buona
condotta.
Anche se
le serpi non erano neanche presenti troppo presi a annullare gli effetti della mega
sbronza post festa clandestina.
Ma la parte
più avvincente della serata fu che Piton , colto a detta di tutti dalla
“Maledizione di Neville Paciok” , si ruppe un braccio colto
accidentalmente da una fattura gambemolli , che lo aveva fatto cadere sempre
“accidentalmente” a terra con la relativa rottura del braccio
sinistro.
Solo un
caso? o semplice suggestione?
Questa
era la domanda amletica che cercava di trovar pace nelle menti dei giovani
maghi di Hogwarts in gita scolastica.
La sera
dunque si erano ritrovati tutti , più o meno ammaccati e più o
meno pensierosi , nell’enorme salone dell’ hotel per la cena.
************
Si era
ripromessa di ignorare completamente la sua presenza , di ignorare quegli occhi
glaciali che lascivamente scrutavano agili ogni suo minimo movimento,…di
non guardarlo semplicemente.
E lotto
con ogni fibra del suo essere per non spostare lo sguardo dall’altro capo
del tavolo, ma si diede mentalmente della stupida quando lo spostò su di
lui il minimo necessario per adocchiare la sua figura.
Stupida ,
stupida e ancora stupida.
Si disse.
Lui
l’aveva beccata proprio in quel momento , in quell’unico attimo di
debolezza , come se l’avesse aspettata al varco.
…si
al varco della decenza mentale.
Stupida.
Si ridisse ancora senza riserve.
Lui era
pura lussuria , tutto di lui era fatto per amare , era come un dio capriccioso
con l’enorme voglia di provare desideri umani.
…Dio
se era caduta nel suo tranello.
************
L’enorme
giardino era ben curato , constatò accarezzando una rosa di un rosso
intenso.
Passione.
Il dolce
profumo gli inebriava i sensi.
La
morbidezza dei petali rasentava quasi quella della seta più pregiata.
La sua
pelle.
Era un
vero peccato se quel fiore fosse stato brutalmente strappato dalle dolci
braccia della natura , così decise di lasciarlo lì dov’era
ed immobile ammirò la bellezza dei fiori pregiati di quel giardino ,
quasi un po’ nascosto alla vista degli ospiti.
La luce
della luna le dava un’ aspetto regale , i lunghi boccoli castani
scendevano come libellule sbarazzine sulle sue spalle , gli occhi di
un’oro quasi surreale le davano ancor di più quel’aspetto
etereo che aveva già di natura , la bocca carnosa era piegata in un
sorriso da bambina che attenta scopre un nuovo gioco , mentre il corpo
ricoperto da una vestaglia bianca lunga fino ai piedi le aderiva al corpo in un
vedo non vedo che avrebbe fatto impazzire anche il più resistente degli
uomini.
Lui
compreso.
Non si
era accorta della sua presenza.
- Buonasera
Granger – disse risoluto il biondo.
-
‘Sera Malfoy – disse di rimando lei cercando di non girarsi con
tutte le forze.
Dalle sue
parole si era leggermente irrigidita. Avvertiva nitidamente il bisogno di
girarsi e la resistenza orgogliosa nel non farlo…non dopo che
l’aveva beccata pienamente nella sala da pranzo.
Gli stava
semplicemente resistendo.
- Sei
stata brava l’altra notte – disse il biondo passandosi lascivamente
la lingua sul labbro superiore.
Voleva
che si girasse e sapeva che l’unico modo per farsi guardare era portarla
all’esasperazione…provocarla.
…qualcosa
scatto in lei.
E lui ci
riusciva sempre.
- Mi fai
schifo – disse disgustata alzandosi con uno scatto felino fronteggiandolo
con quello sguardo dorato che alla luce della luna sembrava voler ricordare la
lucentezza del sole che poche ore prima era tramontato.
Lui
ghignò di rimando.
Quello
sguardo fiero ed orgoglioso quanto , in questo momento duro e freddo ,
avrebbero convinto chiunque , ma non lui , non il re dell’inganno.
Sapeva
che lei non poteva sottrarsi all’attrazione fisica che faticava sempre di
più a combattere , lo sapeva perfettamente , riusciva saldamente a carpirle
questo segreto ,dagli occhi tanto espressivi e caldi.
Perché
lei bruciava , bruciava dentro.
Quando
accennò ad andarsene , le afferrò saldamente il polso ,
l’altra mano cercò , invano , di liberare l’altra , ma fu
presa nella sua morsa prima che potesse anche solo sfiorarlo.
La
sbattè rudemente contro il tronco dell’albero che avevano alle
spalle e posò le labbra sul suo candido collo , lottando contro il suo
corpo impazzito che cercava di sottrarsi.
Apparentemente…
Delicati
crini biondi che le solleticavano il viso , mentre una bocca avida la marchiava
della sua essenza.
Riunì
le braccia di lei sopra la sua testa bloccandole con una mano , mentre premeva
il suo corpo ardente contro quello di lei.
Strinse
ancor più forte la mano che le bloccava i polsi.
Lei
gemette in risposta cercando più energicamente di liberarsi.
Approfittò
del suo gemito di dolore per imporle il suo bacio.
Accarezzò
rude l’interno della sua bocca , mentre lei cercava di non rispondere a
quel bacio.
…Rigida
e severa.
Apparentemente.
La mano
del biondo risalì lungo la gamba della grifondoro carezzandole lascivo
una coscia.
Lui
staccò per un attimo le labbra dalle sue spostando il viso
d’angelo tentatore verso i lunghi boccoli scuri.
Dio se
gli piaceva il suo odore…
- Ti
voglio – le sussurrò solamente baciandole sensualmente il lobo
dell’orecchio,mentre il grigio chiaro dei suoi occhi era diventato torbido.
Così
torbido che si sentì morire.
Lui era
capace di intontirle i sensi.
Dopo
quell’affermazione scese di nuovo sulla sua bocca e non si stupì
del fatto che lei gli rispondesse con la stessa passione che esigeva.
…Apparentemente
, appunto.
************
Lavanda
Brown se ne stava appoggiata alla ringhiera del balcone, aspettando il momento giusto per
togliersi la sua famosa maschera a base di zuppa mista ed estratto di carota
del nord , quando vide un bellissimo ragazzo dai corti capelli color pece ,
occhi di un chiarissimo azzurro mare , alto e leggermente assonnato che stava
per entrare nell’enorme hotel dove alloggiavano gli studenti della scuola
di magia e stregoneria di Hogwarts. In un’ attimo corse in bagno , si
sciacquò ben bene la zuppa ormai in putrefazione , si rassettò i
vestiti , aggiustò i capelli e scese di sotto.
Avvistato
il fustacchione si avvicinò ancheggiando, arrivandogli a pochi
centimetri di distanza.
Il povero
ragazzo che stava aspettando l’arrivo dell’anima viva che giornalmente
gli dava le chiavi della camera singola dove alloggiava, sentì
un’odore nauseabondo poco distante da lui e quando si girò si
trovò davanti una ragazzina piuttosto bruttina che emanava
un’odore fetido.
- Piacere
io sono Lavanda Brown , e tu? – disse la ragazza-puzzola allungandogli la
mano.
Il
ragazzo alzò un sopracciglio.
Ci stava
provando.
- Io sono
Eric Miller – disse il ragazzo stringendogliela cordialmente.
- Buona
sera signor Miller , vuole la chiave della sua camera? – disse
un’uomo vestito da pinguino arrivando nella sua postazione dietro il
bancone del hotel.
- Buona
sera a lei signor Ghilbert , si grazie – disse il ragazzo.
- O ma va
già via? – disse mettendo il broncio la ragazzina.
- E si
sono stravolto – rivelò facendo finta di sbagliare , anche se non stava
fingendo poi così tanto, aveva veramente un sonno spaventoso.
- Va bene
, allora buona notte signor Miller – disse
Lui fece
un cenno gentile con la testa , sorridendole cordiale, per poi salire nella sua
camera.
Appena
chiuse la porta della sua stanza si sdraiò sul letto cercando di
ignorare il dolore al braccio sinistro, probabilmente fratturato.
L’
agguato di quei mangiamorte non ci voleva proprio, li avevano colti alla
sprovvista quella volta.
Continua…
Ciaooo a
tutte/i , lo so che il capitolo non è un gran che ma spero sia lo stesso
decente.
Mi scuso
ancora per il ritardo , ma in questo periodo io e il pc siamo a debita
distanza…per cause di forza maggiore.^_^
Ringrazio
di cuore le mie amichette di recensioni, ovvero:
White_tifa
Lunachan62
Julietta
Cleo88
Camyxpink
Mojito86
Chiaras
Pansy90
Kagome_92
Malfy
Siete
davvero meravigliose!!! ^_^
Scusate
se non vi ringrazio per bene uno alla volta come meritereste, ma il tempo
scarseggia è devo proprio scappare.
Grazie di
tutto e scusate ancora per l’enorme ritardo.
Ci
sentiamo nel prox.
Baci
Valemione /\_/\
(^-^)